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RICERCA D'ANIONI NEI SALI BINARI E TERNARI - Identificare, nelle soluzioni esaminate, i seguenti anioni: Cloruri (Cl-), Bromuri (Br-), Ioduri (I-), Carbonati (CO32-), Solfati (SO42-), Fosfati (PO43-)

chimica



RELAZIONE #3 DI CHIMICA

RICERCA D'ANIONI NEI SALI BINARI E TERNARI


2) Scopo: Identificare, nelle soluzioni esaminate, i seguenti anioni: Cloruri (Cl-), Bromuri (Br-), Ioduri (I-), Carbonati (CO32-), Solfati (SO42-), Fosfati (PO43-)


3) Premesse Teoriche:

Anioni: Sono gli ioni negativi (il numero di elettroni è maggiore di quello dei protoni, ovvero complessivamente presentano carica negativa). Di solito, sono i non metalli (dal IV Gruppo) ad acquisire elettroni in più, diventando anioni. Il numero di cariche negative in un anione è pari al numero di spostamenti da compiere verso destra nella tavola periodica per raggiungere il gruppo dei Gas Nobili. Il termine anione deriva dal comportamento che queste particelle assumono quando vengono messe vicino a piastre metalliche cariche elettricamente.



Cationi Sono gli ioni positivi (il numero di protoni è maggiore di quello dei elettroni, ovvero complessivamente presentano carica positiva). Di solito, sono i metalli (fino al IV Gruppo) a cedere uno o più elettroni, diventando cationi. Il numero di cariche positive in un catione è pari al numero del gruppo cui appartiene nella tavola periodica. Il termine anione deriva dal comportamento che queste particelle assumono quando vengono messe vicino a piastre me 535j93f talliche cariche elettricamente.

Ioni: Sono atomi neutri che cedono o acquistano elettroni per completare il proprio livello energetico più esterno, caricandosi elettricamente. I composti ionici sono dunque delle sostanze composte da uno ione positivo e uno negativo, in modo che la carica complessiva del composto sia nullo. Sono composti ionici i Sali, gli Acidi, gli Ossidi, gli Idrossidi, le Anidridi. In genere, i composti ionici si formano quando un metallo reagisce con un non metallo.

Soluzioni: Una soluzione è una miscela omogenea in cui i componenti, molecole o ioni, si mescolano muovendosi liberamente uno rispetto all'altro. Il solvente è il componente della soluzione presente in maggiore quantità, in cui vengono sciolti i soluti. Il soluto è invece il componente della soluzione disciolto nel solvente. In una soluzione diluita, il rapporto tra soluto e solvente è molto basso; in una soluzione concentrata, il rapporto tra soluto e solvente è invece elevato; infine, una soluzione si dice satura, quando in essa non è più possibile sciogliere dell'altro soluto. Una soluzione è invece sovrasatura quando la quantità di soluto supera quella di solvente. Quando una reazione si svolge in soluzione, può darsi che uno dei prodotti formatisi non siano solubili nel solvente. La sostanza che si separa dalla soluzione depositandosi sul fondo viene detta precipitato.

Forma Ionica delle Equazioni Chimiche: Le equazioni ioniche sono quelle equazioni chimiche in cui gli elettroliti forti in soluzione sono rappresentati in forma dissociata o ionizzata. Un'equazione ionica si dice ionica netta quando vengono omessi gli ioni che non partecipano alla reazione (ioni spettatori) E' bilanciata quando sia gli atomi sia la carica elettrica sono uguali da entrambi i lati della freccia. In queste equazioni, però, i precipitati e le sostanze volatili come i gas vengono sempre scritti in forma molecolare.

Nomenclatura degli anioni: I Cloruri, Bromuri e Ioduri sono ioni derivati dai sali binari, formati da un non metallo (l'anione) e un metallo (il catione). Invece, Carbonati, Solfati e Fosfati sono ioni derivati dai sali ternari, formati da un metallo (il catione) legato ad un gruppo contenente ossigeno e non metallo (l'anione), con carica complessiva pari a quella del catione. Il non metallo, nel caso di Carbonati, Solfati e Fosfati presenta sempre il numero d'ossidazione più alto possibile.

