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DIARIO DEL GHETTO - Janusz korczak

generale



DIARIO DEL GHETTO

Janusz korczak



JANUSZ  KORCZAK :


Janusz Korczak è nato a Varsavia nel 1878 ed muore a Treblinka il 1942 durante quindi la Seconda Guerra Mondiale.

E' un libero pensatore, poeta e medico, fu, secondo Bruno Bettelheim, <<uno dei più grandi educatori di tutti i tempi>>. Consacrò ai bambini l'intera esistenza. Per loro, per i loro diritti, e per il rispetto della loro integrità e unicità, si battè con tutte le forze e tutti i mezzi, fino all'ultimo. Credendo fermamente nelle potenzialità della natura umana, lavorò senza risparmiarsi per realizzare il sogno che lo aveva sempre accompagnato :il sogno di un mondo più verò, più a misura d'uomo, più giusto. Ebreo, morì nel campo di sterminio nazista di Treblinka insieme a duecento bambini e agli educatori della <<Casa dell'Orfano>>, da lui fondata e dirett 929d39j a per trent'anni a Varsavia. Nella sua vita scrisse moltissimo :romanzi e testi teatrali, racconti per adulti e bambini, saggi sull'educazione e sugli educatori, inchieste sociologiche. Ignorate dal pubblico e dai pensatori italiani, le opere di Korczak iniziano ad avere successo grazie al costante lavoro di riscoperta che la Luni Editrice sta compiendo.





TRAMA :


Scritto con tenacia nonostante la stanchezza e l'indebolimento fisico, a matita, poi con una stilografica ricevuta in regalo, fatto successivamente ricopiare da un ragazzo dell'orfanotrofio, il diario di Janusz Korczak non riguarda molto la confessione ma piuttosto riaffermano la vita di un uomo e ne dichiarano la vittoria proprio nel momento della disfatta ;sostiene di essere nato nobile e che, nonostante la religione, morirà nobile.



ANALISI STRUTTURALE :



Janusz Korczak comincia il suo diario scrivendo, sul suo letto e con una matita, che questa autobiografia dev'essere del tutto diversa dalle altre scritte in precedenza.

E' situato al celtro della sua stanza e vive assieme a nove coinquilini di cui quattro si chiamano Monius, uno Albert (che scrisse il diario dettatogli da Janusz), Jerzyk, Felunia, Genia e Haneczka ;si svegliava asieme altri verso le sei e mezzo, dopodicchè poteva a volte lavarsi, cambiarsi...

Conosceva varie persone, ebree e non, di cui ne ricorda tre, tipiche che, grazie a parolette untuose e, ebbene sì, anche al battesimo, si sono intrufolate con prepotenza e impudenza nell'ambiente polacco, in case e famiglie polacche, per rappresentarvi gli ebrei, sfuggendo dal rapporto tra l'Ebraismo e l'èlite spirituale ma soprattutto morale polacca. Già da giovane, Janusz, amava i bambini, li difendeva e sosteneva di non rifiutare il bambino se ti domandava di ripetere la stessa frase perché devono fin dalla più tenera età soddisfare le proprie esigenze, pensava che loro avessero bisogno di sicurezza per questo fece costruire un orfanotrofio chiamato <<Casa degli orfani>> in cui successivamente introdusse una piccola Sinagoga. Arrivato il Natale, diresse una recita natalizia che, dopo varie prove e tentativi, finì molto bene. Tutti gli impegni e gli amici che aveva non riuscivano però a frenare il suo istinto di suicidarsi ; teneva sempre nascosti delle pastiglie di morfina e del cloruro di murcurio per frenare l'eventuale dolore ;continuamente però rimandava il suo progetto, che lo aveva perfezionato, perchè all'ultimo momento aveva sempre un nuovo sogno che doveva realizzare.

Janusz Korczak studiò medicina e divenne un modesto medico che, sebbene non volesse, faceva i turni in ospedale :per questo aiutava i suoi "simili" ( gli ebrei ) se stavano male e aiutava i piccoli ragazzi dell' orfanotrofio.

Una notte, quando ancora non dormiva, sentì dei soldati gridare a degli ebrei, e successivamente sentì sette spari, il mattino seguente si accorse che furono uccisi sette ebrei appartenenti  alla cosiddetta gestapo ebraica ;è per questo che cominciò a qualificare il bene e il male, invocò Dio di castigare gli uomini ;piatezza, grigiore, abitudine, mestiere, nebbia, sentimenti confusi e privi di spessore furono i suoi stati d'animo che lo affiancarono, li poteva cancellare se voleva ma preferì rimandare questa gran fatica. Ricorda molte volte un episodio di un ragazzo ancora vivo, disteso a terra che non viene considerato da dei ragazzini polacchi, lo calpestano e poi scappano. Fa delle considerazioni su ciò e nota che, già da quella età, hanno imparato cos'è l'odio.

