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Arte poetica di paul verlaine
Paul Verlaine è uno dei cosiddetti "poeti maledetti", vissuto nella seconda metà dell' 800, che aderisce alla tendenza del simbolismo, nata da una crisi della ragione e da una profonda sfiducia 717h75h nella possibilità di descrivere razionalmente la vita e l'uomo.
La poesia "arte poetica" di Verlaine è un vero e proprio manifesto di poetica, nel quale l'autore esprime la propria idea sulla poesia, ispirandosi all'opera di Orazio (ars poetica), della quale mantiene anche la parola "lima", da "labor limae".
La lirica è composta da nove quartine, dai versi in lunghezze differenti. Il poeta afferma che la poesia dovrebbe essere musicalità, quindi non dal ritmo regolare e cantilenante. Egli cerca la fluidità, l'irregolarità, quindi non ama le consonanze, la assonanze, e le rime, che definisce "quel gioiello da un soldo che suona vuoto e falso sotto la lima". Inoltre l'autore è convinto che la poesia debba essere allusiva,non oggettiva, matematica e troppo chiara; sebbene usando un lessico scelto e ricercato, non bisognerebbe quindi mai essere mai troppo diretti o espliciti, in modo che ognuno possa interpretare da solo il messaggio che l'autore vuole trasmettere.
La poesia deve essere come una "sfumatura", nella quale si mescolano le riflessioni e le idee, rendendo gli scritti meno enfatici e quindi più emozionanti e personali.
Il poeta in questa poesia afferma anche che bisognerebbe evitare lo sfoggio di intelligenza (arguzia assassina), la falsità ed il sarcasmo cattivo, per scrivere così testi freschi e frizzanti, che si diversificano dalla "letteratura".
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