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La musica nell'epoca classica - Il kappelmeister, L'orchestra, Mozart e Beethoven

musica



Ruolo della musica nei salotti settecenteschi


Nel Settecento nei salotti dei palazzi aristocratici la musica aveva un ruolo secondario, quasi di sottofondo: la musica, infatti, serviva per tener compagnia ai nobili mentre parlavano, giocavano e mangiavano.

Solo in casi eccezionali la musica era la protagonista della serata: durante, cioè, le GARE MUSICALI fra musicisti famosi che suonavano alcune delle proprie opere di fronte al padrone di casa e ai suoi ospiti. Una delle sfide più famose fu quella fra Mozart e Clementi alla corte dell'imperatore Giuseppe II.


Il kappelmeister


Tutti i musicisti del Settecento puntavano a diventare Kapellmeister, che doveva comporre e dirigere ogni tipo di musica richiestogli dal signore. Le sue composizioni erano di proprietà del signore e potevano essere pubblicate o distribuite solo in casi eccezionali con un permesso ufficiale.

Anche Mozart aspirava a diventare kapellmeister.



L'orchestra




Al contrario dell'inizio del Settecento, alla fine l'orchestra poteva contare su quaranta elementi stabili, le trombe e le percussioni ne diventarono parte integrante. Anche se gli strumentisti erano stipendiati come servitori è facile capire che l'orchestra costituiva una spesa assai elevata per la corte; la possibilità di mantenerla al proprio servizio rappresentava un segno di potere e ricchezza.



La variazione


Le parole d'ordine della filosofia del Settecento sono: ordine, equilibrio e simmetria; queste, però sono anche i principi della musica classica; possiamo accorgercene facilmente ascoltando il brano di Mozart "Sinfonia in Sol Minore".

Anche la Regolarità e Chiarezza sono caratteristiche della musica classica. Non bisogna fraintendere, però, regolarità e monotonia; infatti la musica classica poteva dar voce ai sentimenti più profondi dell'animo umano.

Sinfonie, sonate per strumenti solistici e concerti sono accumulati dalla stessa forma A B A. Potremo vedere un esempio di questo sull'opera citata prima: all'inizio un tema (A) poi una variazione sul tema (B) e di nuovo tema. Questa viene chiamata variazione ovvero la trasformazione di un'idea mu 212b17c sicale di base in alcuni elementi che possono essere variati e possono riguardare anche più aspetti contemporaneamente (melodia, ritmo,.). Questo procedimento conferisce al brano varietà e coerenza, infatti mantengono vivi l'interesse e l'attenzione dell'uditore. Si può modificare una melodia anche cambiando alcune delle sue caratteristiche sonore: registro, velocità, intensità, articolazione (legato/staccato), altezze,durata, e valore delle note.


Mozart e Beethoven


Come Mozart, anche Beethoven aspira a un posto di kapellmeister. Mozart, al contrario di Beethoven ottenne l'assunzione, ma dopo poco si licenziò non essendone soddisfatto. Mozart si lanciò nella libera professione. Beethoven invece gratuitamente invitato alla corte da alcuni nobili viennesi suonava e componeva tranquillamente le sue opere senza preoccupazioni di tipo finanziario.

Beethoven e Mozart componevano la propria musica con la stragrande maggioranza di archi come ad esempio il violino, viola e violoncello, i quali producevano un'armonia sentimentale assieme al pianoforte.



Biografia di Beethoven


Beethoven visse per circa sessant'anni; grazie alla sua creatività, indipendenza e libertà nello scrivere le sue opere Beethoven venne considerato una dei grandi geni della storia della musica occidentale.

Beethoven fu costretto a vivere in una famiglia dove il padre era alcolizzato perciò molto presto dovette prendersi carico della famiglia, fu per questo che andò a lavorare come organista per l'arcivescovo Bonn, ma i veri studi della musica iniziarono dopo ben sei anni sotto la guida di Neefe. Beethoven viene ricordato non solo per le sue composizioni ma trasformò il musicista da semplice artigiano ad artista finanziariamente indipendente grazie alla pubblicazione ed esecuzione delle proprie opere.



Biografia di Mozart


Mozart morì giovane, a circa 35 anni. Mozart studiò musica con il padre Leopold, maestro di cappella del principe arcivescovo di Salisburgo. Mozart gia a sei anni veniva definito Bambino Prodigio, perché sapeva esibirsi al Clavicembalo, al Violino e all' Organo; proprio per questo il padre intraprese un viaggio con lui e la sorella, anch'essa Bambina Prodigio, per tutte le corti Europee. Il ragazzo compose più di seicento opere in un arco di tempo che va dall'infanzia alla maturità. Sempre attento al lavoro dei suoi contemporanei Mozart seppe armonizzare in uno stile particolarissimo e inconfondibile le tendenze dell'epoca.