Legame Ionico: In un composto ionico, è detto legame ionico, la forza d'attrazione tre cariche positive e negative. La formazione di un composto ionico stabile è favorita dalla diminuzione dell'energia potenziale complessiva, ovvero, la reazione deve liberare energia (reazione esotermica o esoergonica). L'energia reticolare è l'energia necessaria per separare completamente fra loro gli ioni presenti in una mole di un

composto in modo da formare una nube di ioni gassosi, e rappresenta il principale contributo alla stabilità di un qualsiasi composto ionici: consente infatti di superare la spesa energetica necessaria per la formazione degli ioni dagli elementi.


4) Strumenti & Reagenti

Reagenti: Cloruro di Sodio (NaCl); Bromuro di Potassio (KBr); Ioduro di Potassio (KI); Solfato di Sodio (Na2SO4); Ortofosfato di Sodio (Na3PO4); Carbonato di Sodio (NaCO3); Acido Nitrico 6M (HNO3); Acqua di Cloro (Cl2); Tricloro Etano (CH3CCl3); Nitrato d'Argento (AgNO3); Cloruro di Bario (BaCl2); Acido Cloridrico 6M (HCl);

Strumenti: Provette (X12); Becker (X5, P = 50 ml); Pipette Pasteur; Porta provette.


5)Metodologia Operativa

I). Test del Nitrato d'argento (AgNO3): Versare in 6 provette circa 2 ml di tutte le 6 soluzioni da analizzare, una in ogni provetta. Aggiungere alcune gocce di Nitrato d'argento AgNO3, agitare, osservare i cambiamenti della soluzione (evidenze sperimentali) e riportarle in tabella. Aggiungere quindi circa 2 ml d'Acido Nitrico 6M HNO3 ad ogni provetta, agitare, osservare i cambiamenti della soluzione (evidenze sperimentali) e riportarle in tabella.

II). Test del Cloruro di Bario (BaCl2): Versare in 3 provette diverse circa 2 ml di soluzione contenente Carbonati, Solfati e Fosfati. Aggiungere circa 2 ml di soluzione di Cloruro di bario BaCl2, agitare, osservare i cambiamenti della soluzione (evidenze sperimentali) e riportarle in tabella. Aggiungere quindi circa 2 ml di Acido Cloridrico 6M HCl, agitare, osservare i cambiamenti della soluzione (evidenze sperimentali) e riportarle in tabella.

III). Test del Tricloro Etano (CCl3CH3): Versare in 2 provette diverse circa 2 ml di soluzione contenente Bromuri e Ioduri. Aggiungere a ciascuna provetta circa 2 ml di Tricloro Etano CCl3CH3, agitare, osservare i cambiamenti della soluzione (evidenze sperimentali) e riportarle in tabella. Operando sotto cappa per evitare di sprecare l'Acqua di Cloro Cl2, versare circa 2 ml della stessa, agitare, osservare i cambiamenti della soluzione (evidenze sperimentali) e riportarle in tabella.


6). Raccolta Dati ed Elaborazione Dati




Cloruri

Cloruro di Sodio

(NaCl)

Bromuri

Bromuro di Potassio

(KBr)

Ioduri

Ioduro di Potassio

(KI)

Solfati

Solfato di Sodio

(Na2SO4)

Fosfati

Ortofosfato di Sodio

(Na3PO4)

Carbonati

Carbonato di Sodio

(Na2CO3)

Nitrato d'Argento



AgNO3

Precipitato bianco

Precipitato giallo pallido

Precipitato giallo

Trasparente (nessun precipitato)