Quando compì 63 anni, raggiunse il suo decimo settennio di vita (7 x 9)=63 e, si ricordò di tutti gli altri settenni passati ;dai quattordici ai ventuno, dai ventotto ai trentacinque e così via ;in questo periodo lavorava nell' orfanotrofio e, per scherzare un po' con più di duecento bambini, decise di imporre delle "tasse" ossia, chi voleva un servizio igienico che comprendeva anche il water allora doveva catturare quindici mosche, per i solidi bastavano solo dieci mosche mentre per i liquidi ne volevano cinque.Questo sistema fu però abbandonato dopo un periodo di tempo. La <<Casa degli Orfani>> è ora un ricovero per anziani, la stanza di isolamento ha solo sei inquilini con un'età che va dai sette anni ai settanta. Un dì, mentre stava annaffiano i fiori sulla finestra vide un uomo con una carabina posta dinanzi a lui, pensò fosse un uomo del posto e si domandò se costui sapesse cosa volesse ;sostenne che fosse arrivato in zona solo ieri, pensava fosse arrivato da lontano . . .




PERSONAGGIO PRINCIPALE :


JANUSZ KORCZAK :Korczak è un polacco, un polacco nato e cresciuto in un ambienmte quasi completamente razzista, dove l'ebraismo non era professato ma bensì subìto. E lui, socialista e grande medico, si sentiva a disagio nel mondo ebraico che conosceva sufficientemente, ma che mai rinnegò. Al contrario, invece, odiava il popolo polacco e accettava l'antisemitismo ,egli non era religioso però pensava che i bambini avessero bisogno della sicurezza e di un qualcosa che li faceva sentire a proprio agio. Morì a 64 anni, dopo aver raggiunto il decimo settennio di vita ;fino a quattordici anni, pensava solo alla scuola e all' amore ;fino ai 21, dopo sette anni di scuola e quattordici di maturità religiosa, fece il servizio militare dove maturò in lui, la rivolta non contro le condizioni sociali,ma contro la legge della natura. Nel quinto settennio aveva bisogno di essere efficiente in campo ben definito ;dai 28 ai 35 ricorda di aver vinto alla "lotteria della vita" ;fino ai 42 anni desidera morire mentre verso i 49 si domanda cos' è la vità !Poi, verso 56, 63 il suo sogno è di recarsi in Paradiso.



Il carattere di Janusz Korczak viene descritto parzialmente e poi dalla narrazione.

Di personaggi principali non ce ne sono più, però, conoscendo la storia, oltre a tutti i suoi amici, ci sono i polacchi e i nazisti, che, secondo me, sono degli antagonisti perché razzisti nei suoi confronti. Altri invece hanno un' importanza relativa ossia vivono la propria vita senza "calpestare" la vita di Janusz sebbene lo conoscano.

Il personaggio Janusz appare a volte positivo a volte negativo ;positivo perché cerca di vivere la propria vita affrontando eventuali scelte molto difficili, scappando dai nemici ma, nello stesso tempo appare negativo perché vive in lui il desiderio del suicidio.

L'autore (lo stesso Janusz Korczak), non cerca di creare simpatia e consenso nei lettori perché scrive la propria storia e cerca di descrivere i fatti così come stanno, (non avrebbe senso raccontare qualcosa di non vero) !

Il poeta e/o personaggio descrive la negatività e la poca voglia di vivere che un uomo oramai anziano ha ;piatezza, grigiore, abitudine, mestiere, nebbia, sentimenti confusi e privi di spessore sono i suoi stati d'animo che lo affiancano, li può cancellare se vuole ma preferisce rimandare questa gran fatica.

Essendo un diario è usata la prima persona





TEMPO :


a - La storia si svolge durante la seconda guerra mondiale, fino al 1942 quando l'autore muore ;i fatti si svolgono fino al mese di agosto.

b - Si, è un'epoca contemporanea all'autore appunto perché questo libro è un diario personale.

c - L'epoca non è indeterminata.



AMBIENTE :


a - La storia è ambientata in Polonia

b - Le caratteristiche del luogo sono rare però si parla di un campo di concentramento molto sporco e dell'orfanotrofio :<<Casa dell'Orfano>>.

C - In alcune ma poche parti della narrazione.



STRUTTURA :


a -Non esiste coincidenza tra fabula e intreccio, ci sono vari flesh - bach in cui ricorda i brutti momenti passati nel lager.

b - Il narratore è onniscente, è Janusz Korczak che racconta la storia e la sua vita a noi lettori ;la focalizzazione è quindi zero.















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