Ruolo della musica nei salotti Settecenteschi


La grande casa cittadina della borghesia ottocentesca era una dimora spaziosa, elegante e luminosa; il centro della casa era proprio il salotto dove erano esposti, in bella mostra, tutti i mobili e dove si svolgeva la vita sociale. In ogni salotto non potevano mancare il bigliardo, il gioco a carte, le discussioni di politica, il ballo ed esecuzioni teatrali e musicali. Proprio nei salotti Ottocenteschi apparvero per la prima volta i nuovi Borghesi che assieme agli artisti e ai letterati elessero il salotto come luogo privilegiato della nuova cultura: il Romanticismo; il pianoforte diviene lo strumento simbolo di quest'epoca perché, con i suoi piani e forti, permette di esprimere la nuova sensibilità romantica. Infatti in quest'epoca nasce l'amore per la natura, per la propria patria, per la storia, il culto dell'individuo e i sentimenti di libertà.



Il pianoforte


Come gia detto, nei salotti Ottocenteschi il pianoforte era sempre presente, la causa principale era la mancanza di denaro per mantenere un'orchestra al proprio servizio, perciò il pianoforte permetteva di fare e ascoltare musica in ogni casa; esso infatti possiede tutti i requisiti per esprimere la nuova sensibilità: può porre in primo piano la melodia, di realizzare grandi contrasti e di suonare a più voci contemporaneamente.

Infatti, verso il 1820 esso divenne di gran moda: per le giovani di buona famiglia suonar bene il pianoforte rappresentava un modo di dimostrare la buona educazione ricevuta, rientra dunque il virtuosismo, accanto alle doti estetiche, nei matrimoni.



La musica romantica


Forti sbalzi d'intensità, cambi di ritmo e velocità, contrapposizioni di atmosfera, melodia cantabile e appassionata, sono queste le caratteristiche della musica ottocentesca, una musica che da voce ai sentimenti, ai pensieri, alle emozioni, alle fantasie del compositore. Infatti nascono nuove forme di musica:

Lieder: genere di composizione per voce e pianoforte in cui il testo poetico influisce profondamente sulla musica. Uno dei massimi autori di Lieder fu Schubert

Notturni: Brano musicale con il quale si vuole evocare l'atmosfera della notte; Il compositore inglese John Field usò per primo il termine francese nocturne per una serie di pezzi per pianoforte di carattere malinconico e sognante.

Rapsodie: Brano musicale strumentale basato su un singolo movimento in forma libera; Nell'Ottocento il termine fu ripreso per indicare una composizione ispirata a melodie popolari nazionali, che venivano parafrasate e accostate una all'altra come succedeva nella pratica degli antichi rapsódi. Tra i primi autori che composero in questa forma si distinse Liszt con le Rapsodie ungheresi per pianoforte ispirate alle melodie dei gitani dell'Ungheria.

Fantasie: Composizione strumentale in cui la forma musicale è caratterizzata da una notevole libertà.

I dilettanti


I dilettanti erano persone che si dedicavano alla musica per il proprio divertimento e non a scopi professionali, il pianoforte consentiva di eseguire a casa propria le musiche preferite, le aree delle opere e i brani sinfonici che in questo periodo non è frequente ascoltare nelle forme originali. Inoltre il pianoforte consentiva di accompagnare le danze come:

valzer

tarantelle

mazurche

scozzesi

polke



Il musicista romantico


Molti musicisti romantici si dedicarono all'insegnamento del pianoforte e alla composizione di brani destinati ai dilettanti. Inoltre iniziarono a organizzare personalmente concerti in cui essi avrebbero suonato le proprie opere; alcuni compositori come Liszt e Paganini erano esecutori virtuosi, in grado di strabiliare gli ascoltatori con le loro acrobazie. La loro fama si sparse per tutta l'Europa, facendo accorrere un pubblico numeroso ed entusiasta ad ogni concerto; a volte, però dovevano affrontare l'incomprensione del pubblico.



Fryderyk Chopin


Era un compositore e pianista polacco, uno dei più importanti creatori di musica per pianoforte e rappresentante autorevole della scuola romantica. Di padre francese e di madre polacca, a soli quattro anni Chopin cominciò a studiare pianoforte. Studiò armonia e contrappunto al Conservatorio di Varsavia; precoce anche come compositore, pubblicò i suoi primi lavori già alla fine del 1817. Iniziata la carriera di concertista nel 1829, dal 1831 si stabilì a Parigi, dove divenne famoso come compositore e ottenne grandi riconoscimenti pubblici. Qui conobbe la scrittrice francese George Sand, con la quale ebbe una relazione finita dopo circa otto anni. Da quel momento Chopin, malato di tubercolosi, si limitò a una serie di concerti in Francia, Scozia e Inghilterra. Due anni dopo, tornò a Parigi e morì.

