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GABRIELE D'ANNUNZIO (1863 - 1938)
Ha costituito secondo Mario Praz l'enciclopedia del Decadentismo, perché ha trattato tutti i temi che si trovano nel Decadentismo europeo, per una grande capacità di assimilazione, capisce subito i cambiamenti della sensibilità europea e la traduce in opere.
Il tratto decadente attira critiche di B. Croce che fa un saggio sul D'annunzio (1903) e sul Decadenti definendoli come coloro che pur non avendo niente da dire si sforzano di dire qualcosa, quindi non sono sinceri "i venditori della gran fabbrica del vuoto"; del D'Annunzio dice che è lo scrittore + rappresentativo dell'animo moderno x 2 motivi:
Dilettantismo psichico: D'Annunzio è un dilettante, un amorale non ha valori, la vita è una sensazione da godere e possedere senza regole morali.
"un mutare apparente e un persistere reale": cioè sembra che dice cose nuove ma in realtà dice sempre le stesse cose.
Il giudizio negativo pesa sulla letteratura ITA fino al 1960, e nel discorso del centenario della nascita del D'Annunzio scrittori come Moravia, Pasolini, lo definiscono come uno dei tanti. Una rivalutazione si ha con Walter Binni che fa "la poetica del decadentismo italiano" e altri come Carlo Salinari definiscono il decadentismo non come crisi della letteratura, ma come "letteratura della crisi". Una rivalutazione si ha anche con studi Raimondi, che dice che ha saputo giustificare l'arte nel mondo moderno che sembra negargli ogni funzione. Altro che lo rivaluta è Montale che dice che non aver appreso niente dal D'Annunzio è un brutto segno. D'Annunzio insegna a Benito come parlare incantando le masse, come fare un colpo di stato.
OPERE
Inizia imitando il Carducci delle "odi barbare" scrive a 16 anni "Primo-vere", fa 2° raccolta e prima di pubblicare sparge la voce che era morto, x invogliare la gente a comprarlo, scopre il valore della pubblicità, 1882 esce "canto nuovo" in cui imita ancora Carducci ma comincia a uscire il suo tratto distintivo, una se 333d32d nsualità prepotente, xchè x D'Annunzio non esistono gioia e dolore dello spirito, ma solo della carne. D'Annunzio scrive "sempre qualcosa di carnale, qualche cosa che somiglia a una violenza carnale, un misto d'atrocità e d'ebrietà accompagna in me l'atto creativo". Questa sensualità traspare nelle opere: "Terra vergine", "il nido delle vergini", "San Pantaleone", pubblicate con il titolo complex di "novelle della Pescara". Legge i naturalisti e i veristi che influenzano le sue opere ma c'è sempre la sensualità che caratterizza una novella:
Carsico di mare": parla di un giovane Gianluca che ha un bubbone e gli faceva male così gli amici cercano di toglierglielo, ma non sono capaci e lui muore dissanguato, allora viene gettato in mare.
"Il Piacere": definita una delle 3 bibbie del Decadentismo (con Il ritratto di Dorian Grey, di O. Wilde, e "Arebeurs" di Wisman), gli da notorietà, è un'opera ambigua, risente della lezione del Verga (Eva, precede una prefazione in cui parla del mondo moderno e dice che l'arte x avere un ruolo deve denunciare la corruzione del mondo), dedica il romanzo all'amico Paolo Michetti "io ho voluto denunciare le corruzioni cui conduce un'esasperata ricerca del piacere, xò al di là della prefazione, D'Annunzio condivide i valori, la mentalità del protagonista Andrea Sperelli (cioè lui stesso).
Insegnamenti del padre:
vuole realizzare la + bella tra le opere con la sua vita, vita incentrata sul culto della bellezza,
bisogna possedere la vita non essere posseduti da essa "Habere not haberi" sii padrone della tua vita;
non devi fare spazio nel tuo cuore al pudore, alle remore morali, alla compassione xchè ti distolgono dal vivere come vuoi;
culto della parola, xchè con essa si domina sugli altri, "il verso è tutto".
