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LA FATTORIA DEGLI ANIMALI - La Fattoria degli Animali

italiano



LA FATTORIA DEGLI ANIMALI


Autore: il romanzo è stato scritto da Arthur Blair in arte George Orwell nato il 25 Giugno 1903 nel Bengala da una famiglia scozzese. Egli si interessò alle condizioni delle classi più povere e questo lo indusse a vivere nei quartieri più poveri di Parigi e Londra, facendo umili mestieri. Partecipò alla guerra civile di Spagna dove fu ferito. Egli si pose in posizione critica verso il partito comunista spagnolo e sovietico ed ai loro metodi. Da ciò nasce questo libro che rappresenta una satira politica. Orwell muore a Londra nel 1950.

Titolo e genere: la fattoria degli animali è un romanzo fantastico ed irreale, ma anche didascalico, perché ci vuole insegnare qualcosa.

La Trama: Si narra l'avventurosa storia degli animali della fattoria Padronale che essendo sfruttati dal padrone decidono di ribellarsi, per instaurare una loro democrazia. La rivoluzione capeggiata dai maiali Napoleon e Palla di Neve trionfa, ma presto tutto degenera senza controllo. Napoleon, tolto di mezzo Palla di Neve, prende il potere ed instaura il terrore, la vecchia "costituzione" che loro stessi si erano dati viene abolita ed è sostituita con una nuova, che ha un solo articolo "tutti gli animali sono uguali, ma alcuni sono 535g67f più uguali degli altri". Questa dittatura di pochi maiali genera orrore e repressione verso i più deboli e finisce con una rappacificazione con gli uomini, dai quali per opportunismo e avidità, gli animali rivoluzionari non si distinguono più.



Le parti più interessanti: sono quelle dove il maiale "dittatore" riesce a dare ad ogni fatto accaduto una spiegazione utile per la sua causa al fine di convincere gli altri animali, i meno intelligenti o i più ingenui, che lui ha sempre ragione e ciò che fa, lo fa sempre, per il bene della comunità. Mentre dove non riesce con le parole a persuadere gli animali più intelligenti, usa il fucile. Napoleon ha assunto un tale potere che riesce a modificare a sua convenienza anche i "comandamenti" che tutti gli animali allora si erano dati democraticamente dopo aver cacciato il padrone.

La conclusione: il libro si conclude con la sostituzione fisica del vecchio padrone con il nuovo, il maiale Napoleon attorniato dai suoi pochi fedeli. Egli infatti va ad abitare a casa del fattore, si veste come lui, prende i suoi vizi, incontra gli altri uomini con cui tratta gli affari, e tiene in sfruttamento e schiavitù gli altri animali a cui non resta che chiedersi se era meglio prima con il sig. Jones o adesso con Napoleon, ormai del tutto simile agli uomini.

Tecnica narrativa: Lo stile è facile e semplice, il lessico chiaro, il linguaggio è comune e prevale il discorso diretto, la struttura è caratterizzata da periodi brevi. Non ci sono metafore. La narrazione è impersonale.

Impressioni, riflessioni e valutazioni personali: colpisce positivamente l'invenzione dell'autore di servirsi del mondo animale per mettere in evidenza i mali del potere, riferito specialmente al tempo in cui visse Orwell.

Egli mi ha reso chiaro il concetto che cambiando gli uomini al potere, anche se si chiamano in maniera diversa, è molto facile che questi prendano i modi e i metodi degli altri, mentre a pagarne le conseguenze sono sempre i più deboli ed indifesi.







La Fattoria degli Animali



Notizie Biografiche:

Eric Arthur Blair, che firmerà come George Orwell tutti i suoi libri, nasce nel giugno 1903 a Motihari, nel Bengala, da una famiglia di origine scozzese tradizionalmente impegnata in attività commerciali e amministrative nelle colonne britanniche.

Durante l'adolescenza riceve una severa ma ottima educazione, prima presso la scuola di St.Syprian, a Eastbourne, nel Sussex e poi, a partire dal 1917, a Eton. Anche se si è già manifestata chiaramente in lui la vocazione per la scrittura, Orwell dopo il diploma non prosege gli studi, si arruola nell'Indian Imperial Police.

