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SISTEMA OPERATIVO MS-DOS - I FILE NELL'MS-DOS

informatica



SISTEMA OPERATIVO MS-DOS



1. I FILE NELL'MS-DOS

Un file è un qualunque complesso di dati che venga considerato come un tutto unico per particolari scopi.

È tale ad esempio qualunque programma eseguibile, cioè tale da "fare qualcosa" perché contiene informazioni interpretabili dal calcolatore come istruzioni.

Nel DOS un file è identificato dal suo nome (formato al massimo da 8 caratteri) e dalla sua estensione (che definisce il tipo di file)

Esempio:

gruppo.bat

I caratteri ammissibili (senza distinzione di maiuscole e minuscole) sono:

a z 0 $ & = ~ % ' ( ) - _ @ ^ !

Ammettere solo 11 caratteri (8 + 3) per i nominativi dei file è un difetto abbastanza pesante del DOS.

Estensioni .COM e .EXE

Le estensioni .COM e .EXE sono riservati ai programmi eseguibili. Per essere eseguiti devono essere caricati nella memoria della macchina. I .COM possono avere una lunghezza massima di 64 kbyte, mentre gli .EXE non hanno questa limitazione.

Struttura di un disco formattato

La formattazione numera consecutivamente i settori e li divide in quattro aree:

Area riservata: occupa almeno un settore a partire dallo 0 (boot sector = settore di inizializzazione) e contiene informazioni relative all'organizzazione del disco.

Area root directory (catalogo principale o radice): contiene un catalogo dei contenuti del disco e riserva una "voce" contenente il nome, l'estensione, la data, gli attributi di ciascun file, e il numero del primo cluster appartenente al file.

Lo spazio riservato a quest'area è limitato e quindi il numero dei file contenuti nella directory radice è limitato. Si può ovviare a ciò creando delle sottodirectory.

FAT (tabella di allocazione dei file): è una lista di voci, di solito di 2 byte l'una, una per ogni cluster del disco (più due iniziali riservate).

Se un cluster è allocato a un file, la voce corrispondente contiene il numero del successivo cluster dello stesso file (catena di rimandi nella FAT).

Il primo cluster del file è indicato nella directory radice sotto la voce relativa al file. L'ultima voce di una catena contiene un identificatore di fine file (in esadecimale FFFF).

Riservare a ogni file una serie di cluster contigui sarebbe antieconomico.

Le voci della FAT corrispondenti a cluster ancora vuoti sono marcate da un identificatore particolare (0000); un altro identificatore è riservato per individuare i cluster guasti, che possono essere individuati e marcati.

Un'alterazione della FAT può rendere inaccessibile il contenuto del disco; per cui, di solito sul disco ci sono due copie della FAT.

Fisicamente, le due copie della FAT risiedono sul disco immediatamente dopo l'area riservata e prima della directory radice.




Area dei file: occupa tutto il resto del disco e contiene i file. In quest'area possono esservi anche delle sottodirectory che elencano file non elencati nella directory radice.

Le sottodirectory

Le sottodirectory sono strutturate come la radice ma appaiono come file di tipo particolare. Le sottodirectory sono organizzate in una struttura ad albero, che costituisce uno strumento di gestione razionale dei dischi.

I file di MS-DOS

MS-DOS è costituito essenzialmente da tre file:

IBMBIO.COM (IO.SYS): installa in memoria le routine che, in unione a quelle contenute in un'apposita ROM, costituiscono il BIOS (Basic Input Output System = sistema base di ingresso/uscita). È un programma specifico della macchina ed è l'interfaccia fra l'hardware e il software. Viene modificato con l'evoluzione delle macchine stesse, di modo che una particolare versione MS-DOS possa girare su calcolatori fisicamente differenti.

IBMDOS.COM (MSDOS.SYS): si trova ad un livello immediatamente superiore. Fa da tramite fra i programmi applicativi e le routine di basso livello del BIOS e rende le operazioni di input/output più semplici ed efficienti.

