quella
era una storia d'amore, un amore pubblico inesistente al di fuori del palcoscenico.
Gli
venne voglia di muovere il corpo in modo libero e selvaggio,
era una sofferenza non
prendere parte ad una tale bellezza."
Colum
Mc Cann
La sua Danza
Breve storia della
danza
Nel 1661 Luigi
XIV, il re Sole, istuitì la prima Accademia Reale di Danza. Qui i primi
maestri ed artisti furono italiani, forse anche grazie all'influenza esercitata
un secolo prima da Caterina dè Medici alla corte di Enrico II. In seguito però
i francesi, diretti dai maestri C.Beauchamp e J.B.Lully, perfezionarono i passi
e codificarono i principi e le posizioni della danza classica dando vita alle figure del ballerino e del
coreografo di professione.
Con l'apertura
dell'Accademia fu dato inizialmente gran risalto alla prepaparazione tecnica
degli artisti, a scapito della loro libertà di espressione. Per questo motivo,
nel 1780, il coreografo riformatore J.G.Noverre
(1727-1810) contribuì, con le sue aspre critiche, a far chiudere l'Accademia.
Egli, con la sua idea del ballet
d'action, restituì all'espressività
la sua giusta importanza ed incoraggiò l'uso della pantomina per esprimere con
i gesti anche i sentimenti più drammatici.
Con
la Rivoluzione francese cambiarono i
costumi e l'ambientazione dei balletti: le scene di vita quotidiana sostituirono le storie di re e cortigiani. Subito
dopo la Rivoluzione anche in Italia si aprì l'Imperial Regia Accademia di
Ballo, presso il Teatro alla Scala di Milano.
Verso
la metà dell'800 si comprese l'importanza delle luci in scena, fu disegnato il
primo tutù e furono adottate le scarpette
da punta per esaltare la leggerezza delle danzatrici. Con il tempo i
virtuosismi della danza classica divennero nuovamente fini a se stessi,
incapaci di esprimere la passione e la naturalezza del movimento del corpo
umano, sino a quando la ballerina statunitense Isadora Duncan (1877-1927) si fece portavoce, contro la tecnica
accademica, della "danza libera", vale a dire della libertà del
movimento, in totale accordo con l'istinto, divenendo la pioniera della danza moderna.
Nel
1909, con il debutto del Ballets Russes di Serge Diaghilev al Thèatre du
Chàtelet di Parigi, si hanno, anche in Europa, le prime avvisaglie della danza
moderna. Diaghilev (1872-1929) apportò le maggiori innovazioni nella storia
della danza in quanto fu un impresario di gusto, capace di scoprire talenti e
di realizzare grandi collaborazioni con coreografi (Fokine, Nijinsky, Massine,
Nijinska e Balanchine), con scenografi (tra cui i pittori: Picasso, Matisse e
de Chirico), con i migliori ballerini del primo '900 (tra cui Karsavina, Lifar,
Nijinsky, Pavlova, Lopokova) e con i compositori del calibro di Stravinsky,
Prokofiev, Ravel o Debussy.
Tra
gli altri grandi innovatori del balletto classico del primo '900 ricordiamo: - Enrico Cecchetti (1850-1928), grande
danzatore, minimo di genio. Fu soprattutto un eccezionale maestro di ballo
classico: insegnò a Pietroburgo, Varsavia e Londra, fu l'anima didattica dei
Ballet Russes. In Inghilterra fondò la "Cecchetti Society", per
tramandare il proprio metodo d'insegnamento. Ritornato in Italia nel '25,
diresse il Teatro alla Scala. -
Marie
Rambert (1888-1982) allieva devota di Cecchetti, antesignana, con la scuola
fondata nel 1920, del balletto moderno inglese.
Serge Lifar (1905-1986) ucraino, stella dei Ballets
Russes sino alla morte di Diaghilev e allo Scioglimento della compagnia. In
seguito fu direttore per quasi 50 anni, dell'Operà di Parigi, ove fu l'artefice
- in quanto ballerino, coreografo e scrittore della rinascita del balletto
francese. - George Balanchine (1904-1983) ballerino e coreografo russo. Nel '25
divenne capo coreografo dei Ballet Russes; dal '33 fu in U.S.A., dove fondò
scuole e compagnie (New York City Center). Qui costruì un repertorio moderno
che portò in tutta Europa negli anni '50. Con Apollon Musagète, del '28, creò
un nuovo stile e divenne il principale esponente del Neoclassico.
Il Balletto
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Il
balletto come forma d'arte si è sviluppato
nell'era moderna, mentre la danza, più genericamente e nella sua forma più
semplice risale alla preistoria, come manifestazione istintiva di gioia,
paura o altri stati d'animo. Ne consegue che la storia del balletto se raffrontata a quella della danza nel suo complesso, ne rappresenti, dal
punto di vista cronologico, appena un frammento.
Oggi,
il balletto può essere definito come un
intrattenimento teatrale, di gruppo o solistico, accompagnato da mus 717g64h ica,
percussioni o voce, con costumi, scenografie e impianto luci.
Il
balletto classico è quel movimento che si basa
sulla tecnica tradizionale sviluppatasi nella Scuola francese del 17° e 18° secolo e nella Scuola italiana del 19° secolo.
La
disciplina del balletto classico venne portata alla perfezione
da grandi maestri quali Carlo Blasis, C.P. Johansen, Legat ed Enrico Cecchetti. Lo stile classico di basa
sulla rotazione, sulle cinque posizioni dei piedi, sul lavoro delle punte e sulla tecnica delle battute, dei diversi tipi di rotazioni, delle elevazioni e delle estensioni.
La
danza moderna nasce e si sviluppa come reazione
alla rigidità del balletto classico.

Seguentemente
è possibile vedere una cronologia dei principali fatti e dei principali
protagonisti.
