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L'ITALIA ENTRA IN GUERRA - AMERIKA: STATI UNITI DALLA FALSITA'

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L'ITALIA ENTRA IN GUERRA

AMERIKA: STATI UNITI DALLA FALSITA'



Il 7 novembre il Parlamento ha votato il proprio SI all'intervento armato con l'impegno di inviare 2700 dei nostri soldati in territorio di guerra. Tutto questo andando contro uno dei principi fondamental 949g64j i della nostra Costituzione che ripudia la guerra come strumento di offesa e come mezzo risolutore delle controversie internazionali. La nostra legge fondamentale prevede altresì che la guerra sia legittima per portare un ordine di giustizia e di pace nel mondo. Crediamo davvero che l'intervento che è in atto in Afghanistan possa portare a tutto questo? Il terrorismo è un orrore, la guerra è un orrore: la semplice somma delle due cose non porta di certo a qualcosa di giusto. Tutt'altro: come a New York è stata coinvolta gente innocente che non aveva colpa, così a Kabul ed in tutto il territorio afghano muoiono centinaia di persone, la cui unica colpa è vivere lì. Gino Strada (fondatore di Emergency, associazione che aiuta le vittime dei conflitti) aveva preannunciato tutto questo: egli sostiene che il 90% de le vittime dei conflitti è costituito dalla popolazione civile. Non è accettabile. Non appelliamoci alle famose e celebrate bombe intelligenti, che grazie alla loro "intelligenza" hanno distrutto ospedali e capannoni della Croce Rossa, moschee, radio.... È inutile bombardare e paracadutare gli aiuti se poi chi li va a prendere salta in aria per delle causa mine antiuomo disseminate un po' ovunque. Gli USA sono stati attaccati e con loro tutta la civiltà, poiché quelle vittime sono di tutti, non solo americane. Ma non è accettabile una risposta di questo tipo. La guerra non sanerà di certo le ferite di New York e Washington. Fino all'11 settembre esistevano almeno nominalmente organizzazioni come l'ONU, ormai totalmente incapaci di raccapezzarsi della situazione e non in grado di esprimere un'opinione, essendo state completamente scavalcate dagli Stati Uniti e dalla NATO. La cosa peggiore è la totale inefficacia di oltre un mese di attacchi a ripetizione. I generali statunitensi nelle loro dichiarazioni diventano sempre più vaghi e frettolosi, consci del fatto che quanto hanno fatto non ha scalfito se non in minima parte l'organizzazione di Bin Laden.



Il 7 novembre l'Italia entra di nuovo in guerra. Larghissimo consenso in Parlamento tra centrodestra e centrosinistra all'invio di soldati italiani in Afghanistan. A votare contro solo Rifondazione Comunista, Verdi e i Comunisti Italiani.

Un esercito di 2.700 soldati professionisti sotto il comando americano e che avranno anche compiti di attacco: due i reparti mobilitati: il "Reggimento Cavalleggeri Guide" di Salerno e il "Genova Cavalleria" di Palmanova (Udine). Una delle priorità in discussione è appunto l'individuazione del Reggimento blindato che verrà impiegato dall'Esercito per costituire l'asse portante dell'intervento di terra italiano.

A partire subito sarà la componente aeronavale, mentre Esercito e Carabinieri seguiranno in una seconda fase, riservata ai compiti di "peacekeeping". I numeri sono decisi. Saranno più di 2 mila i militari impegnati: 200 circa per l'Aeronautica, 1,100 per la Marina, 700 fra Esercito e Carabinieri (questi ultimi saranno utilizzati nell'ultima parte della missione).

All'orrore del terrorismo da oggi si somma l'orrore della guerra. Gravissima è l'accettazione della guerra da parte del centrosinistra, che fa proprie in questo modo le spinte militariste della destra che preferiscono il ricorso alla forza delle armi invece che unirsi al grande movimento che a Genova e ad Assisi ha dimostrato che lottare per un altro mondo è possibile e necessario.

Il terrorismo si può e si deve combattere, ma in altri modi, opposti alla guerra. Con le scelte del diritto, della polizia internazionale, con la giustizia.




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