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1.Il mito di Faust - La composizione del poema

inglese



1.Il mito di Faust


Goethe conobbe il Faust di Marlowe nel 1818 ed alcuni elementi sono riscontrabili nella sua opera in quanto egli ha spesso seguito le sue fonti nei minimi particolari .Così la storia degli antecedenti di questo mito è importante per comprendere il dramma di Goethe.

Questa storia prende le mosse dalla figura storica di Georg Faust,ma è certo che da Simon Mago in poi tutta l'era 727i84h cristiana offre numerose storie di maghi e di patti con il diavolo.Ma con essi ci si pone sempre obiettivi mondani e limitati. Così Cipriano di Antiochia  si serve del patto per piegare,senza riuscirvi,la virtù di Giustina,e Teofilo di Adana per vendicarsi del vescovo che l'aveva rimosso dalla sua carica e prenderne il posto.

Invece il patto di Faust presente già nel Volkbuck del 1857 viene effettuato per conoscere ed è questa ambizione che annuncia una grande novità per cui valeva davvero la pena di sottoscrivere un patto con il proprio sangue.

Il personaggio del Volkbuck è l'interprete delle aspirazioni dell'Umanesimo e del Rinascimento a scrutare i segreti della natura per prenderne possesso:la scienza moderna prendeva coscienza di sé stessa rivalutando la magia contro la condanna cristiana e distinguendo la magia naturale da quella cerimoniale (che ricorreva ai demoni).L'autore del Volkbuck,con ogni probabilità un luterano ortodosso che aveva di mira proprio questo tipo di filosofi naturali,tendeva ad annullare tale distinzione e a reinserire gli umanisti nell'ambito della magia cerimoniale .I contorni incerti del Faust storico lo rendevano particolarmente adatto a quest'operazione. 



Georg Faust appare in varie città tedesche,tra cui Wittemberg,dal 1506 in poi e muore a Staufen.Le testimonianze ce lo presentano decisamente come un ciarlatano.

Nel 1587 lo stampatore luterano francofortese Jhoann Spiess pubblica la Historia von D. Jhoann Fausten in cui Faust evoca il diavolo in una foresta presso Wittemberg.Al terzo incontro si conclude il patto:Faust ripudia la fede cristiana e in compenso Mefistofele si impegna a servirlo per ventiquattro anni.Tutta la storia non ha però più nulla in comune con il Faust storicamente esistito.Si serve delle leggende accumulatesi intorno a questo personaggio per contrapporre alla hybris degli umanisti i sicuri binari della religione.

Probabilmente il successo del libro è dovuto proprio al fatto che rappresentava quell' Umanesimo che era stato soffocato e assorbito dalla Riforma. L'Historia avrebbe fatto di Faust il personaggio positivo e un simbolo dei tempi nuovi.

Per settantacinque anni non si ha più nessun rifacimento e ciò può essere spiegato con la fine delle inquietudini borghesi prima e durante la guerra dei Trent'anni.

Sarà Pfitzer a riprendere il tema e introdurrà nel suo libro un elemento nuovo:l'amore di Faust per una fanciulla bella ma povera. E si può pensare che Goethe prese da lui lo spunto per la figura di Margherita.

L'Historia del 1592,poi,attirò l'attenzione del grande drammaturgo elisabettiano Christopher Marlowe che nello stesso anno compì la Tragical History of the life and death of Doctor Faustus.Egli trapiantò la leggenda su suolo inglese in piena crescita economica.Ma mentre il narratore tedesco aveva sottolineato l'insaziabile sete di conoscenza,ma per quanto riguarda il possesso esso rimaneva rinchiuso nell''ambito di oggetti finiti;la grande novità di Marlowe fu l'unificazione dei due motivi:la conoscenza illimitata del mondo garantisce il possesso illimitato del mondo.Anche se all'infinità del sapere e del possesso corrisponde ancora un mondo chiuso,tolemaico.

Un'altra innovazione marlowiana è la frequente apparizione di un angelo buono e di uno cattivo:il secondo incita Faust al suo proposito ogni volta che tentenna,il primo a pentirsi.

E'evidente nell''opera di Marlowe come venga esaltata la grandezza dell'uomo anche se deviata verso il male.Si suole parlare di titanismo,ma le radici del mondo dello scrittore sono nell''assolutismo dei Tudor,quindi l'immagine che egli predilige non è quella dei Titani,ma di Giove.Esso infatti è il simbolo di un potere acquisito in modo violento,ma pur sempre legittimo.

Eppure nel Faust di Marlowe il vecchio mondo è smosso dalla base senza che il nuovo riesca a consolidarsi e il male che accompagna la nascita di quest'ultimo resta pur sempre male che occorre sanare con gli orizzonti cristiani.

In un altro punto il Doctor Faustus non si stacca dalla tradizione e cioè negli elementi farseschi sottolineati da due clowns che mimano le incantagioni di Faust.