Caratteristiche del D'Annunzio:
D'Annunzio ama la Roma barocca palazzo del Bernini, e Borromini (decadentismo xchè accanto all'estetismo altro tema è la decadenza i fiori nascono solo nelle età corrotte e la + decadente e ipocrita è il 600, lui ama quest'età). La descrizione del paesaggio è molto precisa (quadro)
Correlazione tra arti: xchè l'opera d'arte è sintesi di tutte le arti, abbattimento barriere sensoriali (odore di fragole rosse sinestesia)
D'Annunzio usa linguaggio musicale quindi abbatte la barriera tra verso e prosa
Antifemminismo: decadenti non hanno bel rapporto con la donna, metafora del conflitto tra intellettuale e società (Nice dice donna = riposo x il guerriero, ma deve sempre portare la frusta)
Componente razzistica: descrizione di un funerale di ebrei dice che sono tutti =;
RACCONTO: Andrea è innamorato di 1 donna bella, affascinante, perversa, corrotta, Elena Muti che lo abbandona, lui cerca un'altra e trova Maria Ferris, ma in un momento di intimità chiama Maria come Elena, così lei lo lascia e perde entrambe. Sul finale il marito di Maria fallisce va in rovina e si vedono i mercanti che entrano nel palazzo e danno un prezzo ai quadri, ai mobili., metafora arte = prostituzione tutto ha un prezzo. Per questo definita Bibbia del Decadentismo.
"intermezzo di rime": l'estetismo europeo caratterizzato da perversione, sessualità, D'Annunzio viene definito come "porcellone inverecondo", lui contento x pubblicità e amico Angelo Sommariva raccoglie tutti articoli e li pubblica come "alla scoperta della verecondia".
"Isaotta Guttadauro": dedicato alla moglie Maria (troppo volgare allora al chiama Isaotta, influenza preraffaelliti GB, questo + La chimera escono come "Isotteo. La chimera".
"Poema paradisiaco": libro stanchezza perversione, desiderio do purezza che segue le perversioni + estreme. Malinconia passa ai crepuscolari.
"Giovanni Episcopo": Giovanni uccide Episcopo xchè perde il lavoro e lui gli porta via anche la moglie.
"L'innocente": Tullio Hermil uccide il bambino che la moglie aspetta da un altro.
"il trionfo della morte": 1896, protag. Giorgio Aurispa, (componente nicciana in D'Annunzio xchè c'è polemica v/l'economicismo borghese, poi la volontà di potenza cioè il desiderio di realizzare veramente se stessi, senza condizionamenti, antifemminismo). TRAMA: Giorgio amante di Ippolita Sanzio (donna fatale ha tratti amante D'Annunzio Barbara Leoni), nevrotica, sensuale, possessiva, impedisce la realizzazione di Giorgio e lui esasperato di fronte all'ennesima richiesta sessuale di lei si butta, con lei, in un burrone. (volontà di potenza qui è la realizzazione di sé stesso). Il romanzo inizia con la descrizione di un suicidio e della gente che passa e va oltre indifferente, lui è disgustato e decide con Ippolita, per recuperare energie di tornare nel paese dei suoi genitori a Guardiagrele (tentativo di tornare nel nido domestico da Pascoli) x poter creare il capolavoro. Il viaggio è un fallimento, la sua famiglia è disunita, padre spende tutto x amanti, la madre è vecchia, altri pensano solo al denaro, da qui la delusione e x trovare energia si rifugia prima in una capanna solitaria poi sperimenta la religione, va in un santuario, ma c'è speculazione dei frati su fedeli ancora una delusione, quindi fallimento anche x sessualità di Ippolita fino a quando la ammazza e si ammazza anche lui.