Fino al 1700
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Bergonzio Botta
presenta a Tortona la sua cena danzante
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Primo balletto ufficiale della storia della danza, Le Ballet Comique de la Reine,
con coreografia di Baltazarini di Belgioioso, espressamente voluto dalla
regina di Francia, Caterina de Medici
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A Verona, viene
costruito il Teatro Olimpico
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In Francia esce
il primo libro sulla danza. Si tratta di Orchésographie, scritto
da Thoinot Arbeau. v. anche notazione della danza
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Il re di
Francia Luigi XIV interpreta il ruolo del Dio Sole in Le Ballet de la
Nuit, guadagnandosi il soprannome di Re Sole. Il suo maestro di danza, Pierre Beauchamps inizia a mettere le
premesse per la creazione di una terminologia specifica per il balletto
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Nasce il primo
ballerino maschile professionista della storia della danza, Louis Pécourt
(1655 - 1729)
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Luigi XIV istituisce l'Académie Royale de
Dance. Giovanni Battista Lulli (1632 - 1687),
musicista, compositore e ballerino inizia a dirigere con pugno di ferro
quello che diventerà in seguito il balletto dell'Opéra di Parigi
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Nasce M.lle la
Fontaine, prima ballerina donna professionista
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18° secolo
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L'Académie
Royale de Dance viene accorpata all'opera
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Pierre Rameau,
un insegnante francese di danza, scrive Dancing
Master. Nel libro enfatizza l'importanza delle cinque posizioni
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Debutta Marie
Camargo. L'anno dopo esordisce la sua rivale, Marie Salle
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Marie Salle
crea il suo Pigmalione, indossando soltanto una tunica
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Jean-Baptiste
Landé fonda la Scuola Imperiale di Balletto a San
Pietroburgo
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Jean-Georges
Noverre, detto anche lo "Shakespeare del balletto", produce la
sua prima coreografia a Lione e scrive la sua teoria
della danza
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Sempre Noverre
pubblica il suo libro Lettere sulla danza
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Caterina la
Grande istituisce il Direttorio del Teatro Imperiale
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Per la prima
volta nella storia della danza, un ballerino, Maximilien Gardel, si
presenta in scena a volto scoperto, abbandonando la tradizionale maschera
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Il primo
ballerino uomo di origine americana, John Durang, si esibisce a
Philadelphia
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Dauberval
coreografa La Fille Mal Gardee. Si tratta del più antico balletto tuttora in repertorio
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Inizia la
Rivoluzione francese
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Con lo
spettacolo di una compagnia interamente americana, a Charleston, nella
Carolina del Sud, inizia la storia del balletto negli Stati Uniti d'America
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19° secolo
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Napoleone si
proclama Imperatore di Francia
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Carlo Blasis
scrive Un Trattato Elementare sulla Teoria e Pratica dell'Arte della
Danza. v.anche la Scuola italiana
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Maria Taglioni
debutta all'Opéra di Parigi
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Carlo Blasis
pubblica il Codice di Tersicore. v.anche la Scuola
italiana
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La Sylphide di Filippo Taglioni inaugura il "periodo romantico" del balletto
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Jean Coralli e
Jules Perrot coreografano Giselle, chiamando alla creazione del
ruolo Carlotta Grisi
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Christian
Johansson accompagna Maria Taglioni in Russia, dove diventerà uno dei più
grandi insegnanti nella storia del balletto russo
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Jules Perrot
coreografa Pas de Quatre, con prima rappresentazione all'Her Majesty's
Theatre di Londra
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Fanny Elssler e
Jules Perrot sorprendono la Russia. Perrot vi rimarrà dieci anni come
direttore del balletto del Teatro Marinski
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Lev Ivanov, che
sarà il primo innovatore della Scuola russa di origine autoctona, si laurea
alla Scuola Imperiale
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Arthur
Saint-Leon rimpiazza Perrot come capo del Bolshoi
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Marius Petipa
sostituisce Saint-Leon come direttore del Bolshoi, dove per trent'anni
regnerà incontrastato
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Saint-Leon
rientra a Parigi dove coreografa Coppelia, l'ultimo balletto maggiore all'Opéra di Parigi. La lunga
guerra franco-prussiana ed il sacco di Parigi provocano il disfacimento
della cultura del balletto in Occidente
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anni
1890
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Il balletto stava diventando un'arte minore
nell'Europa occidentale, mentre in America era ancora pressoché
inesistente. Fino a che tre persone, tutte residenti in Russia, ma non
tutte di origine russa, comparvero, pressoché contemporaneamente sulla scena,
e rinvigorirono l'interesse per il balletto in Europa ed in America: Enrico Cecchetti, Sergei Diaghilev e Agrippina
Vaganova
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Enrico Cecchetti diviene ballerino e maître de ballet alla Scuola Imperiale
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1892,
18 dicembre
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Prima
rappresentazione de Lo Schiaccianoci, coreografato da Petipa, al
Teatro Marinski di San Pietroburgo
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20° secolo
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Sergei
Diaghilev riporta il balletto nel mondo occidentale con i suoi
Ballets Russes. Per oltre vent'anni, questo grande personaggio farà da
punto di riferimento per il balletto in Europa e in America
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Sol Hurok
inizia ad organizzare i suoi primi concerti
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Viene fondata
la prima compagnia di balletto in America, il Chicago Opera Ballet
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Rivoluzione
russa
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Dopo la morte
di Diaghilev, René Blum (che morirà vittima dei nazisti ad Auschwitz) ed il
colonnello de Basil fondano i Ballets Russes de Monte Carlo e proseguono
nel ripristino della tradizione ballettistica
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Lincoln
Kirstein e Georges Balanchine danno vita alla School of
American Ballet, con sede ad Hartfort, Connecticut
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Adolph Bolm
fonda il San Francisco Ballet
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La Catherine Littlefield Ballet Company
diventa il Philadelphia Ballet
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La School of American Ballet si trasferisce
a New York
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Debutta la
American Ballet Company
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Viene fondato,
con il nome di Mikhail Mordkin Ballet, l'American Ballet Theatre
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Debutta la
Ballet Society che, nel 1948, assumerà il nome definitivo di New York City
Ballet
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Esordisce il
Joffrey Ballet
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I grandi maestri coreografi
Pierre Beuchamp
Nacque nel 1636 a Versailles, dove studiò musica e ballo; fu ballerino
virtuoso e coreografo. Dopo essere stato sovrintendente dei balli del re
divenne direttore dell'Accademia Reale di Danza. Fu il coreografo delle
commedie di Molière e delle opere di Lully e Campra. Elaborò un sistema di
notazione della danza e codificò le cinque posizione fondamentali del
balletto accademico.
