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ORDINE: Erysiphales - Sphaerotheca pannosa (Oidio della rosa)

matematica



ORDINE: Erysiphales


I rappresentanti di quest'ordine vengono detti "oidi" e provocano una caratteristica muffa bianca (intrecci di micelio) che si sviluppa superficialmente ai tessuti dell'ospite. Questi funghi si ancorano al substrato tramite oppressori da cui dipartono ife di penetrazione che penetrano la cuticola immettendo austori all'interno.

La riproduzione agamica avviene per mezzo di conidi isolati o a catenelle portati da conidiofori; la riproduzione sessuata avviene tramite ascospore prodotte all'interno degli aschi racchiusi in cleistoteci, i quali hanno dimensioni di 1/3 di mm e di colore nero brillante (che risaltano sul micelio bianco). Questi funghi non richiedono elevati livelli igrometrici , anzi le piogge hanno un'azione limitante ed a volte possono prevenire le epidemie di oidio.



Sphaerotheca pannosa (Oidio della rosa)


È presente in 2 varietà: S.P. rosae, che attacca la rosa; S.P. persicae, che attacca il pesco ed il mandorlo.



Ciclo biologico: sia le ascospore liberate dagli aschi contenuti in cleistoteci, che i conidi presenti nel micelio svernante, raggiungono i tessuti dell'ospite, germinano e producono un intreccio di micelio ove superiormente vengono prodotti conidiofori, mentre nella parte inferiore si originano gli oppressori e gli austori. Dai conidi prendono origine sempre nuove infezioni. In autunno sul micelio si differenziano anteridio ed ascogonio che in seguito a fecondazione danno origine agli aschi nei cleistoteci.

Leveillula taurica (f.c. Oidiopsis sicula


Attacca carciofo, pomodoro, tabacco e ulivo. Questo patogeno, a differenza degli altri di questo genere, produce un micelio intracellulare.




Uncinala necator (f.c. Oidium tuckeri) - (Mal bianco della vite)


Controllo: sono consigliati trattamenti nelle prime fasi vegetative della vite fino all'alleg 838j96i aggione dei frutti, usando prodotti a base di zolfo in polvere, nelle ore più fresche della giornata; successivamente si può intervenire con zolfo bagnante assieme ad antiperonosporico (poltiglia bordolese); si può intervenire anche con benzimidazoici.





Giberella baccata (f.c. Fusarium lateritium) - (aschi in periteci)


È un fungo che si sviluppa soprattutto sui tessuti legnosi: grosse branche e fusto di piante di agrumi precedentemente traumatizzate da eccessi termici. La forma agamica si trova su "sporodochi".

Controllo:  in fase preventiva, nelle piante appena innestate bisogna ricoprire le branche di calce e paglia.










Claviceps purpurea (f.c. Sphacelia segetum) - (segale cornuta)


I danni di questo fungo si riferiscono ad avvelenamenti per gli animali a sangue caldo che si alimentano con le farine contaminate dagli sclerozi del fungo, la sindrome da avvelenamento che ne consegue va sotto il nome di "ergotismo" dovuta ad alcuni alcaloidi contenuti negli sclerozi.

Ciclo biologico: nelle spighe mature si trovano gli sclerozi di colore bruno-rosso i quali alla trebbiatura cadono sul terreno e possono rimanere vitali per circa 2 anni, ma generalmente nella primavera successiva nello sclerozio si formano degli "sferidi peduncolati", all'interno degli sferidi nella parte periferica si trovano i periteci contenenti gli aschi all'interno dei quali si trovano le ascospore filiformi, che portate dal vento vanno ad infettare, al momento della fioritura, lo stigma delle graminacee; quindi l'ascospora germina producendo un micelio che raggiunge l'ovario; quindi sul micelio si differenzia la forma conidica che produce conidi che provocano altre infezioni. Il fungo all'interno dell'ovario si organizza formando uno sclerozio che a maturità si trova ad essere trattenuto dalle glume al posto della cariosside.

