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La teoria semiotica greimasiana

comunicazione



La teoria semiotica greimasiana




-Con il progressivo declinare delle ambizioni strutturaliste di descrivere completamente la semantica delle lingue naturali, anche Greimas si convince sempre più dell' impossibilità di osservare e descrivere direttame 646b11g nte i fatti del linguaggio e della necessità di una teoria che, mediante concetti e termini costruiti ed interdefiniti, fornisca un modello ipotetico dei percorsi di produzione e di interpretazione del senso: l' analisi semantica va necessariamente ristretta ad ambiti molto più limitati che chiama micro-universi o universi di discorso. La semiotica strutturale si propone come una costruzione teorica che cerca di rendere conto di fenomeni altrimenti (e indirettamente) incoglibili e oppone: a) all' evidenza del segno, un' organizzazione per livelli di profondità; b) al piano della circolazione dei segni, o comunicazione, il piano della significazione; c) al segno isolato, i sistemi semiotici e soprattutto i sistemi soggiacenti di relazioni che permettono ai segni di significare. Greimas non nega che ogni processo di significazione avvenga all' interno di un universo culturale di senso comune, connotato nel suo insieme come realtà sociale vissuta, ma la tempo stesso secondo un altro caposaldo saussuriano, ribadisce il carattere sistematico di questa rete di connotazioni sociali, contro ogni analisi atomistica del contenuto. Non c' è referente, non c' è realtà extrasemiotica, il come si sostituisce completamente al che cosa: il mondo naturale stesso si configura come una seconda macrosemiotica, accanto alla macrosemiotica delle lingue naturali, e non un piano referenziale, niente è dato in modo immediato, ma tutto è prodotto di una competenza semiotica atta a costruire un mondo significante.



Qunidi la teoria di Greimas si configura in particolare come una teoria della forma del contenuto attraverso la quale sia possibile definire qualsiasi termine secondo il modo di produzione, vedre ogni forma di significaizione sotto il profilo della sua generazione e il soggetto stesso come un percorso. Ma la teoria gremasiana è definibile in modo più preciso come una teoria della generazione del senso che segue per l' appunto un:


PERCORSO GENERATIVO



SINTASSI FONDAMENTALE

STRUTTURE livello

LOGICO-SEMANTICHE profondo

SEMANTICA FONDAMENTALE

Livello semiotico

SINTASSI NARRATIVA

STRUTTURE livello

SEMIO-NARRATIVE superficiale

SEMANTICA NARRATIVA

SINTASSI DISCORSIVA

(discorsivizzazione/attorializzazione, temporalizzazione, spazializzazione)

Livello discorsivo    debrajages attanziali, temporali e spaziali

enunciazione 

SEMANTICA DISCORSIVA

(tematizzazione, figurativizzazione)


Il quadrato semiotico costituisce la struttura elementare della significazione ed articola il livello semionarrativo profondo, ovvero le strutture logico-semantiche: è la rappresentazione visiva dell' articolazione logica di una categoria semantica qualsiasi.



S S S S relazione di contrarietà ASSE DEI CONTRARI

S - S relazione di contrarietà ASSE DEI SUBCONTRARI

S - S relazione di contraddizione  SCHEMA POSITIVO

S - S relazione di contraddizione    SCHEMA NEGATIVO

S S S - S relazione di complementarità   DEISSI POSITIVA

S - S relazione di complementarità DEISSI NEGATIVA


L' apparato narrativo vero e proprio, con i suoi protagonisti, le azioni, i drammi, gli scioglimenti, verrebbero generati a partire e in funzione di queste opposizioni soggiacenti. Il cosidetto livello superficiale delle strutture semio-narrative è infatti il luogo in cui le relazioni logico-sintattiche di contraddizione e contrarietà e le operazioni altrettanto astratte di affermazione-negazione dei termni del quadrato, si traducono in azioni e volizioni di soggetti. Mentre a livello fondamentale la semantica si presenta come un dispositivo assiologico di valori virtuali, a livello narrativo si costituisce come l' istanza di attualizzazione di questi valori che vengono investiti nell' attante-oggetto. L' oggetto di valore può trovarsi in congiunzione o in disgiunzione con il soggetto: soggetto e oggetto esistono solo uno in funzione dell' altro, in un rapporto di stretta interdefinizione sintattica: i soggetti esistono in quanto tali solo in rapporto alle loro operazioni di valorizzazione e gli oggetti solo in quanto valorizzati dai soggetti. A livello narrativo le operazioni permesse dalla sintassi fondamentale si convertono nel fare dell' azione umana: l' enunciato elementare, enuncia un processo che articola una funzione e un attante. Si possono distinguere gli enunciati di stato (che definiscono i soggetti di stato) gli enunciati del fare (che definiscono i soggetti del fare): l'enunciato del fare è la rappresentazione di un atto che produce uno stato, un programma narrativo. Lo schema narrativo viene ripensato da Greimas in termini di modalità e viene distinto in quattro segmenti autonomi:

