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Le terme - Terme di Traiano, Terme di Tito

architettura



Le terme


I primi edifici termali furono costruiti nel II sec. a.C. in Campania, sia per il materiale, la pozzolana, l'additivo più importante che rendeva solido il cemento romano, sia perché sfruttavano non solo il calore dei forni ma anche quello delle sergenti naturali.

Gli ambienti indispensabili nelle terme erano, nell'ordine e dopo l'ingresso, l'apodyterium (spogliatoio), il tepidarium (sala moderatamente riscaldata che serviva come locale di ambientamento e come nodo distributivo per gli ambienti più caldi) e il calidarium (sala a temperatura alta, contenente due vasche, una per abluzioni in acqua fredda e una in acqua calda.  Collegati al tepidarium e al calidarium erano inoltre previsti due locali, laconicum e sudatio, fortemente riscaldati e destinati al bagno di sudore, e il destrictorium, sala dove si detergeva dal sudore. A questo nucleo termale-terapeutico si affiancava il settore destinato all'attività ginnica, collegato col primo tramite il frigidarium (sala non riscaldata e provvista di un'ampia vasca di acqua fredda, spesso proseguente all'esterno in una natatio, o piscina).



Ben presto si sviluppò un sistema di riscaldamento a legna, basato sul passaggio dell'aria calda sotto i pavimenti di cemento rialzati su suspensurae di mattoni, e in seguito anche attraverso i mattoni forati delle pareti che terminavano in sfiatatoi sul tetto.

Fin dal principio l'architettura termale adottò l'uso della volta di calcestruzzo; un edificio senza precedenti sociali era libero da quei freni che i sentimenti conservatori ponevano alla libertà di esperimento per altri tipi edilizi più ricchi di storia.

Le prime terme che conosciamo sono le Terme di Tito di cui si conoscono le linee principali della pianta: un recinto su terrazza quasi rettangolare, con la metà settentrionale occupata dall'edificio termale, simmetrico rispetto all'asse minore in direzione nord-sud. All'estremo settentrionale di quest'asse c'era il frigidarium, una vasta sala voltata a tre campate, e all'estremo meridionale sporgente sul cortile aperto, il calidarium, formato da una coppia di stanze. Il resto della facciata meridionale era occupato da stanze calde secondarie dietro le quali si trovavano due cortili porticati che fungevano da palestre e da altre stanze di servizio.

Con le Terme di Traiano, costruite fra il 104 e il 109 sulle rovine dell'ala residenziale della Domus Aurea, raggiunse la sua piena maturità il tipo di edificio termale propriamente chiamato "imperiale". L'architetto Apollodoro si dimostrò un grande maestro nell'uso del calcestruzzo.  La pianta, che occupava una superficie di circa 9 ettari, era simmetrica lungo l'asse nord-sud e l'edificio termale, su una superficie di 4 ettari, occupava soltanto una parte del lato settentrionale del recinto e sporgeva verso l'interno. Si entrava a nord da un grande propileo. Un'importante aggiunta allo schema delle Terme di Tito fu una grande piscina (natatio) a nord del frigidarium, che fu spostato al centro dell'edificio nel punto di intersezione dei due assi principali. Altre novità impostanti furono le file di finestre lungo la facciata meridionale, divenute possibili per la crescente diffusione del vetro, e l'introduzione attorno al perimetro esterno di sale di convegno, ninfei, gallerie, biblioteche e negozi.



Il complesso termale delle Terme di Caracalla (o Antoniane) è costituito da un corpo centrale in un recinto, con sostruzioni che regolarizzano l'ampio spazio aperto, orientato a sud-ovest per sfruttare il calore solare. L'ingresso centrale immetteva nel frigidarium con volte a crociera che, col tepidarium e col calidarium a cupola finestrata, formava il corpo centrale dei fabbricati circondati dai giardini e dai piazzali, chiusi a loro volta da un recinto di mura formanti esedre, sale di intrattenimento, biblioteche, botteghe. L'intera struttura architettonica, quasi interamente il laterizio, culminava nella grande cupola del calidarium del diametro di 34 metri, poggiante su otto pilastri.

Le Terme di Diocleziano, che occupavano un'area complessiva di 13 ettari, erano le più grandi del mondo antico, previste per 300 persone. Le parti principali, oltre al tepidarium, una piccola sala circolare con due grandi esedre quadrate (sulla cui sala Michelangelo costruì S.Maria degli Angeli), erano le grandi sale del frigidarium, con le pareti mosse da un susseguirsi di grandi nicchie semicircolari e rettangolari, e del calidarium, anch'esso a forma rettangolare con una tripla crociera. Non mancavano locali per la lettura, palestre, deambulacri ed altri ambienti dove erano esposte sculture o dipinti. Nell'angolo est dell'edificio c'è una sala ovale seguita da una rettangolare, forse l'apodyterium (spogliatoio). La sala del calidarium era rivestita di lastre distanziate dal muro principale da un breve spazio nel quale circolava l'aria calda alimentata da fuochi posti ad adeguata distanza sotto il pavimento.






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