Nel '28 si reca a Parigi, dove inizia a scrivere e lavora come sguattero in alcuni ristoranti. L'anno successivo ritorna in Inghilterra e, dopo un breve periodo di totale indigenza, nel 1930 si trasferisce dai genitori a Southwold, nel Suffolk. Poi, nell'aprile del 1932, si trasferisce nel Middlesex, dove pubblica Down and Out in Paris and London diario-reportage di quel periodo randagio e difficile. Il suo primo libro non vende abbastanza da consentirgli di vivere con i diritti d'autore.

Il 9 giugno si sposa con Eileen O'Shaughnessy e il 15 dicembre dello stesso anno parte per Barcellona dove, si arruola nella milizia del Patito Obrero de Unificacion Marxista, un piccolo movimento anarchico-sindacalista della Catalogna. Il 20 maggio, sul fronte aragonese, viene ferito alla gola da un cecchino franchista. Ha appena terminato la degenza in ospedale quando il suo partito viene dichiarato illegale dalle autorità repubblicane e Orwell deve lasciare precipitosamente la Spagna. Ritornato in patria pubblica un appascionato resoconto delle sue esperienze della guerra civile Homage to Catalonia.

Nel '38 la sua salute, minata dai disagi e dalla ferita al fronte, peggiora sensibilmente ed egli deve trascorrere l'estate in un sanatorio a causa di una lesione polmonare. In settembre parte per il Marocco, dove passa l'inverno, entrando in contatto con la comunità di espatriati che ruota intorno allo scrittore Paul   Bowles.

Nel 1941 scrive la prima di quindici London Letters, sulla situazione politica e sociale inglese per una rivista americana. In agosto inizia a lavorare per la BBC. per la uale cura una serie di trasmissioni propagandistiche dirette dall'India. Nello stesso periodo dà alle stampe una raccolta di saggi, nei quali ritrae le virtù tipiche del popolo inglese.

Nel 1943 diventa redattore letterario del settimanale socialista "Tribune", molto polemico sul piano politico e sociale. Nello stesso anno inizierà la composizione di Animal Farm, che teminerà nel febbraio dell'anno successivo; tuttavia il manoscritto gli viene rifiutatoda parecchi editori per le chiarissime allusioni critiche allo stalinismo, a quel tempo alleato con le democrazie capitaliste contro il nazifascismo.

Nel febbraio del 1944 adotta un bambino di due settimane a cui viene dato il nome di Richard Horatio Blair. Da febbraio a maggio è in Francia, Germania e Austria come corrispondente. In marzo gli muore la mogliein seguitop ad un intervento chilurgico ma in agosto, a guerra conclusa, gli pubblicano finalmente   Animal Farm, che diventa subito un successo internazionale.

Libero dai problemi finanziari ma irrimediabilmente minato nella salute Orwell non si decide a porre un freno al suo lavoro.

Nel febbraio del '46 Secker&Warbug gli pubblicano Critical Essays. Nel '47 passa l'estate a Jura, completando la prima stesura di Nineteen Eighty-Four. In dicembre viene ricoverato in ospedale perchè sofferente di tubercolosi polmonare. Nonostante tutto, nel luglio del 1948 ritorna a Jura per completare le revisione di Nineteen Eighty-Four, che uscirà nel giugno dell'anno successivo.

Nel gennaio del 1949 viene definitivamente ricoverato in sanatorio, e muore a Londra il 23 gennaio del 1950.

Genere del libro:Animal Farm ha la struttura della fiaba classica con lo stratagemma degli animali antropomorfi e racconta la storia di una rivoluzione fallita.


Sintesi:

gli animali di una fattoria si ribellano alla tirannia umana e instaurano una società di uguali. Ben presto però i maiali, più intelligenti e più ricchi di qualità   organizzative, assumono il controllo della situazione. In apparenza lavorano per il bene comune ma in realtà cercano soltantodi mantenete il potere. Napoleon, il maiale che ha assunto il controllo della fattoria dopo aver annientato la fronda interna, diventa impunemente sempre più simile agli uomini grazie a una massicia opera di disinformazione a danno degli altri animali. Il libro si chiude con i maiali ormai indistinguibili dagli uomini e con i sette principi che avevano ispirato la rivoluzione ridotti a uno solo:"Tutti gli animali sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri".