COMMAND.COM: è l'interprete dei comandi del DOS. Riconosce il comando battuto al prompt del DOS ed esegue le operazioni necessarie a mandarlo in esecuzione. È anche in grado di distinguere i comandi interni (contenuti da COMMAND.COM stesso)da quelli esterni (che risiedono sul disco).

All'atto dell'accensione un piccolo programma di bootstrap (inizializzazione) lancia IBMBIO e IBMDOS e carica in memoria COMMAND.COM.

IBMBIO e IBMDOS risiedono sul disco come programmi nascosti e protetti. Qualunque alterazione di questi file rende il sistema operativo inservibile. COMMAND.COM, invece, può essere cancellato e sostituito.

Il prompt

Quando si è in ambiente di lavoro MS-DOS il fatto è segnalato da un prompt che indica l'unità a dischi attiva in quel momento.

Si può passare da una unità all'altra battendo la lettera che indica la nuova, seguita da due punti e dal tasto ritorno carrello (CR o Invio).

Esempio per passare dall'unità A alla B:

A>B: <CR>

Le istruzioni che il DOS accetta

MS-DOS accetta istruzioni composte da:

il nome del comando da eseguire;

i nomi dei file che il comando deve elaborare;

qualsiasi altra informazione di cui ha bisogno il comando.

Battendo <CR> dopo aver impostato l'istruzione, il comando va in esecuzione.

Particolarmente importanti sono i comandi DOS che servono a gestire la macchina e i dischi.

Alcune osservazioni

Nel corso dell'esecuzione, il DOS può emettere messaggi per indicare cosa sta facendo, per chiedere dati aggiuntivi o per segnalare errori.

Caratteri jolly

Molti comandi che operano su file accettano nella specifica del nome e dell'estensione dei file stessi i caratteri jolly " " e "?".

" sta per qualunque combinazione di caratteri, dalla posizione in cui è scritto alla fine del nome, più l'eventuale estensione. "?" sta per qualunque carattere nella posizione in cui è scritto; il comando opera allora su tutti i file che soddisfano il resto della specifica.

Esempi:

.BAT sta per ogni file del tipo batch

sta per ogni file con nome di 5 caratteri ed estensione qualunque

Help in linea

Per avere informazioni di sintassi e le opzioni di un dato comando DOS serve digitare:

HELP comando <CR>

oppure   comando ? <CR>

2. PRINCIPALI COMANDI DEL DOS

DIR [unità:] [nomefile] [opzioni].

Elenca sul video i file, producendo anche alcune informazioni su di essi (normalmente: lunghezza in byte, data e ora di creazione) e sul disco (numero di file presenti e spazio rimasto).

Esempio della descrizione di un file:

KEYBRD2 SYS 34.598 20/06/96 13.45

Frase di tipo:

"Il volume nel drive A non ha etichetta" si riferisce al fatto che al disco non è stato assegnato un nome all'atto della formattazione.

"Il numero di serie del volume è 11D8-2056" fa riferimento al fatto che il DOS assegna comunque a ogni disco che viene formattato un numero di serie costituito da 8 cifre esadecimali. Ciò permette al sistema operativo di distinguere un disco dall'altro e di riconoscere l'eventuale scambio di dischi nel corso dell'esecuzione di un programma.

Varianti del comando DIR:

DIR B:

Elenca tutti i file (non nascosti) sul disco B.

DIR .COM

Elenca tutti i file con estensione COM.

DIR GRUPPO.

Elenca tutti i file di nome GRUPPO di estensione qualunque.

DIR GRUP??.

Elenca tutti i file il cui nome è di 5 lettere e comincia con GRUP, con estensione qualunque.

DIR

Elenca tutti i file che non hanno estensione (utile per visualizzare solo le directory).

DIR B:VIRUS.BAT

Elenca il file VIRUS.BAT, se esistente. In caso contrario, emette un messaggio di file non trovato.

