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IL DADAISMO - 1-Trousse d' un Da

arte



IL DADAISMO



È assolutamente impossibile capire il significato di questo movimento culturale se non ci si riporta al particolare momento in cui esso è nato: i terribili anni della prima guerra mondiale (1914 - 1918), quando tutti i valori umani apparivano irrimediabilmente travolti dalla logica orrenda del grande conflitto.

Ne nasce una specie di disgusto e di rifiuto verso tutt 626d35g o ciò nel cui nome si dice di combattere (patria, onore, civiltà, tradizioni e così via), in altre parole verso tutte le forme costituite della società, in primo luogo verso le classi dirigenti, verso il potere economico che è in gran parte causa delle guerre, e perciò anche verso la cultura che rappresenta la società contemporanea.

È questo lo spirito che animava un gruppo di giovani intellettuali di varie nazionalità, rifugiatisi nella Svizzera neutrale per sfuggire alla guerra. Lo dirà con chiarezza, molti decenni dopo, uno dei fondatori di Dada, il poeta romeno Tristan Tzara (1896-1963).



Dada è dunque una rivolta totale contro ogni aspetto della civiltà attuale. Dada vuole distruggere tutto, per ricostruire tutto il mondo completamente diverso, dando all'uomo quel ruolo di protagonista, che gli è stato gradualmente tolto a favore dell'organizzazione alienante della società moderna.

Che si trattasse di un sentimento comune a molti giovani è provato dal fatto che la rivolta culturale esplose contemporaneamente, senza contatti reciproci, a Zurigo e a New York e che si estese rapidamente in buona parte d'Europa, soprattutto in Germania e in Francia.

Ufficialmente Dada nasce a Zurigo, nel 1916, in un cabaret cui venne dato il significativo nome di Voltaire, il filosofo illuminista francese sostenitore della ragione contro ogni pregiudizio. Dai primi spettacoli di cabaret, viene via via crescendo un atteggiamento ironico, dissacratorio e provocatorio. Poiché il movimento combatte contro i significati tradizionali attribuiti alle parole, espressione di concetti universalmente accettati, Dada non vuole significare nulla.

Tzara narra di avere trovato la parola a caso in un vocabolario, in una pagina del quale era incidentalmente scivolato un tagliacarte.

Dada è contro la letteratura, contro la poesia, contro l'arte. Contro tutto ciò che si è fatto passare per eterno, bello, perfetto; è contro le correnti artistiche <<moderniste>>: l'Espressionismo, il Cubismo, il Futurismo.

Una scultura o un quadro diverso da tutto ciò che già esiste può essere ritenuto un' opera d' arte. Per esempio e' opera d' arte dei pezzi di ferro messi assieme, della carta su cui è attaccato collage ecc. Dada quindi è liberta e non è un'estetica, come tutti gli altri movimenti. Non si interessa del valore artistico, si interessa piuttosto dello shock che causa nello spettatore per toglierlo dalle sue pigre abitudini mentali. Tutto è arte: pezzi di legno grezzo inchiodati e colorati, per esempio, come in questa Trousse d'un Da di Hans Arp (fig. 1); oppure un oggetto comune, messo in una certa posizione invece che in un'altra. In ciò sono riconoscibili forse elementi cubisti, come il collage; ma è il modo di intenderli che è diverso; per il Cubismo il collage è un richiamo alla realtà, matrice unica di ogni nostra idea, ed è sottoposto all'organizzazione estetica; per il dadaismo è la negazione dell'arte, o meglio, la dimostrazione che non esiste l'arte come qualcosa di nobile, ma che qualunque oggetto costruito dall'uomo, proprio perché tale, è frutto della creatività umana e quindi <<è>> arte.

1-Trousse d' un Da

Con la fine della guerra, la grande maggioranza degli artisti che avevano animato la città svizzera lascia Zurigo per tornare in patria.

Negli stessi anni anche gli Stati Uniti, soprattutto New York, conoscono le prime ondate avanguardiste, che collocano rapidamente l'America in posizione di primo piano.

Nel 1913 a New York l' Esposizione internazionale d' arte moderna aveva mostrato le più avanzate creazioni europee dagli Impressionisti ai Cubisti; il Nudo che scende da una scala (fig. 2) di Duchamp Marcel (Blainville 1887-Neuilly 1968) per esempio aveva suscitato scandalo ma anche interesse vivissimo. Ma è soprattutto con l'arrivo quasi contemporaneo di Duchamp e di Francis Picabia (Parigi 1879-ivi 1953), nel giugno 1915, che divampano fermenti e idee analoghe a quelle del Dada svizzero.


2-Nudo che scende da una scala




Già da due anni il primo aveva sovrapposto a uno sgabello bianco una ruota di bicicletta facendola poi ruotare liberamente. Sono quelli che egli chiamò i ready-made, <<oggetti d'uso comune>>, <<oggetti già fatti>> isolati dal loro contesto, messi in mostra ed elevati polemicamente al ruolo di <<opere d'arte>>. La scultura Ruota di bicicletta (fig. 3) e' il tipico esempio di quanto appena detto.