Descrizione (linguaggio, ...):L'acuta satira orwelliana verso un certo tipo di totalitarismo, che a avuto in Stalin la sua esemplificazione più clamorosa, è unita in questo apologo a una felicità inventiva e a un'energia stilistica che pongono Animal Farm sulla linea della grande tradizione liberistica inglese del '700.

Notizie storico-critiche:All'epoca in cui finì per essere scritto, era ovvio, ci furono grandi difficoltà per farlo pubblicare, e infatti venne respinto

da diversi editori. Un editore lo accetto in un primo momento, ma dopo gli accordi iniziali, decise di consultare il Ministro dell'Informazione, che -pare- l'abbia messo in guardia, o, in ogni caso, vivamente sconsigliato di pubblicarlo. Ecco uno stralcio della sua lettera:

"Ho accennato alla reazione di un importante funzionario del Ministero dell'informazione riguardo Animal Farm. Devo confessare che questa opinione mi ha dato seriamente da pensare... Capisco ora che la pubblicazione di un libro simile in un momento come questo potrebbe essere considerata altamente inopportuna. Se la favola si rivolgesse a dittatori e dittadure in genere, allora pubblicarla sarebbe una ottima cosa, ma essa -come adesso posso vedere- segue così fedelmente il progresso deisovietici e dei loro due dittatori, che la si può applicare soltanto alla Russia, escludendo ogni altra dittatura.

Un'altra cosa: la favola sarebbe meno offensiva se la casta protagonista non fosse quella dei maiali come casta dominante offenda senza dubbio molta gente, e in particolare chi è un pò suscettibile, come indubbiamente lo sono i russi.




E

ra una delle notti in cui il signor Jones se ne andava a letto ubriaco; una notte in cui gli animali della fattoria erano liberi di parlare a loro piacimento della loro drammatica condizione. Un anziano maiale, il Vecchio Maggiore, chiamò a raccolta gli animali della "Fattoria Padronale ". Nel discorso di quella notte esortò tutti gli animali della fattoria a ribellarsi e a sottrarsi al giogo umano non appena se ne fosse presentata l'occasione; insegnò loro una canzone intitolata "Animali d'Inghilterra" che divenne l'inno degli animali della "Fattoria Padronale". Tre giorni più tardi il Vecchio Maggiore morì ma le parole da lui pronunciate rimasero impresse nella memoria di tutti gli animali che le avevano ascoltate.

Nelle settimane seguenti i maiali, gli animali più intelligenti, sotto la guida di Napoleon e Palla di Neve, iniziarono ad organizzarsi e a preparare l'attuazione della rivoluzione profetizzata dal Vecchio maggiore. Il gran giorno, seppure all'imprevisto, non tardò ad arrivare.

Durante tutta la giornata il signor Jones e i suoi uomini non avevano fatto altro che ubriacarsi dimenticandosi di dar da mangiare agli animali i quali, inferociti per il lungo digiuno, si ribellarono e li cacciarono dalla fattoria. Il giorno seguente Palla di Neve scrisse su un muro della fattoria sette comandamenti che tutti gli animali avrebbero dovuto rispettare:

Tutto ciò che va su due gambe è nemico; tutto ciò che va su quattro gambe o ha ali è amico; nessun animale vestirà abiti; nessun animale dormirà in un letto; nessun animale berrà alcolici; nessun animale ucciderà un latro animale; tutti gli animali sono uguali.

Nelle settimane seguenti gli animali portarono avanti il lavoro nei campi; la fattoria divenne più efficiente di quanto non lo fosse mai stata. Il signor Jones, ubriaco da mattina a sera e deriso da tutti, meditava vendetta. La fattoria, ora ribattezzata "Fattoria degli animali", prosperava e gli animali si moltiplicavano. Le cagne partorirono dando alla luce nove cuccioli che, una volta svezzati dalle madri, vennero presi sotto la personale tutela di Napoleon. Un giorno accadde ciò che gli animali da tempo temevano: il signor Jones tornò alla fattoria armato e accompagnato da altri uomini. Colti tutt'altro che impreparati, gli animali attaccarono tutti assieme e respinsero il tentativo di invasione.

Napoleon propose allora di procurare delle armi per la difendere la fattoria da altri eventuali attacchi mentre Palla di Neve sostenne che bisognava far scoppiare al più presto la rivoluzione anche nelle fattorie vicine per fare in modo che l'uomo non fosse più un pericolo per nessuno. Nelle assemblee che si tenevano nel granaio per prendere decisioni relative alla conduzione della fattoria, Napoleon e Palla i Neve erano sempre in forte contrasto su ogni cosa su cui si potesse discutere.

