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Costituzione e Enti locali - Statuto Albertino, Costituzione

diritto




Costituzione e Enti locali






La Costituzione è la legge fondamentale dello stato ed è l'insieme dei principi fondamentali che stanno alla base dell'ordinamento giuridico.



Fino al 1948 in Italia era in vigore lo statuto Albertino emanato dal re Carlo Alberto nel 1848 per il regno di Sardegna e successivamente estesa per tutta Italia.





Le differenze fra lo Statuto Albertino e la attuale Costituzione sono: 535b13f




Statuto Albertino


concessa: cioè è stato concesso dall'alto ovvero dal re ("con gentil concessione di Carlo Alberto")


breve: tutela solo i diritti principali dell'uomo quindi non è garantista


flessibile: cioè può essere modificata con una semplice legge ordinaria. Fu proprio questa caratteristica che permise a Mussolini di poter emettere le cosiddette leggi Fascistissime in cui veniva vietata la libertà di culto, di pensiero, di stampa ecc...










Costituzione


votata: poiché fu redatta dall'Assemblea costituente eletta direttamente, a suffragio universale dal popolo.

lunga: è composta da 2 parti. La prima parte tratta dei "principi fondamentali" e si articola in "diritti e doveri dei cittadini" e "ordinamento della repubblica", segue poi la seconda parte cioè le "disposizioni transitorie e finali". Questo tipo di Costituzione è definita garantista poiché tutela i cittadini.

rigida: la sua modificazione prevede una lunga serie di procedure speciali. (doppia votazione del Parlamento a distanza di 3 mesi con maggioranza qualificata. Nel caso in cui ci fosse solo quella assoluta si può ricorrere  al referendum confermativo).

compromissoria: è la rappresentazione delle varie ideologie politiche che hanno dei valori molto diversi fra loro.




Una volta che la Costituzione era entrata in vigore, si trattava si renderla concretamente operante; occorreva, cioè, emanare delle nuove leggi chiamate attuative per realizzare le riforme che essa richiedeva. Infatti, molti articoli, sono denominati programmatici, cioè danno delle indicazioni che dovranno essere attuate.




Una di queste leggi è l'art. 5 della Cost. che enuncia:

"La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali; attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo; adegua i principi ed i metodi della sua legislazione alle esigenze dell'autonomia e del decentramento."


Le regioni, nonostante fossero promosse dalla costituzione, fino agli anni 70 concretamente non erano presenti tranne quelle a statuto speciale come la Sicilia, la Sardegna, il Trentino,  la Valle d'Aosta e Trieste (istituita più tardi, nel 1963).


Questo accadde poiché la maggioranza politica che era al governo negli anni Cinquanta, cioè la Democrazia Cristiana, temeva che alcune regioni sarebbero state governate da partiti di opposizione, incorrendo così in conflitti fra regione e Stato. Successivamente però con l'avvento dei governi di centro - sinistra la situazione cominciò a sbloccarsi, e nel giugno del 1970 si tennero le prime elezioni amministrative.



In questo momento in Italia le province sono 102, e 2 di esse sono province autonome cioè hanno potere legislativo (Trento e Bolzano) , le regioni sono 20 di cui 5 sono a statuto speciale cioè Sicilia, Sardegna, Friuli Venezia Giulia, Valle d'Aosta e Trentino Alto Adige e i comuni sono circa 8100.


Regione



Consiglio Regionale

Presidente della regione

Giunta Regionale







Provincia



Consiglio Provinciale

Presidente della Provincia

Giunta Provinciale







Comune



Consiglio Comunale

Sindaco

Giunta Comunale




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