Autore di musica quasi esclusivamente destinata al pianoforte, Chopin fuse il rigore dell'arte colta con l'immediatezza della musica popolare. I suoi pezzi erano gradevoli e comprensibili fin dal primo ascolto, ma rivelavano a un'analisi approfondita un'enorme sapienza compositiva. Predilesse generi che consentivano la massima libertà all'invenzione, come scherzi, notturni e improvvisi, trasformandoli, da pezzi di intrattenimento, in opere impegnative e cariche di tensione emotiva.

Benché avesse lasciato la Polonia da giovane, il compositore espresse sempre nella sua musica il legame con la terra d'origine, in quegli anni colpita dalla guerra; segnate dal sentimento eroico del suo popolo, le mazurke ripropongono ritmi e melodie della musica popolare polacca. Con gli Studi op.10 e op.25 Chopin superò la concezione scolastica dell'esercizio per le dita, creando veri e propri pezzi da concerto. Gli aspetti fondamentali dell'arte di Chopin emergono anche nelle ballate, nelle polacche e nei valzer: ovunque si trovano le melodie affascinanti, le raffinate armonie e i ritmi coinvolgenti che hanno fatto di Chopin il compositore romantico per eccellenza. Queste caratteristiche hanno influenzato l'opera di altri importanti artisti, come Liszt, Debussy, Skrjabin e Rachmaninov.










Rigoletto


Giuseppe Verdi era uno dei maggiori narratori di storie in musica; una delle sue opere più conosciute fu ed è "Rigoletto",per prima cosa parlerò dei principali protagonisti della storia:

Duca di Mantova: "Don Giovanni" della storia (tenore)

Rigoletto: deforme buffone di corte al servizio del Duca di Mantova (baritono)

Gilda: figlia di Rigoletto (soprano)




Trama


Il Duca di Mantova durante una festa a corte racconta le sue avventure amorose, ma ad un certo punto entra il Duca di Monterone che accusa il primo di aver disonorato la figlia, naturalmente Rigoletto ride e prende in giro l'uomo, che lo maledice per essersi beffato del dolore di un padre. La notte stessa nella via di ritorno Rigoletto incontra Sparafucile, killer, che gli offre i suoi servigi, Rigoletto rifiuta la proposta e sin avvia verso casa dove tiene nascosta la figlia, proprio perché non vuole che lei si innamori del Duca. Lo stesso Gilda riesce ad innamorarsi di uno sconosciuto che le ha detto di essere uno studente e le ha promesso amore eterno, in realtà questo studente è il Duca di Mantova. I cortigiani, dopo aver sentito la storia, decidono di fare uno scherzo al Duca che, appena sentito del rapimento della ragazza, canta la propria disperazione; Rigoletto, che partecipa allo scherzo ma senza sapere chi fosse la ragazza, scopre arrivati ormai al palazzo che è proprio Gilda la ragazza rapita; cerca in tutti i modi di farsi riconsegnare la figlia, Rigoletto riesce a riavere la figlia e giura di vendicarsi; rintraccia Sparafucile; Maddalena (la sorella del killer) viene vista dai due mentre è in atteggiamenti amorosi con appunto il Duca. Rigoletto spedisce la figlia a Verona, va a pattuire la somma necessaria per uccidere il Duca e si allontana; Maddalena riesce a convincere il fratello a non uccidere il duca, essendosi innamorata di lui, così assieme decidono di uccidere il primo che fosse andato alla locanda dove lavoravano. Gilda, che nel frattempo non è partita, ode quei discorsi e decide di sacrificarsi, bussa alla porta e viene accoltellata dai due che avvolge il suo corpo in un sacco e fiero lo porta a Rigoletto, che quando sta per gettare il corpo nel fiume ode il canto del duca e si insospettisce, guarda dentro al sacco dove trova la figlia morta e con un espressione implorante di perdono. Rigoletto, pazzo dal dolore, capisce che la maledizione è stata compiuta.


Preludio


Verdi anticipava alcuni dei temi melodici prima dell'inizio della storia, quando ancora i sipari erano chiusi, in modo da far capire alla gente che tipo di storia fosse recitata e cantata attraverso il preludio o ouverture, che nel caso di "Rigoletto" è il "tema della maledizione" i principali strumenti usati erano gli ottoni che ripetono sempre la nota "DO" con:

Crescendo d'intensità

Crescendo non di velocità

Clamore orchestrale ( che sottolinea la disperazione)




Aria


L'Aria è un pezzo musicale cantabile, orecchiabile e più facile da cantare con intervalli non troppo faticosi. L'aria fa capire il carattere del personaggio che canta il pezzo. Prendiamo ad esempio due arie:

Questa o quella: offre gia da subito un ritratto del Duca di Mantova, nel testo si presenta come un irresponsabile libertino che prende in giro la fedeltà degli amanti, dei mariti. Ci sono archi di sottofondo, c'è un ritmo frizzante ed allegro, una melodia facile ed orecchiabile, intensità mf che va in crescendo.

