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L'America meridionale: IL PERÙ

geografia



L'America meridionale:

IL PERÙ



I caratteri geoclimatici


Il Perù è un paese geograficamente variegato situato sulla costa dell'Oceano Pacifico in America del Sud.

Il territorio presenta 3 zone morfologiche che si sviluppano parallelamente in senso longitudinale: la Costa, la Sierra e la Selva.

Le caratteristiche di queste zone fanno sì che il Perù sia, dal punto di vista naturale, un Paese molto variegato in cui coesistono una grande varietà di paesaggi e di ecosistemi.

Procedendo dal litorale pacifico verso l'interno, si incontra, così, la zona bassa e prevalentemente desertica della Costa, stretta tra il mare e la montagna ed attraversata perpendicolarmente dai fiumi che scendono dal versante occidentale delle Ande con corso irregolare.



L'agricoltura che, rispetto al resto del Paese, è qui praticata con tecniche più moderne, e che si sviluppa soprattutto nelle valli irrigate dai fiumi, si limita a produzioni stagionali, dipendenti dalla disponibilità idrica e dalla frequenza delle piogge.

In questa zona, l'unica di facile accesso e servita dalle principali vie di comunicazione stradale, si trovano le principali città.

La parte centrale, la Sierra, è costituita dalla Cordigliera delle Ande, che presenta vette altissime e gole profonde. In questa regione si originano i fiumi che formano due sistemi di acque: quello del versante occidentale che si getta nell'Oceano e quello del versante orientale che, confluendo nel Rio delle Amazzoni, attraversa la Selva per continuare il suo corso nel territorio boliviano e brasiliano.

Il clima freddo di queste zone raggiunge temperature molto basse ed i pochi appezzamenti di terreno coltivabili forniscono una produzione appena sufficiente al sostentamento delle popolazioni che abitano questa zona e che praticano l'agricoltura con tecniche arretrate.

La parte più orientale del Paese, la Selva, presenta una vegetazione rigogliosissima essendo la zona più ricca di acque che, scendendo dalle Ande, formano il bacino del Rio delle Amazzoni.

Costituita dalle pendici orientali dei rilievi andini e dalla pianura amazzonica, con clima tipico delle foreste pluviali, e ricoperta dalla fitta foresta spesso inaccessibile, è la zona più ricca di vegetazione e di risorse naturali, ma la meno abitata del Paese.



Gli aspetti storico culturali


Le tracce di insediamenti umani in Perù risalgono a migliaia di anni or sono, ma di questi primitivi stanziamenti, testimoniati da poche rovine, si conosce assai poco. Intorno al 1250 a.C. gruppi di chavín, nazca, tiahuanaco e chimú migrarono dal nord verso la regione. Verso l'anno 1000 d.C. i chimú edificarono la città di Chanchán, i cui ruderi sono tuttora conservati.

Gli inca, stanziati inizialmente in una regione semiarida della sierra meridionale, tra il 1100 e il 1300 si spostarono verso nord, nella fertile valle di Cuzco, e da lì estesero il loro dominio alle regioni confinanti.

Nel 1532 il soldato e avventuriero spagnolo Francisco Pizarro sbarcò in Perù e riuscì, con la forza delle armi, a sottomettere l'impero incaico. Nel 1535 Pizarro fondò la capitale peruviana di Ciudad de los Reyes ("Città dei re", l'odierna Lima), ma qualche anno dopo morì assassinato nel corso delle lotte per il potere che divisero i conquistatori.

Nel 1780 José Gabriel Condorcanqui - che adottò il nome di un antenato, l'inca Túpac Amaru - alla testa di una forza composta da 60.000 indios, si ribellò alla dominazione spagnola; nonostante qualche successo iniziale, nel 1781 gli indios vennero definitivamente sconfitti e Condorcanqui fu giustiziato assieme ad altri compagni.


Una nuova rivolta degli indios fu soffocata nel sangue nel 1814, quando un forte movimento di indipendenza dalla Spagna si stava diffondendo in tutta l'America meridionale. Tuttavia, a questo movimento non presero parte le classi dirigenti peruviane, interessate più a riformare il sistema coloniale per conservare l'egemonia che ad affrancarsi dalla madrepatria. Quindi, in Perù, non fu un movimento nazionale a conquistare l'indipendenza, bensì gli eserciti dei libertadores. Furono infatti le forze di José de San Martín a sbarcare presso il porto di Pisco e a raggiungere Lima, ormai abbandonata dagli spagnoli, per proclamare l'indipendenza del Perù il 28 luglio 1821. La lotta contro la corona fu proseguita poi da Simón Bolívar che, nel 1824 con la battaglia di Junín e quella di Ayacucho, sconfisse definitivamente gli spagnoli.

I primi anni dell'indipendenza peruviana furono caratterizzati da un caotico susseguirsi di governi.


