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DIRITTO COMMERCIALE

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DIRITTO COMMERCIALE

E' un ramo del diritto privato assieme al diritto civile, che però rispetto al diritto civile questo è un diritto più specifico perché regola i rapporti in cui una parte o entrambe sono imprenditori.

E' un diritto molto connesso al ramo economico, si occupa di rapporti di natura e 121j99b conomica e ha come funzione di regolare l'utilizzo e la distribuzione delle risorse economiche.


RETAGGIO STORICO

Perché commerciale?perché le prime norme orali furono prodotte all'epoca dei comuni dove nasce la figura del commerciante, e del mercante, per regolare i loro scambi.


FONTI: Imprese private L  Libertà di iniziativa Imprese pubbliche



Si occupano di diritto commerciale l'art 41, , della costituzione poi della costituzione dall'art 36 in poi, solo che quelli si occupano del lavoro.

Codice Civile, che però comprende anche norme del diritto commerciale che il  IV libro che riguarda i contratti e il V libro che parla del lavoro inteso come attività economica.

Insieme al codice, cioè che ha la stessa importanza ci sono le norme dell'U.E. o comunitarie.

Che si dividono in:

DIRETTIVE, che sono linee guida recepite e poi tradotte in norme interne.

REGOLAMENTI, queste invece entrano immediatamente del diritto oggettivo di tutti i paesi membri.

USI E CONSUETUDINI, che vengono raccolti dalla camera di commercio, che a sua volta produce una raccolta della consuetudini.



STORIA

XI secolo

Nasce la figura del mercante che nel linguaggio comune si chiamava commerciante, è un avo dell'imprenditore perché è il primo che compie uno specifico scambio, effettua scambia allo scopo di ottenere un profitto monetario.

Il mercante acquista beni per rivenderli e per lucrare la differenza di prezzo deve anticipare il capitale necessario a procedere alla sua attività di speculazione.

Le N.G. erano prevalentemente di tipo consuetudinario e si chiamavano corporazioni.

Grandi scoperte geografiche dal XV al XVII secolo ampliano fortemente gli sbocchi del mercato, inizia la statalizzazione del diritto commerciale, i re sono monarchi assoluti e cominciano a produrre N.G. scritte e prodotte dallo stato, queste norme le ritroviamo ancora oggi nel nostro codice.

Nasce la S.p.A, S.a.p.A, S.a.S, nasce anche il concetto di banca rotta di fallimento e di responsabilità limitata.

Nel secolo XVIII con la rivoluzione industriale e quella francese, nasce il primo codice di commercio il "CODE NAPOLEON" nel 1807 in francia.

Questo codice influenzò quello italiano, e verso la fine dell' 800 lo stesso codice italiano recepì i contenuti essenziali di quello francese.

Il codice di commercio rimase autonomo fino al 1942 quando codice civile e codice commerciale si unirono, riferendosi all'imprenditore industriale ma soprattutto la banchiere.

Sono le attività che ancora oggi sono contenute dell'art 2195 del codice civile, che definisce le attività commerciali.

Nel '42 per cominciare a parlare dei soggetti del diritto commerciale, si prese pari pari la definizione di imprenditore che c'è nell'economia politica.

ECONOMIA CORPORATIVA  l'imprenditore diventa il soggetto che lavorando con i lavoratori subordinati organizza la produzione organizzando l'interesse collettivo

Art 2082    Mentre il commerciate il banchiere industriale erano riconosciuti come speculatori professionisti, questo sparisce nel nostro codice per rendere la figura dell'imprenditore socialmente positivo.


2082. Imprenditore.


È imprenditore chi esercita professionalmente un'attività economica organizzata al fine della produzione o dello scambio di beni o di servizi.

Obbiettivo di questa norma!!!

L'obbiettivo è imputare la responsabilità per l'attività svolta, cioè bisogna individuare il soggetto che risponde delle obbligazioni assunte per svolgere l'attività economiche.

Nella definizione di imprenditore si trova la definizione di fattore produttivo di cui si occupa lui stesso.

ATTIVITA' ECONOMICA Non indica lo scopo del profitto perché vedremo esistono anche imprese NO PROFIT.

Criteri di economicità:


Ci deve essere lo sbocco al mercato, finalità economica legata la mercato.

Deve essere almeno in grado di coprire i costi di produzione.


PROFESSIONALMENTE    Lo fa di professione lo fa in modo abitudinario, anche se, non è necessario che l' attività sia continua(es: albergo a Rimini che rimane aperto solo durante la stagione estiva) e anche se non necessariamente attività prevalente (es: un lavoratore dipendente, potrebbe lavorare 6/7 ore da una parte e 2/3 ore per esempio come barista.