Opzioni particolari:

DIR A:/P

Se i file del disco sono molti in questo modo vengono visualizzati una pagina alla volta.

DIR A:/W

In questo modo vengono visualizzati solo i nomi dei file e lo spazio di memoria che occupano. È quindi possibile raggruppare in una sola videata molti file.


RENAME

Cambia il nome e l'estensione di un file.


COPY [unità1:] nomefile1 [unità2:] [nomefile2] [/V] (comando interno)

Copia il nomefile 1 sul disco unità1 nel file nomefile2 nel disco unità2.


COPY A:*.* B:

Copia tutti i file dall'unità A all'unità B.


COPY A:???.* B:

Copia su B tutti I file di A con nome di tre lettere ed estensione qualunque.


TYPE

Mostra il file in anteprima. Non visualizza i byte ma i caratteri ASCII corrispondenti.

Type visualizza, inoltre, il file rispettando la suddivisione in righe che è stata impostata al momento della creazione del file testo.


DISKCOPY [unità1:] [uità2] [/1] [/V]

Copia tutto il disco nell'unità 1 sul disco nell'unità 2; vengono copiati tutti i settori, compresi eventuali file nascosti che non vengono visti da COPY.


DEL

Cancella il file selezionato.


FORMAT

Formatta il disco nell'unità specificata. Il format non cancella i file dall'unità, ma li rende inaccessibili e quindi esiste la possibilità di recuperare i file persi.

La più importante opzione di format è \S che oltre a formattare l'unità carica sul nuovo disco il sistema operativo.

UNFORMAT

Questo comando serve per recuperare i file formattati da un'unità.


3. LE (SOTTO)DIRECTORY


Un disco DOS può essere organizzato in "spazi" indipendenti dette sottodirectory.


MKDIR

Consente di creare una sottodirectory.


CHDIR

Serve per entrare in una directory.


RMDIR

Serve per rimuovere una directory. La directory deve però essere vuota altrimenti il DOS si rifiuta di cancellarla.

Prompt $P$G

È un caso particolare di un comando che permette di personalizzare il prompt.

Visualizza nel DOS, oltre al drive, anche la directory. Il prompt diventa dunque il drive corrente, seguito dal segno di maggiore.

Esempio:

C:\GRUPPO\TERZA>

Path

Visualizza o imposta il percorso di ricerca per i file eseguibili.

Esempio:

PATH C:\; C:\GRUPPO

Nell'esempio, il DOS è costretto a cercare i programmi eseguibili sul disco root e nella sottodirectory \GRUPPO. I vari percorsi sono separati da un ";".

Tree

Permette la visualizzazione diretta sullo schermo della struttura della directory.

TREE [unità] [percorso] [/F] [/A]

Esempi:

A:\>TREE

Elenca tutte le directory presenti in A:.

A:\>TREE / F

Grazie all'opzione /F si visualizzano i nomi dei file contenuti in ogni directory.


4. GESTIONE DELLA MEMORIA

Un PC dispone di vari tipi di memoria:

Una memoria convenzionale, fino a 640 kbyte, che costituisce l'area di lavoro primaria in cui normalmente girano i programmi sviluppati sotto DOS e in cui normalmente si installa la parte residente del sistema operativo stesso.

Una memoria estesa: dal punto di vista dell'organizzazione è un'espansione di quella convenzionale. È disponibile solo su macchine con microprocessore dall'80286.

Una memoria espansa, che è organizzativamente, fisicamente e logicamente separata dalle prime due, ed è vista in blocchi da 16 kbyte solo da particolari programmi applicativi.

L'utilizzazione della memoria espansa richiede di scavalcare la barriera del BIOS tramite veloci spostamenti di blocchi d'informazione da 64 kbyte tra la memoria convenzionale e appunto la memoria estesa.

