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La politica e l'immagine

comunicazione




LA CASA BIANCHISSIMA Francesca Rizzuto



I.      La politica e l'immagine



L'affermazione dei mass media nell'attuale configurazione di grandi imprese commerciali ha contribuito a ridisegnare i confini tra pubblico e privato producendo quella che alcuni definiscono una storicita' mediata.

Si e' registrato il passaggio dalla pubblicita' tradizionale della compresenza (nella quale l'evento era pubblico solo se aveva luogo davanti a una pluralita' di individui fisicamente presente) a nuove forme di pubblicita' mediata; con l'avvento della stampa non e' piu' necessario che le persone assistano ad un evento in prima persona perche' esso sia per loro un fatto pubblico.

L'avvento dei media elettronici e della tv in particolare ha dato vita a una nuova relazione tra pubb 151b13b licita' e visibilita',infatti la forma di pubblicita' creata dal mezzo televisivo si avvicina a quella tradizionale della compresenza anche se il campovisivo e' scelto dalla regia.


Il controllo dell'immagine




Mentre in antichita' i detentori del potere potevano controllare e monitorare il proprio consenso popolare con lo sviluppo dei mass media i politici hanno dovuto controllare la loro rappresentazione nei confronti di un pubblico enorme ma non fisicamente presente,che puo' vedere senza essere visto.

Per politici e partiti e' diventato quindi necessario presentarsi in modo efficace attraverso i media, nasce quindi una media logic che comprende le caratteristiche produttive,discorsive ed organizzative del sistema dei media,che si sono imposte come interlocutori primari attraverso i quali e' possibile presentarsi e rivolgersi agli elettori.

La visibilita' mediata si rivela pero' sempre di + un'arma a doppio taglio,perche' causa di un nuovo tipo di fragilita' del leader indebolito dalla visibilita' esasperata.

Come ha acutamente affermato Meyrowitz "la forza e la chiarezza di uno spettacolo teatrale sta nel non mostrare i retroscena,occorre allontanare dai riflettori le prove e i momenti di pausa.

Allo stesso modo proteggere i comportamenti da retroscena e' essenziale quando si recitano ruoli come quelli dei grandi leader nazionali" i comportamenti privati vengo esposti a milioni di persone limitando la liberta' dei politici di isolarsi.

L'ambiene comunicativo non elettronico favoriva le figure che sembravano forti e potenti a distanza; gli uomini politici erano quindi giudicati per l'eta',il nome,per la condizione coniugale e per lo stile oratorio; l'altezza elevata e la forza fisica conferivano superiorita' al presidente.

L'eccessiva importanza dell'immagine potrebbe impedire a uomini con grossi difetti fisici di arrivare alla presidenza.

Con l'affermazione del mezzo televisivo la figura presidenziale si e' indebolita perche' scoperta nelle sue debolezze,nei suoi difetti,nei suoi vizi,negli aspetti personali e privati.

Meyrowitz dice "la grandezza e' un'astrazione che si dissolve quando l'immagine dei leader lontani comincia ad assomigliare ad un incontro con un amico intimo".


Modalita' e limiti del controllo


Nei governi messi in crisi da scandali privati (vedi Clinton) vengono meno le condizioni per un tranquillo governo del paese.

Col passaggio da un giornalismo descrittivo ad un giornalismo interpretativo,i giornalisti si pongono come protagonisti della scena politica e si scagliano con moralismo contro i presidenti.

Thompson indica quattro tipi di situazioni che possono generare conseguenze disastrose:

le gaffe che  manifestano pubblicamente un incompetenza o una mancanza di autocontrollo

partecipazione a programmi televisivi di effetto negativo, il politico non puo' modificare il proprio comportamento in caso di reazione negative del pubblico

la fuga di notizie,vengono rese pubbliche informazioni riservate pur sapendo che dovrebbero rimanere tali

lo scandalo, un comportamento che offende la morale e suscita indignazione


Bennett analizzando il ruolo della Casa Bianca sul piano dell'informazione distingue le notizie in:


Fully controlled news : pseudoevento ovvero fatti completamente controllati che nascondono sotto la forma di rappresentazioni realistiche ,una volonta' di creare immagini politiche positive annullando la distinzione fra reale e realistico.

