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IL SISTEMA ENDOCRINO - Le ghiandole endocrine, L'ipofisi, La tiroide, Le paratiroidi, Le ghiandole surrenali, La milza

anatomia



IL SISTEMA ENDOCRINO


Lo compongono le ghiandole endocrine, una serie di ghiandole che producono secreti destinati ad essere riversati nel torrente sanguifero, denominati ormoni, di natura proteica, glicoproteica e steroidea, capaci di fornire stimoli, a cui l'organismo non risponde in maniera immediata.

Queste ghiandole si formano per invaginazione del tessuto epiteliale nel tessuto connettivo sottostante, che non mantiene alcuna via di comunicazione con l'esterno. Se è presente una via di comunicazione att 727d36h raverso la quale le ghiandole inviano il secreto, diventano esocrine.


Le ghiandole endocrine

Le possiamo ritrovare: nella cavità cranica (epifisi ed ipofisi), nella parte anteriore del collo (tiroide e paratiroidi), nella cavità toracica (timo, anteriormente alla trachea, sviluppato nel bambino, che poi va involgendosi in un ammasso di tessuto adiposo), nella cavità addominale (ghiandole esocrine dell'epitelio esterno dello stomaco, le ghiandole enterocromaffini; ghiandole surrenali, sopra il rene, di natura nervosa, che producono adrenalina e noradrenalina; pancreas, 99% esocrino, 1% endocrino presso le isole di Langherans, che produce insulina, glucagone e somatostatina; gonadi, che producono testosterone oppure estrogeno e progesterone).



Tutti questi prodotti vengono condotti direttamente al circolo sanguifero.


L'ipofisi

Si trova in una nicchia dell'osso sfenoide detta sella turcica. Ha le dimensioni di un acino d'uva, cioè 1-1,5 cm. Presenta un peduncolo che la collega all'ipotalamo, una porzione del cervello. Produce una serie di ormoni che agiscono in modo da controllare le attività di tutte le altre ghiandole endocrine dell'organismo.

La si può dividere in due parti, data la loro diversa origine embriologica: la zona ad origine nervosa è quella che la connette al cervello, mentre l'altra ha origine epiteliale, per invaginazione.

La parte nervosa (neuroipofisi) è in grado di produrre due ormoni: la vasopressina (ADH - ormone antidiuretico) che agisce sul rene e l'ossitocina, che agisce sulla muscolatura liscia dei visceri. La vasopressina favorisce il riassorbimento a livello tubulare distale nel nefrone: viene rilasciata quando c'è variazione di pressione nel corpuscolo renale. L'ossitocina agisce sulla muscolatura liscia, prevalentemente sulla parete muscolare dell'utero (nella donna) al momento delle contrazioni del parto, mentre nell'uomo agisce contraendo i primi tratti delle vie spermatiche.

La parte epiteliale (adenoipofisi), invece, produce molti più ormoni: ACTH, che risveglia le ghiandole surrenali; TSH, che agisce sulla tiroide; GH o ormone della crescita, che agisce sulle ossa e sui muscoli, favorendo il metabolismo cellulare; PRL o prolattina, che stimola la produzione di latte da parte delle ghiandole mammarie (dopo il parto); FSH o LH, due ormoni che regolano la produzione ormonale delle gonadi (follicolostimolante e luteinizzante); LSH, agisce sui melanociti, le cellule pigmentate della pelle.

Tutti questi ormoni rappresentano un legame chimico con le cellule recettrici presenti nel flusso sanguigno, che andranno poi a colpire le cellule bersaglio, sugli organi. Ad esempio se vi è carenza nella produzione di GH può subentrare il nanismo ipofisario.

I due ormoni rilasciati dalla neuroipofisi vengono prodotti a livello ipotalamico e da lì passano nel peduncolo fino alla neuroipofisi. La neuroipofisi è dunque formata da neuroni, modificati allo scopo di produrre ormoni; questi neuroni si radunano in agglomerati, detti nucleo sopraottico e nucleo paraventricolare, circondati (nei bottoni sinaptici) da capillari sanguiferi fenestrati perché possano passarci gli ormoni.