Controllo: eliminare gli sclerozi tramite setacci.

Cryphonectria parassitica (Cancro della corteccia del castagno)


Le piante colpite da questo organismo presentano assenza di vegetazione in primavera. La maggiore fonte di propagazione dell'inoculo è ricondotta agli uccelli.

Controllo: abbreviazione dei tagli di potatura; lotta biologica mediante l'impiego di ceppi avirulenti del patogeno stesso, che provocano delle lesioni superficiali ma non cancri, questi ceppi contengono un plasmidio in grado di abbassare il livello di virulenza dei  ceppi virulenti.




Rosellinia necatrix (f.c. Dematophora necatrix) - (marciume lanoso)


La malattia è più frequente dove si verificano ristagni di umidità e cattive condizioni igieniche del terreno. Nelle piante legnose, al di sotto della corteccia, si nota un feltro di micelio bianco cotonoso che diviene poi scuro. Questo marciume potrebbe essere scambiato con quello da Armillaria, le differenze sono: assenza di basidiocarpi, assenza di rizomorfe presenza sul micelio di Rosellinia di picnidi della forma conidica e di periteci della forma perfetta.




Ceratocystis fimbriata (f.c. Chalara) - (Cancro colorato del platano)


Presenta aschi in periteci a collo lungo (come tutti i rappresentanti dell'ordine); la malattia è caratterizzata dalla formazione di cancri che portano a morte la pianta in breve tempo.






Ophiostoma ulmi (f.c. Graphium ulmi)


Il fungo vive nei tessuti xilematici della pianta portandola in breve tempo alla morte.



Nel ciclo di questo fungo intervengono dei coleotteri scolitidi scavatori di gallerie subcorticali. In queste gallerie si differenziano i periteci della f.p. ed i conidi della f.c.

Quando le larve degli insetti diventano adulti si impregnano di ascospore e andando ad attaccare altre piante diffondono le spore e quindi l'infezione la quale però si può diffondere anche per innesto radicale.

Controllo: lotta chimica contro gli scolitidi; uso di fungicidi sistemici (benomil); miglioramento genetico.




Diplocarpon rosae (f.c. Merssonina rosale) - (Ticchiolatura della rosa)


Gli attacchi di questo fungo si verificano a tarda estate, sulle foglie con macchie violacee circondate da un alone giallo, su queste macchie in autunno compaiono gli apoteci della f.p. e gli acervuli della f.c.

Controllo: sali di rame nel periodo autunnale; fungicidi usati per l'oidio della rosa.














Botryotina fuckeliana (f.c. Botritis cinerea) - (muffa grigia)


Specie altamente polifaga, ma attacca soprattutto la fragola e la vite sulla quale in autunno si verificano gli attacchi maggiori e soprattutto quando i grappoli sono molto serrati.

Ciclo biologico:  (figura da inserire).

Controllo: per la vite sono da evitare le forme d'allevamento a tendone che favoriscono ristagni di umidità; effettuare una leggera spampinatura non oltre 15-20 giorni dopo la raccolta; interventi chimici con antiperonosporico a base di sali di rame (iprodione), questi trattamenti devono essere sospesi circa 45 giorni prima della raccolta onde evitare che i residui possano interferire nella fermentazione delle uve.

Note: la cosiddetta muffa nobile è lo stesso fungo che in determinati ambienti svolge un'azione benefica, in quanto avviene l'infezione, ma il fungo rimane in uno stato larvato, non si ha formazione di muffa e si ha un aumento della traspirazione degli acini con conseguente aumento del grado zuccherino.





Monilia fructigena (f.c. Monilia) - (marciume bruno o moniliosi delle pomacee e delle drupacee)


Questo fungo attacca fiori, giovani rametti, foglie e soprattutto i frutti nei quali provoca marciume se la stagione decorre umida, e se dopo l'infezione il clima si mantiene asciutto i frutti si disidratano e si mummificano.

