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A SILVIA

italiano



A SILVIA


A)    livello lessicale  

Le parole che Leopardi considera "poeticissime e piacevoli"in quanto rappresentano le sensazioni che il poeta vuole trasmettere(sopratutto la vaghezza) sono:"fuggitivi", "quiete",perpetuo,vago,odoroso,da lungi,dolce,belta,splendea,.

Accostati a questi aggettivi cosi cari al poeta vi sono alcuni termini arcaici come rimembri,veroni,ostello,giovinezza,che insieme alle parole di uso comune come vita,occhi,gioventù,tomba,canto,portano il componimento ad un tono medio che facilita la trasmissione dei temi trattati.

Le parole-chiave son 727d36h o:quiete,che ritroviamo in molte altre opere(la sera del di di festa;la quiete dopo la tempesta);vago,che puo essere considerato come l aggettivo su cui ruota l intero canto;giovinezza,fondamentale in tutta la poetica leopardiana in quanto eta a lui negata dalla maligna natura),speranza,tradita e morta nel poeta e in tutti coloro che entrano a contatto col dolore;belta,soggetta all azione erosiva del tempo;morte e tomba,sicuramente due temi trattati spesso da Leopardi.

B) livello grammaticale



Gli aggettivi hanno la funzione di penetrare nell essenza delle cose descritte pur senza scendere nei minimi particolari.Gli aggettivi spesso accoppiati,come "ridenti e fuggitivi" servono a delineare i contorni fisici di Silvia delineando anche l aspetto psicologico della ragazza attraverso fugaci cenni:della giovane noi conosciamo solo gli occhi e i capelli per quanto riguarda l aspetto fisico,ma riusciamo ad entrare nella psicologia della ragazza proprio attraverso gli aggetttivi.

Nel componimento i tempi usati sono =l imperfetto particolarmente nelle strofe 1 2 3 5 nelle quali e rievocato il passato,il tempo delle illusioni;mentre nelle strofe 4 e 6 il poeta utilizza il presente il tempo della disillusione che si contrappone al passato che ricorda i tempi in cui la speranza era viva.

C)    livello retorico

Nel testo sono presenti le seguenti interrogazioni: la prima strofa,o natura,o natura perche non rendi poi quel che prometti allor?perche di tanto inganni i figli tuoi?(vv36-39),Questo e quel mondo?(vv56),questi i diletti,l amor,l opre,gli eventi onde cotanto ragionammo insieme?(vv56-58)Questa la sorte dell umane genti(vv59)

Le apostrofi sono presenti durante tutto il componimento ogni qual volta il poeta si rivolge direttamente a Silvia,alla speranza,alla natura

Le anafore sono:Che pensieri soavi,che speranze,che cori.(vv28-29),questo e quel mondo?...Questa la sorte dell umane genti?(vv56-59)

Le metafore sono presenti nela prima strofa(tu il limitare d gioventù salivi.),nella terza strofa al vv 40 (tu pira che l erba inaridisse il verno..),al vv 43(il fior degli anni tuoi.),nell ultima strofa nei versi finali(all apparir del vero tu,misera,cadesti:e con la mano la fredda morte ed una tomba ignuda mostravi di lontano.)

Al verso 52 vi e una interiezione(ahi)



Aspetto fisico

Aspetto psicologico

-occhi tuoi ridenti e fuggitivi: i tuoi occhi ridenti di gioia e, al contempo, timidi e schivi.

-perpetuo canto: continuo canto.

-il fiore degli anni tuoi: la giovinezza.

-le negre chiome: Silvia aveva i capelli neri.

-beltà splendea: Silvia era bella.

-ed alla man veloce che percorrea la faticosa tela: la tua mano veloce che andava tessendo la tela che ti impegnava e affaticava.

-con la mano fredda morte.mostravi da lontano: indicavi con la mano la fredda morte

-lieta e pensosa: contenta e ansiosa nello stesso tempo, perchè preoccupata per una nuova fase della vita da affrontare. È sottoilineata l'incertezza dello stato d'animo di Silvia.

-quel vago avvenir che in mente avevi Silvia immaginava un futuro sereno e incerto. Il termine vago ha significato di incerto, indefinito ma anche dilettevole, leggiadro. Inoltre esso ha forte carica semantica, perchè è indefinito.



