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REMBRANDT - VITA

storia dell arte



REMBRANDT


VITA


Rembrandt, figlio di Harmen Gerritz, che possedeva un mulino, nacque il 15 Luglio del 1606. Diversamente dai suoi fratelli, per la sua notevole intelligenza, fu indirizzato a studi teorici: ricevette un'accurata formazione umanistica e si iscrisse ad un'università della sua città, Leyda. Poi però decise di seguire le sue inclinazioni artistiche e entrò a bottega dal pittore Jacob Isaaksz Van Swamenburch, dove acquisì solamente un certo numero di conoscenze tecniche. Per questo passò alla scuola di Pieter Lastmann, il cui insegnamento concluse il suo periodo di apprendistato. A lui deve non solo la sua spiccata predilizione per gli effetti violenti e drammatici, espressi con un linguaggio di gesti concitati, ma anche l'amore per la rappresentazione di arredi, preziose suppellettili e splendide grotte. Pieter Lastmann si era formato in Italia e all' epoca in cui Rembrandt andò da lui era già famoso. Rembrandt finito l'apprendistato aprì una bottega per conto suo in società con altri du 252c29c e pittori. Ricevette molte commissioni di ritratti da parte di un mercante di quadri di Amsterdam che divennero così significative che Rembrandt si trasferì ad Amsterdam. Ebbe un successo strepitoso. Sposò la figlia molto ricca del suo mecenate, comprò una casa, collezionò opere d'arte e rarità lavorando senza pausa. Nel 1642 morì la prima moglie e egli ne ereditò il considerevole patrimonio ma la sua popolarità andava declinando. Si indebitò e 14 anni dopo i suoi creditori vendettero la casa e misero all'asta la sua collezione. Solo l'aiuto della seconda moglie e del lo salvano dalla completa rovina. D'accordo con essi egli entrò ufficialmente come impiegato nella loro ditta per il commercio di oggetti d'arte, e così creò gli ultimi capolavori. Ma i suoi due fedeli compagni gli premorirono e quando anch'egli si spense nel 1669 non lasciò altre eredità se non qualche vecchio vestito e gli strumenti del mestiere.



INQUADRAMENTO STORICO

LA pittura olandese del XVII secolo aveva una marcata tendenza alla "specializzazione": gli artisto si accingevano ad assolvere vari compiti divisi in generi chiaramente definiti in cui i singoli pittori si specializzavano ponendo soluzioni sempre nuove con variazioni più o meno notevoli. I temi sono infiniti, Rembrandt invece, nel panorama della pittura olandese di questo secolo, dipinge tutto senza legarsi ad un genere in particolare. LA produzione di ritratti per lui è preponderante negli anni compresi tra il 1630 e il 1645, in cui le commissioni di questo tipo sono la sua principale fonte di guadagno. Accanto a molti ritratti eseguiti su commissione si collocano autoritratti, ritratti di parenti e amici e gli studi di testi: lavori non destinati alla vendita ma frutto di un continuo studio del volto umano. Ciò che veniva perso nel quadro in quanto a decoro rappresentativo tutto esteriore, veniva guadagnato come approfondimento della realtà intima del soggetto; la resa pittorica di una somiglianza fisionomica superficiale cede di fronte alle esigenze di penetrare l'anima del personaggio ritratto. Questo processo ha successo e Rembrandt ricevette numerosissime commissioni di ritratti da parte dei borghesi. Una commissione che spesso era affidata ai pitttori di quell'epoca era il ritratto di gruppo: Rembrandt è abilissimo, mira a risolvere come spezzare la serie monotona delle figure che si allineano l'una accanto all'altra senz'altra finalità che quella di essere ritratte insieme, e trasformare i personaggi che ritrae in attori di uno stesso evento che li vincoli tutti. La stessa abilità l'aveva avuta Frant Hals, un altro famosissimo ritrattista di gruppo. Famosi di Rembrandt i ritratti di gruppo "L'anatomia del dottor Tulp" e "Ronda di notte". Nonostante nell'arte olandese del XVII secolo fossero piuttosto vari i soggetti religiosi, Rembrandt è uno dei pochi artisti dell'epoca che ritrae episodi biblici, visto che il Protestantesimo preferiva la Chiesa spoglia senza ornamenti. Rembrandt è affascinato dalla trattazione dei temi rreligiosi: egli è particolarmente originale. Le sue scene religiose risultano svincolate da ogni stereotipato schema rappresentativi, risolte con una nuova freschezza, con una stupefacente vivezza. Nei primi tempi queste scene sono di un violento realismo, di un verismo spesso brutale, nella vita quotidiana muove la sua fantasia, come del resto per le scene violente, intense, che con la loro stessa atrocità scuotono lo spettatore. Da queste tendenze Rembrandt si libera intorno al 1640: desideroso di dare un aspetto più umano alle sue scene, compone i suoi quadri religiosi quasi come dei soggetti di genere, risente di una nascosta problematica religiosa, presta alle sue immagini sacre atteggiamenti e toni che nessun'altro artista aveva allora mai dato. Spesso Rembrandt raffigurava parenti e amici coi costumi della sua ricca collezione. Lui stesso si ritrae in costumi sempre più nuovi, il più delle volte vestito da guerriero, portabandiera e lanzichenecco. Meno frequenti nella produzione di Rembrandt sono le scene ispirate a miti classici. Negli ultimi anni della sua attività Rembrandt affrontò anche il campo della pittura a soggetto storico e a grandi dimensioni. Verso la fine del terzo decennio appaiono anche dei paesaggi, in meno di dieci anni ne compie una buona dozzina, dopodiché egli abbandona di nuovo questo genere.

