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Un nuovo settore d'investimento fu costituito, a partire dal 1830, dalle costruzioni ferroviarie. Diverse furono le politiche ferroviarie seguite; in Belgio 848h74i (e poi anche in Germania) lo Stato intervenne per predisporre un piano e assumere in proprio le costruzioni; in Inghilterra fu lasciato campo libero alle imprese private e lo Stato si limitò ad approvare i progetti; in Francia si seguì il sistema delle concessioni, per cui lo Stato assumeva in proprio le espropriazioni e la costruzione o il finanziamento delle infrastrutture, conservando la proprietà della linea, la compagnia concessionaria eseguiva tutte le altre opere e alla scadenza della concessione, in genere dopo 99 anni, era tenuta a cedere allo Stato la proprietà di tutti gli impianti. Nel 1937, comunque, le ferrovie francesi vennero nazionalizzate. Negli Stati Uniti la costruzione delle linee ferroviarie fu affidata a compagnie private. L'attività borsistica fu notevolmente stimolata dalla contrattazione di azioni e obbligazioni delle compagni ferroviarie, che spesso furono oggetto di sfrenate speculazioni. Molte crisi finanziarie (1836, 1847-48 e del 1857) furono in buona parte dovute proprio a speculazioni su titoli ferroviari.
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