"le vergini delle rocce": 1895 protagonista è Claudio Cantelmo che è animato da volontà di potenza (oltre alla realizzazione di sé, è creare l'uomo nuovo che dovrà governare l'Italia in modo dittatoriale). Romanzo antirealista (novità rispetto agli altri) il personaggio non può esistere perché i Cantelmo sono estinti, (il nome è preso dalle "vergini delle rocce di L. Da Vinci). TRAMA: Lui è disgustati da Roma e se ne va in un posto tra Basilicata e Abruzzo. Qui Claudio vuole fare il capolavoro, xò lo scrivere è surrogato dall'attività politica. Vuole che suo figlio diventi il capo politico dell'Italia, diventa amico dell'aristocratico Luzio Mantega che quando cade regno di Napoli si era rifugiato nello stesso posto, con gli amici erano contro i Savoia troppo democratici, ha 2 figli scemi e 3 figlie Anatolia, Massimilla, Violante. Claudio ne vuole sposare una qualsiasi x avere un figlio, ma 1° no xchè rimane con i fratelli, 2° vuole farsi suora, 3°drogata. Completo fallimento no capolavoro, no figlio.
"Il fuoco": 1900, protagonista Stellio Effrena, amante è Foscarina. Stellio prima esteta che vive nel suo palazzo in mezzo alle opere d'arte, lontano dalla rozzezza del mondo moderno, a Venezia. Stellio invitato a tenere nel palazzo ducale, un discorso per celebrare la gloria dell'antica repubblica, lui accetta l'invito e Stellio si trasforma, scopre il piacere di dominare la folla, lo affascina e apre una nuova strada (finora i protagonisti erano fuggiti dalle masse), Stellio decide di tornare dalle masse x trasmetterle il messaggio di superomismo, e deve far sognare le masse che sono umiliate da dai bisogni materiali, lui ricorda i personaggi gloriosi della storia passata, masse applaudono. (Stellio anticipatore di Benito). Foscarina capisce che è il destino di Stellio e lo lascia fare, si mette da parte.
Questa scoperta si accompagna con il teatro xchè D'Annunzio capisce che il teatro è la forma d'arte che + riesce a colpire le masse. Nel superuomo c'è sempre il senso della precarietà, della morte, dell'impotenza. Si ispira a Wagner vuole fare la tragedia sintesi di parola, musica scenografia., esalta lo spirito della nazione.
Il teatro del D'Annunzio diverso da quello borghese, basato su drammi sentimentali, lui invece vuole esaltare l'eroismo di personaggi eccezionali, va su passioni forti usando il triangolo lui-lei-l'altro.
Y "il sogno di un notte di primavera": Isabella impazzisce dopo aver trascorso la notte accanto al cadavere dell'amante morto, ucciso dal marito.
Y "la città morta": antica Grecia 4 archeologi Alessandro e Anna (marito-moglie), Leonardo e Biancamaria scoprono tomba degli Atridi. Alessandro di innamora di Biancamaria e Leonardo lo uccide.
Y "la neve": storia rep. di Venezia.
Y "Francesca da Rimini":
Y "la fiaccola sotto il moggio": personaggio è Gigliola di Sangro vuole vendicarsi della serva Angizia, che ha fatto morire sua madre x poter diventare amante del padre, allora vuole vendicarsi, raccoglie serpenti velenosi in un sacco. Il padre uccide Angizia prima e allora lei infila le mani dentro al sacco e si uccide.
Y "la figlia di Iorio" protagonista Mila una prostituta e maga, insegna a contadini vogliosi, si rifugia nella casa di Aligi che si stava sposando, quando partecipanti la vedono arrivare cercano di cacciarla, ma Aligi, vede dietro la spalla di Mila l'angelo custode che piange, così abbandona la moglie e decide di vivere in castità con Mila, sulle montagne. Quando il padre di Aligi, Lazzaro vuole Mila, Aligi si oppone e lo ammazza con un accetta, condannato a morte, ma Mila si prende la colpa dicendo che lo aveva stregato e viene bruciata sul rogo.
