LE DIMENSIONI DELLA TERRA
Numerosi sono stati i tentativi eseguiti fin dall'antichità per
determinare le dimensioni del nostro pianeta ma quello di cui abbiamo notizie
più sicure è quello eseguito 515d36f da Eratostene di Cirene nel III sec. a.C. Egli
riteneva che le città di Alessandria d'Egitto e Siene ( l'odierna Assuàn )
fossero situate sullo stesso meridiano; conosceva la loro distanza di 5000
stadi, e sapeva inoltre che a mezzogiorno
del 21 Giugno a Siene i corpi non producevano ombra, che cioè in quell'istante
il Sole era sulla verticale di quella città. Egli misuro con uno scafe l'angolo
che i raggi del Sole formavano con la verticale, in quello stesso istante, ad
Alessandria: esso risultò pari a 1/50 circa della misura angolare di un intera
circonferenza. Poiché il sole si trova ad un enorme distanza da noi e quindi i
raggi che da esso giungono alla terra si possono considerare paralleli tra
loro, questo angolo doveva essere uguale a quello che la verticale di Siene
faceva, al centro della terra con quello di Alessandria. Pertanto moltiplicando
per 50 il valore lineare dell'arco corrispondente Erostene, otteneva per la
circonferenza terrestre meridiana la lunghezza di 250000 stadi egiziani, che
dovrebbero corrispondere a 39375 Km: valore sorprendentemente vicino a quello
di oggi.
IL RETICOLATO GEOGRAFICO
Immaginiamo un piano perpendicolare all'asse terrestre e passante per
il centro della terra. Tale piano dividerà la sfera terrestre in due emisferi: quello settentrionale o boreale ( dalla parte del polo nord ), quello meridionale o australe ( dalla parte del
polo sud ). L'intersezione tra la superficie terrestre ed altri piani
perpendicolari all'asse sono i paralleli
(180), questi pur avendo la stessa ampiezza angolare (360°) saranno di
lunghezza minore all'equatore. Se poi immaginiamo di tagliare la sfera
terrestre con assi perpendicolari al piano equatoriale abbiamo i meridiani (360 tra meridiani e
anti-meridiani). La rete tra meridiani e paralleli è detta reticolato geografico.
LA POSIZIONE DEI LUOGHI SULLA TERRA
- La latitudine: è la distanza angolare di un punto dall'equatore
e può essere nord o sud, a seconda se il punto si trovi nell'emisfero
boreale o australe. La latitudine è espressa in gradi.
- La longitudine: è la distanza angolare di un punto da un
determinato meridiano, misurati sull'arco di parallelo che passa per quel
punto e può essere ovest o est. Anche la longitudine è espressa in gradi.
LE LEGGI DI KEPLERO
- I pianeti
descrivono orbite ellittiche, quasi complanari, aventi tutte un fuoco
comune in cui si trova il Sole.
- Il raggio (
raggio vettore ) che unisce il centro del Sole al centro di un pianeta
descrive superfici con aree uguali in intervalli di tempo uguali.
- I quadrati
dei tempi che i pianeti impiegano a percorrere le loro orbite ( periodi
di rivoluzione ) sono proporzionali ai cubi delle loro distanze medie dal
Sole.
I MOVIMENTI DELLA TERRA
I movimenti principali del nostro pianeta sono:
- Il movimento di rotazione che la terra
compie attorno al proprio asse, da ovest verso est. La durata di questo
movimento è di 23h 56m 4s, cioè
un giorno sidereo e non è del tutto
uniforme, infatti, misure eseguite con "orologi atomici" hanno dimostrato
l'esistenza di diverse piccolissime variazioni.
- Il movimento di rivoluzione che la
terra compie descrivendo un'orbita ellittica intorno al sole in senso
antiorario. Come sappiamo dalla I legge di Keplero la distanza tra la
terra ed il Sole varia a seconda che la terra si trovi in afelio ( massima distanza dal sole:
primi di Luglio ) o in perielio
( minima distanza dal sole: primi di Gennaio ) e da questo deriva anche il
variare delle stagioni. Il tempo che la terra impiega a compiere un orbita
completa è di 365d 6h 9m 10s e
viene denominato anno sidereo.
- Abbiamo anche
alcuni moti millenari: il moto di
traslazione che la terra esegue assieme al sole e gli altri corpi del
sistema solare in direzione della costellazione di Ercole e la partecipazione al moto di recessione
della galassia, cioè alla probabile espansione dell'universo.
PROVE E CONSEGUENZE DELLA ROTAZIONE TERRESTRE
- Apparente spostamento diurno dei corpi
celesti: per ammettere
che gli astri girano attorno alla terra bisognerebbe ammettere che questi
abbiano velocità lineari esattamente proporzionali alle loro distanze
rispetto alla terra. Quindi i corpi celesti più lontani dovrebbero avere
velocità maggiore di quella della luce, cosa impossibile perché sappiamo
che è la massima possibile nell'universo.
