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Una pecora che aveva partorito da poco, andando spesso in questo luogo consacrato alle Ninfe, faceva credere spesso che si fosse smarrita. Quindi, volendo castigarla e ricondurla al pascolo con le altre come prima, curvato un ramoscello verde e molle, simile ad un laccio, si avvicinò alla roccia, con l'intenzione di acchiapparla lì. Come vi si appostò, non vide nulla di ciò che s'aspettava, ma la pecora che molto benevolmente offriva la poppa perché si mungesse l'abbondante latte e il bambino che senza gemere si attaccava ingordamente ad entrambi i capezzoli la bocca pulita e chiara, poiché la pecora con la lingua gli puliva il volto, dopo che si era saziato di poppare. Questo bambino era di sesso femminile ed anche vicino ad esso c'erano oggetti di identificazione: una mitra bordata d'oro, delle scarpine dorate, delle cavigliere d'oro.
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