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Carica e scarica di un condensatore: Misura della capacità di un condensatore

fisica






Corso di Esperimentazioni di Fisica II






Relazione sull'esperienza del 14-3-2000

Carica e scarica di un condensatore:

Misura della capacità di un condensatore.




ESPERIENZA N° 6: CARICA E SCARICA DI UN CONDENSATORE: MISURA DELLA CAPACITA' DI UN CONDENSATORE.





OBIETTIVO:

Studio della capacità di un condensatore ed analisi della carica e scarica.



STRUMENTI :

N° 1 Basetta;

N°1 Commutatore, ovvero un interruttore con 3 posizioni possibili per inserire il generatore, eliminarlo e lasciarlo aperto;

N° 1 Generatore di forza elettromotrice e continua;

N° 1 Resistenza da 5.6 kW con tolleranza del 5%;

N° 1 Condensatore da 2.2 mF ± 20%;

N° 1 Condensatore da 1 mF± 20%;

N° 1 Cronometro digitale;

N° 1 Voltmetro digitale.



INTRODUZIONE TEORICA :

Sarà fondamentale nello studio dell'esperienza la conoscenza del circuito indicato in figura seguente:




Esso è costituito da un generatore di forza elettromotrice, un condensatore ed una resistenza. Alla chiusura dell'interruttore (T in figura), il generatore inizia a prelevare cariche dall'armatura connessa al polo negativo per portarle all'armatura collegata al polo positivo in modo tale che sulle armature del condensatore compaiano le cariche +q e -q.


Il processo continua fino a quando la carica del condensatore raggiunge il valore massimo qo = C*e. In un generico istante t valgono le relazioni:



ove si è posto:



Mettendo insieme le relazioni appena scritte, otteniamo:




Integrando tra l'istante t= 0 e l'istante generico t in corrispondenza dei quali sulle armature del condensatore ha le cariche q= 0 e q, otteniamo:




che porta, una volta risolta, a:


Queste ultime due equazioni regolano la carica elettrica e la differenze di potenziale del condensatore con il tempo ed è evidente che entrambe le grandezze citate dipendono dalla costante di tempo t = RC.


Relativamente alle grandezze da misurare, in fase di carica conviene misurare la tensione ai capi del condensatore e poi calcolare quella ai capi della resistenza. Infatti poi sarà possibile linearizzare la curva rappresentando in scala semilogaritmica (t,VR) poiché:



Se in un determinato istante e dopo aver fatto caricare il condensatore (in parte o totalmente) si esclude il generatore, questo inizierà a perdere la carica posseduta che sarà dissipata nella resistenza.



Nell'istante generico t la differenza di potenziale VC ai capi del condensatore è uguale a quella VR ai capi della resistenza quindi valgono le relazioni:




e passando ad integrare:



Risolvendo quest'ultimo integrale ottiene:



In fase di scarica conviene misurare la tensione ai capi del condensatore:



Infatti è possibile cambiando variabili linearizzare la curva rappresentandola in scala semilogaritmica (t,VC) poiché:



Dalle relazioni appena esposte si evince che la carica e la differenza di potenziale decrescono esponenzialmente nel tempo con una rapidità caratterizzata dalla costante di tempo t = RC.



PROCEDIMENTO :

Si è proceduto a realizzare il circuito indicato in figura seguente:



dotato di un commutatore al posto dell'interruttore in modo da potere studiare con lo stesso circuito sia la carica (posizione A) che la scarica (posizione B).


Quindi si è fissata la forza elettromotrice erogata dal generatore a circa 12 V e posizionato il commutatore in A si è fatto partire il cronometro annotando il valore del potenziale ai capi del condensatore ad ogni intervallo di tempo prescelto.


Si è fatto un certo numero di misure fino a quando si è notato che la differenza di potenziale ai capi del condensatore C, cambiava troppo lentamente.