La disputa più dura fu quella per la costruzione di un mulino a vento, proposta da Palla di Neve, che avrebbe dato alla fattoria energia elettrica. Napoleon riteneva inutile questo lavoro e, quando la votazione gli diede torto emise un alto grido. Nove cani dall'aspetto feroce irruppero nel granaio e attaccarono Palla di Neve. Il rivale di Napoleon fuggì, evitando di cadere vittima della muta inferocita, ma non fu mai più rivisto.

Grazie all'aiuto dei cani da lui addestrati Napoleon instaurò nella fattoria un regime totalitario da cui i maiali traevano beneficio. Con l'ausilio di un altro maiale, Clarinetto, faceva credere agli animali tutto ciò che voleva e, senza che essi se ne accorgessero modificò alcune parti dei sette comandamenti. I maiali iniziarono a comportarsi come gli uomini e a tenere per sé tutti gli utili della fattoria. Gli altri animali si trovarono in condizioni peggiori di quelle in cui erano prima della rivoluzione; ma la cosa che più di tutto turbò il loro animo fu il vedere i maiali camminare su due zampe, proprio come gli uomini.









CARATTERIZZAZIONE DEI PERSONAGGI:


GLI UOMINI, dal punto di vista degli animali rappresentano gli oppressori, i nemici, da cui liberarsi.


I MAIALI sono definiti gli animali più intelligenti. Essi sin dall'inizio prendono il comando della fattoria poi, gradualmente, instaurano la dittatura e riportano gli altri animali ad un tenore di vita peggiore di quello in cui si trovavano prima della rivoluzione.


I CANI, spietati e feroci prestano fedele servizio ai maiali, affogando nel sangue ogni minima opposizione.


I CAVALLI e L'ASINO svolgono i lavori pesanti che nessun altro animale è in grado di fare.


LE PECORE, chiassose e stupide, non fanno altro che impedire ogni dibattito con i maiali a proposito delle loro decisioni.


GLI ANIMALI DA CORTILE, non svolgono nessun ruolo di rilievo nel racconto.


AMBIENTE:


Il racconto è ambientato nella prima metà del Novecento a Willingdon, una piccola cittadina, in un area geografica non ben definita. Quest'area potrebbe essere l'Inghilterra ma potrebbe anche essere un qualsiasi altro stato.


COMMENTO PERSONALE:


Il libro di Orwell, descrivendo metaforicamente la rivoluzione russa del 1917, fornisce una critica ante litteram della contraddizione di fondo a cui andò incontro il comunismo una volta applicato. Molti dei personaggi della storia rappresentano i personaggi della rivoluzione russa o membri storici del comunismo. Il Vecchio Maggiore, sorta di venerando vate della rivoluzione, morto prima della sua attuazione, rappresenta Karl Marx, ideatore della rivoluzione proletaria morto (per fortuna) prima di vederla applicata.

La canzone che questi insegna agli altri animali inneggia alla Prima internazionale inglese del 1864, in cui le idee di Marx trionfarono segnando il punto di partenza per la diffusione della dottrina comunista in Europa.

Per scelte narrative viene a mancare un personaggio che rappresenti Lenin, bensì Orwell lo rende facendo agire all'unisono i due personaggi che rappresenteranno gli eredi di Lenin, cioè Stalin (Napoleon) e Trozkij (Palla di Neve); la morte di Lenin verrà resa della nascita del dissidio tra i due maiali. Napoleon-Stalin eliminerà Trozkij pur di affermare il suo dominio, la sua visione del comunismo, iniziando così a contraddire e manipolare quei comandamenti, quella dichiarazione di uguaglianza che ha rappresentato l'imput della rivolta. Dei comandamenti che non erano però perfetti in partenza, in quanto già predicavano la violenza e la repressione(Tutto ciò che ha due gambe è nemico), ma che permette all'autore di rendere meglio il finale tragico di questo esperimento politico. I maiali che camminano su due gambe rappresentano l'esito del comunismo: quelli che erano partiti come liberatori erano diventati i nuovi oppressori.

Un libro denso di significati, ma molto noioso.















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