Joos Hurt
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Fondatore del Neue
Tanzbùhne, per il quale creò diversi balletti, fu poi direttore della facoltà
di danza della Volkwang Schule di Essen (1927), maestro di ballo a Munster
('24), Essen ('30) e Dusseldorf ('54). Si trasferì durante il nazismo, in
Inghilterra, ed esportò i suoi balletti, tra cui Pulcinella e il celebre Der
Grune Tisch, in tutto il mondo. Fu il primo coreografo ad unire, in lavori
teatrali, la danza classica con quella moderna.
Michael Bennet
Nasce a New York nel 1943, ove studia balletto e coreografia. Riscosse grande
successo come coreografo in musical Promises, promises nel '68, Coco e
Company nel 70, Follies nel '72 e A Chorus Line nel '75.
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Maurice Behart
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Nasce a
Marsiglia nel 1927, ma lasciò ben presto la città natale per studiare a
Parigi e a Londra. Qui conobbe le avanguardie ed i problemi del suo tempo e
decise di dedicarsi totalmente alla coreografia ed alla direzione dei
balletti. Grazie alla sua straordinaria capacità di "adattare" la
realtà al mondo delle idee, realizzò balletti importanti e profondamente
teatrali nei quali mostrò di intendere la danza come l'alafabeto del mondo,
una religione, un rito, una lingua madre, un'espressione dell'anima, del
corpo, della bellezza, della fuga.
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Pur essendo
"pazzo per il classico" aveva idee fortemente innovative e
soprattutto una grande volontà di diffonderle, non soltanto nei teatri, ma
anche negli stadi e nelle piazze, pur di arricchire il pubblico con le
"idee" del suo nuovo "teatro totale" . Resuscitò il
fantasma di Diaghilev: come questi infatti, raccolse intorno a sé grandi
artisti e compositori d'avanguardia. Da tutti seppe ottenere grandi
risultati, dando ad ognuno il suo, infrangendo i vecchi orari di lavoro, le
convenzioni e le gerarchie consolidate delle compagnie tradizionali. Al
pubblico offrì momenti irripetibili, di grande entusiasmo, trasmettendo
messaggi di amore e felicità. I suoi spettacoli erano magistralmente
orchestrati ed in grado di "incollare" lo spettatore alla
poltrona (anche sotto la pioggia, come successe all'Arena di Verona nel
1975). Del '50 è la sua prima coreografia: L'uccello di fuoco. La sua
Sinfonia per un uomo solitario, del '55, è considerato ancora oggi il
miglior prodotto del neo-espressionismo. Nel '53 fondò Les Ballet de
l'Etoile, scuola da cui nacque, nel '57, il Ballet de Paris di cui fu
direttore e solista principale. Dal 1960 fu direttore del Ballet du XX°
siècle da lui stesso fondato a Bruxelles; La Sacre du printemps ne
rappresenta il balletto più celebre. In questi anni alternò alle creazioni
coreografiche, allestimenti teatrali e balletti particolari, permeati di
filosofia orientale e misticismo.
Dall'87 è, con la sua compagnia, a Losanna.
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I grandi maestri ballerini
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Martha
Graham
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sembra che il termine Modern Dance sia
stato coniato appositamente per definire la sua danza. Dal 1916 Graham
studiò presso la Denishawn di Los Angeles, poi divenne ballerina con il
Greenwich Village Follies. Nel '27 fondò la M.G. School of Contemporary
Dance poi famosa in tutto il mondo e dal '29 si esibì con i suoi allievi in
Europa ed in Oriente. Studiò i rituali del mondo antico, degli Indios, ed i
problemi del mondo contemporaneo; approfondì nuove tecniche basate sulla
ricerca della corretta respirazione, sul coinvolgimento di tutto il corpo e
sul suo costante rapporto con la madre-terra. Nel film A Dancer's World del
'57, Graham spiega il proprio metodo d'insegnamento e la propria filosofia:
la danza deve ricercare la comunicazione delle proprie esperienze
attraverso i mezzi dell'azione, deve rivelare il "paesaggio
interiore" dell'uomo, deve essere lo specchio dei mutamenti della
società.
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Rudolph
Nureyev
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» negli anni '60 è stato giustamente considerato il più grande
ballerino del mondo, un mito, un artista virtuoso, espressivo e
carismatico. Nato nel 1938 durante un viaggio in treno, sulla transiberiana,
visse gli anni dell'infanzia con la madre e le sorelle in condizioni
disagevoli, mentre il padre era al fronte. Lasciò presto la famiglia per
studiare a Leningrado, dove entrò a far parte del Kirov, un balletto che,
erede dell'imperiale Marijnskij ed influenzato da Cecchetti, rappresentava
ancora la tradizione classica. Nel giugno del '61, durante una tournée
della compagnia in Europa, fu richiamato in Russia per un ballo al
Cremlino. Nureiev comprese che, una volta rientrato, non avrebbe più ottenuto
il permesso di continuare la propria carriera. Decise così di non fare più
ritorno in patria e di chiedere asilo politico in Europa. Da allora egli
collaborò con il Grand ballet du Marquis de Cuevas e con Fonteyn e con
Fonteyn, la miglior ballerina del XX sec fu ospite del Royal Ballet e
diresse l'Operà di Parigi. Ballò in tutti i ruoli più importanti del
repertorio classico e moderno, ma contribuì anche con la creazione di nuovi
ruoli e di diverse coreografie.