Precipitato giallo intenso

Precipitato bianco latte

Acido Nitrico

HNO3

Insolubile

Insolubile

Insolubile

Nessun precipitato

Solubile

Solubile

Cloruro di Bario

BaCl2




Precipitato bianco

Precipitato bianco

Precipitato bianco

Acido Cloridrico

HCl




Insolubile

Solubile

Solubile

Tricloro Etano

CH3CCl3




Tricloro giallo

Tricloro rosa




Acqua di Cloro

Cl2


Strato superiore incolore

Strato superiore incolore





Raccolta Dati - Test del Nitrato d'Argento:

I). Cloruro di Sodio (Ione Cloro Cl-): con l'aggiunta del Nitrato d'Argento, la soluzione di Cloruro di Sodio si colora uniformemente di bianco. Aggiungendo successivamente dell'Acido Nitrico, si forma, sul fondo della provetta, un precipitato biancastro, non solubile in soluzione.

Reazione: NaCl + AgNO3 NaNO3 + AgCl (precipitato - non solubile)

II). Bromuro di Potassio (Ione Bromo Br-): con l'aggiunta del Nitrato d'Argento, la soluzione di Bromuro di Potassio si colora uniformemente di bianco. Aggiungendo successivamente dell'Acido Nitrico, si forma, sul fondo della provetta, un precipitato giallo pallido, non solubile in soluzione.

Reazione: KBr + AgNO3 KNO3 + AgBr (precipitato - non solubile)

III). Ioduro di Potassio (Ione Iodio I-): con l'aggiunta del Nitrato d'Argento, la soluzione di Ioduro di Potassio  si colora uniformemente di giallo smorto. Aggiungendo successivamente dell'Acido Nitrico, si forma, sul fondo della provetta, un precipitato giallastro, non solubile in soluzione.

Reazione: KI + AgNO3 KNO3 + AgI (precipitato - non solubile)

IV). Solfato di Sodio (Ione Solfato SO42-): con l'aggiunta del Nitrato d'Argento, la soluzione di Solfato di Sodio rimane trasparente. Aggiungendo successivamente dell'Acido Nitrico, la soluzione rimane sempre trasparente. Non si forma alcun precipitato.

Reazione: Na2SO4 + 2 AgNO3 2 NaNO3 + Ag2SO4 (solubile in soluzione)

V). Ortofosfato di Sodio (Ione Fosfato PO43-): con l'aggiunta del Nitrato d'Argento, la soluzione d'Ortofosfato di Sodio si colora uniformemente di giallo intenso. Aggiungendo successivamente dell'Acido Nitrico, la soluzione torna trasparente. Non si è formato alcun precipitato

Reazione: Na3PO4 + 3 AgNO3 3 NaNO3 + Ag3PO4 (solubile in soluzione)

VI). Carbonato di Sodio (Ione Carbonato CO32-): con l'aggiunta del Nitrato d'Argento, la soluzione di Carbonato di Sodio si colora uniformemente di bianco. Aggiungendo successivamente dell'Acido Nitrico, la soluzione torna trasparente. Non si è formato alcun precipitato

Reazione: Na2CO3 + 2 AgNO3 2 NaNO3 + Ag2CO3 (solubile in soluzione)


Raccolta Dati - Test del Cloruro di Bario

I). Solfato di Sodio (Ione Solfato SO42-): con l'aggiunta del Cloruro di Bario, la soluzione di Solfato di Sodio si colora di bianco, e subito si forma un precipitato. Aggiungendo successivamente Acido Cloridrico, la soluzione rimane bianca, e sul fondo della provetta rimane ancora il precipitato bianco, non solubile in soluzione.



Reazione: Na2SO4 + BaCl2 2 NaCl + BaSO4 (precipitato - non solubile)

II). Ortofosfato di Sodio (Ione Fosfato PO43-): con l'aggiunta del Cloruro di Bario, la soluzione d'Ortofosfato di Sodio si colora di bianco, e subito si forma un precipitato. Aggiungendo successivamente Acido Cloridrico, la soluzione torna trasparente, e il precipitato scompare, sciogliendosi nella soluzione.