A questo punto si è escluso il generatore, spostando il commutatore nella posizione B in modo da fare iniziare il processo di scarica, si è avviato il cronometro e si sono annotati i tempi in cui la differenza di potenziale subiva una variazione prescelta DV fino a quando la differenza di potenziale ha assunto un valore molto prossimo allo zero.


A questo punto si è utilizzato il metodo del confronto per determinare il valore della capacità incognita.


Il metodo del confronto consente di misurare CX facendolo scaricare attraverso la resistenza R e confrontando questo processo con quello di scarica di un condensatore noto C'. Nel processo di scarica di CX tra i valori di tensione di V1 e V2 esistono le seguenti relazioni:


  e


Ne deriva:


Dove Δt è l'intervallo di tempo in cui la tensione ai capi di CX passa da V1 a V2.


Passando ai logaritmi:



Ed analogamente per il condensatore C':



Si deve fare in modo che i valori di tensione tra cui si lascia scaricare i due condensatori siano gli stessi, ma purtroppo ciò è possibile entro gli errori di misura pertanto assumendo che:



Poiché C' è noto, misureremo gli intervalli temporali.




ANALISI DEI DATI :

Dai dati sperimentali, riportati nelle tabelle seguenti si sono ottenuti gli andamenti di carica e scarica dei condensatori che come si può ben vedere mostrano un andamento esponenziale (crescente nella carica e decrescente nella scarica).


Come è stato già detto valgono per la carica e per la scarica le due relazioni:





le quali possono essere linearizzate passando ai logaritmi, ottenendo:



ponendo in questa:


x = t    a = ln e y = ln (e-VC)   b = 1 / (RC)


si ha y = a - bx, quindi noto b = 1 / (RC) e noto R si può trovare la capacità incognita C.

Per la seconda relazione si ottiene:


Ponendo in questa:


y = ln VC x = t a = ln V0 b = -1 / (RC)


con queste sostituzioni otteniamo una relazione lineare y = a + bx.


Rettificheremo la seconda relazione per non introdurre una nuova fonte di errore dovuta a e. Per applicare il metodo dei minimi quadrati si è supposto trascurabile l'errore sui tempi.


Il fondo scala del voltmetro era di 20 V e quindi l'errore commesso nelle misurazioni delle differenze di potenziale è di 0.01 V. Questo valore è stato portato a 0.05 V per tenere conto del tempo di reazione nel leggere il valore del tempo t sul cronometro digitale al potenziale Vt.


Si è sfruttato questo errore per calcolare quello sulla pendenza ed infine propagando l'errore relativo su pendenza e sulla R (tolleranza) si è trovato l'errore su C.


Tale errore è risultato di circa il 5% infatti C = 2.4 mF 0.12 mF.


Passando invece al metodo del confronto, i limiti di V sono stati Vmax= 10 V ed Vmin= 0.5 V. Questo metodo ha fornito per Cx = 2.2 mF 0.2 mF. Quest'ultimo errore si è ottenuto dalla somma in quadratura degli errori relativi su tx , t0 e C0.


Da una media pesata sui due valori risulta Cx 2.3 mF 0.1 mF.



Tabella n° 1 : Valori misurati durante la fase di carica con condensatore C = 2.2 mF


Tempo t (sec)

Differenza di potenziale VC (V)




















































































Tabella n° 2 : Valori misurati in fase di scarica con condensatore C= 2.2 mF


Tempo (sec)

Differenza di potenziale  VC (V)

Ln VC

























































Retta dei minimi quadrati

Pendenza    -0.00742 Errore su Pendenza 6.71e-05


Intercetta   2.27 Errore su Intercetta 0.01104


Coefficiente correlazione 0.9993


Resistenza     5600 W


Capacità 0.024 F











Tabella n° 3 : Valori misurati in fase di scarica con condensatore C=1 mF


Tempo (sec)

Differenza di potenziale VC (V)













































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