Partially controlled news : esempio la conferenza stampa dove c'e' il rischio di domande inaspettate

Uncontrolled news : gaffe,scandali,partecipazioni televisive negative



II.   I contributi della ricerca



Il rapporto tra sistema della politica e sistema dei mezzi di comunicazione di massa e' studiato da un'area disciplinare specifica della communication research, la political communication research.

Il problema degli effetti dei mezzi di comunicazione di massa sugli individui,sulla politica e sul sistema sociale statunitense ha sempre avuto una rilevanza centrale.

Il settore di ricerca legato alla comunicazione politica ha il suo punto di avvio nei lavori di Harold Lasswell sulla propaganda politica nel corso della prima guerra mondiale, con la formulazione della teoria ipodermica con la quale si esalta la possibilita' di manipolare le menti dell'audience rappresentata da una societa' di massa formata da individui isolati e suscettibili alla manipolazione.

Tutto cio' minaccia seriamente seriamente il futuro della democrazia.

Nel corso degli anni 40',in ambito psicologico comincia ad essere inserito il concetto di persuasione, in questa prospettiva viene riconosciuta ai media la capacita' di produrre effetti rilevanti e di esercitare persuasione a patto pero' di considerare i fattori legati ai destinatari (l'esposizione,l'interpretazione e la memorizzazione selettive).


Negli anni 50' assistiamo al radicamento del processo comunicativo nel contesto sociale,nel quale l'influenza dei media non e' piu' diretto alla propaganda di massa e alla manipolazione ma un processo mediato di influenza in cui accanto ai fattori sociologici come lo status socio-economico,la religione,l'eta',contano anche le influenze interpersonali esercitate dai leader d'opinione (two step flow).

La fase piu' recente degli studi mediologici vede una rivalutazione del potere d'influenza dei mezzi di comunicazione di massa,ma registra un passaggio fondamentale dall'idea di effetto inteso come mutamento a breve termine, allo studio degli effetti a lungo termine; si mira ad analizzare il processo attraverso il quale il singolo cambia la propria rappresentazione della realta',gli studi non riguardano quindi i comportamenti di acquisto o di voto o le loro opinioni nei confronti dei candidati ,ma sono cognitivi e sedimentati nel tempo.

Viene ora enfatizzato come significativo quell'effetto che una volta segnava la limitata capacita' dei media,ovvero il rafforzamento (cultivation theory,agenda setting,modellamento,dipendenza).

Nell'ambito del nuovo paradigma ,la ricerca sulla comunicazione politica ha focalizzato la sua attenzione sui processi di interpretazione,e sui modi in cui le realta' sono costruite da politici e cittadini; i temi principali sono divenuti l'individuazione dei temi prioritari (agenda setting).

In quest'ottica il potere dei media risulta enorme,essi non manipolano l'audience ma creano una dipendenza cognitiva crescente poiche' forniscono non solo le notizie,ma anche le categorie all'interno delle quali collocare i fatti, descrivendo e precisando la realta' esterna su cui avere opinione e discutere. Successive elaborazioni hanno poi stabilito,attenuando questi effetti,una tendenza all'integrazione tra l'agenda soggettiva e quella dei media nella quale intervengono le attitudini dei destinatari.

Negli ultimi anni si e' affermato l'approccio della media logic (Snow e Altheide) secondo i quali ogni medium ha una sua logica caratterizzante,ad esempio la tv si basa su una sintassi visuale degli eventi, in cui viene privilegiata la componente spettacolare grazie all'uso di un linguaggio drammatico e conflittuale.

In ogni caso la vita pubblica,e la stessa politica,americana sembra sempre di + dipendere dalla logica e dai formati imperanti nel mondo televisivo,di conseguenza i media presentando e trasmettendo l'informazione offrono nuovi modi di vedere e interpretare la realta'.

Oltre alle tre fasi in cui la communication research e' di solito divisa,Altheide ne aggiunge una quarta che studia quindi i formati e le logiche della comunicazione.

Esse limitano e plasmano il contenuto e stanno determinando la fine della politica tradizionale, e forse la morte del giornalismo che e' sempre di + una metacomunicazione,poiche' il giornalista si limita a riferire i fatti,che sono trattati secondo i formati di riferimento,piuttosto che cercando di capire gli eventi,finendo col rappresentare se stesso.

