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LA STRUTTURA DEL TEMPIO E L'ORDINE DORICO

arte



LA STRUTTURA DEL TEMPIO E L'ORDINE DORICO


L'altezza, la larghezza, la profondità e le parti dell'edificio avevano fra loro e con l'insieme un rapporto armonico, realizzato con criteri sia aritmetici sia geometrici.

Facendo uno schema generale, era prevista una cella cen 232f52c trale detta NAOS con un colonnato sulla fronte PRONAOS e una altro, facoltativo, sulla facciata posteriore detto OPISTOMADOS; le pareti laterali del pronaos e dell'opistomados terminavano con pilastri detti ANTE. Davanti, dietro, nella cella stessa ed intorno all'edificio, si disponevano colonne.

Vedendo ora i particolari; su una massicciata poggiava un basamento di blocchi di pietra rozzamente squadrati, lo STEREOBATE, la cui piattaforma superiore, chiamata STILOBATE, reggeva la struttura. Le colonne potevano essere di tre ordini:



dorico VII sec a.C.

ionico VI sec a.C.

corinzio fine V sec a.C.

La colonna dorica non aveva base e poggiava direttamente sullo stilobate, aveva fusto scanalato e ristretto verso l'alto.

Il capitello dorico era formato da una sorta di cuscinetto rigonfio detto ECHINO, sormontato da un dado detto ABACO sostenete un architrave liscio e continuo. A sua volta l'architrave sosteneva il FREGIO, suddiviso in triglifi e metope. Gli elementi che poggiavano sul capitello formavano tutti insieme la TREBEAZIONE. In alto si trovava una cornice composta da tre elementi: uno orizzontale di base GEISON, uno dello stesso tipo sovrapposto e inclinato GEISON INCLINATO, e un altro ancora sovrapposto a quest'ultimo SIMA. Raramente i templi greci avevano copertura piatta. I due spioventi e le cornici formavano davanti e dietro due timpani triangolari i FRONTONI, decorati ai tre angoli da dischi o sculture. Nei frontoni erano sistemati i gruppi statuari.

La copertura, quasi sempre fittile, talvolta anche di marmo, era di tegole chiuse e ornate con elementi semicircolari ANTEFISSE. Sopra la cornice correva la grondaia con bacchette a disco o a testa leonina per lo scarico delle acque piovane.



Gli ordini ionico e corinzio si distinguevano dal dorico per una maggiore leggerezza.

La colonna ionica non sorgeva direttamente sullo stilobate ma aveva una base costituita da elementi sovrapposti (TORI e TROCHILI), e il capitello presentava al posto dell'echino una doppia voluta poggiante su un collarino decorativo. Il sovrastante fregio, privo di divisioni, era spesso decorato a rilievo. Nella colonna dorica il rapporto fra l'altezza e il diametro di base variava da 4:1 a 6:1, nella colonna ionica da 8:1 a 10:1. Una sensazione di semplicità e di energia si ricavava dall'ordine dorico, di finezza e grazia dallo ionico, che, sul finire del V secolo, evolvette nel corinzio, una versione arrichita caratterizzata dalla decorazione a foglie di acanto e sul capitello.

Dalle scarse tracce rimaste si può desumere che alcune parti dei templi fossero dipinte: in rosso o blu il fondo dei frontoni; in blu i mutuli e i triglifi; in rosso la parte superiore delle metope e la sommità dell'architrave; policrome erano le sculture.




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