Cicerone
"Da
una lettera di Cicerone allo schiavo Tirone"
P. 102 n.15
Ho creduto che
io potessi sopportare un po' più facilmente la tua mancanza, ma non la sopporto
pienamente; e sebbene sia 444f51e di molta importanza per il nostro onore che io venga
al più presto in città, tuttavia mi sembra di aver commesso un errore, onde mi
sia allontanato da te; ma poiché sembrava che il tuo medesimo desiderio fosse
che non volessi navigare oltre se non dopo che il corpo fosse stato
riconfortato, approvai la tua decisione, e neppure ora la cambio (modifico), se
tu sei dello stesso parere. Se al contrario dopo aver preso del cibo, ti sembra
di potermi raggiungere, tocca a te decidere. Tu invece sappi che io, se ciò può
accadere senza danno per la tua salute, non preferisco nulla a che tu sia con
me: se invece ritieni sia cosa opportuna che tu ti trattenga un poco a Patrasso
per ristabilirti, (sappi) che non preferisco nulla a che tu stia bene.
Considera queste cose secondo la tua intelligenza. Noi tanto sentiamo la tua
mancanza quanto ti amiamo; l'amore ci richiede di vederti in salute: la
mancanza (di vederti) quanto prima. Quindi bada soprattutto ad essere in buona
salute; questo sarà il più gradito tra gli innumerevoli favori verso di me.