Caro nome Gilda canta il suo ingenuo amor al duca, che lei credeva studente, e del suo inganno. Gilda spiega che quest'uomo fu il primo suo amore, per questo il suo pensiero cadrà sempre su di lui. Gli strumenti di accompagnamento sono flauti traversi e violini, che sottolineano l'ingenuità, la dolcezza e la freschezza della ragazza. Ci sono intervalli discendenti, melodia discendente mp, ritmo semplice e costante.


Quartetto


Verdi riesce a rappresentare contemporaneamente quattro diversi stati d'animo (quartetto)

Duca di Mantova: che corteggia l'ennesima ragazza.

Maddalena: la ragazza di qui il duca si è innamorato, lusingata dalle attenzioni di quel giovane.

Gilda: che assiste, assieme al padre, al tradimento del proprio amato.

Rigoletto: desideroso di vendetta, il suo canto è recitativo.


La classificazione dele voci






I ruoli vocali

Quando si crea un'opera uno dei ruoli del compositore è quello di assegnare a ognuno dei protagonisti un tipo di voce adeguato:

Soprano: la ragazza da interpretare è innamorata, serve una voce molto acuta, perché può ritrarre timidezze e abbandoni (Gilda)

Tenore: se il ragazzo da interpretare è un giovane amante, coraggioso o eroico, serve una voce acuta, per appassionate dichiarazioni d'amore o affermazioni d'eroismo (Duca di Mantova).

Basso: è l'ideale per portare in scena personaggi anziano o saggi, è il timbro di voce più grave, e questo consente di dare un senso di autorevolezza e credibilità (Sparafucile).

Baritono: è assegnato ai malvagi o ai cattivi, proprio perché è una via di mezzo fra l'acuto e il grave, da un senso di ambiguità e inquietudine, il baritono può essere anche un padre premuroso come Rigoletto e il Duca di Monterone.

Contralto: è la voce più scura delle femminili e viene assegnata a personaggi maturi e ambigui.

Mezzosoprano: è la rivale in amore delle soprano (Maddalena).


Giuseppe Verdi


Nato da una famiglia contadina nello Stato di Parma, studiò musica con l'organista della chiesa di Roncole e poi con quello della vicina Busseto. Respinto all'esame di ammissione al Conservatorio di Milano per l'età troppo avanzata, ebbe lezioni private da Vincenzo Lavigna. La carriera operistica di Verdi era ormai brillantemente avviata. Alle radici del successo verdiano vi era il carattere romantico e popolare delle sue opere, che, pur non essendo di taglio prettamente politico, presentavano un legame chiaramente percepibile con l'acceso clima risorgimentale. L'affinità emergeva, più che da vaghe metafore politiche, dal carattere appassionato dei personaggi e dall'energia con cui la musica interveniva nella vicenda, in sintonia con lo slancio ideale e patriottico diffuso in Italia prima dei moti del 1848. Tra le composizioni non teatrali di Verdi figurano la Messa da Requiem (1874), scritta in memoria di Alessandro Manzoni, e il Quartetto in mi minore per archi (1875), unica opera strumentale di ampio respiro.



















Italiani in Algeri finale 1° atto


Il brano " Italiani in Algeri finale 1° atto" di Gioacchino Rossini prevede le entrate dei protagonisti in successione, inoltre ogni protagonista ha una propria onomatopea, ci sono intrecci di suoni e note: i contrappunti, ci sono velocità e regolarità ritmica, in genere le opere di Rossini hanno una forte intensità, come in questa, c'è anche la presenza di un crescendo contrapposto dei registri vocali. L'orchestra riveste un ruolo importante pari a quello delle voci che sottolinea i crescendo e imprimendo loro slancio e vigore.


Quel piacer fra pochi istanti


Il brano " Quel piacer fra pochi istanti" è un brano virtuosistico in cui la protagonista può fare sfoggio delle proprie capacità; è un brano composto di scale ascendenti e discendenti, cantate in velocità, inoltre si possono sentire arpeggi, note tenute in acute e fioriture sulle vocali.