I media delimitano il contenuto della politica,offendo la logica con la quale esso e' organizzato e senza svolgere piu' quel tramite tra leader e cittadini,dominato solo dall'imperativo di attrarre audience,considera la telecamera come arbitro di notiziabilita' e riduce tutto a pura immagine creando storie visuali piu' adatte al medium televisivo che alla realta'.

Questa news perspective (intesa come modo di vedere il mondo),fornita dai media ha spinto gli attori politici a negoziare le proprie azioni future sulle esigenze organizzative del sistema informativo,a piegarsi quindi alla media logic.


III.   La comunicazione in Pennsylvania Avenue


La centralita' dell'istituzione presidenziale negli USA


Non dovendo piu' dipendere dai canali tradizionali come le organizzazioni partitiche,i presidenti dell'eta' dei media elettronici devono e possono rivolgersi direttamente al pubblico.che divemta arbitro del sistema politico.

Andare al pubblico e' oggi un imperativo nel modello statunitense di comunicazione politica.
La distinzione tra popolarita'  (si ottiene attraverso campagne di immagine con il presidente esalta il fascino della sua proposta) e consenso (la capacita' di ottenere supporti attivi al fine di garantirsi l'approvazione del suo programma) rappresenta un nodo importante del rapporto tra comunicazione del presidente e pubblico.
Solo durante la presidenza di Reagan,il presidente-attore (che riusci' a "domare" i giornalisti attraverso pseudoeventi giornalieri), si e' registrata una combinazione quasi perfetta dei due elementi tanto che si e' parlato di media government, considerando la grande capacita' del presidente di gestire la sua immagine,strategia ormai diventata fondamentale,soprattutto guardando ai problemi riguardanti il governo Clinton.


La presidenza retorica


L'integrazione tra mondo politico e comunicazioni di massa,ha prodotto le condizioni per una leadership fondata sul ricorso al pubblico,ha tuttavia modificato il centro di gravita' del governo americano spostandolo verso il presidente e per di + soprattutto sugli aspetti piu' controversi e spettacolare,tutto cio' ha prodotto una leadership demagogica che usa i media in chiave retorica per orientare il pubblico al sostegno politico.


Evoluzione del rapporto tra giornalismo e Casa Bianca


(1789-1900) G.Washington instaura un rapporto conflittuale con la stampa,la comunicazione con i cittadini avviene attraverso il proclama piuttosto che attraverso il discorso

(1933-1945) da T. Roosevelt a F.Roosevelt, intrattenere buoni rapporti con la stampa siventa uno di principali doveri di un presidente democratico,attraverso la radio il presidente si puo' rivolgere direttamente alle famiglie,cosicche' egli deve modificare il suo registro usando un tono piu' rilassato e confidenziale

da Kennedy in poi,fase dominata dal mezzo televisivo,con Eisenhower la Casa Bianca comincia a rendersi conto del potere della televisione. La legge degli anni 70' che indebolisce i partiti sancisce la trasformazione dei media in protagonisti della politica.


Alcuni presidenti creeranno staff presidenziale proprio per gestire la propria immagine,il conflitto tra politica e informazione tocchera' il suo massimo con il Watergate.

Dopo gli anni 70' si ha cosi un passaggio da una concezione prevalentemente pubblicitario promozionale delle funzioni svolte dallo staff comunicativo ,ad un approccio piu' complesso al governo attraverso i media (Carter).


Le strategie della campagna permanente


Si e' cosi creata una singolare continuita' tra la fase elettorale e quella governativa ,quindi una campagna permanente che ha avuto un forte effetto di schiacciamento del mandato verso la sua verifica finale,quindi tutti gli eventi e le crisi vengono presentati e commentati come un continuo banco di prova per il presidente che deve difendere la sua immagine per "sopravvivere".


Il news management governativo da Reagan a Clinton


Tutto questo ha portato ad una specie di media-democracy nella quale i media sono destinati ad occupare il centro assolvendo le funzioni tradizionali a carico dei partiti.

E' quindi necessario che il leader controlli l'agenda pubblica attraverso il controllo dell'agenda dei media,quindi il news management appare la soluzione concreta ed ormai indispensabili per i politic che vogliono usare le comunicazioni di massa per raggiungere i propri obiettivi.

