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DIRITTO - IL RUOLO DELLO STATO NEL SISTEMA ECONOMICO

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DIRITTO - IL RUOLO DELLO STATO NEL SISTEMA ECONOMICO


I compiti dello Stato:


Lo Stato del XIX Secolo doveva garantire secondo i liberisti*:

Servizi istituzionali:

o   Amministrazione della giustizia

o   Ordine pubblico



o   Difesa del territorio

Non doveva intervenire nelle relazioni economiche


Lo stato dopo la crisi del 1929 interviene nell'economia per risollevarne le condizioni. Persegue anche fini economico sociali che mirano a favorire uno sviluppo econom 545g66f ico più equilibrato e ad assicurare una maggiore giustizia sociale. Lo Stato ha fini collettivi e non individuali (i privati).

I compiti dello Stato:

Garantire i servizi istituzionali: (difesa, giustizia)

Assicura le infrastrutture: (strade, ferrovie..)

Soddisfa esigenze fondamentali: (sanità, istruzione.)

Interviene per favorire uno sviluppo adeguato: (interventi di politica economica).

Regola la vita economica con finanziamenti alle classi più povere: (interventi di politica sociale)

Offre beni e servizi di pubblico interesse attraverso imprese pubbliche


Il liberismo è la dottrina economica del pensiero filosofico e politico liberale. Un noto principio economico liberista è quello della "mano invisibile" che significa questo: i privati perseguendo i loro interessi realizzano indirettamente anche l'interesse della collettività. Le relazioni economiche tra privati sono regolate dalla legge economica della domanda e dell'offerta.

Per domanda di un bene si intende la sua richiesta da parte della collettività a un certo prezzo e in un determinato momento. Per offerta di un bene si intende la rendita dalle imprese alle famiglie e un certo prezzo in un certo momento.

La domanda collettiva varia in funzione inversa del prezzo (se il prezzo aumenta la domanda diminuisce e viceversa). L'offerta varia in funzione diretta del prezzo

Le istituzioni politiche sono tutti quegli organi dotati di possibilità di scelta tra la varie alternative normative. Queste leggi possono risolvere o meglio regolare in diverso modo i problemi della collettività.

Lo stato è sociale quando garantisce ai cittadini i servizi necessari per il benessere sociale e assicura a tutti un minimo di reddito disponibile.

I servizi istituzionali sono quei servizi che lo stato deve necessariamente prestare per essere considerato tale.

L'attività finanziaria dello Stato comprende tutti gli atti che lo Stato compie per procurarsi le entrate (attraverso canali diversi) per erogare le spese per raggiungere i suoi fini.

Le spese dello Stato: lo Stato deve decidere quali sono i bisogni collettivi che è più opportuno soddisfare, mantenendo io giusto equilibrio, poiché non può soddisfarli tutti. È compito del governo fare queste scelte. Così lo Stato soddisfa i bisogni collettivi offrendo servizi pubblici. La spesa pubblica viene indirizzata verso:

Retribuire chi fornisce i servizi pubblici

Assicurare il funzionamento dei centri dove vengono offerti i servizi

Predisporre le strutture e le infrastrutture.

Assicurare a tutti il minimo vitale.

Le spese si dividono in:

Spese correnti si riferiscono a un solo esercizio finanziario e non vengono contabilizzare (indicate nel bilancio) in altri esercizi finanziari.

Spese in conto capitale si riferiscono a più esercizi finanziari e vengono contabilizzate.

La spesa pubblica è il complesso delle risorse impiegate dallo Stato per offrire servizi pubblici e realizzare fini di politica economica e sociale.

