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VENERE - Atmosfera, Superficie, geografia e tettonica di Venere

astronomia





Venere è il secondo pianeta in ordine di distanza dal Sole ed è il sesto in ordine di grandezza; per molti è il gemello della Terra questo perché il suo diametro è molto simile al nostro (12.103,6 Km) ed anche la massa è quella che, tra tutti i pianeti del Sistema Solare si avvicina di più a noi (0,815 rispetto alla Terra).

Molte volte questo pianeta viene confuso con una stella perché, dopo il Sole e la Luna, è l'oggetto più luminoso che c'è in cielo. Questa sua caratteristica è data dalla spessa e densa atmosfera che riflette il 75% della luce che riceve dal Sole e che ai nostri occhi appare come la luce emessa da un astro. Fin dall'antichità la sua lum 929d34j inosità ha richiamato la bellezza in persona ed è così che questo pianeta è stato chiamato "Venere" che nell'epoca greco-romana rappresentava la dea della bellezza. Questo pianeta ha una particolare e divertente caratteristica, infatti a tutte le sue formazioni (monti, valli, solchi, continenti, mari..) sono stati dati nomi femminili che ricordano: dee, donne famose, eroine mitologiche, gigantesse , .. L'unica eccezione è fatta dai Monti Maxwell. Questa tradizione ha messo in difficoltà l'Unione Astronomica Internazionale che doveva battezzare le migliaia di strutture individuate con le nuove sonde.




Movimenti orbitali di Venere.

L'orbita di Venere è molto più circolare di quella della Terra infatti la sua eccentricità e solo dell'0,007 ed il suo asse è inclinato di 3°. La conseguenze di questa caratteristica,  tenendo conto anche dell'impermeabile atmosfera, è la mancanza di stagioni.

Questo pianeta impiega 224 (224,7 per la precisione) giorni per svolgere un giro completo attorno al Sole e ne impiega 243 nel movimento di rotazione attorno al proprio asse, inoltre il movimento di rotazione di Venere è retrogrado. La maggior durata del "giorno" nei confronti dell' "anno" è una stranezza che può essere imputabile agli effetti mareali del Sole e della Terra.

Su Venere non esiste campo magnetico e non sono ancora state date spiegazioni convincenti su questa caratteristica infatti il campo magnetico dipende da molti fattori: inclinazione dell'asse, grandezza del pianeta, moti convettivi all'interno del pianeta.


Atmosfera.

Abbiamo già scoperto alcuni aspetti di questo pianeta che lo differenziano dalla Terra, ma sicuramente l'aspetto più rilevante e importante è la sua atmosfera.

Essa è costituita da:

96,4% biossido di carbonio

azoto

0,01% vapore acqueo  (che è variabile)

e da meno di venti parti per milione di ossigeno.

Come possiamo notare i suoi componenti sono estremamente diversi da quelli che compongono l'atmosfera della Terra e quindi possiamo dedurre che l'atmosfera di Venere non permette a nessuna forma di vita di svilupparsi e riprodursi. L'alto tasso di anidride carbonica causa un elevatissimo effetto serra, che è la causa dell'elevatissima temperatura.

L'alta atmosfera riflette gran parte della luce solare e fa passare solamente pochi raggi sulla superficie. Sempre ad alta quota ci sono venti che spirano sino a 360 Km/h, questi trasportano le nubi di acido solforico con una velocità di gran lunga superiore a quella di

rotazione del pianeta; al suolo la loro velocità è di 2 Km/h.

Le nubi di acido solforico sono permanenti, infatti le piogge che cadono da queste nubi vaporizzano prima di arrivare al suolo

Pur non avendo campo magnetico l'atmosfera venusiana protegge il suo pianeta dal vento solare, formando una ionosfera simile a quella terrestre, infatti anche se la composizione è differente questa ionosfera protegge il  pianeta da particelle nocive per il mantenimento dalla sua atmosfera.

La pressione dell'aria sul pianeta è fortissima, equivale a 90 atmosfere terrestri (la stessa pressione che si trova ad un chilometro di profondità negli oceani terrestri).


Superficie, geografia e tettonica di Venere.

Venere sembra avere una superficie straordinariamente piatta, il 27% a quota zero o inferire, 65% elevato ad 1-2 Km, 8% sopra i 3 Km. E' completamente assente d'acqua .

La sua superficie è costellata da molte strutture attribuibili a fenomeni vulcanici: canali di lava, fessure o increspature, crateri, il Beta Regio ( paragonabile alla nostra Rift Valley). Un ricorrente fenomeno superficiale è il Tesserae, che sono terreni solcati in direzioni reciprocamente perpendicolari da creste e fosse distanziate circa 5-10 Km. Questa conformazione del suolo ricopre circa il 10% della superficie dell'intero pianeta, la distribuzione non è omogenea

Venere ha circa 1700 vulcani, che possono prendere forme diverse:

quando i vulcani sono molto piccoli si concentrano in gruppi;

quando le dimensioni vanno da 20 a 100Km si parla di vulcani intermedi, essi sono divisibili in tre classi: anemoni, frittelle, zecche. Gli anemoni hanno colate di lava disposte attorno alla caldera,  le frittelle hanno lava molto vischiosa e una dimensione orizzontale predominante su quella verticale, le zecche hanno sistemi di creste e avvallamenti che si dipartono dal bordo esterno all'apertura centrale.