Viva, viva il Bey - Già d'insolito ardore


Nel recitativo " Viva, viva il Bey" si svolge l'azione, il testo è più comprensibile, il ritmo è modellato su quello della parola, la voce è accompagnata da un clavicembalo e tende più a recitare che a cantare. Nell' aria "Già d'insolito ardore" si possono percepire, a differenza del recitativo, con più facilità i sentimenti infatti la musica è molto espressiva e tutta l'orchestra accompagna la voce; la melodia è ampia e orecchiabile, la voce canta con agilità e potenza, ma soprattutto non si capiscono bene le parole.


Il melodramma: ragioni di un successo

Nel 1813 Gioacchino Rossini presentò per la prima volta " Italiana in Algeri" a Venezia dove fu un vero e proprio successo, in essa si potevano ammirare entrate di animali in carne ed ossa come cammelli o di vascelli che affondano a causa di una tempesta. Con questo si inaugurò per la prima volta il teatro pubblico e il melodramma. Grazie a questo teatro pubblico la gente poteva ascoltare musica senza dover per forza suonarla o recarsi a teatro e divertirsi in un'epoca di rari divertimenti ascoltando: opere buffe, tragedie e storie eroiche. Il melodramma viene a costituire un genere di largo consumo amato da un pubblico di diversa cultura, classe sociale, gusti ed età. Inoltre in questo periodo nasce il fenomeno del divismo in cui i cantanti vengono considerati divi.


Il teatro



Il teatro era diviso in più parti:

Foyer: Locale adiacente alla sala teatrale dove gli spettatori attendono l'inizio dello spettacolo o trascorrono gli intervalli.

Platea: Parte della sala teatrale posta davanti il palcoscenico, dalla caratteristica forma a ferro di cavallo dove prendono posto gli spettatori che pagano l'ingresso singolo.

Palchi: Piccolo ambiente, destinato a ospitare pochi spettatori aristocratici o di famiglie di ricchi borghesi che lo affittano annualmente, che si affaccia sulla sala.

Palco Reale: è il palco più richiesto che ospita le personalità di rango più elevato e più importanti della città.

Ridotti: Grandi sale in cui le persone vanno a bere, a mangiare o a giocare d'azzardo.

Loggione: Dove prende posto un pubblico più modesto ma entusiasta della rappresentazione teatrale.


Il virtuoso di canto


In questo periodo i cantanti divennero divi acclamati, strapagati, adulati ed erano inoltre contesi da tutti i teatri d'Europa; grazie alle loro grandi abilità tecniche ed espressive, alla loro potenza sonora, all'espressività intensa e ai passaggi irti di difficoltà, il bel canto, si potevano sentire per tutto il  teatro. Il virtuoso del canto oltre ad essere un divo divenne capriccioso ragion per cui costringeva i compositori a cambiare pezzo se uno dei scelti non piaceva e a volte durante la rappresentazione cantavano dei pezzi del proprio repertorio, le arie da baule.


Il ruolo del compositore

Il compositore era pagato molto meno dei cantanti anche se era lui che si impegnava a modellare il proprio intervento musicale sulle capacità o sul gusto dei cantanti, aveva anche l'obbligo di istruirli, accompagnandoli al clavicembalo durante le prove e durante le prime tre recite. Solo nel 1827 a Vincenzo Bellini venne consentito di scegliere il libretto che preferiva, di lavorare senza vincoli di tempo e senza alcun tipo di pressione da parte dei cantanti.


STORIA: La famiglia Ricordi


Famiglia di editori musicali italiani. Giovanni (Milano 1785-1855) fondò a Milano nel 1808 l'omonima casa editrice specializzata in musica classica. L'attività venne potenziata dal figlio Tito (Milano 1811-1888) e soprattutto dal nipote Giulio (Milano 1840-1912), musicista, scrittore e giornalista, che ampliò notevolmente il catalogo delle opere anche in direzione della musica leggera. Tito junior (Milano 1865-1933) perseguì un'espansione verso i mercati stranieri e organizzò grandi campagne pubblicitarie. Tra le iniziative più importanti si segnalano l'edizione dell'opera completa di Antonio Vivaldi e le prime edizioni critiche di Giuseppe Verdi e Giacomo Puccini, nonché le opere di musicisti d'avanguardia, quali Luigi Nono, Sylvano Bussotti e Bruno Maderna. Nel 1994 la casa editrice è passata sotto il controllo della multinazionale Bertelsmann.