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Isadora
Duncan
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» la Duncan nata a San Francisco, era una americana
irrequieta, la sua infanzia insieme ai suoi fratelli fu segnata dal
divorzio dei genitori, dalla miseria e dall'amore per la danza. Importanti
tappe della sua vita furono l'incontro con l'attrice Patrick Campbell che
le aprirà le porte del successo, e l'incidente che le costò la vita a
Nizza, strangolata da una sciarpa impigliata nelle ruote dell'auto.
Cominciò a danzare secondo i canoni della Scuola; ma presto avvertì un
senso di insofferenza per un tecnicismo che soffocava la libera
espressione. Contestò con vigore i princìpi della danza accademica,
accusando la stessa di essere in contrasto con la spontaneità dei movimenti
naturali e con le ragioni prime che hanno spinto gli esseri umani a muovere
il corpo in armonia con un ritmo. Alla figura di Isadora Duncan si sono
ispirati sia il cinema sia la
letteratura, affascinati dalla sua visione della danza che ha portato una
vera rivoluzione in quest'arte, ma anche dalla sua vita anticonformista,
segnata dal successo e dalla tragedia.
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I balli nel
mondo
Spesso le uniche immagini che vengono in mente
ascoltando la parola "danza" sono scarpette a punta e tutù. E' però importante
ricordare il significato originario di questo termine, nel quale si celano
frammenti di culture molteplici, arte, espressività, emozioni, sfogo.
Seguentemente è riportata una breve
descrizione di alcune danze famose e internazionali.
Danza Afro
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Il continente africano, da sempre, ha un rapporto molto
stretto con musica e danza; esse non significano solo divertimento e voglia
di muoversi, ma hanno un significato più profondo: i canti e le danze
accompagnano la vita quotidiana, in ogni suo momento, felice o triste che
sia.
Anche l'occidente oggi scopre la danza afro, sono sempre più numerose le
scuole di ballo che propongono questa tipologia di danza; trasformare il
linguaggio i movimenti del corpo attraverso i concetti base dello stile
tradizionale africano come la vibrazione, l'ondulazione, il ritmo dei
piedi, la camminata, l'energia della voce e la ripetizione del movimento.
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Danza Orientale
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Nelle antiche civiltà del medio oriente e nord africa.
molte donne consacravano la propria danza a divinità femminili custodi dei
raccolti e garanti della fecondità, divenendo esse stesse strumenti della
potenza divina ed incarnazione della prosperità sulla terra.
Espressione di gioia e vitalità, la danza orientale è basata sull' armonia,
l' equilibrio, l' eleganza e la sinuosità nei movimenti. I movimenti del
tronco e del bacino ci ricollegano con il nostro "centro", ci riportano
alla terra ed alle nostre radici, risvegliando e riequilibrando i centri
energetici, un invito a tutte le donne e non che ricercano una tecnica di
movimento elegante e raffinata, un nuovo modo di vivere la propria
sensualità, un diverso approccio con un'altra cultura.
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Probabilmente il Valzer prese inizialmente spunto dal
Landler, la danza montanara tipica dei contadini della Baviera e del Tirolo
del '700. Nell'800, grazie a musicisti compositori quali Johann Strauss padre
(1804-1849), Johann Strauss figlio (1825-1899) e Josef Lanner (1801-1843), il
Valzer conobbe il suo massimo splendore e divenne quel ballo sensuale e
malinconico, ma anche gioioso ed affascinante, che tutti conoscono. Johann
Strauss padre e J.Lanner per anni collaborarono e si contesero il titolo di
Direttore dei balli di corte, tracciando così la storia del Valzer di Vienna,
la quale si trasfigurò in breve tempo in un'unica grande sala da ballo.
Quando il Valzer conquistò la Germania subito il perbenismo dilagante si
indignò di questo ballo in cui per la prima volta le coppie ballavano
abbracciate anziché staccate. Nel 1824 la Curia parigina definì addirittura
"indecenza colpevole" il ballo, in quanto tentatore della gioventù.
Tra gli altri, furono autori di celebri Valzer anche
K.Zeller, F.Lehàar, Josef e Eduard. Con il Concerto di Capodanno ogni anno
l'Orchestra filarmonica di Vienna viene seguita da più di un miliardo di
persone in tutto il mondo.
Il Tango è un pensiero triste che si balla"
- E.S. Discepolo (1901-1951) Danza nata a Cuba (Habanera), ma probabilmente
di origine africane. Oggi, divenuto ballo di società, si balla in coppia, con
un tempo sincopato di 2/4 - 4/4 o ragtime) ed un andamento brillante o lento.
Nei primi del '900 si diffonde soprattutto in Argentina e in Brasile, a
Buenos Aires: qui il protagonista maschile è dapprima il gaucho solitario,
inseparabile dalla sua chitarra, poi sostituito dall'orgoglioso ed elegante
capostipite (detto il compadre). Dal 1910 circa, il Tango contagia anche
l'Italia e la Francia, dove si aprono, per i signori dell'alta borghesia,
locali ove è possibile assistere a spettacoli, ballare e naturalmente trovare
compagnia lontani dalle mogli. Qui però il Tango subisce una rapida
trasformazione: scompaiono i gesti e i movimenti esagerati e grotteschi,
calmi passi scivolati sostituiscono l'antico girare, gli stivaletti rossi
delle dame e lo "sguardo nello sguardo" accentuano fortemente il
carattere erotico e la sensualità di questo ballo, tanto che nel 1913 viene
proibito ai soldati tedeschi, pena il congedo immediato. A proposito di
Tango, è impossibile non ricordare la voce inconfondibile del francese
C.Gardel (1890-1935), cantante e compositore di Mi noche triste, o il ballo
del mitico Rodolfo Valentino (1885-1926) con A.Terry nel film "I quattro
cavalieri dell'Apocalisse" del 1921.
