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Comunicazione pubblicitaria in aziende pubbliche e sociali.

marketing



Comunicazione pubblicitaria in aziende pubbliche e sociali.

(Rovinetti)


26 settembre 2005

La comunicazione è la capacità di stabilire una relazione, per questo ascoltare e parlare hanno lo stesso valore strategico. Chi fa comunicazione nelle p.a. non può permettersi di essere convincente, perché non ci riuscirà mai. Deve essere credibile, perché la credibilità è alla base della fiducia e della comunicazione. Mentre l'informazione è unidirezionale, la comunicazione è circolare. La p.a. ha iniziato ad avvicinarsi a questa mentalità da poco è la più grande azienda italiana, con uffici sparsi su tutto il territorio nazionale. E' stata costruita sul silenzio e sul segreto d'ufficio: un sistema di questo tipo 949j96j difficilmente si poteva trasformare con un colpo di bacchetta magica. Entrati nel libero mercato una p.a. del genere non poteva funzionare. Siamo stati l'ultimo Paese dove lo Stato aveva imprese proprie: invece di chiedere alle aziende di produrre (volano), produceva lui.

La legge ha stabilito la necessità di pensare al lavoro delle p.a. come prodotto e non più come procedure; e deve essere un prodotto con le caratteristiche tipiche del prodotto: rapporto costi-benefici, grado di efficienza, tasso di gradimento. Passaggio da istituì che controllano le norme a istit che danno servizi. Dopo le leggi, il secondo elemento su cui si è lavorato è stata la semplificazione attraverso la tecnologia, la comunicazione, l'innovazione e la formazione dei dipendenti. Queste culture, dominanti nel nostro secolo, sono ancora minoritarie qui. Lo scopo è il miglioramento della vita dei cittadini, a cui si aggiunge un notevole abbassamento di costi.



La comunicazione non è una tecnica che si può fare o non fare, ma è un elemento strategico. L'abuso passato della propaganda provoca problemi attuali di credibilità. Ieri: "cosa, quando, come comunicare?". Oggi per comunicare e farsi capire: "Cosa devo chiedere ai cittadini? Come ascoltarli? Come devo strutturare le relazioni?". L'ascolto diventa un elemento strategico che rende la comunicazione un modo di governare. Non si risolve il problema dell'ascolto con una cassetta dei suggerimenti, se non è come mettere un cerotto su una gamba di legno.


27 settembre 2005

La comunicazione pubblica si sviluppa lungo cinque direttrici:

informazione istituzionale;

indicazioni sui servizi;

incrocio tra leggi nuovi diritti di cittadinanza;

accompagnamento del processo di semplificazione e riorganizzazione della p.a.;

incentivare la partecipazione.

Attenzione!!! Alla comunicazione non si può chiedere tutto, non può far nulla per i disservizi.

Chi sono i clienti della p.a.? L'intera società italiana occorre conoscerla per creare un rapporto adeguato. Due ricerche: una del 2000 e una dell'Istat del 2002: 2 milioni di analfabeti tra i 16-65 anni, 34-36% a rischio alfabetico (che non riescono a fare operazioni banali, es. compilare un modulo delle poste); quasi il 50% tra i 56-65 anni fatica a capire un articolo di giornale. altro che società dei filosofi! C'è un'élite economica, culturale e sociale che corrisponde al 15-20% della popolazione; il resto è una massa disinteressata ma non esclusa dai consumi. Che tipo di servizi deve offrire la p.a. per migliorare la situazione? Una vota si agiva con le leggi: si fa la legge, poi si garantisce il servizio previsto dalla legge. Ma la popolazione cambia attraverso i messaggi sociali che passano alla tv (gare, veline, calcio) e non con i tg di Fede. Il limite della propaganda è che convince solo chi lo è già.

Il linguaggio. C'è un 50% di parole comuni e un 50% di parole derivanti da linguaggi specialistici; le prime sono quelle con cui si scrivono libri e giornali, le seconde sono quelle usate dalle categorie specialistiche (no distinzione rigida). 7050 parole formano il linguaggio base delle persone, generalmente ne usiamo 3000, definite le parole fondamentali. Compito del comunicatore è essere divulgatore, ossia farsi capire traducendo i termini incomprensibili. Ma la p.a. si è sempre preoccupata di nascondere, non di farsi capire: es. "In base al combinato disposto." darà sempre ragione alla p.a. Calvino definì l'antilingua. la p.a. parla il linguaggio giuridico e i linguaggi tecnici: la somma è il burocratese. Il comunicatore pubblico deve essere prima di tutto traduttore, un professionista che vede l'amministrazione con gli occhi del cittadino; deve spiegare l'amministrazione a questo attraverso processi di sintesi e semplificazione (non è facile!). Occorre essere traduttori di una lingua creata per non farsi capire. Semplificare non è banalizzare, ma essere in sintonia con il proprio interlocutore. Scopo: farsi capire e consentire al cittadino di agire facendo ciò che tu gli suggerisci.

Come si costruisce un messaggio pubblico? L'improvvisazione è diventato uno strumento del lavoro giornalistico; la stampa è sempre meno d'aiuto alla comunicazione perché è sempre meno osservatrice della realtà. Occorre far capire l'importanza strategica di quello che fate.


3 ottobre 2005

Il messaggio è quello che gli altri si ricordano di quello che avete scritto e detto. E' per questo che si dà attenzione a questo aspetto nella creazione del messaggio. I messaggi della p.a. pretendono sempre che chi li riceve assuma poi un determinato comportamento: più il messaggio è fatto bene, più sarà facile ottenere l'effetto. Un messaggio non capito è colpa del comunicatore, è finito il tempo della legge che non ammette ignoranza. Un manifesto non deve essere bello ma comprensibile. La comunicazione è un investimento, è una spesa solo quando si fa male. Purtroppo in periodi di crisi si taglia in successione comunicazione, cultura e servizi pubblici. Ma dove c'è comunicazione c'è conoscenza. Una p.a. che non si fa conoscere non è una p.a. La costruzione del messaggio è fondamentale: essere creativi non basta, ci sono alcune regole da seguire. 1) Perché un messaggio deve essere letto dai cittadini? 2)Quale beneficio mi permette? 3) Quale regola/comportamento devo assumere per ottenere il beneficio? Tradurre, semplificare, ridurre.

1) Riconoscibilità: un messaggio pubblico deve essere riconoscibile, deve essere riconoscibile la fonte pubblica.

2) Obiettività: un messaggio che non ha contenuti di parte è accettabile dal max numero di persone. I messaggi pubblici non sono neutri perché hanno degli effetti nella nostra vita.

3) Persuasione: il messaggio pubblico deve suggerire, è persuasivo quando riesce a convincere per differenza e non per imposizione.

4)Credibilità: mai scrivere quello che non può essere verificato; occorre comunicare anche le debolezze, se non puoi fare una cosa devi dirlo e spiegare il perché.

5) Accessibilità: comprensibilità, che è fatta di tante cose: scomparsa delle sigle, abbandono del burocratese, essenzialità delle parole, centralità del messaggio.

6) Tempestività: Internet è l'unica tecnologia che consente di rispondere all'esigenza di tempestività, rapidità e diffusibilità; le tecnologie vanno usate per dare possibilità in più, non come decorazione.

Dati reali: comunicazione Fs sul sistem più avanzato d'Europa. titoli giornali!! C'è un problema di etica: responsabilità di quello che dico. Semplificazione: in Ita 57% d cause x contenzioso vs p.a.


10 ottobre 2005

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