Copertina per Turandot di Puccini


Gioacchino Rossini

Compositore italiano. Massimo autore di opere comiche del suo tempo, espresse il proprio talento in modo particolarmente felice nell'opera buffa, affermandosi come uno dei maggiori esponenti dello stile del belcanto, che pone la bellezza della linea melodica al di sopra dell'intensità drammatica o emotiva. Figlio di musicisti, studiò al liceo musicale di Bologna; nel 1806, mentre era ancora studente, scrisse Demetrio e Polibio, la prima delle 40 opere del suo catalogo. A questi anni appartengono la farsa La cambiale di matrimonio (1810) e l'opera buffa La pietra di paragone che, rappresentata alla Scala nel 1812, costituisce l'apice della produzione giovanile. Il secondo intenso periodo della carriera musicale di Rossini, quello degli anni 1813-1817, vede la creazione delle sue grandi opere comiche: L'italiana in Algeri (1813), Il turco in Italia (1814), Il barbiere di Siviglia (scritto nel 1816 in meno di tre settimane) e La Cenerentola (1817). Appartengono a questo periodo anche l'opera seria Tancredi (1813) e la semiseria La gazza ladra (1817). La poetica rossiniana era dunque lontana dal nuovo clima romantico che affidava alla musica il ruolo di voce dell'anima e il compito di esprimere emozioni. Con il Guglielmo Tell Rossini dimostrò di aver colto perfettamente i fermenti e le tendenze della nuova epoca, ma non volendo venir meno a se stesso preferì ritirarsi in un silenzio compositivo che venne rotto soltanto da lavori sporadici di ampio respiro. Tra questi si ricordano lo Stabat Mater (1841), la Petite messe solennelle (1863-1867) e una serie di composizioni (per formazioni da camera, per pianoforte e per voce e pianoforte) raccolte in 14 volumi sotto il titolo complessivo di Péchés de vieillesse (Peccati di vecchiaia).




















Impressionismo


Il periodo di qui stiamo parlando è il periodo detto Impressionismo musicale, un momento musicale sviluppatosi verso la fine del XIX secolo e verso l'inizio del XX secolo, nel periodo compreso tra le due guerre. Ispirato alla limpidezza formale dei modelli classici, l'impressionismo si poneva come reazione agli eccessi del tardo romanticismo. La musica impressionista, austera e controllata, armonicamente più conservatrice della dodecafonia atonale, utilizzava la dissonanza come strumento espressivo all'interno di un contesto sostanzialmente tonale. La musica barocca fornì il modello per molte opere neoclassiche: uno dei primi lavori di Igor Stravinskij in questo nuovo stile, il balletto Pulcinella, si basava su musiche di Giovanni Battista Pergolesi e altri suoi contemporanei. In Concerto per pianoforte e strumenti a fiato Stravinskij riprese lo stile melodico fiorito del barocco, adottando l'integrazione di solista e accompagnamento tipica del concerto grosso più che l'esibizione virtuosistica caratteristica del concerto classico. Stravinskij continuò a usare questo stile fino agli anni Cinquanta, epoca in cui iniziò ad adottare le tecniche seriali. Tra gli altri compositori di opere neoclassiche si ricordano Sergej Prokof'ev con la Sinfonia classica, Erik Satie con la Sonatine Bureaucratique e Paul Hindemith con l'opera Cardillac.

Ci anche un Impressionismo artistico sviluppatosi in Francia nella seconda metà dell'Ottocento, nata dal rifiuto delle tradizioni pittoriche e scultorie contemporanee, a soggetto classico o sentimentale, e dello stile promosso dall'Accademia di belle arti di Parigi, tecnicamente meticoloso e incentrato sul lavoro in studio. Tra i principali impressionisti si ricordano Edgar Degas, Claude Monet, Berthe Morisot, Camille Pissarro, Pierre-Auguste Renoir, Alfred Sisley e Jean-Frédéric Bazille.





Le nuove sale da concerto, le nuove abitudini d'ascolto e la nuova musica


Le sale da concerto nei primi decenni del Novecento erano edifici di notevole bellezza e dimensioni, capaci di accogliere organici strumentali sempre più numerosi. Il pubblico che frequenta le sale da concerto è molto attento ed è più esperto nel giudizio, in questo periodo il pubblico aveva gusti tradizionali, infatti adorava ascoltare brani del passato, anche se gia dai primi decenni del Novecento i compositori rifiutavano il tradizionale e andavano alla ricerca di nuove sonorità: caratterizzate da atmosfere stridenti e aggressive, ritmi inconsueti e dissonanze; che del resto si accordavano con il quadro culturale e storico del momento: infatti incombevano guerre.


Schonberg e la dodecafonia



Schonberg fu uno dei protagonisti di questo rinnovamento musicale che sostituì al sistema tonale l'atonalità, che successivamente lo portò a elaborare la dodecafonia, nella quale tutti e dodici i suoni della scala cromatica vengono messi in successione poi la sequenza viene combinata seguendo regole precise:


Originale

Retrograda ( dalla fine all'inizio)

Inversa

Retrograda dell'inversa

Attraverso questi procedimenti il compositore austriaco rivendica alla musica un ruolo autonomo.