Alcuni esempi di passi: La tradizione vuole che questo sia un ballo di coppia
basato sull'improvvisazione e dunque fortemente creativo: l'uomo decide i
passi da eseguire e conduce la donna verso figure mutevoli usando una serie
di Marcacion (segnali). Nella posizione di partenza i ballerini stanno di
fronte, con i talloni sollevati, e tendono ad avvicinarsi l'uno all'altro,
come per formare un triangolo. Il cavaliere tiene con la mano sinistra la
mano destra della dama e cinge con la mano destra la vita di lei. Quando, con
il palmo della mano destra, preme con decisione all'altezza della vita, lei
porta all'esterno la gamba destra. Una pressione più leggera invita la dama a
fare un passo in avanti. Quando il cavaliere cinge con l'avambraccio la vita
della dama, lei sposta lateralmente la gamba sinistra; se invece lui tende a
portarla a sé, lei fa un passo indietro. Con questi segnali vengono
effettuati i seguenti passi: salida/camminata/incrocio/cambio di
posto/"ocho" in avanti.
Il Merengue
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Danza nazionale della Repubblica Dominicana, nata
probabilmente dalla imitazione dei movimenti del corpo cui erano
costretti gli schiavi africani che lavoravano con i piedi legati con
catene. A Santo Domingo, il 15 luglio, si tiene il Festival del Merèngue,
ma il passo ed il ritmo travolgente di questa antica danza caratterizzano
la vita del paese in ogni momento dell'anno. Per il suo ritmo veloce ed
allegro e per la relativa facilità dei suoi passi fondamentali, questa
danza ha ormai raggiunto tutto il mondo, grazie anche aJ.L.Guerra.
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Passi
Base
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Come è caratteristica tipica di tutti i balli
latino-americani, nel Merèngue è molto importante il Passo Base (gli
altri passi non sono che libere varianti di questo): con le gambe
leggermente divaricate si esegue un movimento ondulatorio in cui al
fianco sinistro abbassato corrisponde la spalla destra alzata. Per
eseguire il passo laterale i ballerini, di fronte ed allacciati, aprono
lateralmente il fianco corrispondente - poi marcano il tempo e ritornano
al passo base. Altri passi: "Avanti e indietro, "girato",
"Apri e chiudi".
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Il Flamenco
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Difficile risalire con certezza all'origine di questa
irruente e affascinante danza gitana: a chi sostiene che essa sia nata
proprio in Andalusia, come "canto profondo", si contrappone chi
la fa derivare dal ben più antico Kathak indiano (vigorosa danza orientale
portata in Spagna dai Gitani attraverso l'Egitto attorno al 1420).
Effettivamente tra le due danze vi sono alcune importanti somiglianze:
- I piedi danno il ritmo, rappresentano uno strumento di
percussione .
- I passi sono nervosi e complicati ma le braccia si muovono con molta
eleganza.
- Sono fattori determinanti: il dialogo tra danzatori e musicisti
e l'improvvisazione
- I danzatori alternano momenti in cui seguono il ritmo
individualmente ad altri in cui sincronizzano il tempo.
Nel Flamenco però le scarpe sono provviste di chiodi nella suola e nel
tacco e le danzatrici usano sollevare i lembi del costume. Inoltre
vengono usati anche: il ventaglio e le nacchere per amplificare i gesti
delle braccia - le mani, per "marcare" tempo e controtempo - ma
soprattutto compare la chitarra, sia come accompagnamento della danza sia
come strumento solista o di percussione. Quel che è certo è che questa
nobile arte (che sa essere allegra e solare, ma anche passionale o
romantica e malinconica) nasce dalla magica mescolanza delle culture
mediterranee tradizionali e da dure condizioni di vita, quali la
persecuzione e l'emarginazione ma, soprattutto, dalla coscienza dolorosa
dell'esistenza: per questo risulta difficile oggi comprenderla fino in
fondo e conserva intatto un indiscutibile fascino.
Alcuni passi: Passo di Sevillana/ Vuelta/ Amago/ Pasada di
Sevillana/ Zapatedo/ Careos/ Pasos de Vals/ Paso de Toreo/ Chaflàn/
Incontro / Finale.
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La Salsa
La Salsa è un ritmo
latino con radici afro-cubane. Essa si presenta con un ritmo lento e molto
armonioso; nella tradizione cubana viene ballata da coppie che si sfiorano
con tutto il corpo senza però mai toccarsi: si può definire un rituale di
galanteria.
In questi ultimi anni la Salsa ottiene un grosso successo che abbraccia
molta gente e diverse culture in tutto il mondo, risentendo di influenze
musicali molto diverse.
Il Rock and
Roll
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Il Rock'n'Roll nasce negli USA a metà degli anni
cinquanta, in forte contrasto con la muisica compassata di quel tempo e con
le inflessioni swing di personaggi mitici quali Dean Martin e Sinatra. Il
rock and roll scatena quindi una vera rivoluzione, per la sua carica
provocatoria e violenta, unita al suo travolgente andamento ritmico. Negli
anni cinquanta e sessanta, per i contemporanei, il rock era anche un
espressione di disprezzo e collera verso il potere esercitato dai padri.
Elvis Presley: battezzato il re del rock'n'roll, fu sicuramente il più
importante alfiere di questo genere; con la suo pezzo "Forever young
and beautiful", impersonificava nel rock il mito dell'eterna
giovinezza.

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IL Rap
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Il rap è un qualcosa di più che un semplice ballo
allegro, spensierato, con figure acrobatiche spettacolari: il suo ritmo
accompagna un linguaggio universale caratterizzato da un profondo
significato; un linguaggio molto vicino alla strada, che si sviluppa tra i
quartieri neri più poveri degli Stati Uniti, e si espande fino a
capitalizzare le case discografiche.