Reazione: 2 Na3PO4 + 3 BaCl2 6 NaCl + Ba3(PO4)2 (solubile in soluzione)

III). Carbonato di Sodio (Ione Carbonato CO32-): con l'aggiunta del Cloruro di Bario, la soluzione di Carbonato di Sodio si colora di bianco, e subito si forma un precipitato. Aggiungendo successivamente Acido Cloridrico, la soluzione torna trasparente, e il precipitato scompare, sciogliendosi nella soluzione. Sono però presenti deboli bollicine, causate dalla presenza d'Anidride Carbonica nella soluzione.

Reazione: Na2CO3 + BaCl2 2 NaCl + BaCO3 (solubile in soluzione)


Raccolta Dati - Test del Tricloro Etano

I). Bromuro di Potassio (Ione Bromo Br-): con l'aggiunta di Tricloro Etano, nella soluzione si formano due strati distinti: quello inferiore è il Tricloro Etano, che, essendo non polare, non si scioglie nella soluzione; quello superiore è il Bromuro di Potassio sciolto nella soluzione. Lo strato del Tricloro Etano si presenta di colore giallo pallido. Aggiungendo Acqua di Cloro e agitando, avviene una reazione RedOx: lo strato del Tricloro Etano si scurisce, colorandosi di giallo scuro.

Reazione: 2 KBr + Cl2 2 KCl + Br2 (solubile nel Tricloro Etano)

II). Ioduro di Potassio (Ione Iodio I-): con l'aggiunta di Tricloro Etano, nella soluzione si formano due strati distinti: quello inferiore è il Tricloro Etano, che, essendo non polare, non si scioglie nella soluzione; quello superiore è lo Ioduro di Potassio sciolto nella soluzione. Lo strato del Tricloro Etano si presenta di colore giallo scuro. Aggiungendo Acqua di Cloro e agitando, avviene una reazione RedOx: lo strato del Tricloro Etano si scurisce progressivamente, colorandosi di rosa intenso. 

Reazione: 2 KI + Cl2 2 KCl + I2 (solubile nel Tricloro Etano)


7). Conclusioni:

Come riconoscere l'anione Cloruro: il riconoscimento dello Ione Cloruro si fa solamente mediante il test del Nitrato d'Argento. Se, aggiungendo del Nitrato d'Argento in una soluzione con un composto contenente lo ione Cloro Cl-, questa diventa biancastra, in essa potrebbero essere presenti i Cloruri, i Bromuri o i Carbonati. Per distinguerli, si aggiunge dell'Acido Nitrico: se la soluzione torna trasparente, ma si forma un precipitato biancastro, si può dire con sicurezza che in quella soluzione è presente un composto contenente ioni Cl-.

Come riconoscere l'anione Bromuro: il riconoscimento dello Ione Bromuro si può fare o con il Test del Nitrato d'Argento o con quello del Tricloro Etano. Nel primo caso, se, aggiungendo del Nitrato d'Argento in una soluzione con un composto contenente lo ione Bromo Br-, questa diventa biancastra, in essa potrebbero essere presenti i Cloruri, i Bromuri o i Carbonati. Per distinguerli, si aggiunge dell'Acido Nitrico: se la soluzione torna trasparente, ma si forma un precipitato giallastro, si può dire con sicurezza che in quella soluzione è presente un composto contenente ioni Br-. Nel secondo caso, se aggiungendo del Tricloro Etano alla soluzione, questo si colora di giallo pallido e successivamente, aggiungendo dell'Acqua di Cloro, rimane giallo, si è sicuri che in quella soluzione sono presenti gli ioni Br-, che conferiscono la colorazione gialla allo strato di Tricloro Etano.