Strvinskij e la politonalità

Un altro dei protagonisti di questo rinnovamento musicale fu Stravinskij, che però non seguì l'esempio si Schonberg, ma sperimentò la politonalità, cioè la sovrapposizione contemporanea di tonalità diverse.


La musica elettronica

I registratori e i sintetizzatori furono strumenti che consentirono di ottenere sonorità mai udite prima. Questi furono gli strumenti che caratterizzarono la musica elettronica. L'interesse che spinse i musicisti verso questo tipo di musica si baso principalmente sul timbro, sulla qualità dei suoni. I protagonisti di questo movimento musicale furono: Boulez, Stockhausen, Moderna, Berio, Ligeti.


Claude Debussy

Compositore francese che iniziò gli studi musicali al Conservatorio di Parigi all'età di dieci anni. Compì numerosi viaggi in tutta Europa e andò a Mosca come musicista privato. Durante il soggiorno in Russia compose la cantata L'enfant prodighe; l'opera gli fece vincere il più importante riconoscimento culturale francese per giovani artisti, il Prix de Rome, che gli valse un soggiorno a Roma di due anni, durante il quale continuò a presentare regolarmente, anche se senza successo,  nuovi lavori alla commissione del premio, tra i quali, la suite sinfonica Printemps e una cantata, La demoiselle élue, composta su una poesia di Dante Gabriel Rossetti.




" Serenade for the doll"


Questo brano è molto intenso, anche se non c'è un grande contrasto tra il piano e il forte della dinamica, non ci sono scambi volenti e non ci sono punti fermi. Claude dedica sempre i preludi alla memoria di Chopin.


" La cattedrale sommersa"


in questo brano Debussy sfrutta il contrasto fra i suoni gravi e quelli acuti, c'è una velocità lenta, e suona con tutte e due le mani contemporaneamente per gruppi di note, come una cascata di acqua che poi scende, usa questa tecnica per esprimere i sentimenti. C'è una fusione delle sonorità con i pedali per scontri sonori tra gli armonici. C'è una padronanza della tecnica compositiva, gli accordi sono leggeri, sfumati ad eco, usa il silenzio.


" Ce qu'a le vent d'ovest"


Non c'è divisione tra la parte cantabile e l'accompagnamento, il timbro è importante nelle composizioni come le altre caratteristiche.



" Preludio al pomeriggio di un Fauno"


Il timbro è molto tenue, la melodia principale è di un flauto solista, seguito da un clarinetto, da un corno e dall'orchestra. La sonorità è sempre incerta, non si tocca mai il fortissimo, e la conclusione del brano avviene in metaniera soffusa e in costante rallentamento.


Macchina fotografica a lastra umida






Con espressionismo si intende l'arte come mezzo per denunciare la crisi dell'individuo e della società che si avviava fatalmente verso la guerra. Nasce uno stile nuovo l'espressionismo che esprime modo anticonformista ì, radiale e a volte aggressivo, le ansie e le paure degli artisti.


Schönberg


Schönberg fu l'ideatore del metodo dodecafonico, è considerato uno dei più importanti musicisti del XX secolo. Avvicinatosi alla musica grazie alla madre Schönberg approfondì in seguito lo studio del contrappunto con l'aiuto del compositore austriaco Alexander Zemlinsky. Nel 1899 produsse la sua prima opera importante, Verklärte Nacht (Notte trasfigurata), per sestetto d'archi. Nel 1901 sposò Mathilde, sorella di Zemlinsky, dalla quale ebbe due figli. La coppia si trasferì a Berlino, dove per due anni Schönberg si guadagnò da vivere orchestrando operette e dirigendo un'orchestra di cabaret.


Tre pezzi per pianoforte op. 11 (terzo pezzo)


In questo pezzo, come in tutti gli altri suoi brani, Schönberg cerca l'atonalità cioè ricerca la libertà della musica; per questo suona a gruppi di note, gli accordi, usa dinamiche fortissime anche con intensità minori; l'agogica è variabile e la melodia non si riesce ad individuare, il ritmo non è comprensibile ed organizzato. Tutto questo da ai suoi brani un carattere aspro, ribelle, provocatorio, confuso, agitato, angosciato e pieno d'ansia.


Macchia di luna


Questo brano non ha un ritmo e la melodia sono irriconoscibili, la melodia parlata, tipica di forme teatrali e cantate (Sprechgesong), è un intreccio di linee melodiche, ha veloci cambi dinamici e agonici, anche in questo brano usa l'atonalità abolisce, cioè, la distanza fra consonanze e dissonanze, abolisce anche il senso di tonalità a cui si deve far ritorno. La melodia viene divisa in parti e affidata a più strumenti; si ha una successione di timbri; gli strumenti usati sono il pianoforte, il violino, la viola e il violoncello, il flauto, l'ottavino, il clarinetto ed il clarinetto basso.