Da alcuni anni a questa parte il rap è un fenomeno commerciale non
indifferente: i primi rappers a scalare le classifiche furono Eric B &
Rakim, LL Cool J, KRS One & Scott La Rock; in Italia ricordiamo
Jovanotti, Articolo31
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Per forza
di cose la parentesi riguardante la danza classica sarà più ampia. non per
niente un ballerino che non l'abbia studiata non può essere definito ottimo.
Il talento è il dono con il quale si nasce, ma lo studio della disciplina
classica è necessario, tutt'oggi, ad avere delle basi adeguate.
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E' il genere più antico di danza che
si possa studiare nelle accademie.
La sua origine proviene direttamente dall'Italia, dai balli di corte del
rinascimento. Ma il genere venne presto ripreso anche dalle corti francesi,
che lo svilupparono e lo portarono alla massima espressione durante il
XVII-XVIII secolo.
Fu in questo periodo che lavorò il coreografo Pierre Beauchamp, considerato
il "creatore" delle cinque posizioni classiche.
In questo periodo la danza smise di
essere un esercizio di corte. Non era più una cosa un po' per tutti quanti (lo
stesso Luigi XIV assunse il nome di Re Sole anche perché interpretò la
parte del dio sole in "Le Ballet de la Nuit" nel 1653), ma
divenne una professione vera e propria.
All'inizio tutti i danzatori erano uomini. La prima donna a ballare salì
sul palco nel 1681. Nel 1700 Raoul Feuillet scrisse un libro in cui
raccolse le posizioni e i passi base della danza, ancora oggi utilizzati.
I danzatori del XVIII secolo erano
coperti da maschere, indossavano grosse parrucche e scarpe col tacco. Le
donne indossavano gonne larghe e lunghe, strette nei loro corpetti. Gli
uomini non erano certo molto più leggeri.
Furono due donne a cambiare le cose. Le due migliori ballerine francesi
dell'epoca. Marie Camargo infatti scelse scarpe senza tacco,
accorciò le gonne rendendole meno ingrombranti e abbandonò le maschere,
mentre la sua rivale, Marie Salle, abbandonò i pesanti costumi
scegliendo per il suo compagno delle tuniche greche.
La prima donna della storia ad aver
compiuto una doppia pirouette è stata Hanne Heinel.
Furono inglesi e tedeschi ad evolvere l'idea di balletto. Infatti John
Weaver, a Londra, eliminò le parole dai suoi spettacoli, cercando di
rappresentare i concetti attraverso espressività del movimento.
Nel 1735 fu fondata l'Accademia
Imperiale Russa, che darà poi vita al Russian Ballet, il Balletto Russo.
Verso la fine del '700 la danza cominciò a subire forti accelerazioni.
Si iniziò ad andare sulle punte. Per lo più per due o tre passaggi.
Fino a che, per la prima votla, Marie Taglioni nel 1832 ballò tutta "La
Sylphide" sulle punte.
Nel 1828 vennero isnerite per la prima volta nei balletti delle prese.
È l'era del Balletto Romantico. Siamo infatti entrati nel romanticismo e la
danza non fa eccezione.
Marie Taglioni interpretò Sylphide.
Questa rappresentazione cambiò moltissimo lo stile dei balletti, nella
tecnica, nella storia e nei costumi. Fu proprio "La Sylphide" ad ispirarne
il successore ideologico: "La Giselle", interptretato per la prima volta
all'Opera di Parigi nel 1841 da Carlotta Grisi. Anche ne "La Giselle" il
tema sovrannaturale è dominante. Nel secondo atto i fantasmi indossano il
tutù bianco reso popolare da "La Sylphide".
Un salto ci porta alla creazione
dei più grandi balletti del mondo.
Nel 1932 George Balachine fonda la School of American Ballet. Più tardi,
nel 1947, insieme a Kirstein fonda la Bellet Society che diventerà l'anno
successivo (1948) il New York City Ballet. Così nacquero tanti balletti in
tante città nordamericane: il National Ballet of Canada, a Toronto nel 1951,
Les Grands Ballets Canadiens, a Montréal nel 1952, il Pennsylvania Ballet,
a Philadelphia nel 1963 e lo Houston Ballet nel 1963.
Nel 1956 le grandi compagnie russe, come la compagnia Bolshoi o la
compagnia Kirov, cominciarono ad esibirsi in occidente. L'intenso spirito
drammatico e il grande viruosismo tecnico ebbero un fortissimo impatto sul
pubblico. È importante citare i grandi nomi di Rudolf Nureyev, diventato
poi direttore artistico del Paris Opéra Ballet, di Natalia Makarova o di
Mikhail Baryshnikov, poi direttore dell'American Ballet Theatre, a New York
City.
A partire dagli anni '60 il pubblico divenne
più vario. Molti giovani cominciarono ad andare a vedere la danza in
teatro. Così virtuosismi atletici, ritmi moderni, temi attuali, furono
sempre più ben accetti.
Molti balletti classici cominciarono ad essere accompagnati da musica Jazz
o addirittura dal Rock'n Roll. Questa trasformazione diede maggiore impulso
per lo sviluppo della danza moderna.
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L'ABC della danza classica
L'impostazione del corpo
La danza
classica è una danza d'école basata sul principio fondamentale dell'en
dehors (in fuori). In questa posizione le gambe devono mostrare al pubblico
la loro parte interna ed il piede deve quindi ruotare all'esterno di 90°
rispetto all'asse del corpo. Si raggiunge più facilmente l'en dehors,
quindi la rotazione delle articolazioni femorali, spingendo in avanti le ossa
del bacino, stringendo i muscoli che formano la cintura addominale ed i glutei,
mantenendo rettilinea la colonna vertebrale.
