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IL MODELLO MONOPOLISTICO
1. La ristrutturazione dei servizi d'informazione
Gli anni 1948-54
sono l'epoca della definitiva consacrazione del modello monopolistico della
radiofonia di Stato.
Il primo atto di questo lungo processo di trasformazione fu 828g61i il trasferimento della direzione programmi da Torino a Roma: oggi sappiamo che la vicinanza con la sede del potere politico fu dannosa, date le evidenti mire della dc.
Il primo settore che subisce una profonda trasformazione è quello dell'informazione politica e culturale: particolare rilevanza hanno su Rete Azzurra i supplementi domenicali dei Notiziari Regionali, che costituirono veri e propri centri di satira moderata sull'operato delle amministrazioni locali.
Il programma si apriva alle 14.10 di ogni domenica ed era molto seguito per la popolarità di alcuni personaggi, recitati dalla compagnia di prosa di Radio Firenze: regionalismi, ipercorrettismi. il successo di queste trasmissioni testimonia che la radio ha raggiunto gli strati più bassi della società.
Su Rete Rossa invece, un programma di successo era Il convegno dei cinque, programma annunciato con un solo giorno di anticipo, dove cinque illustri personaggi della politica rispondevano alle domande degli ascoltatori.
Da un pdv culturale, invece:
programma Università radiofonica internazionale di Guglielmo Marconi, che collaborava con l'america, dove dava spazio a personaggi come Einstein, Sartre, Huxley...
Sulla Rete Rossa: L'approdo, e Letture Dantesche
Sulla Rete Azzurra: Frontiere della poesia, Attualità scientifiche
Abbiamo detto però
che
In realtà, nella nuova Rai, si era ricostruito un blocco cattolico moderato, fortemente anticomunista, fatto di amicizie e sotterranee solidarietà, che era impossibile scompaginare. La radio del tempo pensava di avere una missione quasi d'apostolato nel condurre la società secondo i dettami della chiesa.
Per di più le trasmissioni culturali in cui gli intellettuali di sinistra potevano esprimersi, vengono presto relegate in quel dorato ghetto che sarà poi regolamentato con l'istituzione del terzo canale, irradiato ad ore serali e a meno della metà del paese. Nel frattempo sorgono trasmissioni rivolte ai letterati, come Scrittori al microfono. Da questa ed altre esperienze intellettuali nascono poi delle pubblicazioni editoriali, a cui provvede l'Eri: nascono i Quaderni della Radio, usciti nel '49, che danno inizio ad una lunga serie di volumetti dedicati alla pubblicazione dei testi radiofonici.
Con il passare del
tempo
2. Lo spettacolo leggero
Lo spettacolo va
sempre più coniugandosi con lo sport, nelle sue manifestazioni più popolari del
calcio e del ciclismo, di cui
Con programmi come La radio per le scuole, la radio si avvicinava agli insegnanti, che col tempo abbandonano l'iniziale diffidenza: ogni giorno erano proposti ai bambini indovinelli, quiz, problemi da risolvere in cambio di premi. È un importante svecchiamento, la radio serve la scuola, non la asservisce, aiuta gli insegnanti, non li sostituisce.
Per le scuole medie invece nascono programmi come le sette Lezioni sugli strumenti musicali, tenute da un famoso musicista.
Per quanto riguarda i programmi comici: sulla rete Rossa grande successo di Hoop-la! un numero continuo di nuovi personaggi, cha continuavano a ravvivare l'interesse degli ascoltatori per una formula in realtà molto ripetitiva e ricca di satira, con obiettivi piuttosto conformistici dal carattere talvolta qualunquistico.
In questi anni matura la figura di Alberto Sordi, il primo ad ottenere uno programma tutto per sé sulla Rete Rossa, Vi parla Alberto Sordi: da subito ha grande successo, ed il suo programma diventa un appuntamento per molti.
3. Programmi per tutti
In ogni caso, erano sempre la musica leggera e la canzone melodica ad occupare il maggior numero di ore di trasmissione.
Programmi per bambini: permane l'intento educativo, ma non si guarda più al modello degli antichi, bensì a quello della società di massa, a causa della crescente americanizzazione.
Musica: la radio non si adatta agli stili di vita notturni, gli ascoltatori si aspettano di sentire la musica dei locali, ma la radio (per la sua missione educatrice) ricorda loro la bellezza dello star in pantofole a casa propria, lontani dalla musica contemporanea.
Intanto si celebra a reti unificate il venticinquesimo anniversario dalla fondazione della radiofonia, ed anche nei discorsi ufficiali si rimarca prevalentemente la funzione di pacificatore sociale che la radio ha assunto nell'immediato dopoguerra. Si cita solo di sfuggita la continuità rispetto all'età fascista, ponendo invece l'accento sulla ripresa.
Il 1950 rappresenta per la radio italiana un anno di svolta, per una serie di eventi importanti:
Intanto
Grande successo ebbe anche la trasmissione La catena della felicità, che raccoglieva fondi per i bambini mutilati in guerra e per gli orfani; il successo fu tale che l'anno successivo fu anticipata di un mese!
Premi indetti nel 1950: testimoniano che la radio ha intrapreso la strada dell'autopromozione
Microfono d'argento per annunciatori ed autori di commedie radiofoniche
Maschera d'argento per il teatro
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Articolo informazione
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