Tutte le operazioni possono essere rese automatiche con l'uso del comando MEMMAKER (vero e proprio configuratore di sistema). All'avvio del comando il sistema operativo verifica la situazione della memoria e offre la possibilità dell'installazione rapida o personalizzata. Una volta riavviato il computer viene eseguito un bootstrap guidato da MEMMAKER. Le informazioni raccolte consentono di eseguire i calcoli per la gestione più efficiente della memoria.

Una memoria superiore: è normalmente usata dal DOS per la gestione dell'hardware, ma mai completamente usata; le parti inutilizzate della memoria superiore sono chiamate UMB (blocchi di memoria superiore).

Comandi BUFFERS e FILES

Quando DOS scrive o legge i dischi, ricopia i settori coinvolti in apposite aree di memoria dette buffers; alla successiva operazione di lettura su disco, DOS verifica se i dati sono già presenti in un buffer e li recupera direttamente dalla memoria, senza ripassare dal disco (cache del disco).

In questo modo si velocizzano le operazioni su disco.

Normalmente i buffer sono 2 o 3, ma si possono aumentare con il comando di configurazione:

BUFFERS=n dove "n" è il numero di buffer desiderati, da 1 a 99

Tanti più sono i buffer, tanto meno il sistema farà ricorso diretto ai dischi. I buffers, però, rubano memoria ai programmi. Un buon compromesso è in genere BUFFERS=10.

Un altro comando utile con i programmi che trattano grosse masse di dati è:

FILES=n (n = 8

dove "n" è il massimo numero di file che possono essere contemporaneamente aperti.

Poiché la gestione dei file richiede delle particolari strutture in memoria, anche il comando FILES ruba memoria. Generalmente va bene FILES=20.

COUNTRY=nnn

dove "nnn" è un prefisso telefonico internazionale (039 per l'Italia).

Questo comando di configurazione fissa alcune caratteristiche internazionali nella presentazione dell'output di alcuni programmi DOS.

Device drivers (piloti di dispositivi)

Normalmente IO.SYS o MSDOS.SYS caricano in memoria dei programmi standard (drivers) che controllano i dispositivi (device) standard di ingresso/uscita.

I programmatori di sistema possono aggiungere altri dispositivi costruendo i relativi drivers. Molti di questi drivers sono reperibili sotto forma di file ed è possibile installarli mediante il comando di configurazione:

DEVICE=[unita:] [percorso] driver

Disco virtuale

Il disco virtuale è una zona di memoria organizzata come un disco, cui è possibile accedere con tutti i comandi DOS relativi alla gestione dei dischi e dei file.

Nel DOS 6.2 il driver del disco virtuale è RAMDRIVE.SYS. Il comando di configurazione è:

DEVICE=[unità:] [percorso] RAMDRIVE.SYS

Questo riserva al disco virtuale 64 kbyte di memoria.

Si possono specificare anche parametri che alterano questi valori di default. Inoltre, se la macchina dispone di memoria oltre i 640 kbyte convenzionali, il DOS 6.2 permette di installare il disco virtuale fuori dalla zona di memoria riservata normalmente ai programmi.

Il file AUTOEXEC.BAT

Il file AUTOEXEC.BAT è un file batch che viene eseguito all'atto del bootstrap subito dopo l'esecuzione dei comandi contenuti nel file CONFIG.SYS.

I comandi in esso scritti vanno in esecuzione automaticamente ogni volta che il DOS viene installato; è molto utile per automatizzare eventuali operazioni che debbano essere eseguite ogni volta che si accende la macchina, tipicamente per caricare i programmi di gestione delle tastiere nazionali.

5. GESTIONE DELLE MEMORIE DI MASSA

SCANDISK: verifica delle condizioni del disco.

SCANDISK.EXE esegue dapprima una lettura della FAT per verificare l'affidabilità della struttura del disco e successivamente esegue un controllo incrociato delle concatenazioni dei file nei vari cluster. Se vengono riscontrati errori, SCANDISK.EXE li segnala e comunica quanto è lo spazio sull'unità che non è più concatenabile. I dati contenuti in tale spazio possono essere rimossi.