Libro delle "laudi" voleva 7 libri nome: Maya, Elettra, Alcione, Merope, Asterope, Taipete, Celeno. Scrive solo le prime 3. le chiama laudi xchè compie viaggio ad Assisi si rifà a S. Francesco.
"Maya": 1903 è introdotta da 2 canti: "alle Pleiadi e ai fati" e "l'annuncio". La 1° celebra Ulisse come incarnazione del superuomo, D'Annunzio come nuovo Ulisse che sfida il destino, realizza davvero sé stesso. L'annuncio celebra Dio Pan simbolo della natura. D'Annunzio di Maya ama al vita, le cose belle, infatti a questi 2 canti segue il poema di oltre 4800 versi sciolti (recupera simbolisti francesi). Celebra amore x la vita e questo è nato quando giovane conosce Dioniso (regalò grappolo d'uva), e Afrodite (fece l'amore con lui e lo iniziò ai segreti della vita). Segue il viaggio di conoscenza v/la Grecia come culla della civiltà prende spunto dal viaggio dal 95 con Scafoglio. (tema decadente: Grecia xchè uomo moderno nasce da lì, ma D'Annunzio quando celebra cose belle c'è anche il senso di morte. D'Annunzio va in Grecia arriva a Patre visita un bordello (tema perdita dell'aureola), incontra Elena che è diventata vecchia e chiede l'elemosina (Eleana allegoria della mercificazione della bellezza e questa distrugge la bellezza). Viaggio continua nella Cappella Sistina dove Michelangelo ha fatto i suoi nudi, superuomo deve trarre energia x andare contro alla mercificazione, poi va nel deserto, al contatto col la natura si sono stimoli contro il mondo moderno. Termina con la descrizione delle città tentacolari e nella descrizione il superuomo deve avere in pugno le masse e guidarle alla conquista di destini gloriosi x la nazione italiana.(superomismo=nazionalismo).
"Elettra": viaggio nella storia e D'Annunzio incontra personaggi eroi della storia ITA, superomosmo ha il retrogusto di morte.
"Alcione": è il riposo del superuomo va in vacanza in Versiglia, è il diario dell'estate mediterranea, superuomo che vive a contatto con la natura, trionfo della sensualità. Mare archetipo del grembo femminile, sole elemento maschile fecondante. Possesso donna e possesso natura si identificano.
Involuzione nel suo vitalismo, parlando di Nice, in D'Annunzio presente consapevolezza del fallimento, si accentua nelle sue ultime opere:
1912 "la contemplazione della morte", superuomo posto davanti al dramma della morte (1911 morti amici D'Annunzio), il senso della morte rende linguaggio D'Annunzio meno falso, ora è + essenziale.
"Il notturno" D'Annunzio sceglie aviazione e su aerei compie imprese importanti come il viaggio su Vienna e butta volantini x ribellarsi all'imperatore, l'impresa ha un incidente il 23/2/1916 subisce lesioni agli occhi, caduta retina, perde l'occhio destro, durante questo periodo di cecità si fa portare delle strisce di carta e con una matita "al buio", registra tutte le sue impressioni, i sentimenti, quando ci rivede cerca di leggere ciò che aveva scritto e lo pubblica, gli vengono in mente amici morti in guerra, senso della morte, scopre la fragilità xchè rischia la vista. Esce con prosa fatta di ricordi, sensazioni. stile paratattico (frasi coordinate non subordinate), frasi nominali, molto musicale. Il Notturno è un flusso di coscienza ordinamento casuale di pensieri e impressioni, privo di concatenazione logica.
Prosa simile caratterizza Elzeviri che vengono raccolti in un volume: "le faville del maglio" esce in 2 tomi uno nel 24 (titolo "il venturiero senza ventura" e sotto ci sono "faville brevi", la seconda parte del I tomo occupata da racconto lungo della vita in collegio, titolo "il 2° amante di Lucrezia Buti"). Il II tomo diviso in 2, 1° parte lungo racconto "il compagno dagli occhi senza cigli" e elzeviri nella 2° parte.
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