Altri elementi per la definizione di imprenditore derivano dall'osservazione dei tipi di imprese.









Art. 2195



Le norme che seguono regolano in modo più rigoroso le attività commerciali, perché c'è un ricorso al credito, quindi i soggetti da tutelare sono di più, ci sono più creditori.

Norme che si riferiscono all'impresa commerciale:

Sottoscrizione al fallimento

Obbligo nel tenere le scritture contabili

Obbligo dell'iscrizione al registro delle imprese

Norme che regolano la rappresentanza dell'imprenditore commerciale.


Queste norme si chiamano "STATUTO DELL'IMPRESA COMMERCIALE". Chi svolge una attività definita commerciale dal codice è sottoposta a queste norme.


E' imprenditore commerciale chi???



  1. Svolge un'attività industriale di produzione di beni e servizi.
  2. Svolge un'attività intermediaria nella circolazione dei beni.
  3. Svolge un'attività di trasporto (è trattato a se perché sottoposto ad una serie particolare di norme, legato dalla questione della responsabilità civile.
  4. Svolge un'attività Bancaria o Assicurativa (sono destinate a delle norme speciali, alle banche perché svolgono una funzione di interesse collettivo(Art. 47 cost)), la funzione della raccolta del risparmio e sull'esercizio del credito la banca svolge una funzione collettiva.
  5. Svolge altre attività ausiliarie alle precedenti, tutto ciò che rientra nei 4 punti precedenti va considerata imprese commerciale.










Art. 2135


E' imprenditore agricolo chi esercita una delle seguenti attività:



ATTIVITA' ESSENZIALMENTE AGRICOLE


Coltivazione del Fondo, dovrà intendersi ogni produzione di vegetali.

Selvicoltura, cioè la cura di un bosco per poi ricavarne prodotti come il legname.

Allevamento di animali, rientra ogni forma di allevamento.

Altre attività connesse, attività in qualche modo collegate all'agricoltura.



ATTIVITA' AGRICOLE PER  CONNESSIONE


a.  Le attività esercitate dal medesimo imprenditore agricolo, dirette alla manipolazione, conservazione, commercializzazione e valorizzazione dei prodotti ottenuti precedentemente dalla coltivazione del fondo o del bosco e dall'allevamento di animali.

b.  Le attività esercitate dal medesimo imprenditore agricolo, dirette alla fornitura di beni e servizi mediante l'utilizzazione prevalente di attrezzature o risorse dell'azienda normalmente impiegate nell'attività agricola esercitata.


Le attività connesse hanno un legame:




SOGGETTIVO : l'attività connessa è esercitata anche da chi svolge un'attività agricola.(produzione e vendita di vino e olio ricavati dalle proprie viti o ulivi.)



OGGETTIVO : se ha come oggetto prodotti ottenuti dall'esercizio di un attività essenzialmente agricola, ovvero se consiste nella fornitura di beni o servizi ottenuti mediante l'utilizzazione prevalente di attrezzature o risorse dell'azienda agricola.









Art. 2083

Il piccolo imprenditore non ha l'obbligo di tenere le scritture contabili, in caso di insolvenza non sono soggetti al fallimento.

Sono piccoli imprenditori i coltivatori diretti del fondo, gli artigiani, i piccoli commercianti e coloro che esercitano un'attività professionale organizzata prevalentemente con il lavoro proprio e dei componenti della famiglia.


PICCOLE IMPRESE ARTIGIANE:

Viene definita da una legge speciale e con criteri diversi da quelli indicati nell'art. 2083 del codice civile.

La legge-quadro dell''85, erano delle leggi di riferimento prodotte a livello statale, poi ogni regione entro questa legge stabilisce le proprie leggi.

Questa legge prevede un albo (elenco) per le imprese artigiane, nel quale si posso iscrivere gli imprenditori artigiani cioè quelli che svolgono una produzione di B e S con lavoro proprio.

UN'IMPRESA E' ARTIGIANA SE :

Per la produzione in serie ci devono essere meno di 9 lavoratori.

Per la produzione non in serie devono essere maggiori di 18 lavoratori.

Per la produzione di tipo artistico (sarto che inventa i vestiti), il numero di lavoratori è minore di 32.


La giurisprudenza dice che anche se un imprenditore è iscritto all'albo, la sua azienda potrebbe essere lo stesso dichiarata fallita, cioè il fatto di essere iscritti all'albo non è incisivo ai fini civilistici.






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