Esso puo' essere di due tipi:

political centered : gli obiettivi dei leader politici sono al centro dell'attenzione e i media sono semplicemente i mezzi per raggiungerli,e tende a riflettere la preferenza dei media per notizie negative e l'output informativo assume spesso il carattere di attacchi politici e personali ai nemici

media-centered : comandare attraverso i media,creando un news coverage positivo (pseudoeventi) e trattando i cittadini usando tecniche di marketing,ovvero vendendo un candidato orientandosi verso target specifici,controllando anche il fram interpretativo delle issues proposte.


Quest'ultima che e' quella che si sta affermando dagli anni 70' spinge la politica in una direzione di forte personalizzazione facendo uso della media logic e dando moltissima importanza soprattutto all'immagine.

Clinton si e' servito di un news-management media centered; tutta la presidenza Clinton ha pero' presentato un evidente contraddizione interna,un doppio volto che l'ha mostrato a volte sicuro degli strumenti che possiede a volte ha mostrato una sostanziale incapacita' di gestire i numerosi scandali privati. La deviazione dell'attenzione dagli eventi politici verso la sua vita privata rappresenta l'effetto piu' negativo della trasformazione della comunicazione presidenziale,a causa anche delle controcampagne che piu' volte si sono scagliate contro i vizi privati del

presidente.



IV.   Il ruolo dei giornalisti nella democrazia statunitense


Si puo' spiegare il rapporto tra leader giornalisti attraverso il modello del conflitto e quello dello scambio.

Nel primo vengono sottolineati gli interessi divergenti tra le due categorie, e quindi il ruolo di watchdog che hanno ricoperto i giornalisti per decenni,ovvero quello del controllo nei confronti del potere; nel secondo viene sottolineato il calcolo dei vantaggi che ciascuno puo' derivare dall'entrare in contatto con l'altro.

Quindi ci puo' essere accordo o a volte contrasto poiche' i giornalisti cercano novita' e curiosita' mentre i politici vogliono difendere la loro immagine positiva,cosi puo' avvenire la negoziazione,in cui i giornalisti cercano di ottenere informazioni in cambio di vantaggi.

Tutto questo e' comunque sempre circondato da una presenza continua di fiducia e diffidenza.

Il giornalista puo' assumere ruoli differenti a seconda se e' orientato prevalentemente verso l'audience o verso il sistema politico.

I livelli di articolazione dei ruoli giornalistici sono:


attenzione (maggiore o minore notiziabilita' del presidente) avendo come punto di riferimento l'interesse del pubblico,tende non solo al ruolo del recorder che raccoglie informazioni,ma sempre piu' spesso segnale eventi spettacolari come gli scandali.

tipizzazione (modalita' di trattazione delle notizie)  per decenni si e' affermato il ruolo di giornalista watchdog usando funzioni referenziali piuttosto che conative.

rilevanza (fare emergere come significative alcune notizie) il ruolo d'interprete che spiega il significato di un determinato evento sta sempre di piu' indirizzandosi verso gli eventi scandalosi.


Esistono dei veri e propri modelli di giornalismo (Schudson) :


il market model : Il pubblico-consumatore e' arbitro della notizia  e i giornalisti "vendono" al pubblico cio' che esso vuole

il modello advocacy : I giornalisti sono "di parte" sono agenti per la trasmissione di precise posizioni politiche

il modello trustee : I giornalisti sono i depositari della fiducia del pubblico,al quale forniscono le informazioni necessarie per partecipare alla vita democratica del paese. I giornalisti sono quindi considerati come i depositari della fiducia del paese.


La centralita' del principio di obiettivita' richiesta e imposta ai giornalisti ha avuto il predominio quasi assoluto dalla prima meta' di questo secolo, ma e' stato messo in discussione negli anni 60' e 70' dai dubbi generati del coverage giornalistico della guerra del Vietnam e dello scandalo WaterGate.

La realta' obbiettivamente raccontata fino a quel momento era quella che Washington aveva voluto diffondere,e questa distorsione era dovuta soprattutto alla dipendenza eccessiva dei giornalisti dalle fonti ufficiali nella copertura degli eventi politici internazionali e da un sostanziale conservatorismo dell'informazione americana.

Da questa mainstream press ,rappresentata dal new journalism (attacco alla nozione di obiettivita',affermazione della soggettivita' dell'autore della scrittura giornalistica) prende l'avvio il giornalismo investigativo (che ha assunto il ruolo di watchdog) degli anni Settanta,che trova la sua consacrazione nello scandalo Watergate.