Il dramma fu rappresentato fino ai tempi di Goethe che poté vederlo a Francoforte,ma egli lo conosceva già da molto tempo attraverso la rielaborazione usata nel teatro delle marionette (Puppenspiel) in cui del titanismo di Marlowe non rimane nulla.

Il mito poi si presenta agli illuministi come strettamente legato al popolo,che solo poteva avere ancora interesse per quelle diavolerie.Ma il tema attirò Lessing in quanto l'Illuminismo rivendicava la sete illimitata di sapere che la tradizione aveva condannato in Faust. E anche qui Lessing ricollegava l'Illuminismo all'Umanesimo.

Egli lavorò in varie riprese alla sua opera ma non pubblicò più nulla.

E' lo Sturm und Drang che restaura il senso della tragedia e recupera anche il titanismo di Marlowe.Infatti il primo Faust di Goethe avrebbe dovuto essere condannato,come testimonia il termine "tragedia" rimasto a designare l'opera anche dopo che Goethe ebbe stabilito di salvare il suo eroe.


2.La composizione del poema


La scena di Margherita che viene imprigionata si pensa che sia stata scritta immediatamente dopo l'esecuzione,avvenuta a Francoforte,dell'infanticida Susanna Margaretha Brandt.

Se nell''Urfaust mancano parti fondamentali,soprattutto il patto con Mefistofele,è perché nell''atmosfera dello Sturm und Drang ciò che importava a Goethe era di utilizzare la leggenda per esprimere alcune esperienze fondamentali che avevano naturalmente uno sfondo autobiografico ma erano nello stesso tempo le esperienze spirituali di tutta una generazione. Così l'Urfaust si concentra maggiormente sul dramma della conoscenza e dell'amore,entrambi aventi esito tragico. E non è un caso che le scene dell'Urfaust siano poi ancora quelle che ancora oggi fanno la forza della prima parte del Faust.

Nel primo periodo di Weimar Goethe cessa di lavorare al Faust e pensa di pubblicarlo così com'è.Ma durante il viaggio in Italia,nei giardini di Villa Borghese a Roma,egli scrive improvvisamente la Cucina delle streghe .E poi Bosco e spelonca e la Cantina di Auerbach.Pubblica poi tutto nel Faust,ein fragment (1790).

Il libro viene accolto con grande successo e tra i vari ammiratori c'è Schiller che fin dall'inizio dell'amicizia con Goethe insiste affinché l'opera venga finita.

La parola streben (agire tendendo ad una meta superiore) e geniessen (godere) sono ipoli intorno a cui gravita la nuova problematica.La prima è la legge dell'uomo,la sua vocazione a superare continuamente l'esito delle proprie azioni,mentre la seconda è il crogiolarsi in uno stato di benessere che interrompe questo ritmo.

Nel 1808 abbiamo la pubblicazione della Prima Parte e per molti anni Goethe non scrive altro.

Riprende poi il lavoro grazie al superamento di un intoppo che riguardava l'apparizione di Elena.Fin dal principio,in netta opposizione al libro popolare per cui Elena era una creatura diabolica,in Goethe ella avrebbe assunto l'incarnazione della bellezza classica.Alla dieta di Augusta  Faust e Mefistofele avrebbero dovuto comparire davanti all'Imperatore ed evocare Elena.Ma a Goethe era difficile richiamarla dall'Orco,egli non poteva accontentarsi di un prodigio diabolico.La grande intuizione che sta al centro del secondo Faust,cioè la nascita del mondo moderno dall'unione dello spirito classico e di quello germanico non avrebbe potuto concretarsi in questa forma. Goethe trova la soluzione:non è Elena ad andare in Germania,ma Fausta recarsi in Grecia.


3.La tragedia della conoscenza e la tragedia dell'amore


Abbiamo visto come in Marlowe tutto sia chiuso in un tipo di universo ancora tolemaico,in cui l'ascesa della borghesia si svolgeva entro schemi feudali ancora riconosciuti validi,per cui l'ambizione l personaggio marlowiano è quella di sostituirsi a Giove,di diventare supremo monarca.Invece il Faust del giovane Goethe non ha bisogno di impadronirsi dell'apparato feudale,che è già disgregato:all'infinità del sapere corrisponde in lui l'infinità dello sviluppo della personalità,che in un universo copernicano è compito di tutti.In questo senso egli è il rappresentante dell'umanità.

C'è innanzitutto il dramma della conoscenza. Faust è insieme l'uomo del rinascimento che reagisce alla metafisica medievale e lo studente di Lipsia deluso dalla polimazia universitaria.Si imbatte poi nello Sturm und Drang,nella ricerca di un rapporto schietto e diretto con le forze della natura,di un accesso immediato ai suoi segreti.Speranza che egli esprime con lo Spirito della Terra.Ed il dramma ha luogo in quanto la capacità umana di comprendere è al di sotto del suo oggetto.