Dopo la seconda guerra mondiale si susseguirono governi liberali e militari fino al 2001 quando il primo presidente peruviano di origini indie, Toledo, suscitò una grande speranza nel paese, stanco del lungo periodo di violenze scaturito dal governo autoritario di Alberto Fujimori che aveva istituito un regime dittatoriale e provocato una grande crisi sociale. Privo di una maggioranza parlamentare, Toledo costituì un governo di coalizione con altri partiti.



Le motivazioni turistiche e i centri prevalenti


Il patrimonio culturale degli indios peruviani è considerato uno dei più ricchi dell'America meridionale; per quanto la dominazione spagnola abbia esercitato una profonda influenza sia sulla lingua sia sulla religione, la cultura peruviana appare tuttora permeata dall'antica civiltà incaica. Anche l'architettura risalente al periodo coloniale accosta a forme d'origine spagnola motivi e strutture incas. In ambito musicale, la scala pentatonica, tipica degli amerindi, viene ancora utilizzata, così come lo sono antichi strumenti quali i flauti e le ocarine.


Benché il sistema dei trasporti - automobilistico, ferroviario e aereo - abbia ricevuto un deciso impulso a partire dalla metà del XX secolo, la particolare conformazione del territorio peruviano non ha facilitato lo sviluppo delle comunicazioni. Nel 2003 il paese poteva contare su una rete stradale di 78.672 km, di cui il 13% asfaltato. L'arteria principale è costituita da un tratto dell'autostrada Panamericana che, correndo lungo la costa, attraversa il paese dall'Ecuador al Cile e copre una lunghezza di 2.495 km; l'autostrada Transandina collega invece Lima e Pucallpa. Il sistema ferroviario si sviluppa per 2.123 km; la linea Lima-Huancayo, che si inerpica fino a 4.815 m d'altitudine, è considerata la strada ferrata più elevata del mondo.


Il trasporto fluviale è largamente praticato. La via d'acqua interna più importante è il Rio delle Amazzoni, navigabile da Iquitos fino all'oceano Atlantico. I principali porti fluviali sono Iquitos e Pucallpa. Navigabile è anche il lago Titicaca, dove è attivo un servizio di battelli.

L'enorme ricchezza degli ecosistemi presenti sul territorio peruviano rischia di essere gravemente danneggiata; alcuni dei principali habitat sono a rischio, in particolare i deserti costieri e la puna, la prateria di alta montagna. Alcune specie della ricca fauna peruviana, tra cui l'orso dagli occhiali, la lontra gigante e il giaguaro, sono considerate in pericolo d'estinzione. Nelle aree urbane, l'inquinamento dell'aria e dell'acqua è in drammatico aumento; l'eccessivo sfruttamento dei terreni per le colture intensive causa l'erosione dei suoli; la desertificazione sta consumando notevoli estensioni di terre un tempo produttive.


Parchi nazionali e riserve naturali costituiscono più del 10% del territorio, sebbene solo il 3,1% (2004) sia protetto. Tre parchi nazionali sono stati dichiarati WHS (World Heritage Site, luogo patrimonio dell'umanità) e tre riserve della biosfera sono state inserite nel programma UNESCO MAB (Man and the Biosphere, l'uomo e la biosfera). Il governo peruviano ha recentemente adottato nuove leggi per l'ambiente che, a differenza delle politiche precedenti che incoraggiavano un aggressivo sviluppo industriale del bacino del Rio delle Amazzoni, prevedono un uso limitato e responsabile delle risorse.


Il Perù ha sottoscritto il Trattato Antartico, il Protocollo Ambientale Antartico, il Trattato per il Legname Tropicale del 1983 e del 1994, oltre ad accordi internazionali che hanno per oggetto la biodiversità, le specie in via d'estinzione, i rifiuti pericolosi, la messa al bando dei test nucleari, la protezione dello strato di ozono e l'inquinamento delle zone umide. A livello locale, il Perù ha sottoscritto accordi internazionali per uno sviluppo sostenibile del territorio del bacino del Rio delle Amazzoni.







Tour Incas Classico del Perù: Cusco. Nasca. Arequipa. Titicaca. Machupicchu...


Un suggestivo viaggio di 15 giorni, da sempre il più importante classico dei classici. Tour che tocca principalmente le importanti zone sud costiere ed andine del Peru sud. Conosceremo la Riserva naturale di Paracas, le Isole Ballestas, la zona di Nasca con la escursione al cimitero delle mummie di Chauchilla e il volo sulle misteriose linee di Nasca, opzionale. Il viaggio prosegue sulla panamerica sud con un suggestivo percorso per raggiungere e visitare la bella città bianca di Arequipa e il famoso Colca canyon. Di seguito raggiungeremo con uno straordinario percorso alto/andino la città di Puno per conoscere il lago navigabile più alto del mondo, il Titicaca. Visiteremo le particolari isole degli Uros e Taquile per poi raggiungere via terrà la magica Cusco con ulteriori visite importanti sul percorso. Molte le escursioni proposte nella zona di Cusco con la visita della città e delle sue importanti 4 rovine. Il viaggio prosegue per la bellissima Valle sacra degli Inkas per conoscere il mercatino di Pisac ed il suo importante centro Archeologico per poi fare una sosta nella valle dell'Urubamba per una visita ad'una nobile causa di un'amica italiana. Toccheremo anche la imponente Fortezza di Ollantaytambo, il tipico villaggio di Chinchero e le incredibili saline Incaiche di Maras e l'anfieatro agricolo di Moray.