L'adenoipofisi viene poi divisa a sua volta in tre parti: pars distalis, la più estesa, pars intermedia, separa l'adenoipofisi dalla neuroipofisi, ed infine pars tuberalis, attorno al peduncolo. Ha inoltre una struttura molto diversa: ogni cellula si specializza per creare un differente ormone. In questa porzione dell'ipofisi c'è una vasta rete capillare di tipo fenestrato, detta stavolta circolo portale o collaterale ipofisario, che permette l'immissione in circolo degli ormoni.


La tiroide

Prende rapporto posteriormente con la cartilagine tiroidea della laringe e lateralmente con i grandi vasi del collo, essendo anche fortemente vascolarizzata.

La si può dividere in due lobi laterali e nell'istmo, la porzione centrale. In certi soggetti c'è anche un piccolo prolungamento, detto lobo piramidale. Ha un aspetto lobulare, conferitole dalla presenza dei numerosi vasi sanguiferi. Le dimensioni possono variare in seguito a particolari condizioni, come ad esempio durante il ciclo ovarico o quello uterino nella donna ed è diversa nel bambino rispetto all'adulto.

Presenta un rivestimento esterno, detto capsula, che aderisce al parenchima tiroideo e all'esterno si trova la guaina. Sono entrambi tessuti di natura connettivale, all'interno dei quali scorrono i vasi sanguiferi che si ramificano per entrare nel parenchima.

Il parenchima tiroideo è di tipo follicolare: i follicoli sono separati dalla capsula e dalla guaina per mezzo di piccoli setti connettivali, dove si diramano i capillari che vascolarizzano i vari follicoli. Il follicolo presenta uno spazio esterno, la cavità follicolare, circondato da cellule anch'esse di tipo follicolare. All'interno delle cavità si trova una sostanza di natura proteica, la colloide, prodotta dalle cellule follicolari.



La colloide è un preormone: legando i suoi amminoacidi ad atomi di I (almeno 3-4), che ricava dai vari sali di I che assorbe dal torrente sanguifero la colloide o tireoglobulina diventa ormone T3 (3 atomi di I) o T4 (4 atomi di I) detto anche tiroina. A questo punto, dato che le cellule follicolari non oppongono alcuna resistenza, l'ormone può passare nel torrente sanguifero.Questo è l'unico esempio di ormone che viene prodotto in due tempi/luoghi diversi. L'ormone tiroideo va ad agire sul metabolismo cellulare aumentando l'assorbimento di O2.

Diversi aspetti del follicolo identificano lo stato della tiroide in quel momento. Ad esempio se i follicoli sono di piccole dimensioni, vuol dire che la ghiandola è in fase di riposo dopo aver prodotto la colloide, mentre se sono più grossi, significa che stanno producendo proteine.

L'inizio della sintesi proteica si ha per mezzo dello stimolo che crea l'ormone TSH.

All'interno dei follicoli troviamo poi un'altra popolazione cellulare: la cellule parafollicolari, o cellule C. Producono la calcitonina, che viene immessa direttamente nel sangue e ne regola il tasso di Ca, riducendolo se è troppo elevato.


Le paratiroidi

Poste vicino alla tiroide, si trovano in diverse posizioni: esterne al parenchima tiroideo ma dentro la guaina (2 per lato, in corrispondenza dei 2 lobi tiroidei) oppure interne al parenchima. Sono costituite dalle cellule principali e dalle cellule ossifile, ma l'ormone paratiroideo viene prodotto dalle cellule principali. Questo ormone interviene nel metabolismo del Ca, alzandone il tasso nel sangue, se è basso. Le cellule ossifile sono poche e pressoché sconosciute, ma si pensa che siano uno stadio giovanile delle principali.

Anche queste ghiandole sono circondate da una trama vascolare.


Il timo

Posto nella parte superiore della cavità toracica, molto sviluppato nel bambino (si estende fino al cuore), nell'adulto subisce una grande involuzione.

Ha un aspetto lobulare, i setti sono delimitati dalla guaina e dalla capsula che li inviano anche all'interno del parenchima.

I lobuli presentano una parte interna più chiara, detta sostanza midollare, ed una parte esterna più scura, chiamata sostanza corticale.

Il timo è una ghiandola endocrina particolare: è formata da cellule che appartengono alla linea bianca del sangue, i linfociti, che riconoscono le sostanze estranee, sviluppando i linfociti T, che agiscono da sistema immunitario. Nel bambino questa è la funzione più importante del timo, in modo che il corpo possa poi riconoscere le sostanze estranee. Gli elementi che formano la ghiandola sono quindi precursori dei linfociti T.