DELTREE: cancellazione directory

Questo comando consente di eliminare in una sola volta sia la directory indicata sia gli eventuali file contenuti, comprese anche le sottodirectory e i loro file.

UNDELETE: recupero dei file eliminati

MSBACKUP: archiviazione dei file

Si tratta più di un programma applicativo che di un comando.

Esistono tre tipi diversi di backup che si possono utilizzare:

Backup completo: esegue la copia di tutti i file selezionati prima di iniziare l'operazione.

Backup incrementale: copia solo i file che hanno subito modifiche dall'ultimo backup completo o incrementale.

Backup differenziale: esegue sempre una copia dei soli file che hanno subito modifiche rispetto a un precedente Backup completo, ma viene conservata solo la versione più recente.

6. PROTEZIONE DAI VIRUS

I virus sono programmi scritti in linguaggio macchina e costruiti in modo tale da accodarsi ad altri programmi senza dare prova della loro esistenza. Per produrre il contagio è necessario partire da un programma già infetto. Il virus permane nella memoria e all'atto della chiamata di un programma è pronto ad infettarlo.

Il programma MSAV.EXE

Elenca tutti i file di nome GRUPPO di estensione qualunque.

DIR GRUP??.

Elenca tutti i file il cui nome è di 5 lettere e comincia con GRUP, con estensione qualunque.

DIR

Elenca tutti i file che non hanno estensione (utile per visualizzare solo le directory).

DIR B:VIRUS.BAT

Elenca il file VIRUS.BAT, se esistente. In caso contrario, emette un messaggio di file non trovato.

Opzioni particolari:

DIR A:/P

Se i file del disco sono molti in questo modo vengono visualizzati una pagina alla volta.

DIR A:/W

In questo modo vengono visualizzati solo i nomi dei file e lo spazio di memoria che occupano. È quindi possibile raggruppare in una sola videata molti file.


RENAME

Cambia il nome e l'estensione di un file.


COPY [unità1:] nomefile1 [unità2:] [nomefile2] [/V] (comando interno)

Copia il nomefile 1 sul disco unità1 nel file nomefile2 nel disco unità2.


COPY A:*.* B:

Copia tutti i file dall'unità A all'unità B.


COPY A:???.* B:

Copia su B tutti I file di A con nome di tre lettere ed estensione qualunque.


TYPE

Mostra il file in anteprima. Non visualizza i byte ma i caratteri ASCII corrispondenti.

Type visualizza, inoltre, il file rispettando la suddivisione in righe che è stata impostata al momento della creazione del file testo.


DISKCOPY [unità1:] [uità2] [/1] [/V]

Copia tutto il disco nell'unità 1 sul disco nell'unità 2; vengono copiati tutti i settori, compresi eventuali file nascosti che non vengono visti da COPY.


DEL

Cancella il file selezionato.


FORMAT

Formatta il disco nell'unità specificata. Il format non cancella i file dall'unità, ma li rende inaccessibili e quindi esiste la possibilità di recuperare i file persi.

La più importante opzione di format è \S che oltre a formattare l'unità carica sul nuovo disco il sistema operativo.

UNFORMAT

Questo comando serve per recuperare i file formattati da un'unità.


3. LE (SOTTO)DIRECTORY


Un disco DOS può essere organizzato in "spazi" indipendenti dette sottodirectory.


MKDIR

Consente di creare una sottodirectory.


CHDIR

Serve per entrare in una directory.


RMDIR

Serve per rimuovere una directory. La directory deve però essere vuota altrimenti il DOS si rifiuta di cancellarla.

Prompt $P$G

È un caso particolare di un comando che permette di personalizzare il prompt.

Visualizza nel DOS, oltre al drive, anche la directory. Il prompt diventa dunque il drive corrente, seguito dal segno di maggiore.

Esempio:

C:\GRUPPO\TERZA>

Path

Visualizza o imposta il percorso di ricerca per i file eseguibili.