-e tu solevi così menare il giorno: Silvia era solita trascorrere la sua giornata tessendo, cantando e sognando un futuro felice.

-che pensieri soavi, che speranze, che cori, o Silvia mia! Quale allor ci apparia la vita umana e il fato!: Leopardi ripensa ai progetti, alle speranze e ai sentimenti che aveva in comune con Silvia.

-non ti molceva il core la dolce lode or delle negre chiome, or degli sguardi innamorati e schivi; nè teco le compagne ai dì festivi ragionavan d'amore: Silvia non provava la dolcezza di sentirsi ammirata per la sua bellezza, nè provava la gioia di scambiare confidenze sentimentali con le coetanee.

-Questo è quel mondo? Questi i diletti, l'amor, l'opre, gli eventi onde cotanto ragionammo insieme?: Leopardi si domanda se quello è il mondo sognato nella giovinezza, i piaceri, le gioie, i progetti, i lieti avvenimenti di cui aveva discusso a lungo con Silvia.


Silvia viene fisicamente descritta con pochi ma efficaci cenni che lasciano intuire allo stesso tempo la psicologa di una giovane stroncata nel suo percorso di vita dalla malattia che la rende disillusa e la distingua allo stesso tempo dalle altre giovani tutte intente a discorrere di argomenti che a lei risultano ormai futili data la gravita della sua consapevolezza di dover morire.Silvia pero non assume solo i caratteri di una giovane, ella e il tramite umano attraverso cui Leopardi rappresenta la piu grave morte della speranza.Come Silvia morira vinta dalla malattia,la speranza morira vinta dall "apparir del vero".


("...io gli studi leggiadri talor lasciando e le sudate carte, ove il tempo mio primo e di me si spendea la miglior parte...").

"Lingua mortal non dice quel ch io sentiva in seno.

Che pensieri soavi,che speranze,che cori,o Silvia mia.Quale allor ci apparia la vita umana e il fato!

Quando sovviemmi di cotanta speme,un affetto mi preme acerbo e sconsolato,e tornami a doler di mia sventura

Anche peria fra poco la speranza mia dolce

Ahi come,come passata sei,cara compagna dell eta mia nova,mia lacrimata speme!



L io lirico e visto con malinconia da Leopardi,egli e un giovane ancora pieno di speranze poi tradite dall "apparir del vero".Il parallelo con Silvia e evidentissimo:come lei stroncata dalla morte, perde le sue illusioni e isuoi sogni,cosi Leopardi di fronte alla crudeltà dela vita perde ogni giovanile speranza.E presente,poi,anche un altro, se pur di minore importanza,parallelo tra i due giovani:entrambi lavorano Silvia alla "faticosa tele",Leopardi alle "sudate carte".L io lirico soffre con Silvia della sua malattia e della comune perdita della speranza e sta a rappresentare il titanico sforzo compiuto dal Leopardi contro la "matrigna" natura.


Le espressioni che caratterizzano la natura sono: "...O natura, o natura, perchè non rendi poi quel che prometti allor? Perché di tanto inganni i figli tuoi?..."

Il poeta si rivolge alla natura dicendole: <O natura, o natura, perché non mantieni le promesse che fai, dando agli uomini maturi ciò che prometti quando sono giovani? Perchè così inganni i tuoi figli, cioè gli uomini?>.

Qui emerge il passaggio dalla natura benigna a quella matrigna, che è indifferente alla sorte dei suoi figli.


Nel testo vi e una contrapposizione tra il tempo passato ricco di illusioni e speranze giovanili e il temo presente segnato dalla delusioni di queste. Questa forte contrapposzione e segnata dall uso dei tempi dei verbi utilizzati nel componimento correlati all uso degli aggettivi determinativi "questo"e"quello": abbiamo l uso dell imperfetto insieme all aggettivo "quello"nelle strofe 1 2 3 e 5 proprio a rievocare il tempo della felicita ormai troppo lontano;nelle strofe 4 e 6 Leopardi ci riporta al tempo presente pieno di delusione e amara consapevolezza del dolore a cui il genere umano necessariamente va incontro,attraverso il tempo presente e l aggettivo "questo" per indicare la vicinanza del momento.Le descrizioni spaziali sono legate principalmente al tema del ricordo: attraverso aggettivi che marcano la vaghezza del momento ricordato la realizzazione del paesaggio e fiabesca come di sogno(mirava il ciel sereno,le vie dorate e gli orti,e quinci il mar da lungi,e quindi il monte.vv23-25)