In età adulta il timo si involve in tessuto adiposo. In un esperimento (iniezione di parti funzionanti del timo nei topolini) in alcuni di essi si è notato che vivevano più a lungo, quindi si ipotizza che l'involuzione del timo partecipi ai processi di invecchiamento.

Gli ormoni che produce il timo sono ancora in fase di studio, però la sostanza viene in generale chiamata timosina.


Le ghiandole surrenali

Sono due, poste sul polo apicale dei reni, una per rene, ai lati della colonna vertebrale; sono ghiandole retroperitoneali e presentano un aspetto lievemente lobulare; quella di sinistra è più schiacciata. Sono fortemente vascolarizzate ed hanno un colorito giallastro (dovuto ad una buona componente lipidica presente nella loro struttura).



Producono diversi ormoni, con funzioni diverse, che nell'insieme vengono definiti corticosteroidi.

Anche in queste ghiandole individuiamo due parti: una esterna, corticale, ed una interna, midollare, che ha origine nervose, quindi è controllata dal sistema nervoso simpatico.

Gli ormoni prodotti dalla parte corticale sono prodotti da tre zone diverse, identificabili dal loro aspetto: la zona glomerulare, esterna, produce ormoni mineral-corticoidi, che agiscono a livello renale favorendo l'assorbimento minerale (soprattutto di Na+); la zona fascicolata, mediana, produce ormoni glico-corticoidi, che intervengono nel metabolismo degli zuccheri (soprattutto nell'immagazzinamento sotto forma di glicogeno), come il cortisolo, che a livello epatico si trasforma in cortisone; l'ultima zona, la zona reticolare, più interna, adiacente alla parte midollare, produce due ormoni, l'adrenalina e la noradrenalina, due neurotrasmettitori che agiscono a livello nervoso, aumentando il metabolismo (l'adrenalina rende irregolare la produzione e l'utilizzo di ossigeno) o riducendolo (la noradrenalina lo riporta in condizioni normali).


L'epifisi

Si tratta di una ghiandola più piccola posta nel cranio, formata da cellule di natura nervosa dette pineacociti, produce l'ormone melatonina.

Questo ormone è soggetto al circolo circodiano, cioè all'alternarsi di luce e buio durante la giornata (di notte viene prodotta, mentre di giorno si assopisce).

Interviene nel controllo dell'attività delle gonadi; nell'uomo è fortemente legata alle fasi di sonno e veglia (a diversi fusi orari infatti il corpo si deve adattare).

La melatonina, essendo priva di effetti collaterali, può essere somministrata ai bambini che soffrono d'insonnia.


La milza

Viene definito anche un organo linfoide, appartenendo al sistema linfoide dell'apparato digerente; si trova nella regione ipocondriaca sinistra e si estende sotto la cupola diaframmatica.

Presenta un colore rosso-bruno, data la fortissima vascolarizzazione; è friabile e non è un organo indispensabile alla vita dell'organismo.

Svolge varie funzioni, come la distruzione dei globuli rossi invecchiati, il recupero delle sostanze ancora utili (dopo la distruzione dei globuli), come il ferro, è sede di linfociti T e B (è una barriera difensiva legata al sistema immunitario).

Prende rapporto con il diaframma, anteriormente con lo stomaco, posteriormente con il pancreas e il rene sinistro, e ciò si può vedere dall'impronta che questi organi lasciano sulla milza stessa.

Ha le caratteristiche di un organo parenchimatoso, possiede un ilo in cui si inseriscono i vasi sanguiferi; è un organo peritoneale (il peritoneo che la ricopre si origina da un foglietto dello stomaco che origina il legamento gastro-dienale, che si apre a le avvolge completamente.

Il parenchima è costituito di due parti: la polpa rossa (così chiamata perché formata dalla stessa componente delle cellule del sangue) e la polpa bianca, che formano un reticolo costituito da tutta la porzione vascolare.

All'esterno vediamo un rivestimento capsulare, formato dal peritoneo, mentre all'interno troviamo in gran parte la polpa rossa, in cui incontriamo una gran numero di macrofagi, che eliminano i globuli rossi invecchiati.

La polpa bianca è invece organizzata a formare dei cerchi, detti linfonoduli, formati da linfociti, che riconoscono e attaccano le sostanze estranee.







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