3-Ruota di bicicletta













Ancora più dirompente fu  poi l'invio, da parte di Duchamp, sotto lo pseudonimo di Richard Mutt, di una scultura, intitolata Fontana (fig. 4), ad una mostra organizzata nel 1917. Era un orinatoio maschile in maiolica bianca capovolto e collocato su un piedistallo di legno. Lo scandalo fu immenso. Pensando allo pseudonimo Mutt, si può pensare ad una relazione non solo con la parola "Mutter" ("madre" in tedesco), ma anche con Mut, la dea-madre egizia, dotata contemporaneamente degli attributi maschili e femminili in quanto generatrice di tutti gli uomini. In tal caso la scultura potrebbe rappresentare anche il ventre materno: il titolo stesso, Fontana, indicherebbe la fonte della vita.


4-Fontana









Così i baffi e la barbetta dipinti più tardi (1919) da Duchamp su una riproduzione della Gioconda di Leonardo - al di là del gesto iconoclasta compiuto sul quadro più celebre del mondo - potrebbero significare la sovrapposizione di un elemento tipicamente maschile su un volto femminile (fig. 5).


5-La Gioconda con i baffi










Aderiscono alla nuova corrente vari artisti americani, fra i quali il più originale e dotato di tutti è Man Ray (Philadelphia 1890-Parigi 1976) il cui capolavoro e' : Regalo (fig. 6).

Quest' oggetto e' carico di ironia: un ferro da stiro con la piastra irta di spunzoni pronti a strappare la fresca biancheria lavata.


6-Regalo











In Germania il dadaismo si sviluppa principalmente in tre città: Berlino, Colonia, Hannover. I maggiori artisti tedeschi sono Hans Arp (Strasburgo 1887- Basilea 1966) e Max Ernst (Bruhl 1891-Parigi 1976). Il loro dadaismo, pur sempre innovatore ed antiborghese, è contraddistinto dalla ricerca di un linguaggio espressivo nuovo. Con questo scopo Ernst elaborò alcune tecniche, fra cui, importantissimo per gli sviluppi futuri nell'arte del novecento, il montaggio di vignette, collage o di fotografie preesistenti ritagliate da giornali e combinate reciprocamente in rapporti nuovi, in modo da generare una reazione psicologica inconsueta nello spettatore, agendo sul suo inconscio ed esprimendo il mondo interiore dell'artista. Tale tecnica del montaggio e' presente in particolar modo nel suo capolavoro: Progetto di manifesto  (fig. 7).


7-Progetto di manifesto






RAPPORTI TRA DADAISMO E FUTURISMO


Le manifestazioni dadaiste non si distinguevano molto come criteri d' azione dalle serate organizzate dai Futuristi per scandalizzare il pubblico e provocare le ire dei ben pensanti.

Valga l' esempio di un evento organizzato a Colonia dai pittori Arp ed Ernst: i due allestirono una mostra di loro opere nel cortile interno di una birreria, ove una ragazza vestita con abiti della prima comunione recitava frasi scurrili. All' entrata della mostra c' era una scultura in legno di Ernst, cui era attaccata una scure, con l' invito ai visitatori di distruggerla. In generale il debito del Dadaismo svizzero con il Futurismo e' evidente: nel manifesto di Tzara troviamo lo stesso tono esaltato del manifesto di Marinetti, nonché lo stesso rifiuto per le pratiche artistiche tradizionali che aveva caratterizzato i manifesti tecnici del Futurismo. Sono infatti evidenti le similitudini tra alcuni brani di Dadaisti e Futuristi. Nel manifesto dei primi si afferma tra le tante cose:<< Noi abbiamo dipinto con le forbici, con la colla e con molti materiali, con gesso e con tela di sacco, carta ed ogni altro genere di  mezzi>>.

La composizione grafica di alcuni poster nati in ambito dadaista deriva strettamente da quella futurista. Però i poemi dadaisti appaiono, a differenza di quelli futuristi,  molto simili alle parole in libertà, pace ed anticonformiste, in particolar modo rivolte contro il formale, ipocrita e chiuso atteggiamento dei borghesi. Lo stesso Hans Richter, uno dei maggiori artisti di Dada, affermò <<Avevamo inghiottito il Futurismo con tutte le sue radici, che, però, nel corso della digestione avevamo risputato completamente>>.

A Dada risultarono estranee soprattutto la fiducia nella storia e nella guerra che erano state care ad i Futuristi. Lo scetticismo, l' impossibilità di credere che la storia passata e la costruzione del futuro avessero un senso, fu una componente fondamentale del Dadaismo, la più innovativa sul piano estetico.

Il presupposto dei Dadaisti era solo quello di fare piazza pulita e ricominciare da zero con disincanto, ma anche con una creatività libera da ogni vincolo etico o tecnico.

Il manifesto futurista è ben diverso da quello dadaista. Pubblicato nel 1909 da Marinetti è scritto con un linguaggio perentorio e violento e riprende un vecchio tema: la fede nel processo scientifico, l' esaltazione della velocità, della società futura, della dinamicità, indipendentemente se contraria o a favore dell' etica (es. guerra, violenza ecc.).




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