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PESTE E CRISI ALIMENTARI

storia



PESTE E CRISI ALIMENTARI



La peste è una delle malattie infettive maggiormente rischiose; la sua diffusione dipende innanzi tutto da due differenti vettori, ossia il topo, che trasporta la pulce, e la pulce, che a sua volta trasporta il bacillo. Inoltre, la ra 959c24j pida trasmissione della peste è determinata anche da altri fattori, quali le condizioni climatiche e la sovrappopolazione del dato territorio.

Essa si diffuse dall'Asia all'Europa verso la metà del 1300.



Molti studiosi, rintracciando proprio all'interno del nostro continente elementi in grado di facilitare la diffusione della peste, sono giunti alla conclusione che essa fosse una conseguenza delle crisi alimentari; ciò, valido per molte malattie dovute da carenze generali, non vale assolutamente per le epidemie di peste.

Proprio di questo discute lo storico Egizio Bruzzone.


Molti studiosi avevano affermato che le caratteristiche principali di ogni malattia, quindi inclusa la peste, fossero due, ovvero la povertà e la scarsa alimentazione; Bruzzone non nega la prima: difatti le cattive condizioni igieniche del ceto povero, di per sé, favorivano la diffusione di questa epidemia.

Riguardo alle carenze nutritive, invece, lo storico ha affermato che esse non siano assolutamente state causa della peste; infatti, queste hanno da sempre rappresentato uno stato di povertà, indipendentemente dalla pestilenza.

Tuttavia, molti studiosi ancora non riescono a liberarsi di questa falsa credenza.

Ma persiste un dubbio: cosa ha spinto questi studiosi a mantenere le suddette convinzioni? Secondo l'idea di Bruzzone, le loro opinioni scaturivano dal fatto che gli squilibri alimentari portavano inevitabilmente ad una debolezza, oltre che a pericolose situazioni igieniche e sanitarie, in quanto spesso i poveri si nutrivano con avanzi o alimenti insoliti e per lo più deteriorati e alterati; si può quindi ben capire come essi intendessero la situazione, da un punto di vista concatenante, "crisi alimentare - sottonutrizione - epidemia".

Inoltre, una tesi, di fatto veritiera, ha fatto progredire ulteriormente questa credenza: è naturale che i poveri, sottonutriti, erano maggiormente propensi alla peste, proprio per i motivi igienici e sanitari citati sopra.

Quindi, concludendo, il messaggio principale che emerge dallo scritto di Egizio Bruzzone è che la crisi alimentare sicuramente non ha causato la peste, al massimo poteva rendere la situazione favorevole ad una più rapida e intensa diffusione, ma di una epidemia già esistente.




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