L'arte rembrandtiana si può dividere in tre periodi:

1- Quello giovanile

2- La maturità

3- Lo stile tardo


Le opere giovanili eccedono nelle pose un po' declamatorie e nella concitazione dei movimenti, peccano spesso di una certa teatralità negli atteggiamenti, ma con l'inizio degli anni 30 il suo stile cambia, diventa più poetico, e all'inizio del 4° secolo i suoi ritratti assumono una grande istantaneità. Inoltre nei quadri narrativi c'è una spiccata alternanza tra parti illuminate e nell'oscurità.



La luce ha un altro ruolo, avvolge le figure e non si scontra più con esse. Le rappresentazioni non sono più concitate, si organizzano in composizioni chiare e simmetriche. Anche nei ritratti appare una sorta di maggiore riservatezza. I volti sono più seri, i gesti più cauti.

La figura umana è importantissima, l'ambiente si dissolve nello sfondo, i corpi perdono peso e concretezza: tutto questo grazie alla luce, che scaturisce dall'interno dei corpi e non proviene più dall'esterno avvolgendoli. Anche nel ritratto le immagini sembrano sprofondare in una sorta di profonda introspezione.

Quando Rembrandt mori' la sua Arte era già considerata sorpassata.


ANALISI D'OPERA



La ronda di notte.


E' l'opera più significativa di Rembrandt. Fu eseguita per la villa degli Archibugi di Amsterdam e destinata insieme ad altri ritratti collettivi alla sala del quartiere generale della guardia civile della città. Il titolo non rispecchia affatto l' azione che in realtà si svolge in pieno giorno. Il quadro così come lo vediamo oggi è mutilato: fu tagliato nel 1715 quando fu rimosso dalla sua sede originaria. La scena ritrae un gruppo della compagnia della milizia civica del capitano Banning Cocq, al momento di mettersi in marcia lungo l'origine di un canale. Nel gruppo dei personaggi, tutti in movimento, compaiono 28 adulti e 3 bambini. Tra questi ultimi notevoli interrogativi suscita la presenza della bambina bionda vestita di chiaro con un pollo legato alla cintura. La bimba dall' espressione spaventata occupa una posizione quasi centrale subito a sinistra del capitano Cocq. Grazie ai nomi scritti nello scudo sospeso ad un angolo della grande arcata di fondo (probabilmente dopo la morte di Rembrandt) di 18 figure è nota l' identità. Al centro vestito di nero si trovano il capitano Cocq e, vestito di giallo il luogotenente Van Ruytenburg: la sua figura, la più ombrosa di tutto il dipinto, grazie all' abito sgargiante e all' aspetto un po' frivolo a contrapporre l' espressione un po' frivola si contrappone l'espressione serena. Infatti il capitano Cocq è colto nell' attimo di mettere in riga la milizia per la parata. Rembrandt sceglie un momento dinamico a differenza della tradizionale sfilata di ritratti statici. Dietro questi due personaggi con un cappello nero e una lancia, una guardia. Il moto creato a sinistra e a destra dei due ufficiali in primo piano dischiude la profondità dello spazio. A destra spunta un vezzoso cagnolino e a sinistra scorgono due bambini dietro i quali si trova il portastendardo che solleva la bandiera con le insegna della città di Amsterdam. Il sergente con elmetto è invece seduto è invece seduto sul parapetto del ponte. All' estrema destra vi è un sergente che invita alcuni componenti del gruppo tra cui il tamburino a porsi dietro lo schieramento. Tutta la composizione è subordinata all' idea dello schieramento da raggiungere. I componenti dell' opera sono in procinto di mettersi in ordine per ordine del capitano iniziano a disporsi per la marcia ma non sono pronti. Grazie a questa tela è possibile cogliere la sospensione temporale tra " l'adesso" e il "non ancora", dovuto all' ancora libera disposizione degli uomini e delle armi. Il quadro è dinamico e costruiti su contrasti tra due colori, rosso e giallo, che spiccano nel vestito giallo del luogotenente e nel rosso della casacca dell' archibugiere. Alle sue spalle fanno da contrappunto il vestito della bambina, punto centrale della luce e la casacca dell' archibugiere davanti a lei. Ma l' uomo vestito di nero aiuta questi due colori a spiccare ancora di più e con lui la sciarpa rossa che indossa.






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