Altra tragedia è l'impossibilità di conciliare l'amore con lo Streben e l'innocenza e la dedizione di Margherita sono le premesse della tragicità del conflitto.

L'armonia e l'integrità di Margherita sono il complemento dell'irrequietezza del Faust.Il dramma di questa donna sta nel fatto che la sua dedizione amorosa la porta a distruggere il proprio ambiente e quindi a diventare colpevole;quello di Faust sta nel fatto che proprio ciò che l'attira in Margherita è ciò che potrebbe arrestare il suo Streben.

Il motivo della ragazza sedotta ed abbandonata è trattato abbondantemente nella letteratura dello Sturm und Drang.

L'Urfaust,poi,terminava con le parole di Mefistofele "è condannata".Anche qui ci troviamo di fronte ad un esito tragico.Infatti l'Urfaust era la storia di due fallimenti:del tentativo di sapere e quello di amare.Sappiamo che nel Fragment Goethe ha rinunciato ad includere le ultime scene che riappariranno poi nell''edizione del 1808 e allora il verdetto di Margherità diventerà "è salva".E l'ultima scena dell'opera l'assunzione di Faust in cielo coinciderà immediatamente con il perdono concesso dalla Vergine a Margherita.


4.Faust e Mefistofele : il patto


Come in tutta la tradizione,anche in Goethe Mefistofele è un diavolo in sottordine.Nella versione definitiva egli tenta Faust in seguito ad un accordo concluso direttamente con il Signore.Il suo principale,Satana,non abbiamo mai il bene di vederlo.Nella redazione definitiva poi,Mefistofele non ha alcun rapporto con lo Spirito della Terra,né questi con Lucifero.Si sa che Goethe ha pensato,nel delineare la figura di Mefistofele,ad un amico di gioventù,attribuendogli anche i tratti fisici di costui.Un diavolo siffatto ha poco in comune con quello medievale.E' un diavolo moderno,che è il primo a non credere nel diavolo.

Una scena importante è quella in cui Mefistofele,che disprezza lo streben di Faust e degli uomini in generale,,ricorda come le qualità offerte dal denaro siano equiparabili a quelle date per natura,quindi l'aspirazione di Faust all' auto realizzazione -ed il suo senso d'impotenza- siano condizionate dall'esistenza del denaro .L'uomo,nelle condizioni inerenti al capitalismo,non si può realizzare senza il soccorso diabolico del denaro,e ciò getta un'ombra sulla validità dei suoi sforzi,per Mefistofele.

Nel rpimo atto quest'ultimo inventa la carta moneta per rimediare alle disastrose condizioni economiche dell'impero.Ma ciò non fa altro che accelerarne la dissoluzione.Per risolevvare la società non basta il denaro,occorre trasformare i sistemi di produzione.E' ciò che accade nel quinto atto,quando Faust diventa un imprenditore capitalista avendo ricevuto il feudo .E siccome l'idea di tutto questo è di Faust,non di Mefistofele,Ciò implica da parte di Goethe una partecipazione sostanziale allo sviluppo capitalistico.E Mefistofele che lo aiuta nell''opera di bonifica e brucia la capanna di Filemone e Bauci,rappresenta l'anima nera del processo di trasformazione della natura.Inoltre la sua funzione è quella di negare lo Streben e di ridurre il fine dell'uomo al piacere.Infatti alla vita come perpetuo struggimento e insoddisfazione Mefistofele contrappone il carpe diem.

La ragione relativa a Mefistofele nel contrapporre alle smanie di Faust la meta immediata mette talvolta a nudo la contraddizione in cui costui versa tra la finitezza dell'intento e l'infinità dell'aspirazione.Ciò appare nel modo più chiaro nel dramma di Margherita dove il cinismo di Mefistofele vede soltanto il momento del possesso,egli non comprende Faust.

Certamente tra i due, il personaggio più familiare è proprio Mefistofele, mentre con Faust dobbiamo compiere ogni volta uno sforzo per comprendere la sua personalità che varia da situazione a situazione.E talvolta anche Mefistofele si trova a fare ciò, poiché se in linea di massima dovrebbe essere lui a stabilire il programma, accade che Faust spesso glielo trasformi tra le mani.Il primo capitale esempio di tale scambio delle parti, per cui il tentatore si adatta alla volontà del tentato, è la scena del patto.In essa Faust dice che non gli importa dell'aldilà.Quindi dovrebbe essere più facile fargli godere i piaceri terreni.Ma Faust disprezza i piaceri che può dargli il "povero diavolo" e trasforma il patto in scommessa.Faust non vende la sua anima al diavolo,ma gliela cederà solo se il principio di costui trionferà sul proprio.




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