L'ascesa del giornalismo interpretativo


Le esigenze di controllo imposte dal giornalismo investigativo,la disponibilita' di tempo e di conoscenze necessarie si sono rilevate caratteristiche difficili da integrare con il newsmaking televisivo,cosi' il tutto e' sfociato in un nuovo modo di fare giornalismo,i cui eccessi sono al centro del dibattito attuale sull'informazione americana.

Il giornalismo interpretativo si pone in modo estremamente critico nei confronti dei politici,

riducendo la politica ad un mero gioco strategico da presentare escluisivamente in termini spettacolari ed altamente drammatizzati,che hanno lanciato un messaggio antipolitico e cinico nei confronti dei leader,indebolendoli ulteriormente,ma ha anche messo in dubbio la credibilita' degli operatori dell'informazione.

Per riprendere credibilita' il giornalismo ha cercato varie soluzioni,una e' stato il public journalism (che chiedeva ai lettori quali fossero per loro le issues piu' importanti della competizione elettorale per concentrare la loro attenzione su tali argomenti invitando il pubblico a discuterne) si e' rivelato solo un tentativo di elevarsi a rappresentanti del popolo per riguadagnare fiducia.



V.     I giornalisti e la copertura negativa della politica nell'era Clinton


La ricerca viene fatta per determinare le immagini della politica presidenziale veicolate attraverso la costruzione di realta' operata dai mass media americani (Times e Newsweek).

Dalla ricerca emerge che la notizia politica americana e' quasi sempre una notizia su presidente;


che il giornalismo si sta dirigendo sempre di piu' verso il market model,poiche' prevale la logica del profitto che punta a minimizzare i costi e a massimizzare le entrate,e tutto questo ha segnato la morte del giornalismo d'inchiesta classico. (calo delle interviste);


la tendenza del giornalismo americano e' quella di mettere in rilievo solo alcune dimensioni della presidenza,soprattutto la sfera privata (moltissimi articoli riguardano pregi e difetti del presidente);


c'e' un assoluto predominio della logica del conflitto,infatti il presidente viene sempre piu' rappresentato nelle situazioni di tensione,e di un atteggiamento valutativo e critico che si scaglai contro la moralita' dl presidente mettendo in luce soprattutto i suoi difetti con una continua critica dell'istituzione presidenziale;


la componente iconica viene massimizzata dalla grande presenza di fotografie che confermano la tendenza del giornalismo americano a privilegiare la componente visuale anche sulla carta stampata.







VI.   Dove va il giornalismo americano?



Il giornalismo si e' quindi ridotto ad un giudizio,quasi sempre negativo nei confronti della politico,perdendo la sua naturale funzione di intermediario fra leaders e cittadini,di watchdog,di depositario della fiducia dei cittadini, allontanandosi sempre di piu' dalla politica per concentrarsi sul moralismo contro gli scandali presidenziali e generando una sfiducia e una spirale di cinismo nei confronti della politica.

Il newsmaking giornalistico si articola sulla personalizzazione e sulla drammatizzazione.

Personalizzazione: Si incoraggia un atteggiamento egocentrico nei confronti dei problemi politici.

Drammatizzazione: degli eventi che vengono ridotti in frammenti e presentati sotto forma di "capsule stories" dando una visione poco chiara e frammentata della politica,ridotta agli eventi che piu' si prestano ad una rappresentazione drammatizzata.

Il newsmaking e' quindi ora incentrato sulle news dramas che enfatizzano il momento di crisi,il presente rispetto al passato e al futuro,e l'impatto degli scandali sulle carriere personali dei leader.

Tutto questo ha portato:


banalizzazione del contenuto delle news

distrazione dalle vere cause dei problemi

proposta di soluzioni drammaticamente soddisfacenti ma inapplicabili


Si e' passati da un salutare scetticismo ad un insopportabile cinismo.


Verso una democrazia mediata?


Una soluzione puo' essere rappresentata dal passaggio dai mass media ai personal media, evitando la mediazione del reporter e dando l'opportunita' alla politica di rivolgersi direttamente ai cittadini (conferenza stampa su internet di Al Gore).

Potrebbe essere una nuova forma democratica nella quale gli americano potrebbero assumere un ruolo + centrale,divenendo una sorta di quarto potere.








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