Tra le tante emozioni del viaggio ci attende la più grande, la visita alla magica cittàdella di Machupicchu. Il tour si chiude con la visita alla splendida Lima coloniale.


Il programma viene proposto con servizi regolari "sic" ed in privato ove specificati . Alberghi da 2/3 stelle da noi garantiti . Per i periodi di alta stagione "dal 15 giugno al 14 settembre" consigliamo prenotare il Vostro viaggio con almeno 3/4 mesi di anticipo: potrete così trovare le migliori tariffe aeree e assicurarVi tutti gli spazi aerei ed alberghieri. Per i periodi di bassa stagione " dal 15 settembre al 14 dicembre e dal 07 gennaio al 14 giugno", consigliamo prenotare il viaggio con due mesi di anticipo.




Il Cammino Inca


Introduzione

Il Capac Ñan era il Cammino Reale degli Inca. Un sistema viario di circa 20.000 km che collegava il deserto ai nevai, la giungla selvaggia alle fiorenti città. Consentiva ai villaggi andini di ricevere i prodotti del mare e a quelli sulla costa di procurarsi legna e coca dalle Ande e piume rituali dall'Amazzonia. Grazie al sistema stradale gli Inca controllavano da Cusco (il centro della rete viaria) territori dislocati a migliaia di chilometri di distanza. E qualora non fosse possibile costruire strade, l'ingegneria rimediava con scalinate e ponti, creando un'impareggiabile rete di comunicazioni.

Il Capac Ñan era il cammino principale dal quale si diramavano una serie di percorsi laterali, con una copertura totale di 40.000 Km. Gli antichi andini studiarono tanto a fondo le caratteristiche del terreno che disegnarono i cammini in modo che due punti fossero sempre collegati dal più breve tragitto possibile. A intervalli regolari si edificavano dei "tampu", luoghi di ristoro e di approvvigionamento per affrontare gli itinerari più lunghi.


I sentieri di pietre

In genere i cammini inca sono selciati, presentano canali, scale e tunnel. Possono arrivare a 5 metri di larghezza e mostrano grande cura nella lavorazione e disposizione delle pietre.


I ponti

I ponti sono una delle maggiori attrazioni del Cammino Inca. Sono costruiti con corde fissate a pilastri di pietra, a loro volta tagliati appositamente sulle rive dei fiumi. Sembrano estremamente fragili, ma sono resistentissimi e sono tuttora utilizzati dagli abitanti delle Ande, che continuano a incaricarsi della manutenzione e ricostruzione.


I "chasqui"

Non si può parlare di strade inca senza menzionare questi "corrieri umani" incaricati di portare notizie nel minor tempo possibile ("chaski" in quechua significa "dare o ricevere qualcosa"). Gli inca, disponendo di un sistema di comunicazioni avanzato, con i chasqui raggiunsero la massima efficienza anche nel servizio postale. In una sorta di staffetta con i tempi calcolati alla perfezione, i chasqui si passavano le informazioni (contenute nei "quipu") di mano in mano, dal mittente al destinatario.


L'Inca-trail: il cammino Inca per Machupicchu

Senza ombra di dubbio il tratto più noto del Cammino Reale è quello che parte dal Km 88 della linea ferroviaria Cusco-Quillabamba e continua per 42 Km fino a Machupicchu. Il tragitto, segnato per lo più da sentieri selciati, attraversa importanti centri archeologici, come Huayllabamba, Runcuracay, Sayacmarca, Puyupatamarca, Huíñayhuayna e Intipuncu.

Bisogna disporre di 4 giorni per percorrerlo interamente: la varietà paesaggistica ed ecologica del cammino è sorprendente. Si sormontano due cime piuttosto elevate: Huarmihuañusca (4,200 m) e Runcuracay (3,800 m). è pertanto consigliabile acclimatarsi a Cusco prima di affrontare la camminata.


Percorso

L'Inca-trail è una nota formula turistica che si traduce in un'emozionante avventura di 4 giorni e 3 notti attraverso un circuito di 42km a piedi. Le modalità di viaggio possono essere concordate a seconda delle possibilità economiche e dell'esperienza dei partecipanti. Cusco è letteralmente disseminata di agenzie che offrono vari pacchetti turistici, davvero per tutte le tasche.






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