Ciclo biologico: sui frutti mummificati, in primavera, si sviluppano gli apoteci con gli aschi contenenti le ascospore, le quali una volta liberate vanno ad infettare i fiori provocandone disseccamento, l'infezione si estende poi ai rametti provocando dei piccoli cancri sui quali si differenziano i conidi della f.c.; i conidi possono dar luogo a nuove infezioni che colpiscono le foglie ed i frutti nelle varie fasi d'accrescimento. Se la stagione si presenta umida, sui frutti il fungo provoca marciumi sui quali si differenziano altri conidi disposti in cerchi concentrici; se la stagione si presenta asciutta si ha la mummificazione dei frutti che rimangono attaccati alla pianta. Il ciclo del fungo può iniziare anche dai frutti infetti lasciati sul terreno dopo la raccolta.

Controllo: asportazione dei rametti secchi e delle mummie (possono essere interrate); interventi con sali di rame al 3%  poco prima della ripresa vegetativa; prima o dopo la fioritura si può intervenire con benomil o ziram.

DIVISIONE: Basidiomycota   


A questa divisione appartengono tutti quei funghi che presentano spore di origine sessuata su particolari strutture dette "basidi", le spore vengono pertanto dette "basidiospore". Sono funghi più evoluti, molti dei quali producono dei corpi fruttiferi (basidiocarpi) strutturati in: uno "stipite" o gambo e in un "pileo" o cappello; alcune specie sono prive di gambo (specie corticicole) e si inseriscono a mensola od a zoccolo sulla matrice. Alcuni basidiomiceti sono microscopici ed alcuni di essi sono fitopatogeni.

Nei basidiomiceti accanto alla riproduzione sessuale è prevista (in alcuni casi) una riproduzione agamica consistente nella formazione di conidi dal micelio primario e, più raramente, dal micelio secondario.

Nei basidiomiceti la fase apolide inizia con la germinazione delle spore che porta alla formazione di un micelio monocariotico aploide detto "micelio primario"; la fase di micelio primario è di breve durata poiché due miceli primari di segno opposto incontrandosi si fondono (plasmogamia) formando un micelio dicariotico detto "micelio secondario".

Lo sviluppo del micelio secondario avviene attraverso un processo detto: "unione a fibbia": sul micelio secondario si forma un diverticolo che acquisisce uno dei 2 nuclei; i due nuclei si dividono simultaneamente formando 4 nuclei; quindi si formano due setti, uno che chiude il diverticolo ed uno che chiude il nucleo sottostante, quindi il diverticolo con un nucleo si fonde con un tratto di ifa del micelio sottostante e quindi si viene a formare così un'ifa dicariotico più grande. Il processo porta all'allungamento dell'ifa (e quindi del micelio) che continua fino alla formazione del basidiocarpo.



Formato il basidiocarpo si cominciano a formare i basidi binucleati, quindi avviene la cariogamia seguita dalla meiosi che porta alla formazione di 4 basidiospore aploidi sostenute dagli sterigmi.

Armillaria mellea (marciume radicale fibroso)


Specie altamente polifaga, aggredisce i tessuti corticali fino alle parti legnose più esterne. La diffusione del fungo può avvenire per basidiospore prodotte da un "imenio" lamellato; le basidiospore possono essere portate dal vento anche a notevoli distanze e germinando danno origine ad un micelio che infetta l'apparato radicale delle piante; l'altra modalità di propagazione del fungo è affidata alle "rizomorfe". Le infezioni possono prendere origine anche da un inoculo rappresentato da residui di radici infette.

Diagnosi: sollevando la corteccia si osservano delle placche di micelio color crema; presenza di rizomorfe; le radici attaccate emanano un caratteristico odore di "fungo fresco"; in autunno in prossimità delle radici compaiono i basidiocarpi detti "chiodini".

