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ODE 30 LIBRO III

latino



ODE 30 LIBRO III

TRADUZIONE: ho costruito un monumento più duraturo del bronzo e più alto della mole delle regali piramidi, che né la pioggia che corrode, né l'Aquilone sfrenato, possano abbattere o la sequela infinita degli anni o la fuga del tempo. Non morirò completamente, e molta parte di me eviterà Libitina: sempre io crescerò rinnovato nella gloria dei posteri, finché il pontefice sale ( salirà) sul Campidoglio con la vestale silenziosa. (io sarò detto) si dirà che io, là dove l'Ofanto violento rumor 848f55i eggia e dove Dauno povero di acque regnò su popoli agresti, divenuto grande da umile ( da umili origini) per primo riprodussi la poesia eolica in ritmi latini. Attribuisciti l'orgoglio guadagnato con i tuoi meriti e cingimi, o Melpomene benigna, la chioma con l'alloro delfico.


ODE 8 LIBRO II

Se una sola pena per il giuramento violato ti avesse mai colpito, o Barine, se tu diventassi più brutta per und ente nero o per una sola unghia, ti crederei.

Ma tu, non appena hai impegnato il tuo capo traditore con promesse, risplendi ancora più bella e incedi, comune affanno dei giovani. Ti giova ingannare le ceneri di tua madre sepolta e le costellazioni della notte silenziosa con tutto il cielo e gli dei che sono privi della gelida morte. Sorride di questo, lo dico, la stessa Venere, sorridono le ingenue ninfe, e il feroce Cupido, sempre intento ad affilare sulla cote insanguinata le saette infiammate. Aggiungi che la gioventù cresce tutta per te, crescono nuovi schiavi, né i vecchi, pur avendolo tante volte minacciato, lasciano la casa della loro tiranna spietata. Te temono le madri per i loro figli, te i vecchi padri avari e le infelici spose poco prima ragazze, che il tuo fascino faccia attardare i loro mariti.




ODE 7 LIBRO IV

La neve si è sciolta, ritorna ormai l'erba ai campi e il fogliame agli alberi, la terra cambia ciclicamente e i fiumi vanno al di là delle rive ( tornano nel loro letto) rimpicciolendosi; la grazia insieme con le ninfe e le sorelle gemelle osa guidare nuda le danze. Non sperare nelle cose immortali, ci ammonisce l'anno e l'ora che porta via il giorno datore di vita. I freddi si addolciscono con zefiro, l'estate consuma la primavera ma a sua volta morirà, l'autunno portatore di frutti avrà donato i suoi frutti e poi torna l'inverno inattivo.

Tuttavia le fasi della luna riparano rapidamente i danni del cielo: ma una volta che siamo caduti laggiù dove il padre Enea, dove il ricco Tullo e dove Anco ( sono caduti, noi siamo polvere ombra.

Chissà se gli dei superi aggiungono alla somma di oggi il tempo di domani, tutte le cose fuggiranno dalle mani dell'avido erede, le cose che avrai messo da parte per te ( al tuo animo amico). Una volta che sarai caduto e Minosse avrà dato il giudizio su di te, pure bello, o Torquato, non ti riporterà sulla terra la stirpe nobile, l'eloquenza o il sentimento religioso; infatti diana non libera il pudico Ippolito dalle tenebre degli inferi né Teseo è capace di spezzare le catene infernali del caro Pirito.




ODE 10 LIBRO II

Vivrai meglio o Licinio, non andando con troppa urgenza verso l'alto mare, né buttandoti con eccessivo impeto sulla costa pericolosa, quando, prudente, hai paura delle tempeste.

Chiunque ami la preziosa via di mezzo, egli, sicuro, rimane lontano dalla rovina di un tetto vecchio, rimane lontano, da persona moderata, da un palazzo degno di invidia.

Più spesso il pino grande è tormentato dal vento, e le torri altissime cadono giù con più grave rovina, e i fulmini colpiscono la sommità dei monti. Il cuore/ lo spirito ben preparato spera nelle situazioni difficili e nella prosperità teme una sorte contraria. Giove riconduce gli inverni squallidi  e lui stesso li allontana. Se adesso va male non sarà così un altro giorno/ in futuro. Apollo di tanto in tanto sveglia la musa che tace con la cetra e non sempre tende il suo arco. Mostrati coraggioso e forte nelle difficoltà, allo stesso modo saggiamente ammainerai le vele gonfie per il vento troppo favorevole.








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