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At barbari consilio Romanorum cognito, praemisso equitatu et assedariis, quo plerumque genere in proeliis uti consuerunt, reliquis copiis subsecutinostros navibus egredi prohibebant. Erant ob h 959f54j as causas summa difficultas, quod naves propter magnitudinem nisi in alto constitui non poterant, militibus autem ignotis locis, impeditis manibus, magno et gravi onere armorum pressis simul et de navibus desiliendum et in fluctibus consistendum et cum hostibus erat pugnandum, cum illi aut ex arido aut paulum in acquam progressi omnibus membris expeditis, notissimis locis audacter tela conicerent et equos insuefactos incitarent. Quibus rebus nostri perterriti atque huius omnino generis pugnae imperiti non eadem alacritate ac studio, quo in pedeatribus uti proeliis consueverant, utebantur.
Ma i barbari conosciuta la decisione dei romani, mandata avanti la cavalleria e gli assediari, soldati che erano soliti usare per la gran parte delle volte avendo seguito da vicino con il resto dell'esercito, impedivano che i nostri uscissero con le navi. Per questi motivi c'era molta difficoltà poichè le navi non potevano schierarsi a causa della stazza se non in alto mare, i soldati poi, non conosciuti i luoghi, impediti nei movimenti, pressati dal grande onere dell'armatura allo stesso tempo dovevano scendere dalle navi, rimanere saldi nelle onde e combattere contro i nemici. Invece quelli, lanciando audacemente dardi verso luoghi sconosciutissimi e incitando i cavalli assuefatti, avanzando dalla terra a poco a poco verso l'acqua: i nostri atterriti da ciò e del tutto impreparati a questo genere di battaglia non utilizzano la stessa alacrità ed impego che erano soliti usare nelle battaglie pedestri.
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