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L'identità
L'identità sta al centro della nostra personalità,la organizza.
Si tratta di qualcosa più profondo che comprende la totalità degli aspetti(comportamentali,
cognitivi,emotivi,affettivi)consci e inconsci.
L'identità mette in gioco 3 fattori:
la differenza,tra me e gli altri 858i89i
l'unicità,sentirsi unici
il valore,sentire di valere molto(o poco)
Fusione o senso di sè?
Alcuni psicologi ritengono che il neonato,durante i primi mesi di vita,non abbia un senso di sè.
Sostengono che il bambino non riesca ancora a distinguersi dalla madre,che pensi che siano
una realtà unica.
Altri,invece,affermano che il neonato possieda da subito un senso di sè anche se molto
confuso,che diventa sempire più chiaro con il passare del tempo.A 3 anni il bambino possiede
il sè narrativo e comincia a parlare di sè.
L'identità fra personale e sociale
Nella costruzione dell'identità contribuiscono gli altri significativi,influenzano:
-giudizi sui comportamenti che l'individuo adotta.
-attribuzioni delle caratteristiche dei gruppi o delle categorie sociali ai quali appartiene.
meccanismi di interiorizzazione(Vigosky):i giudizi,i valori,atteggiamenti e
comportamenti degli altri vengono fatti propri,dall'esterno all'interno.
imitazione,è l'unico aspetto che può essere superficiale,è comunque considerato
importante soprattutto nell'apprendimento sociale.
identificazione,la nostra parsonalità in parte si riconosce nella personalità degli altri.
Possono verificarsi tre situazioni:
-l'altro che si identifica con il soggetto(es.il padre si rivede nel figlio)
-identificazione reciproca(es.in una coppia,l'uno si rivede nell'altro)
-identificazione con il gruppo(es.sentirsi ebrei)
In qualche caso l'identificazione viene usata come meccanismo di difesa(es. la vittima si
identifica nell'aggressore)
Nella costruzione dell'identità vi sono sempre piccoli o grandi problemi.
I conflitti si possono superare,e sono:
1)Freud parla di conflitto edipico,quando il bambino entra nella fase del complesso di edipo
vorrebbe inconsciamente sposare la madre e uccidere il padre.Si tratta di un conflitto
ambivalente che trova soluzione con l'identificazione del bambino nel genitore dello stesso
sesso.
2)Erickson,nella dimensione psico-sociale,parla di conflitto nell'adolescenza.Gli adolescenti
si domandano"Chi sono io?".tendono alla separazione dai genitori e affrontando conflitti
quotidiana si formano la propria identità.
3)Dislocamento:conflitto tra la tradizionale immagine di sè e quella nuova,causato per es. da
un immigrazione che pone al soggetto la cultura del paese nativo e la nuova cultura del paese
di destinazione.
4)Mistificazione:attribuire a un individuo aspettative false.nasce un conflitto tra l'io e il me.
E' più importante ciò che voglio io o ciò che vogliono gli altri da me.
L'identita (parte 2)
Secondo la scuola Paloalto nella comunicazione vi sono 2 aspetti:
-report(contenuti)
-command(relazioni)
Le relazioni si basano su conferma
rifiuto
disconferma
la disconferma è un conflitto,il soggetto non ha una risposta,viene ignorato.La risposta
tangenziale è una forma di disconferma,es.io ti domando una cosa e tu rispondi a un'altra
cosa.
6)Deindividuazione:davanti al problema,al conflitto si rinuncia alla propria identità,alla
propria individualità(es.tutti fanno così,lo faccio anch'io)
Problema dell'identità sociale
L'identità sociale è più facile dove ci sono processi di tradizione;grazie non solo a ciò che
unisce ma anche grazie ai conseguenti confini che portano a un rapporto con la diversità.
Tale relazione varia a seconda della situazione,del gruppo di appartenenza in cui l'individuo
si identifica.dell'etnia .Si prendono in particolare in esame 3 categorie:
Razza:si basa su un fondamento biologico,secondo cui la natura di quel determinato
gruppo dipende dalla loro costituzione biologica.(Hitler,razzismo)
Nazione:l'identità dipende dal luogo in cui sei nato entro certi confini.A questo
concetto se ne lega un altro,quello di Stato,sono però dei concetti che ci sono creati
nel mondo occidentale
Etnia:categoria che si basa sulla cultura,si indica il gruppo avente una cultura simile.
Il senso d'identità di un gruppo emerge in stretta connessione con il senso dell'altro,del
diverso.
L'identità e comportamento di genere
Esiste la diversità di genere biologico,stabilita mediante l'esame dei cromosomi e dell'anatomia
sessuale dell'individuo(quindi fisicamente).Ma anche la socializzazione ha un ruolo
importante nella costruzione sociale del genere che si lega agli atteggiamenti e alle azioni dei
genitori,dei parenti.degli altri adulti,dei compagni di giochi,ai giocattoli che il bambino riceve,
alle attività per le quali il bambino viene ricopensato o disincentivato.
2 famose ricerche:
-Harlow fece un 'esperimento con le scimmie e risultò che quelle cresciute in cattività
avevano difficoltà nell'accoppiamento al contrario di quelle cresciute nel loro ambiente.
Concluse perciò che vi era un apprendimento sessuale.
-Margaret Mead esegui le sue rccerche su alcuni popoli:
Arapesh,uomini e donne hanno un comportamento accuditivo e materno,quindi
tipicamente femminile
Mundugumor,uomini e donne hanno un comportamento aggressivo e distaccato,
quindi tipicamente maschile
Tchambuli,i ruoli sono invertiti:gli uomini sono più dolci e vanitosi e le donne sono più
forti e aggressive
Esiste però un tabù universale:l'incesto.
I canoni estetici cambiano e dipendono dalla cultura di appartenenza
L'identità (parte 3)
I mass media per l'identità
Il sociologo Denis Mc Quail sostiene che fra le varie funzioni dei media per gli individui si
trovano anche quelle relative all'identità personale,consistenti in:
-ricerca e rafforzamento dei valori individuali
-ricerca dei modelli di comportamento
-identificazione con altri sistemi di valori
-intuizione di ciò che ognuno ha dentro di sè
Il sè reale e il sè mediale
Il sè reale si forma attraverso le esperienze passate e i ricordi,che ne rappresentano i
momenti rilevanti.Ma in una società in cui i media hanno una fondamentale importanza
,nella memoria si infilano anche scene,personaggi e suggestioni che provengono dal non-
conscio dell'immaginario madiale.Esperienze immaginarie mediali vanno a mescolarsi con
quelle che si sono vissute realmente.
I media presentano un mondo e una società verosimile e felice del "quasi-reale",quella
rappresentata dalla fiction televisiva e cinematografica.
E dato che questa "quasi-realtà" non viene messa in discussione la vita vera e la
rappresentazione della realtà offerta dai media tendono a confondersi inestricabilmente.
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