Ciclo biologico: le basidiospore raggiungono l'apparato radicale e provocano l'infezione, il micelio colonizza i tessuti subcorticali e si cominciano a differenziare le rizomorfe; in prossimità dei ceppi si differenziano, in autunno, i basidiocarpi.

Controllo: fare dei solchi attorno alla pianta per evitare l'accesso delle rizomorfe.


















Phragmidium subcorticum (ruggine della rosa)


Sulla pagina inferiore della foglia di rosa, in primavera, compaiono pustole di colore arancio che in tarda estate sono accompagnate da pustole nere (teleutosori contenenti teleutospore).

Puccinia graminis (Ruggine nera o lineare del grano)


Si tratta di una specie eterica (compie il suo ciclo in 2 ospiti: il crespino ed il grano).

Ciclo biologico: dalle teleutospore durevoli per germinazione si produce un protobasidio tetracellulare (con 4 nuclei derivanti da meiosi), da ogni cellula del protobasidio si origina una basidiospore; le basidiospore portate dal vento vanno ad infettare, in primavera, le foglie del crespino, sulla pagina superiore si formano i picnidi con le picnidospore maschili e femminili; le picnidospore fecondano (spermatizzano) un ifa ricettiva di segno opposto, i nuclei (quello della picnidospora e quello dell'ifa) rimangono separati (dicarion). Nella pagina inferiore delle foglie compaiono degli "ecidi" contenenti ecidiospore binucleati, le quali portate dal vento vanno ad infettare le foglie di grano penetrando per via stomatica.

Ad avvenuta infezione nelle foglie del grano compaiono delle pustole lineari (uredosori) che rompono la cuticola liberando una polvere color ruggine (uredospore). Le uredospore portate dal vento vanno ad infettare altre graminacee provocando nuove infezioni.

Alla fine del ciclo dell'ospite (formazione della spiga-maturazione delle cariossidi) accanto alle uredospore si formano sei sori di colore scuro (teleutosori) contenenti le teleutospore durevoli. 


Tranzschelia pruni spinosa


Il ciclo biologico di questo fungo è eterico, svolto cioè su due ospiti diversi: l'anemone, in cui si differenzia la forma ecidica; le drupacee, in cui si differenziano le forme uredosorica e teleutosorica (più virulenta).

Controllo: utilizzo di tiocarbammati alla comparsa delle prime infezioni, benzimidazoici.




Ustilago zeae (carbone del mais)


Questo fungo provoca grossi tumori pieni di una polvere nerastra che si differenziano sulle infiorescenze, sul culmo e sulla guaina fogliare.

Ciclo biologico: due nuclei di segno opposto vanno incontro a cariogamia formando uno zigote che produce un protobasidio,questo origina, in seguito a meiosi, 2 cellule con nuclei maschili e 2 cellule con nuclei femminili; dal protobasidio si formano le basidiospore in cui, a differenza della puccinia, si trovano i nuclei figli delle cellule del protobasidio, cosicché ognuna di queste cellule dà origine a più basidiospore.

Le basidiospore contaminano le cariossidi di mais e germinano assieme ad esse insidiando un micelio per via sistemica, esso segue l'accrescimento della pianta fino ad infettare foglie, fusto e infiorescenze; su questi organi si differenziano le clamidospore dicariotiche (queste possono passare indenni attraverso l'apparato digerente dei ruminanti, quindi il letame può essere fonte d'inoculo.  


















Tilletia tritici (carie del grano)


Le cariossidi colpite da questo fungo sono ripiene di una polvere nera untuosa che emana un odore di pesce andato a male; le spighe colpite si presentano di una taglia ridotta ed erette; al momento della trebbiatura le cariossidi si rompono e liberano le teleutospore durevoli che contaminano le cariossidi sane.