La testa
deve essere eretta sulla stessa verticale dei piedi, in posizione naturale. L'en
dehors, non è una semplice convenzione, ma è necessaria per dare agli arti
inferiori del danzatore libertà di movimento in ogni direzione, permettendo al
femore di ruotare liberamente e completamente nel suo alveolo. La posizione si
ottiene dopo anni di studio ed è legata alla conformazione fisica di ogni
danzatore. La sua acquisizione è comunque il risultato di particolari esercizi
studiati per "voltare in fuori" la gamba dall'articolazione dell'anca, senza
stirare i tendini o strappare i muscoli.
Lo stretching

Lo stretching o allungamento è l'anello di congiunzione fra
la vita sedentaria e la vita attiva o, se vogliamo, tra il riposo e la
"performance". L'allungamento è l'esercizio che permette al corpo di eseguire
movimenti di grande ampiezza con armonia e scioltezza.
Questa è una metodica facile, ma eseguirla in maniera errata potrebbe essere
causa di patologie.
Per questo è importante il corretto apprendimento di queste tecniche.
Come ho anticipato all'inizio l'allungamento è un modo semplice e INDOLORE
per prepararsi al movimento, ed una volta eseguito correttamente e con
regolarità diventa un valido aiuto nella prevenzione degli infortuni.
L'obiettivo è la riduzione della tensione muscolare e non il raggiungimento
della massima flessibilità, che spesso è causa di "sovrastiramenti". Tenete
presente che questa è una tecnica su base individuale strettamente correlata
alla vostra struttura muscolo-scheletrica, alla vostra flessibilità ed ai
vari livelli di tensione.
Dopo questa breve descrizione vediamo più' dettagliatamente quando, perché e
come eseguire l'allungamento.
Lo stretching può essere praticato ogni volta ci piaccia ma principalmente
prima (riscaldamento) e dopo (raffreddamento) dell'attività fisica. Teniamo
presente che è una buona regola far precedere l'allungamento da una buona
mobilizzazione dalla durata di 5-10 min.
I principali benefici sono:
-Favorire la coordinazione permettendo maggior libertà e facilità
nell'esecuzione del gesto.
-Stimolare la circolazione, soprattutto a livello capillare. Questo è
percepito come una sensazione di calore e di afflusso di energia nel muscolo
al termine dell'esercizio.
-Incrementare le capacità di movimento.
-Prevenire gli infortuni.
-Sviluppare la consapevolezza del proprio corpo: nel tendere le diverse parti
del corpo ci si concentra su di esse stabilendovi un "rapporto" (Cominciare a
conoscersi).
La corretta tecnica passa attraverso una TENSIONE RILASSATA e PROLUNGATA,
concentrando l'attenzione sui gruppi muscolari che vengono coinvolti. Vi sono
diversi tipi di tensione: TENSIONE FACILE-TENSIONE MEDIA- TENSIONE DI
SVILUPPO-TENSIONE DRASTICA.
La prima si trova entro i primi gradi dell'arco di movimento, quando cioè si
inizia a percepire una tensione.
E' qui che bisogna fermarsi per 20-30 secondi e NON MOLLEGGIARE. Arrivare
sino al punto in cui si avverte una TENSIONE MEDIA e rilassarsi mantenendo la
posizione. La sensazione di tensione dovrebbe diminuire durante il
mantenimento della "postura".
Questa fase "prepara" il muscolo riducendone l'opposizione alla fase
successiva di TENSIONE DI SVILUPPO. Aumentare i gradi di movimento e ancora
una volta non molleggiare mantenendo la tensione per altri 30 sec.
La respirazione dovrà essere ritmica e controllata non trattenere il respiro
durante l'allugamento, se la postura che stiamo tenendo ci impedisce la
normale respirazione vuol dire che il movimento che stiamo eseguendo è
scorretto.
La TENSIONE DRASTICA avviene oltre la soglia del dolore: mantenere la
posizione in questo "range" può' provocare delle lesioni a livello della
fibra muscolare e indurre il muscolo a contrarsi per difendersi dallo stimolo
potenzialmente lesivo. In questo caso la regola "più' fa male più' fa
bene"non vale.
Il perché non si debba molleggiare è semplice: durante la visita
dall'Ortopedico questo ci da una piccola martellata sul ginocchio per
verificare i nostri riflessi osteotendinei. Se tutto è a posto la nostra
gamba si stenderà bruscamente contro la nostra volontà.Il fatto avviene
perché il muscolo reagisce a un brusco stiramento con un altrettanto brusca
contrazione per difendersi dal potenziale trauma.
Concludo col dire che l'allenamento della flessibilità deve essere sempre
orientato a soddisfare le esigenze del gesto di scena.
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La palestra
La
palestra dove si eseguono gli esercizi di danza è caratterizzata dal parquet di
legno, dallo specchio che serve principalmente per controllare meglio i propri
movimenti e dalla sbarra dove i ballerini eseguono gli esercizi di
riscaldamento. Infatti, secondo la tecnica accademica, la lezione di danza
inizia con questo tipo di esercizio, dove vengono eseguiti quei movimenti che
rendono flessibili le giunture, allungano e rafforzano i muscoli, perfezionano
l'equilibrio. Nella seconda parte della lezione eseguita au milieu (al
centro) si affrontano combinazioni di passi senza l'aiuto della sbarra: port
de bras, adagio, pirouettes ed infine l'allegro. La lezione viene chiusa
per tradizione con l'esecuzione da parte degli allievi della révérence
(inchino) rivolta all'insegnante.
Danza Classica - Posizioni dei piedi:
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Prima posizione
I piedi sono ruotati ed in linea, tenendo ben tese le gambe, con le ginocchia
unite
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Seconda posizione
Come la prima posizione, ma i piedi sono posizionati alla distanza di un
piede e mezzo tra di loro.