Carattere della musica dell'900


La musica dell'900 è caratterizzata da una melodia che tende a perdere il primo posto che aveva nella musica del secolo scorso; il ritmo perde, invece, il senso della misura. Nella scuola espressionista anche la pulsazione sparisce sostituita da uno scorrere fluido, senza tempo, dei suoni.

Si abbandona la grande orchestra compatta, si preferisce scrivere per piccoli gruppi composti di strumenti diversi. In ogni brano, anche se orchestrale, si tende a valorizzare allo stesso modo tutti gli strumenti...rinasce il culto dell'individuo.


Preludio alla suite per pianoforte op. 25

Ha uno stile dodecafonico privo di melodia e di frammenti melodici riconoscibili, mancano tutti i punti di riferimento tonali e non si distinguono l'inizio, lo svolgimento e la fine.


Un sopravvissuto di Varsavia


Si tratta di una composizione orchestrale scritta in stile dodecafonico dove una voce recitante narra, in Inglese, ma con modo tedesco, sembra infatti in tedesco; il pizzicato dei contrabbassi sottolinea il doloroso risveglio dei condannati: convulse frasi ritmiche , sussultanti e spezzate accompagnano il cammino verso il punto di raccolta, dove il tamburo, la grancassa, lo xilofono e i piatti esprimono le urla e i lamenti degli ebrei che subivano le ire e venivano maltrattati dai soldati nazisti. Nel momento, tragico, della conta di coloro anzi dovrei dire di quelli che dovevano essere mandati alla morte, c'è un continuo crescere e accelerare del ritmo  che va a sfociare, alla fine, nell'inno religioso ebraico: "Shema Yisroel" .










































Stravinskij nacque a Pietroburgo negli ultimi anni dell'ottocento figlio di un famoso cantante dell'Opera imperiale di San Pietroburgo. Iniziò la sua carriera musicale a soli nove anni.

Il padre volle che continuasse gli studi all'università, dove si laureò in giurisprudenza. Li conobbe il figlio di Nikolaj Rimskij-Korsakov e, tramite questi, il padre che lo seguì negli studi per cinque anni fu proprio grazie al celebre compositore che Stravinskij ebbe i primi approcci compositivi, tra cui spicca il brano "Fuochi d'artificio".

Nei primi anni del '900 l'impresario Sergej Diaghilev, colpito dalle opere orchestrali di Stravinskij, gli chiese di scrivere per i suoi Ballets Russes; ebbe inizio così una collaborazione che sarebbe durata molti anni.

Altri brani interessati che ha composto Stravinskij nel periodo russo furono:

"Petruska" scritto e rappresentato nel 1911, fu un vero successo, anche grazie alle caratteristiche del carattere, a partire dalle diverse velocità, dalla dinamica che variava di intensità andando col crescendo da un piano a un forte e viceversa, e non da mano i ritmi irregolari e la melodia, presente ma spezzettata quasi a formare un grande mosaico, di certo anche gli strumenti usati, quali archi, legni, ottoni, percussioni, facevano la loro figura, anche perché tutti seguivano un proprio movimento.

"La storia del soldato" fu scritto, nel 1918, in un periodo di guerre e di malessere generale, appunto per questo il brano parla di un soldato, rappresentato dal violino, e del Diavolo, rappresentato dalle percussioni, e del loro incontro...Il brano mette angoscia per la sua fluidità sonora, per la varietà di ritmi e velocità, per la melodia, come in tutti i suoi brani, spezzettata...Infatti il compositore vuole far capire, e ci riesce, cosa sta passando e cosa sanno passando tutti gli uomini: la loro "paura di vivere", di parlare, di perdere familiari...

"Glorificazione dell'eletta" è un brano che inquieta, sembra quasi essere violento, energico. Gli strumenti usati sono le percussioni, i fiati, i legni e gli ottoni, Stravinskij frantuma la melodia del brano e la interseca con accordi dissonanti, usa varie velocità con un fortissimo di base e le percussioni in eco, inoltre usa ritmi irregolari con misure diverse dal normale.











Stravinskij a partire dal 1919 iniziò a comporre musica neoclassica la quale aveva caratteristiche ben diverse da quelle del periodo russo; ci fu un ritorno al modo espressivo classico con temi esposti da un unico strumento, con simmetria e precisione.

Uno dei brani che lui compose in questo periodo è: "Pulcinella" che era suonata solamente da oboe e flauto ciò fa capire che era molto lenta e moderata, e molto livellata nei piani e forti.







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