Ciclo biologico: le teleutospore, in un primo momento binucleate, vanno incontro a cariogamia formando uno zigote che subisce una meiosi e una serie di mitosi; si forma il basidio sul cui apice si differenziano 8-12 "sporidi" uninucleati di segno opposto; gli sporidi si fondono a 2 a 2 per copulazione formando delle strutture a forma di "H"; ha inizio la fase dicariotica. Le strutture ad H si staccano e germinano dando origine ad un micelio secondario che infetta la piantina per via sistemica, fino a raggiungere la spiga (quando questa è già differenziata) e quindi le cariossidi.

Controllo: in fase preventiva va effettuata la concia delle cariossidi.


Phoma tracheiphila (mal secco degli agrumi)


Questo fungo è stato introdotto in Sicilia dalla Grecia, allo stato attuale la malattia è presente in tutte le aree agrumicole del bacino del Mediterraneo, fatta eccezione della Spagna e del Marocco.

Le infezioni si verificano nei periodi piovosi e sono statiche nella stagione asciutta; il fungo si localizza nei vasi xilematici (tracheomicosi).

Distinguiamo due tipi di infezioni: la prima in cui la penetrazione del fungo avviene nella parte epigea della pianta; la seconda in cui il fungo penetra dall'apparato radicale (mal fulminante).

Sintomi: i primi sintomi (in caso di infezione epigea) si evidenziano con una decolorazione delle nervature delle foglie, segue una filloptosi; sezionando i tessuti legnosi dei rametti secchi, si osserva una caratteristica colorazione rosa salmone; sui rametti verdi il fungo differenzia le fruttificazioni agamiche (picnidi) percettibili anche ad occhio nudo; sempre su questi rametti si evidenzia una caratteristica colorazione plumbea punteggiata di nero; dai picnidi, in presenza di acqua, vengono emesse le picnidospore sottoforma di "cirri".

Le infezioni ipogee portano in breve tempo la pianta alla morte.

Fra le specie di agrumi più suscettibili alla malattia si ricordano l'arancio amaro, il limone ed il bergamotto.

Controllo: interventi agronomici, da effettuare in primavera, come asportare tempestivamente i rami infetti al di sotto della zona colorata che devono poi essere bruciati; interventi chimici con sali di rame durante il periodo autunnale entro le 24-48 ore dopo un evento meteorico eccezionale (forti grandinate); utilizzo di endoterapici benzimidazoici che hanno solo un'azione fungistatica.  














Colletotrichum gloeosporioides (antracnosi degli agrumi) - (f.c. di Guignardia bidwellii)


Questo fungo danneggia rametti, giovani frutti e frutti maturi di piante di agrumi già debilitate per altre cause; i ristagni di umidità creano ambiente favorevole all'insediamento del fungo.




Colletotrichum lindemuthianum (antracnosi del fagiolo)


Sulle foglie e sui baccelli si evidenziano delle macchie brune necrotiche; il fungo si trasmette facilmente attraverso i tegumenti seminali (seed born), le spore germinano assieme al seme e si insedia per via sistemica.

Controllo: operare decontaminazione della semente con benzimidazoici; evitare di lasciare residui vegetali infetti sul terreno.



Penicillium notatum (muffa azzurra)

Penicillium digitatum (muffa verde)

Aspergillus niger (muffa nera)


I fattori predisponesti l'insediamento di questi funghi sono: condizioni igieniche poco accurate; presenza di lesioni sul prodotto in fase di raccolta e in magazzino; raccolta del prodotto in giornate umide.



Fusarium oxysporum


Specie ubiquitaria, originariamente saprofita che nel tempo si è specializzato in forme speciales (es. fusarium oxysporum f.s. licopersici).

Controllo: pastorizzazione del terreno; solanizzazione; avvicendamenti; evitare di lasciare sul terreno i residui della coltura precedente; miglioramento genetico; innesto su piede resistente.






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