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Terza posizione
I piedi mantengono la rotazione delle posizioni precedenti, e si posizionano
tenendo i talloni uno di fronte all'altro. La posizione si dirà destra o
sinistra a seconda del piede avanti.
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Quarta posizione
I piedi mantengono la rotazione delle posizioni precedenti, e si posizionano
uno di fronte all'altro alla distanza di un piede, tenendo in linea il
tallone del piede avanti con la punta di quello dietro. La posizione si dirà
destra o sinistra a seconda del piede avanti.
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Quinta posizione
Come la quarta posizione,
tenendo i piedi uniti, senza distanza tra loro. La posizione si dirà destra o
sinistra a seconda del piede avanti.
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Sesta posizione
I piedi sono paralleli ed adiacenti. Non si ha alcuna rotazione.
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Posizioni
delle braccia
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Prima posizione: le braccia assumono una forma circolare e le
mani sono all'altezza del diaframma.
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Seconda posizione: le braccia sono allungate verso l'esterno
leggermente più in basso dell'altezza delle spalle, e sono arrotondate in avanti.
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Terza posizione: le braccia sono arrotondate e sollevate verso
l'alto, leggermente più in avanti della linea del corpo.
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Altre posizioni: per tutte le posizioni asimmetriche si dirà per
ciascun braccio il nome della rispettiva posizione simmetrica (sopra
illustrate). In questo caso si ha un braccio in terza ed uno in seconda
posizione.
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Le arabesques
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Prima arabesque: la gamba alzata è tesa, le braccia sono
allungate: quello della gamba di terra, in avanti; quello della gamba
sollevata, alla seconda. La testa è rivolta verso il braccio davanti.
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Seconda arabesque: la gamba alzata è tesa, le braccia sono
allungate: quello della gamba di terra, alla seconda; quello della gamba
sollevata, in avanti. La testa è rivolta verso il pubblico.
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Terza arabesque: la gamba alzata è tesa, le braccia sono
allungate: quello della gamba di terra, alla seconda; quello della gamba
sollevata, in avanti. La testa è rivolta verso il braccio davanti.
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Quarta arabesque: la gamba alzata è tesa, le braccia sono
allungate: quello della gamba di terra, in avanti; quello della gamba
sollevata, all'indietro, parallelo alla gamba stessa. La testa è rivolta
verso il pubblico.
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Attitudes
ed ecartés
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Attitude croisée
dietro: la gamba alzata è
piegata mentre l'altra è tesa, e stabilisce se la posa è a sinistra o a
destra (in questo caso si ha una attitude sinistra). L' attitude croisé è
"chiusa" al pubblico: la gamba alzata è visivamente in secondo
piano.
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Attitude effacée
dietro: la gamba dietro è
piegata e stabilisce se la posa è a sinistra o a destra (in questo caso si ha
una attitude sinistra). L' attitude effacé è "aperta" al pubblico:
la gamba alzata è visivamente in primo piano.
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Attitude croisée
avanti: la gamba alzata è
piegata e stabilisce se la posa è a sinistra o a destra (in questo caso si ha
una attitude destra). L' attitude croisé anche in questo caso mantiene
visivamente la caratteristica di posa "chiusa" al pubblico.
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Attitude effacée
avanti: la gamba alzata è
piegata mentre l'altra è tesa e stabilisce se la posa è a sinistra o a destra
(in questo caso si ha una attitude sinistra). L' attitude effacé anche in
questo caso mantiene visivamente la caratteristica di posa "aperta"
al pubblico.
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Ecarté avanti: la gamba alzata è tesa, il corpo asseconda
l'elevazione della stessa compensando con una leggera inclinazione rispetto
alla gamba di terra, il braccio in terza è parallelo alla gamba sollevata. La
testa è rivolta verso la mano del braccio in terza.
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Ecarté dietro: la gamba alzata è tesa, il corpo asseconda
l'elevazione della stessa compensando con una leggera inclinazione rispetto
alla gamba di terra, il braccio in terza è parallelo alla gamba sollevata. La
testa è rivolta verso il lato opposto
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L'alimentazione
corretta per la danza
Anche
se spesso capita che l'alimentazione delle danzatrici e dei danzatori sia
scarsa e scorretta (vedi pagina danza e comportamento alimentare),
i ballerini sono da considerare a tutti gli effetti degli atleti e per svolgere
tutte le attività previste dalla danza (lezioni, prove, spettacoli), hanno
bisogno di alimentarsi in maniera adeguata. In questa pagina sono riportate
alcune strategie per un'alimentazione equilibrata e mirata alle attività della
danza, con un corretto bilancio di carboidrati, grassi, proteine,
micronutrienti e liquidi.
Il primo passo per stabilire se una dieta è adeguata
all'attività fisica svolta è valutare l'introito calorico totale in rapporto al
tipo di allenamento effettuato. Una stima grezza delle calorie richieste da un
danzatore per un corretto e proficuo allenamento è di
45-50 calorie per chilogrammo di peso corporeo per le donne e
50-55 calorie per chilogrammo di peso corporeo per gli uomini.
Ovviamente si tratta di una indicazione di
massima; per una definizione più accurata e personalizzata è opportuno
consultare una figura di riferimento (medico, dietista, nutrizionista esperti
in medicina della danza).
Un introito calorico più basso del dovuto
comprometterà la forza fisica e la resistenza alla fatica, creerà alterazioni
metaboliche sfavorevoli per la crescita ed il tono muscolare e condurrà ad una
assunzione inadeguata di molti micronutrienti (magnesio, ferro, zinco etc.,)
danneggiando sensibilmente la qualità delle performances, la crescita
(per le adolescenti) e la salute in generale.
Una volta stabilita la quantità di calorie necessaria,
il passo successivo è valutare le percentuali di carboidrati, grassi e
proteine.
La dieta di un ballerino dovrebbe essere composta
approssimativamente come segue:
o
55-60% carboidrati
o
12-15% proteine
o
20-30% grassi.