L'azione dello Stato attraverso la spesa pubblica: lo Stato mediante gli interventi di spesa pubblica mira ad attenuare le situazioni di squilibrio quali i periodi di crescita (espansione) e di ristagno (depressione). Nei periodi di crisi indirizza la spesa pubblica a sostegno della domanda di consumi  a favore della domanda di investimenti. Nei periodi di espansione invece interviene con un'azione restrittiva, riducendo gli investimenti pubblici, limitando le agevolazioni fiscali ecc.. questo processo non è sempre pienamente realizzabile poiché la spesa pubblica è rigida (si fa fatica a ridurla):

Poiché una riduzione dei servizi e degli investimenti pubblici fa aumentare della disoccupazione

Poiché i tagli della spesa provocano il malcontento dei cittadini e l'impopolarità dei governanti.

Gran parte delle spese sono quasi incomprimibili essendo destinate a servizi indispensabili.

Per questo nei paesi a economia mista (basato su proprietà privata e pubblica) è esploso il debito pubblico.

Entrate dello Stato: le entrate pubbliche sono i mezzi finanziari che lo Stato e gli altri enti pubblici si procurano per finanziare la spesa pubblica.

Entrate extratributarie: quando le entrate pubbliche provengono dal patrimonio dello Stato, sono rirse di poco contto.

Entrate tributarie: sono procurante mediante i tributi che lo Stato preleva dai cittadini in rapporto alla loro capacità contributiva.

Lo stato può finanziare le spese emettendo nuova moneta: però se il denaro in circolazione è eccessivo il suo valore diminuisce.

Infine lo stato può indebitarsi chiedendo prestiti ai privati pagandogli un interesse. Lo stato ricorre costantemente ai prestiti perciò nei paesi a economia mista si è verificata l'esplosione del debito pubblico.

L'insieme dei tributi in vigore in un determinato paese costituisce il sistema tributario.

Le entrate extratributarie: Lo stato o un ente pubblico richiedono il rezzo privato per la vendita di beni o servizi quando agiscono come un qualsiasi privato. Lo Stato o un ente pubblico richiedono il prezzo quasi privato per la vendita di beni o servizi quando non considerano solo il profitto, ma anche l'interesse della collettività. Il prezzo pubblico è il corrispettivo, uguale al costo di produzione, pagato dall'utente per il godimento di un servizio offerto da un'impresa pubblica. Il prezzo politico è il corrispettivo, inferiore al costo di produzione, pagato dall'utente per un servizio socialmente rilevante, offerto da un'impresa pubblica.

Le entrate tributarie: lo Stato offre ai cittadini alcuni servizi generali che sono indivisibili perché non vengono richiesti in maniera specifica da ciascun individuo e lo Stato ripartisce la spesa tra tutti prelevando l'imposta. L'imposta è un prelevo coattivo di ricchezza effettuato dallo Stato nei confronti dei privati per garantire loro servizi indivisibili. Le imposte devono gravare maggiormente su chi ha maggior reddito e meno su chi ne ha meno. Questo viene realizzato mediante il principio della progressività in base a quale la aliquota cresce all'aumentare della ricchezza. L'imposta è progressiva quando l'aliquota aumenta al crescere della ricchezza. Un'imposta è proporzionale se a tutti i livelli di reddito viene applicata la stessa aliquota. Se le imposte colpiscono direttamente il reddito di un soggetto si definiscono dirette. Se invece gravano sui consumi colpendo indirettamente il reddito si dicono indirette. I servizi divisibili (speciali) sono offerti a chiunque ne faccia richiesta. Per usufruirne è necessario pagare una tassa. La tassa è un tributo corrisposto da chi richiede un determinato servizio pubblico nel momento in cui usufruisce dello stesso. La tassa grava solo su chi richiede il servizio. Il contributo è un prelievo di ricchezza da parte dello Stato o di un ente pubblico nei confronti di una o più persone che ricavano un beneficio maggiore da un servizio pubblico offerto dall'intera collettività. I contributi sociali sono obbligatori ma sono assimilabili anche alle tasse. Essi sono versati dai lavoratori per ottenere prestazioni di precidenza e di assistenza.








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