Esempio:

PATH C:\; C:\GRUPPO

Nell'esempio, il DOS è costretto a cercare i programmi eseguibili sul disco root e nella sottodirectory \GRUPPO. I vari percorsi sono separati da un ";".

Tree

Permette la visualizzazione diretta sullo schermo della struttura della directory.

TREE [unità] [percorso] [/F] [/A]

Esempi:

A:\>TREE

Elenca tutte le directory presenti in A:.

A:\>TREE / F

Grazie all'opzione /F si visualizzano i nomi dei file contenuti in ogni directory.


4. GESTIONE DELLA MEMORIA

Un PC dispone di vari tipi di memoria:

Una memoria convenzionale, fino a 640 kbyte, che costituisce l'area di lavoro primaria in cui normalmente girano i programmi sviluppati sotto DOS e in cui normalmente si installa la parte residente del sistema operativo stesso.

Una memoria estesa: dal punto di vista dell'organizzazione è un'espansione di quella convenzionale. È disponibile solo su macchine con microprocessore dall'80286.

Una memoria espansa, che è organizzativamente, fisicamente e logicamente separata dalle prime due, ed è vista in blocchi da 16 kbyte solo da particolari programmi applicativi.

L'utilizzazione della memoria espansa richiede di scavalcare la barriera del BIOS tramite veloci spostamenti di blocchi d'informazione da 64 kbyte tra la memoria convenzionale e appunto la memoria estesa.

Tutte le operazioni possono essere rese automatiche con l'uso del comando MEMMAKER (vero e proprio configuratore di sistema). All'avvio del comando il sistema operativo verifica la situazione della memoria e offre la possibilità dell'installazione rapida o personalizzata. Una volta riavviato il computer viene eseguito un bootstrap guidato da MEMMAKER. Le informazioni raccolte consentono di eseguire i calcoli per la gestione più efficiente della memoria.

Una memoria superiore: è normalmente usata dal DOS per la gestione dell'hardware, ma mai completamente usata; le parti inutilizzate della memoria superiore sono chiamate UMB (blocchi di memoria superiore).

Comandi BUFFERS e FILES

Quando DOS scrive o legge i dischi, ricopia i settori coinvolti in apposite aree di memoria dette buffers; alla successiva operazione di lettura su disco, DOS verifica se i dati sono già presenti in un buffer e li recupera direttamente dalla memoria, senza ripassare dal disco (cache del disco).

In questo modo si velocizzano le operazioni su disco.

Normalmente i buffer sono 2 o 3, ma si possono aumentare con il comando di configurazione:

BUFFERS=n dove "n" è il numero di buffer desiderati, da 1 a 99

Tanti più sono i buffer, tanto meno il sistema farà ricorso diretto ai dischi. I buffers, però, rubano memoria ai programmi. Un buon compromesso è in genere BUFFERS=10.

Un altro comando utile con i programmi che trattano grosse masse di dati è:

FILES=n (n = 8

dove "n" è il massimo numero di file che possono essere contemporaneamente aperti.

Poiché la gestione dei file richiede delle particolari strutture in memoria, anche il comando FILES ruba memoria. Generalmente va bene FILES=20.

COUNTRY=nnn

dove "nnn" è un prefisso telefonico internazionale (039 per l'Italia).

Questo comando di configurazione fissa alcune caratteristiche internazionali nella presentazione dell'output di alcuni programmi DOS.

Device drivers (piloti di dispositivi)

Normalmente IO.SYS o MSDOS.SYS caricano in memoria dei programmi standard (drivers) che controllano i dispositivi (device) standard di ingresso/uscita.

I programmatori di sistema possono aggiungere altri dispositivi costruendo i relativi drivers. Molti di questi drivers sono reperibili sotto forma di file ed è possibile installarli mediante il comando di configurazione:

DEVICE=[unita:] [percorso] driver

Disco virtuale

Il disco virtuale è una zona di memoria organizzata come un disco, cui è possibile accedere con tutti i comandi DOS relativi alla gestione dei dischi e dei file.