Il centro della strofa 5 e caratterizzato dalla metafora tra le stagioni dell anno e le "stagioni" dell anima.La primavera e vista come la stagione rappresentante la giovinezza,la bellezza,il vigore delle speranze,il tempo dell giovanili illusioni;opposta alla primavera e l inverno che rende viva l immagine della speraza che muore,per Silvia a causa della morte per Leopardi a causa dell "apparir del vero".


L associazione tra speranza e festa,gia presente in altri testi(Sera del di di festa,Passero solitario,Le ricordanze,Il Sabato del villaggio),trae origine dal luogo inmcui Leopardi nasce:Recanati.

Recanati e un piccolo borgo costituito di poche persone ognuna con un suo compito,un suo lavoro.Il momento della festa e visto come il momento in cui tutti i sogni si possono avverare perche ognuno si astrae dalla sua vita quotidiana,dal suo lavoro.Purtroppo la speranza che accompagna la festa e presto delusa e muore,per esempio nel sabato del villaggio,proprio quando il giorno della festa si ricomincia a pensare alle fatiche quotidiane ed agi affanni di ogni giorno.Nel caso specifico di "a Silvia" il momento della festa e il momento della frivolezza,il momento in cui la gioventù locale si lascia andare a balli a in cui nascono i primi amori.Tutto cio e negato a Silvia dalla sua malattia,alo stesso modo la speranza dell autore gli e negata dalla natura "maligna:.


Molti critici hanno visto in Silvia e in Nerina de"Le ricordanze" la stessa persona:Teresa Fattorini.

A prescindere dalla probabile coincidenza delle due identita sicuramente sono da notare le differenze che lo stesso poeta ci propone nei diversi componimenti.I sentimenti provati per Silvia non sono quelli tipici di un amore passionale ma rispondono perlopiù ad una compassione ed una pena che il poeta prova x colei che si trova nella sua analoga situazione dolorosa.Ne "le ricordanze",invece,l amore x Nerina e chiaro ed evidente e risponde alle caratteristiche dei sentimenti che un giovane puo provare per una sua coetanea. Silvia a differenza di Nerina condivide il dolore di Leopardi e viene eretta a simbolo dell umana sofferenza klegata ala perdita della speranza;Nerina non condivide le sofferenze del poeta,egli stesso si pone in contrapposizione a ei in quanto lei e morta e non puo agire mentre lui,ancora titanicamente vivo,puo agire.


Sia Silvia che Lucia de "I Promessi Sposi" sono due giovani del popolo,lavorano e vivono in un borgo costituito da poche persone.Entrambe sognano il loro futuro e vivono la vita del paese.

Pero la vita riserva loro due destini pressoché opposti: Silvia ,vinta dalla tisi,morira e con lei le sue giovanili illusioni;Lucia sebbene ala fine del romanzo sia cresciuta ed abbia imparato a non illudersi,riesce comunque a realizzare il suo sogno di sposarsi con Renzo.

Questa abissale differenza tra le due giovani non puo far pensare ad altro se non ad una divergenza di visione della vita dei due autori.

hLeopardi e estremamente realista,vede nel mondo la crudeltà della natura "matrigna" ed indifferente al genere umano,che costringe il poeta a non vivere la sua gioventù.Il realismo di Leopardi sfocia nel pessimismo quando elva a generasle quella che e la sua personale condizone di disagio(pessimismo cosmico),cosi egli apre una strada che nelle tendenze letterarie come il verismo sara largamente percorsa:quella della delusione e del dolore che ogni essere umano deve incontrare.

Manzoni coglie3 il negativo del mondo ma crede ad una "provvidenza" che regola la società,a differenza di Leopardi Manzoni ammette le esistenza del dolore ma vede anche la felicita e il sogno come realtà esistenti e non necessariamente destinati alla morte.La realtà manzoniana pero non sfocia mai nel utopia,ne nell irrazionalismo:tutto si mantiene fedele ala realtà solo vista attraverso un occhio diverso da quello leopardiano.







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