- Analogia con gli altri pianeti: se tutti gli altri pianeti mostrano un
evidente moto rotatorio assiale non abbiamo motivo di ritenere che solo
il nostro pianeta debba esserne privo.
- Esperienza del Guglielmini ( caduta
libera dei corpi ): questo
esperimento era già stato previsto da Newton ed enunciato da Galileo ma
solo il Guglielmini dal 1791-1792
eseguì numerose prove sulla torre degli Asinelli a Bologna. Egli getto un
corpo dall'alto e si accorse che questo in superficie risultava spostato
verso est di 17mm.
- Esperienza di Foucault: Foucault sospese sulla cupola del
Panthéon un pendolo costituito da un filo lungo 68m a cui era sospesa una
sfera di 30 Kg.
A quest'ultima applicò un'asticina che sfiorava un grande disco ricoperto
di sabbia sul pavimento. Dai segni che l'asticina tracciava si poté
osservare che il piano delle oscillazioni pendolari girava a poco a poco
in senso orario.
- Legge di Ferrel: a causa della rotazione terrestre, un
corpo qualsiasi che si muove liberamente sulla terra viene deviato dalla
sua direzione iniziale verso destra se si trova nell'emisfero boreale o
sinistra se si trova nell'emisfero australe. Questa forza deviante è
detta forza di Coriolis.
- Alternarsi del dì e della notte: a causa della forma pressoché sferica
della terra e del moto di rotazione, i raggi solari illuminano in ogni
istante solo la parte di superficie terrestre che è rivolta verso il
sole. La parte illuminata e quella non della terra non può essere divisa
da un meridiano, ma da una fascia detta appunto fascia dei crepuscoli e/o delle aurore.
PROVE E CONSEGUENZE DELLA RIVOLUZIONE TERRESTRE
- Analogia con gli altri pianeti: anche in questo caso vediamo che tutti i
pianeti hanno un moto di rivoluzione attorno al sole regolato dalle leggi
di Keplero. Perché la terra no?
- Periodicità annua di alcuni gruppi di stelle: la terra si muove nello spazio
descrivendo un'orbita di forma tale che la consente di passare
periodicamente attraverso regioni in cui sono presenti sciami di materia
cosmica.
- L'aberrazione della luce proveniente dagli astri: quando noi osserviamo una stella, la
direzione secondo cui la vediamo non è quella effettiva, ma è una
direzione apparente. Il fenomeno è spiegato dimostrando che la luce che
arriva dall'astro impiega tempo nel frattempo noi ci spostiamo. Per questo
il telescopio va leggermente spostato e l'angolo formato dalla prima
posizione del telescopio alla seconda è detto angolo di aberrazione.
LE STAGIONI
LE STAGIONI ASTRONOMICHE
Le stagioni astronomiche non coincidono del tutto con le stagioni
metereologiche, cioè con il reale andamento del tempo meteorologico e del
clima. Per questo la superficie terrestre di è divisa in cinque parti
caratterizzate da condizioni diverse di riscaldamento chiamate zone
astronomiche:
- La zona torrida (o intertropicale), delimitata dai due tropici e divisa in
due dall'Equatore.
- La zona temperata boreale, compresa fra il tropico del Cancro e il
circolo polare Artico.
- La zona temperata australe, tra il tropico del Capricorno e il
circolo polare Antartico.
- La calotta polare artica, che si estende dal circolo polare artico al
Polo nord.
- La calotta polare antartica, dal circolo polare antartico al Polo
sud.
I MOTI TERRESTRI CON PERIODI MILLENARI
Esaminando il moto annuo della Terra, abbiamo detto che l'asse
terrestre si mantiene parallelo a se stesso nel corso della rivoluzione; in
realtà se potessimo eseguire osservazioni prolungate per alcune migliaia di
anni, ci renderemo conto che la sua direzione va lentamente mutando. Difatti,
l'attrazione combinata del Sole e della Luna tendono a raddrizzare l'asse
mentre la rapida rotazione della Terra, come in una comune trottola, tende a
mantenere immutata la posizione. Le due forze si compongono e ne deriva un
movimento che fa descrivere nell'asse terrestre due coni con il vertice al
centro della Terra. Questo moto doppio-conico, detto precessione luni-solare,
avviene con piccole nutazioni, ossia oscillazioni dell'asse terrestre. Questo
comporta:
- Che il
prolungamento dell'asse terrestre non vada a cadere sempre in
corrispondenza della Stella polare;
- Che gli
equinozi e i solstizi anticipano ogni anno la loro posizione
sull'Eclittica (precessione degli equinozi);
- Lo spostamento della linea degli absidi,
per cui gli equinozi invertono la loro posizione, facendo mezzo giro
rispetto alla linea degli absidi.