Nel DOS 6.2 il driver del disco virtuale è RAMDRIVE.SYS. Il comando di configurazione è:

DEVICE=[unità:] [percorso] RAMDRIVE.SYS

Questo riserva al disco virtuale 64 kbyte di memoria.

Si possono specificare anche parametri che alterano questi valori di default. Inoltre, se la macchina dispone di memoria oltre i 640 kbyte convenzionali, il DOS 6.2 permette di installare il disco virtuale fuori dalla zona di memoria riservata normalmente ai programmi.

Il file AUTOEXEC.BAT

Il file AUTOEXEC.BAT è un file batch che viene eseguito all'atto del bootstrap subito dopo l'esecuzione dei comandi contenuti nel file CONFIG.SYS.

I comandi in esso scritti vanno in esecuzione automaticamente ogni volta che il DOS viene installato; è molto utile per automatizzare eventuali operazioni che debbano essere eseguite ogni volta che si accende la macchina, tipicamente per caricare i programmi di gestione delle tastiere nazionali.

5. GESTIONE DELLE MEMORIE DI MASSA

SCANDISK: verifica delle condizioni del disco.

SCANDISK.EXE esegue dapprima una lettura della FAT per verificare l'affidabilità della struttura del disco e successivamente esegue un controllo incrociato delle concatenazioni dei file nei vari cluster. Se vengono riscontrati errori, SCANDISK.EXE li segnala e comunica quanto è lo spazio sull'unità che non è più concatenabile. I dati contenuti in tale spazio possono essere rimossi.

DELTREE: cancellazione directory

Questo comando consente di eliminare in una sola volta sia la directory indicata sia gli eventuali file contenuti, comprese anche le sottodirectory e i loro file.

UNDELETE: recupero dei file eliminati

MSBACKUP: archiviazione dei file

Si tratta più di un programma applicativo che di un comando.

Esistono tre tipi diversi di backup che si possono utilizzare:

Backup completo: esegue la copia di tutti i file selezionati prima di iniziare l'operazione.

Backup incrementale: copia solo i file che hanno subito modifiche dall'ultimo backup completo o incrementale.

Backup differenziale: esegue sempre una copia dei soli file che hanno subito modifiche rispetto a un precedente Backup completo, ma viene conservata solo la versione più recente.

6. PROTEZIONE DAI VIRUS

I virus sono programmi scritti in linguaggio macchina e costruiti in modo tale da accodarsi ad altri programmi senza dare prova della loro esistenza. Per produrre il contagio è necessario partire da un programma già infetto. Il virus permane nella memoria e all'atto della chiamata di un programma è pronto ad infettarlo.

Il programma MSAV.EXE

Se si suppone di essere in possesso di un floppy disk infetto basta avviare il programma MSAV.EXE dall'hard disk selezionando l'unità nella quale è stato inserito il disco. Se invece fosse stato infettato l'hard disk, serve spegnere il computer e avviare un nuovo bootstrap a partire da un floppy disk che contenga sia il sistema operativo sia il programma MSAV.EXE.

Il programma MSAV.EXE prevede due possibilità operative:

rileva: consente di individuare la presenza di virus, fornendo la loro identificazione, ma non li rimuove.

rileva e libera: individua i virus e procede alla loro eliminazione sia dalla memoria RAM sia dal file infetto.

MSAV.EXE è in grado di riconoscere un migliaio di tipi di virus.

7. COLLEGAMENTO TRA DUE COMPUTER

Il collegamento tra calcolatori è in genere realizzato tramite reti più o meno complesse che consentono l'interscambio di informazione. Con la versione 6 di MS-DOS è stata introdotta la possibilità di realizzare una piccola rete costituita da due soli calcolatori ma che ha il grande vantaggio di sfruttare le risorse hardware già presenti su tutti i personal computer.




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