Come riconoscere l'anione Ioduro: il riconoscimento dello Ione Ioduro si può fare o con il Test del Nitrato d'Argento o con quello del Tricloro Etano. Nel primo caso, se, aggiungendo del Nitrato d'Argento in una soluzione con un composto contenente lo ione Iodio I-, questa diventa giallastra, in essa potrebbero essere presenti gli Ioduri o gli Ortofosfati. Per distinguerli, si aggiunge dell'Acido Nitrico: se la soluzione torna trasparente, ma si forma un precipitato giallastro, si può dire con sicurezza che in quella soluzione è presente un composto contenente ioni I-. Nel secondo caso, se aggiungendo del Tricloro Etano alla soluzione, questo si colora di giallo scuro e successivamente, aggiungendo dell'Acqua di Cloro, diventa rosa, si è sicuri che in quella soluzione sono presenti gli ioni I-, che conferiscono la colorazione rosata allo strato di Tricloro Etano.

Come riconoscere l'anione Solfato: il riconoscimento dello Ione Solfato si può fare o con il Test del Nitrato d'Argento o con quello del Cloruro di Bario. Nel primo caso se, aggiungendo del Nitrato d'Argento in una soluzione con un composto contenente lo ione Solfato SO42-, questa rimane trasparente, in essa è presente sicuramente un composto contenente gli Ioni Solfati. Nel secondo caso, se, aggiungendo del Cloruro di Bario in una soluzione con un composto contenente lo ione Solfato SO42-, questa diventa biancastra, in essa potrebbero essere presenti i Solfati, i Carbonati o i Fosfati. Per distinguerli, si aggiunge dell'Acido Cloridrico: se la soluzione rimane bianca, e si forma un precipitato biancastro, si può dire con sicurezza che in quella soluzione è presente un composto contenente ioni SO42-.

Come riconoscere l'anione Ortofosfato: il riconoscimento dello Ione Solfato si può fare o con il Test del Nitrato d'Argento o con quello del Cloruro di Bario. Nel primo caso, se, aggiungendo del Nitrato d'Argento in una soluzione con un composto contenente lo ione Fosfato PO43-, questa diventa giallastra, in essa potrebbero essere presenti gli Ioduri o gli Ortofosfati. Per distinguerli, si aggiunge dell'Acido Nitrico: se la soluzione torna trasparente, e non è presente alcun precipitato, si può dire con sicurezza che in quella soluzione è presente un composto contenente ioni PO43-. Nel secondo caso, se, aggiungendo del Cloruro di Bario in una soluzione con un composto contenente lo ione Fosfato PO43-, questa diventa biancastra, in essa potrebbero essere presenti i Solfati, i Carbonati o i Fosfati. Per distinguerli, si aggiunge dell'Acido Cloridrico: se la soluzione torna trasparente, si può dire con sicurezza che in quella soluzione è presente un composto contenente ioni PO43-.

Come riconoscere l'anione Carbonato: il riconoscimento dello Ione Solfato si può fare o con il Test del Nitrato d'Argento o con quello del Cloruro di Bario. Nel primo caso, se, aggiungendo del Nitrato d'Argento in una soluzione con un composto contenente lo ione Carbonato CO32-, questa diventa biancastra, in essa potrebbero essere presenti i Cloruri, i Bromuri o i Carbonati. Per distinguerli, si aggiunge dell'Acido Nitrico: se la soluzione torna trasparente, e non è presente alcun precipitato, si può dire con sicurezza che in quella soluzione è presente un composto contenente ioni CO32-. Nel secondo caso, se, aggiungendo del Cloruro di Bario in una soluzione con un composto contenente lo ione Carbonato CO32-, questa diventa biancastra, in essa potrebbero essere presenti i Solfati, i Carbonati o i Fosfati. Per distinguerli, si aggiunge dell'Acido Cloridrico: se la soluzione torna trasparente, ma è effervescente, si può dire con sicurezza che in quella soluzione è presente un composto contenente ioni CO32-.


8) Osservazioni:

I composti ionici sono tutti polari. Invece, il Tricloro Etano è una sostanza non polare (considerando i legami covalenti C - H come vettori, la struttura spaziale del Tricloro è apolare, poiché i legami opposti si annullano a vicenda) e si deposita sul fondo della provetta. Aggiungendo Acqua di Cloro, si formano sostanze apolari mediante reazioni RedOx, che si sciolgono nello strato di Tricloro, colorandolo.










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