se le dimensioni dei vulcani superano i 100 Km si definiscono grandi, le fiancate di questi vulcani sono rugose ed hanno un'apertura centrale ricolma di un pavimento lavico piatto. La lava è molto fluida, tanto da permettere di scorrere come un fiume attraverso le pianure citeree ; questi fiumi di lava possono avere anche lunghezze di migliaia di chilometri. Si pensa inoltre che il magma sia molto basico. Tra i vulcani grandi se ne possono distinguere tre fondamentali: calderae (che mancano di edificio vulcanico), coronae (caratterizzate da un perimetro circolare di creste e fratture con diametro di circa 200-300 Km), aracnoidi (le cui dimensioni scendono al di sotto dei 200 Km e le fratture radiali si estendono per molti raggi al di là del bordo). Altre strutture caratteristiche di Venere sono le novae, cioè una serie di fessure a stella apparentemente uscenti da una zona centrale provocata da un innalzamento della crosta prodotta dalla spinta del magma caldo sottostante.


Età geologica del suolo ed ipotesi sulla tettonica di Venere.

Durante i quattro anni di studio di Venere non si è mai riscontrato un cambiamento, è per questo difficile risalire all'età del suolo citereo (è il nome dell'isola in cui viveva Venere e quindi significa suolo di Venere)

I crateri hanno un alto grado di conservazione sono quasi indistruttibili, sono solo degradati dall'attività endogena: vulcanica e tettonica. Dallo studio di questi crateri si può dedurre che la crosta di Venere non è superiore a 500 milioni di anni. Sembra che la regione BAT sia stata una delle più attive geologicamente, ma oggi Venere ha diminuito la sua attività vulcanica, la spiegazione di questo fatto è legata a diverse ipotesi.

L'IPOTESI CATASTROFISTA è quella che domina il mondo scientifico. Secondo questa teoria c'è una distribuzione omogenea dei crateri, quindi tutta la superficie ha un età identica: 500 milioni di anni. Un rapido vulcanesimo ha modellato l'intera superficie e da allora si troverebbe tutto in "letargo" .

L'IPOTESI GRADUALISTA crede che l'età di Venere non sia tutta uguale e che ci sia una tettonica in continuo sviluppo: 25%  più antica e 25% più giovane di 500 milioni di anni. Nella zona più giovane c'è una maggior quantità di crateri invasi dalla lava. Secondo questa ipotesi la storia geologica di Venere non dovrebbe essere tanto diversa da quella della Terra.


Caratteristiche.

Venere è l'unico pianeta insieme alla Terra che ha delle formazioni montagnose imputabili a processi orogenetici, però sembra che non ci possano essere condizioni per delle possibili collisioni fra zolle. Il Massiccio di Maxwell è il monte più alto di Venere, non è un vulcano, però dalla colorazione che viene data dal radar si vedono residui di lava e questo fenomeno è inspiegabile. La cima del Maxwell è inoltre scelta come meridiano di riferimento citereo.

Un'altra particolare caratteristica di Venere è il Canale BAT, che si trova a ridosso dell'equatore venusiano. Esso è collocato tra le tre regioni Beta, Atla e Themis. Risponde solo al 40% di tutta la superficie planetaria, però consta di bene il 70% dei fenomeni vulcanici di Venere. BAT è un'enorme bolla calda che risale dall'interno del pianeta divaricando la crosta e creando nelle vicinanze fenomeni di compressione e piegamento.


L'esplorazione di Venere attraverso le sonde.

Dato che la superficie di Venere è coperta da una densa coltre di nubi è completamente invisibile osservarla con normali tele scopi ottici, di conseguenza questo pianeta era un mistero prima degli anni '70.

Grazie alle sonde fu possibile un'ampia conoscenza di Venere. Le prime sonde furono lanciate dell'Unione Sovietica all'inizio degli anni   '60 , dal 1961- 83 furono mandate le sonde "Venera", queste incontrarono molte difficoltà dovute all'atmosfera. Dopo Venera4 (che diede le prime informazioni chimiche sull'atmosfera) tutte le sonde sovietiche lavorarono in coppia, una in orbita e una che atterrava sulla superficie. Scoprirono così le condizioni infernali del suolo di Venere. Venera 9 e 10 trasmisero le prime fotografie del suolo. Venera 15 e 16 ottennero una buona immagine di una parte di superficie. Ci furono in tutto 22 missioni chiamate Venera. Nel 1985 fu spedita un'altra classe di sonde: le Vega, queste sganciarono sul pianeta moduli di un pallone frenanti per recuperare maggior quantità di dati sull'atmosfera.

Gli Stati Uniti nel 1978 con la sonda Pioneer 12 hanno studiato la superficie venusiana. Sicuramente con la sonda Magellano costruita dalla NASA nel 1989 si ottennero i maggiori risultai. Infatti riuscirono a mappare la superficie citerea e acquistarono anche dei dati gravimetrici. Queste operazioni sono state compiute nell'arco di quattro anni. Il Magellano ha chiuso la sua carriera il 12 ottobre 1994 quando si è deciso di spedirla dentro l'atmosfera citerea.


Da come abbiamo potuto vedere Venere non è il gemello della Terra, anzi è molto diverso dal nostro pianeta sotto tanti aspetti , anche se certe caratteristiche sono simili. Forse una volta Venere era molto simile alla Terra, ma non si hanno abbastanza dati per fornire un'ipotesi del genere.






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