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Diritto Questionario DOMANDE

diritto



Diritto

Questionario

DOMANDE

Quali sono le fonti primarie del diritto dell'ambiente?

Dalle politiche ambientali emerge un principio fondamentale: qual è?

Quali dei seguenti verbi si avvicina di più al significato del verbo autorizzare?



Chi è l'attuale Minist 656e45g ro dell'Ambiente? E quali sono le sue competenze?

Quali sono le strutture tecnico-scientifiche per la protezione dell'ambiente?

Qual è la legge che definisce il rifiuto? E in che modo?

Quanti tipi di rifiuti esistono?

Quali sono i reati più gravi previsti dalle leggi ambientali?

Quali vincoli forestali prevede la legge e da quali autorità sono disposti?

Quale legge attua la difesa dallo strato di ozono e cosa stabilisce?

Definisci il diritto dell'ambiente.

Quando è stato enunciato per la prima volta il concetto di sviluppo sostenibile? E che cosa significa?

L'autorizzazione è un provvedimento amministrativo che.

Chi è l'attuale Minist 656e45g ro per i Beni Culturali e Ambientali? Quali sono le sue competenze?

Quali sono i compiti delle associazioni ambientaliste riconosciute? Elenca le più importanti.

Dove è enunciato dal legislatore, il concetto di danno ambientale? E come lo definisce?

Quale autorità  può dichiarare una zona "area ad elevato rischio di crisi ambientale"? Quali sono le conseguenze di tale dichiarazione?

Nel codice penale sono applicabili degli articoli ai fini della tutela dell'ambiente, elencane qualcuno.

La difesa dei boschi dagli incendi, da quale legge è prevista e cosa stabilisce?

Qual è la differenza tra i valori massimi di emissione e i valori massimi d'immissione dei rumori?

RISPOSTE

Sono i trattati internazionali sottoscritti dall'Italia, i regolamenti e le direttive europee, le leggi del Parlamento italiano e i decreti legislativi del Governo italiano.

Il principio fondamentale è "chi inquina paga", enunciato ufficialmente dall'Unione Europea. Una parte della legislazione ambientale si propone l'obiettivo di far pagare i costi dell'inquinamento a chi inquina, ad esempio imponendo tasse proporzionali all'inquinamento provocato, anche se è molto difficile stimare il danno di ogni singolo prodotto e farlo pagare ai diretti responsabili.

Concedere.

L'attuale Ministro dell'Ambiente è Willer Bordon. Le sue principali competenze riguardano l'inquinamento dell'aria, l'inquinamento acustico, l'inquinamento delle acque, la difesa del mare, lo smaltimento dei rifiuti, i parchi e le aree protette, la valutazione dell'impatto ambientale.

Sono quegli organismi predisposti al graduale ridurre degli effetti dannosi o alla bonifica dei siti contaminati e orientati alla scoperta di nuovi materiali ecologici per sostituire quelli inquinanti e ad una ricerca rispettosa dell'ambiente.

Il decreto legislativo 22/1997, attuativo di alcune direttive europee, dell'ex ministro dell'ambiente Ronchi definisce rifiuto qualsiasi sostanza o oggetto, derivante da attività umane o da cicli naturali, abbandonato o destinato all'abbandono. Qualsiasi cosa, indipendentemente dalla sua composizione o dalla sua utilità intrinseca, può diventare un rifiuto: basta che chi la detiene decida o manifesti l'intenzione di disfarsene.

La legge suddivide i rifiuti in due categorie: secondo l'origine le divide in rifiuti urbani e rifiuti speciali e secondo le caratteristiche di pericolosità in rifiuti pericolosi e rifiuti non pericolosi. I rifiuti urbani sono costituiti da rifiuti domestici ingombranti e non ingombranti, rifiuti giacenti sulle strade, rifiuti assimilabili a rifiuti urbani. I rifiuti speciali sono rifiuti provenienti da attività produttive, da attività sanitarie, i rifiuti inerti, i veicoli a motore inutilizzabili, i residui delle attività di trattamento dei rifiuti. I rifiuti pericolosi sono tutti quelli indicati nell'apposito elenco dell'Unione Europea e si tratta di sostanze o materiali che possono nuocere gravemente alla salute ed all'ambiente.

I reati più gravi sono: mettere in funzione un impianto industriale che comporti emissioni nell'atmosfera senza la prevista autorizzazione, effettuare uno scarico che supera i limiti di accettabilità, quando lo scarico stesso provenga da un insediamento produttivo, l'abbandono di un rifiuto in luogo pubblico.

la legge forestale del 1923, regio decreto 326/1923, prevede due tipi di vincoli forestali, il vincolo idrogeologico ed il vincolo per altri scopi. Tutti i poteri di intervento e protezione delle foreste spettano alle regioni, sia pure nell'ambito delle direttive del Ministero delle Politiche Agricole. Le funzioni di polizia sono affidate al Corpo Forestale dello Stato, che dipende dal medesimo Ministero. Sono sottoposti a vincolo idrogeologico tutti i terreni che per effetto di forme contrastanti con le esigenze di difesa del suolo (per esempio disboscamento e dissodazione) possono con danno pubblico subire denudazioni, perdere la stabilità o turbare il regime delle acque. Sono sottoposti a vincolo per altri scopi i boschi, che per la loro speciale ubicazione difendono terreni o fabbricati dalla caduta di valanghe e dalla furia dei venti, ed i boschi ritenuti utili per le condizioni igieniche locali. Si ricorda che tutte le foreste sono poi sottoposte automaticamente e vincolo paesaggistico, e che pertanto qualsiasi trasformazione deve essere autorizzata dalla regione.

