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INQUINAMENTI CAUSATI DA ELEMENTI IMMESSI NELL'ATMOSFERA: PIOMBO, MERCURIO, CROMO, CLORO

chimica



INQUINAMENTI CAUSATI DA ELEMENTI IMMESSI NELL'ATMOSFERA



Il sistema vivente occupa uno strato della terra che è piuttosto sottile se confrontato con le dimensioni globali del pianeta: la BIOSFERA costituisce, infatti, lo strato superficiale del suolo, le acque subaeree (mari, lag 838b14i hi, fiumi, stagni.), e l'aria fino alle cime degli alberi più alti e poco più su. Nella biosfera alcuni elementi sono molto abbondanti e altri sono in concentrazioni minori o minime. Il sistema vivente si è evoluto adattandosi, in miliardi d'anni, alle concentrazioni dei diversi elementi che esistono normalmente nella biosfera. Ma, quando l'uomo sposta un elemento dalle viscere della terra alla biosfera, utilizzandolo per la produzione d'oggetti vari, la situazione si modifica, e la sostanza "nuova", o la sua nuova concentrazione, trovando il sistema vivente impreparato, può in vario modo danneggiarlo.


IL PIOMBO: il primo elemento che l'umanità ha immesso nella biosfera con effetti negativi è stato il piombo, un elemento fortemente nocivo per la salute. Roma fu, due millenni orsono, la prima città a dotarsi non solo d'acquedotti e fognature, ma anche di una  rete di distribuzione dell'acqua ai quartieri, e addirittura ai caseggiati. Le tubazioni della rete erano realizzate in piombo, e contenevano piombo anche i materiali con i quali si fabbricavano diverse stoviglie. L'intossicazione da piombo, o saturnismo, era perciò fra gli antichi Romani molto diffusa e grave, così che alcuni storici ipotizzano addirittura che certe deviazioni comportamentali degli imperatori e dei cortigiani durante la decadenza dell'impero fossero in relazione con il saturnismo. A volte le stoviglie in ceramica trattate con certi metodi di colorazione possono provocare intossicazione da piombo, e il saturnismo è stato per secoli la temuta malattia professionale dei tipografi (i caratteri tipografici erano, infatti, fabbricati con una lega ad alto tenore di piombo).



Ma è soprattutto ai tempi nostri che l'inquinamento da piombo si è fatto minaccioso, e non solo per la specie umana: Alle comuni BENZINE per autotrazione viene aggiunto il piombo tetraetile come antidetonante, e questo composto, molto volatile, se viene inalato si deposita nei tessuti nervosi alterando le funzioni del sistema nervoso centrale. L'inquinamento da piombo non minaccia la specie umana. Si è, infatti, costatato che anche le piante soffrono di tale inquinamento: nei campi di grano situati in prossimità di strade ad intenso traffico si rileva una diminuzione dell'attività fotosintetica.

Da anni si stanno prendendo nei diversi paesi dei provvedimenti per la sostituzione del piombo tetraetile con altri antidetonanti; in Italia ci si oriente verso l'etanolo, il comune alcol etilico. Si va gradualmente diffondendo l'uso di benzine senza piombo (dette BENZINE VERDI), adatte solo alle autovetture dotate di MARMITTA CATALITICA.


IL MERCURIO: A volte l'organismo umano viene a contatto con il mercurio senza riportarne danno: per esempio può accadere che un bambino rompa un termometro e, incuriosito, ne assaggi il contenuto: perlopiù la cosa non ha conseguenze. Ma il mercurio è tossico per chi ne respira i vapori e per chi entra in contatto con certi suoi composti; perciò è responsabile di molte malattie professionali.

Un caso tristemente noto di avvelenamento da mercurio riguarda il Giappone: fra il 1956 e il 1971 una fabbrica di acetaldeide, prodotto chimico nella cui lavorazione si utilizza mercurio come catalizzatore, inquinò con propri scarichi il fiume che sbocca nella baia di Minamata; tale inquinamento fu all'origine di una grave patologia che causò la morte di varie decine di persone. Nel fango dei fondali (come pure nel terreno) il mercurio si combina con materiali di origine organica formando metilmercurio, un composto gravemente tossico: esso viene assorbito nella catena alimentare, dai produttori e poi si concentra sempre più a ogni livello della piramide alimentare; è quindi particolarmente pericoloso per l'uomo e in generale per i carnivori.

Ancora più grave, con un numero di morti forse più elevato, fu un inquinamento avvenuto in Canada dove nel 1961, in una regione abitata unicamente da una tribù di indiani Oitbway, una cartiera impianto una fabbrica per la produzione di soda caustica, che faceva uso di mercurio. Teoricamente essa era dotata di un impianto di riciclaggio, ma prima del 1970 aveva già scaricato nell'ambiente 10t del pericoloso metallo.

A causa del grande sviluppo industriale dei paesi tributari del Mediterraneo, e principalmente dell'Italia, il pesce dei nostri mari è molto più inquinato di mercurio del pesce pescato negli oceani.


IL CROMO: Se c'è qualcosa che dà l'idea della modernità, della pulizia, dell'assoluta igiene, sono le superfici in acciaio inossidabile e quelle cromate. Sia la produzione di acciaio inossidabile, sia la cromatura degli oggetti metallici implicano l'immissione nella biosfera di un metallo pericoloso, il cromo. Anche la CONCIA del pellame, che lo trasforma in cuoio, non impiega più il tradizionale tannino ma si serve del cromo. Quindi l'inquinamento da cromo proviene da attività industriali completamente estranee l'una all'altra, e in Italia vi sono aree inquinate da cromo per effetto dei laboratori di cromatura.

L'inquinamento da cromo può in certi casi essere cangerogeno per l'uomo (cancro del polmone) e inoltre danneggia anche gli animali e le coltivazioni; ha azione nociva anche su molte specie di microrganismi, e perciò gli scarichi industriali inquinati da cromo, se mescolati agli scarichi civili, ostacolano il funzionamento degli impianti di depurazione (nei quali sono per l'appunto all'opera microrganismi che demoliscono e trasformano le sostanze inquinanti contenute nelle acque di scarico); occorre quindi tenere separati i due tipi di impianti.


IL  CLORO: Negli organismi viventi, e soprattutto negli organismi animali, il cloro svolge ruoli molto importanti: nell'organismo umano, per esempio, la secrezione gastrica di acido cloridrico (HCL) è necessaria per i processi digestivi; nata e evolutasi nell'acqua di mare, la vita ha in sé, nella biomasssa e nelle sue secrezioni, concentrazioni non indifferenti di cloruri, particolarmente di cloruro sodico. Ma le attività industriali immettono nella biosfera in forme che per gli organismi viventi sono rischiose o insidiose. Infatti il cloro non ionizzato che si libera a volte in incidenti industriali è un gas caustico, che provoca ustioni della pelle e delle mucose (occhi, vie respiratorie.). Inoltre sono tossici o cancerogeni numerosi composti organici del cloro realizzati dalla chimica moderna (plastiche, pesticidi.). Bisogna però rendere atto al cloro che esso non è sempre ambientalmente dannoso perché aggiunto all'acqua, ha un'efficace azione battericida: s'impiega perciò sia nelle piscine, sia nella potabilizzazione delle acque.




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