1.Fase contrattuale-MANIPOLAZIONE

2.Fase della COMPETENZA

3.Fase della PERFORMANZA

4.Fase della SANZIONE

Il livello semionarrativo di superficie, o grammatica narrativa, è senz' altro la parte più articolata e forte di tutta la teoria greimasiana che si ispira all analis delle fiabe russe di Propp: alla base della narratività non c' è solo un un' opposizione di valori ma anche una struttura polemica che contrappone soggetti a soggetti, in lizza per uno stesso oggetto di valore. La significazione nasce dall' instaurazione e dal riconoscimento delle differenze che a livello superficiale prendono lo statuto del confronto-scontro interattanziale: il senso può essere colto solo attraverso la sua narrativizzazione. L' atto pragmatico è inquadrato in una struttura contrattuale: il racconto è pertanto la storia della realizzazione o del fallimento del contratto.


MANIPOLAZIONE    SANZIONE

far fare essere dell' essere

performanza competenza

cognitiva di S cognitiva di S

(destinante) (destinante)


COMPETENZA di S PERFORMANZA di S

essere del fare far essere

(destinatario) (destinatario)

ATTO PRAGMATICO

Nell' analisi dell' atto pragmatico non bisogna tralasciare un' opposizione fondamentale: quella fra assiologia e  ideologia. Se le assiologie sono i sistemi di valori, le ideologie sono quegli stessi valori già assunti dai soggetti e quindi divenute finalità da raggiungere mediante lo svolgimento di precisi programmi narrativi.

Il livello discorsivo del percorso generativo è meno astratto e più intuitivo del precedente: l'oggetto narrativo, all' interno della sua struttura grammaticale, si trova investito, grazie alla sua manifestazione nel discorso, di un contenuto specifico. L' investimento semantico avviene attraverso la selezione, operata dai ruoli attanziali, dei ruoli tematici i quali, per realizzare le proprie virtualità, sfruttano il piano lessematico del linguaggio e si manifestano sotto forma di figure che si prolungano in configurazioni discorsive. Il soggetto dell' enunciazione mobilta le strutture profonde che costituiscono la sua competenza semiotica: il passaggio al discorso è definito da Greimas come una convocazione che trasforma le strutture semionarrative in strutture discorsive con un aumento di articolazioni significative. Il discorso è semplicemente ciò che è enunciato, una rete di isotopie ed è a questo livello che l' enunciante attua una serie di debrayages proiettando all esterno della propria dimensione (IO-QUI-ORA) spazi, tempi e attori diversi da se stesso e dalle coordinate spazio-temporali dell' enunciazione. Al livello discorsivo incontriamo degli attori cioè degli individui con un' identità specifica e costante che assumono sia i ruoli attanziali della grammatica semionarrativa sia quelli tematici del livello discorsivo: in altri termini l' attore, in quanto vuole, deve, può, intraprendere dei programmi narrativi, diventa il luogo d' accoglimento delle strutture narrative ma in più si carica di stereotipi specifici, o temi, con cui ogni cultura riveste le strutture narrative. Si aggiungano poi nei discorsi più concreti, i rivestimenti figurativi, cioè la presenza di figure intese non in senso retorico ma nel senso quasi gestaltico di forme concrete della nostra esperienza percettiva. Il rivestimento figurativo del discorso, creando un simulacro dell' esperienza concreta del mondo, è uno dei fattori determinanti l' illusione referenziale, o effetto di realtà che annulla la distanza fra enunciatore ed enunciatario.




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