Per l'attuazione di disposizioni internazionali ed europee l'Italia ha promulgato una legge per la difesa dell'ozono nel 1993, la legge 549/1993, che stabilisce il divieto di aprire nuovi impianti che fanno uso di sostanze lesive dell'ozono; la completa cessazione dell'uso di tali sostanze da parte delle imprese esistenti entro il 2008; misure per lo smaltimento degli apparecchi fuori uso contenenti sostanze lesive, affinché esse non vengano disperse nell'atmosfera; l'obbligo per i fabbricanti di apporre ai propri prodotti un'etichetta informativa della presenza nel prodotto di sostanze dannose all'ozono e che alla fine del suo utilizzo deve essere consegnato agli appositi centri di raccolta.

Le norme che si prefiggono il fine di migliorare lo stato dell'ambiente costituiscono il diritto dell'ambiente. Si tratta di una parte del diritto recente ed è poco consolidato ed in rapida espansione. Il diritto all'ambiente considera le risorse naturali (l'aria, l'acqua, la terra, il paesaggio, la flora, la fauna, ecc.) come beni d'interesse pubblico, ovvero beni che tutti hanno interesse a mantenere integri e stabilisce obblighi e divieti in nome dell'intera collettività.

Il concetto di sviluppo sostenibile è stato annunciato per la prima volta nel 1987 da una commissione dell'ONU e nel 1993 con il trattato di Maastricht è stato posto come obiettivo fondamentale dell'Unione Europea. Uno sviluppo sostenibile è uno sviluppo compatibile con l'ambiente, che non sprechi o distrugga le risorse naturali e che sia quindi capace di sostenersi, cioè durare nel tempo, senza intaccare in modo indiscriminato quelle risorse che rendono lo sviluppo possibile.

Consente ad una persona di esercitare un diritto.

L'attuale Ministro per i Beni Culturali e Ambientali (con delega allo Sport) è Giovanna Meandri. Le sue competenze riguardano la tutela dei beni ambientali, ossia del paesaggio, e la tutela dei beni culturali di proprietà pubblica.

Le associazioni ambientaliste riconosciute hanno dei loro rappresentanti nel Consiglio Nazionale per l'Ambiente, un organo del Ministero dell'Ambiente, ed in particolare hanno il diritto di ricorrere al giudice amministrativo per ottenere l'annullamento di provvedimenti della Pubblica Amministrazione che violano norme poste a tutela dell'ambiente, di intervenire nei giudizi di responsabilità per danno ambientale e di denunciare fatti lesivi di beni ambientali di cui siano a conoscenza. Esse hanno inoltre il diritto di ottenere contributi dallo Stato per le spese sostenute in giudizio. Tra le più importanti associazioni ambientaliste riconosciute in Italia ricordiamo: WWF, Legambiente, Greenpeace, Amici della Terra, Cai, Mare Vivo.

Il concetto è espresso nell'art.18 della legge 349/1986 ed è definito responsabilità soggettiva per danno ambientale. Esso stabilisce che chi provoca un danno all'ambiente è tenuto al risarcimento nei confronti dello Stato.

La può dichiarare il Consiglio dei Ministri su proposta del Ministero dell'Ambiente. Viene definito un piano di risanamento che indica gli interventi urgenti da realizzare per rimuovere la situazione di rischio, per vigilare sulle attività produttive e garantire un controllo sullo stato dell'ambiente. Gli effetti della dichiarazione durano 5 anni, ma possono essere prorogati.

Art.674 (inquinamento atmosferico); art.659 (inquinamento acustico); art.439 e parte dell'art.440 (inquinamento idrico).

Dalla legge 47/1975, che stabilisce che nei terreni percorsi dal fuoco non sono ammesse destinazioni d'uso diverse da quelle in atto prima dell'incendio per almeno 10 anni. A questo fine i sindaci hanno l'obbligo di compilare annualmente la planimetria delle zone colpite dagli incendi. Gli atti di compravendita degli immobili ricadenti in tali zone devono indicare, a pena di nullità, l'esistenza di tale vincolo. Questa legge stabilisce inoltre che le regioni devono approvare un piano per la difesa del patrimonio boschivo dagli incendi, concernente indici di pericolosità d'incendio e gli strumenti per la prevenzione e l'estinzione degli incendi. Prevede inoltre regole per lo spegnimento degli incendi e per il rimboschimento dei terreni bruciati.

I valori massimi di emissione di rumore sono quelli che possono essere emessi da ogni singola sorgente sonora. I valori massimi d'immissione sono i valori massimi di rumore che possono essere accettati in un ambiente esterno o abitativo. Entrambi sono espressi in decibel e fissati dal Ministero dell'Ambiente.  I valori di emissione servono per sottoporre a controllo le singole sorgenti sonore allo scopo di ridurre la rumorosità. I valori di immissione servono per controllare la tollerabilità degli ambienti e per dare alle autorità la possibilità d'intervenire se tali limiti sono superati.




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