La trilogia dell'Orestea ha un percorso simile a quello della Divina Commedia dantesca

greco

La trilogia dell'Orestea ha un percorso simile a quello della Divina Commedia dantesca.

L'Agamennone ricorda l'Inferno x la presenza del sangue e delle Erinni. Inoltre la trama non si chiude, lasciando intendere che il sangue chiama sempre altro sangue. E' del tutto assente il concetto di 222f55c responsabilità delle proprie azioni: Clit. prova un odio uterino e si compiace del delitto commesso, e il coro, pur biasimandola, riconosce che la colpa non è della donna, ma della morte in sé, rappresentata dalle Erinni.

Nelle Coefore, come nel Purgatorio, inizia l'espiazione: Oreste, che era stato allontanato da Argo, vi torna con l'amico Pilade, e, per ordine di Apollo, vendica la morte del padre. Non è molto chiaro, però, da che parte stia la ragione: se è vero che Agam. aveva ucciso Ifigenia x volontà degli dei, x ragion di Stato, Clitenn. aveva ucciso il marito solo x sete di vendetta e di sangue; Oreste, infine, è un vendicatore, ma esecutore della volontà di Apollo. Sono presenti nelle Coef. due motivi emotivi: uno è il dibattito tra i due  "partiti": chi sostiene che la vendetta di Oreste sia giusta (le coefore, Elettra ed Apollo) e chi no (Clit. e le Erinni); il secondo è il grande coro di dolore per la morte di Agam. e per il governo di Clit. ed Egisto (da Esc., democratico, definito tirannide).

elle Eumenidi, corrispondenti al Paradiso, Or., xseguitato dalle Erinni, giunge ad Atene e viene aiutato da Atena, che convoca un tribunale sull'Areopago, che sancisce la legittimità del suo atto e al tempo stesso la fine delle vendette personali, con la nascita di un'istituzione che ha il compito di giudicare.

Notiamo nella trilogia un percorso da valori, strutture e divinità arcaici a valori, istituzioni e divinità contemporanei ad Eschilo:dal conc. di appartenenza al clan si passa al conc. di  responsabilità xsonale, dalle tribù si passa allo Stato, dalle Erinni, violente e sanguinarie, si passa ad Apollo, dio del Sole, e ad Atena, dea della ragione. Questo può non apparire chiaro in quanto l'antico è intrecciato al nuovo ambiguamente. Ciò può avere due motivazioni: una, poetico-drammatica, è quella di coinvolgere lo spettatore e di farlo arrivare ad assentire alla tesi finale sia razionalmente che emotivamente; l'altra è di ordine xsonale: Esc., in quanto sostenitore del nuovo in campo politico e religioso, probabilmente ebbe timore a criticare duramente l'antico, che fece xciò oggetto di un processo di parziale accettazione. Ciò è testimoniato dal fatto che, in conclusione, le Er. trovino posto nell'ordine religioso-statale di Atena, e gli elem. del mondo antico vengano assimilati, le passioni dominate dalla ragione.