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SOSTANZE PRESENTI NEL PLASMA

medicina



La parte liquida del sangue è costituita dal plasma , mentre la sospensione è costituita dai globuli rossi o eritrociti, globuli bianchi o leucociti, e piastrine o trombociti.

Il plasma, come visto dall'ematocrito, rappresenta il 55% della massa totale del sangue. Dal punto di vista ionico, nel sangue si ha una elevata concentrazione di ioni sodio, di cloro e di calcio, e una bassissima concentrazione di ferro. Possiamo dire che quasi tutto il ferro e il potassio dell'organismo sono presenti nei globuli rossi.


SOSTANZE PRESENTI NEL PLASMA

90% Acqua

6/7% PROTEINE: sieroalbumine 4%; sieroglobuline 2,7%; fibri 616j91g nogeno 0,3% (funzione di trasporto)

Proteine regolatrici e protettive: ormoni, anticorpi ed enzimi

0,9% SOSTANZE INORGANICHE: sodio e cloro principalmente, altri potassio, ferro, iodio, bicarbonato e calcio

SOSTANZE ORGANICHE: materiali nutritivi e di rifiuto

Gas RESPIRATORI: ossigeno e anidride carbonica


LE PROTEINE DEL PLASMA

Tutte le proteine conferiscono al plasma una certa pressione che si chiama PRESSIONE ONCOTICA o COLLOIDO OSMOTICA che è dell'ordine di 25mmHg.



Tale pressione resta costante in tutto il circolo sanguigno in quanto i vasi sono impermeabili alle proteine, e determina un richiamo di acqua dai luoghi extracellulari al plasma.

Una carenza di proteine può essere determinata da diversi fattori: può derivare da un cattivo apporto alimentare; da un deficit di produzione a livello del fegato; o da una perdita delle proteine. La conseguenza più vistosa di una diminuzione del tasso di proteine nel plasma è il fenomeno dell'EDEMA, che consiste in una ritenzione dell'acqua a livello dei tessuti, in quanto l'abbassamento della quota proteica del sangue determina una diminuzione di pressione osmotica con mancato richiamo di liquidi da parte del sangue.


Tra le proteine, le albumine sono maggiormente responsabili di questa pressione, perché hanno peso molecolare molto basso da 4 a 4,56 g/% del totale. Sono inoltre le più piccole e quindi le più numerose, hanno peso molecolare variabile da 65mila a 70mila.

Le globuline, si distinguono dalle albumine per le loro dimensioni. In esse si distinguono tre frazioni chiamate alfa, beta e gamma, nel gruppo alfa, a sua volta si distinguono e alfa1 alfa2.



Fisiologia 11 ottobre

Le alfa hanno tutte funzioni di trasporto, ad esempio esiste una proteina contenente rame che si chiama CERULOPLASMINA.

Anche le beta hanno funzioni di trasporto, tra esse ricordiamo la TRANSFERRINA chiamata SIDEROFILLINA , che è una glicoproteina contenete ferro e lo trasporta dall'apparato digerente al midollo osseo, dove viene utilizzato per la sintesi della emoglobina; altre betaglobuline formano, legandosi a lipidi, le lipoproteine; le alfaglobuline e anche le betaglobuline sono legate alla produzione di anticorpi e prendono il numero e il nome di immunoglobuline.

Il fibrinogeno, glicoproteina dal peso molecolare di 346mila , è responsabile della coagulazione del sangue in quanto si trasforma da sol a gel.


Tutte le proteine del plasma svolgono un ruolo fondamentale nella regolazione degli equilibri acido-base in quanto sono anfotere, nel senso che hanno la capacità di comportarsi da acidi o da basi a seconda del mezzo in cui vengono a trovarsi. Esse infatti sono costituite da catene di amminoacidi legati tra loro dal legame carbamminico CONH, inoltre posseggono dei gruppi amminici liberi di NH2 che legano atomi di idrogeno e quindi hanno carattere basico, e gruppi COOH acidi che liberano H+.

Come tutte le sostanze anfotere, le proteine hanno un punto isolettrico, al quale le molecole diventano elettricamente neutre e quindi tendono a precipitare. Per le proteine plasmatiche, il punto isoelettrico e compreso tra ph=4 e pH=6. Nel sangue (pH=7,4) le proteine si comportano da acidi deboli per cui si combinano con le basi disponibili e con i metalli alcalini quali sodio e potassio, ha formare proteinati.

Per il mantenimento dell'omeostasi è fondamentale che il tasso delle singole frazioni rimanga nella norma.


L'ELETTROFORESI

Esiste un metodo per separare e quantificare le frazioni di proteine, che si basa sulla capacità delle proteine di migrare in un campo elettrico, e prende il nome di ELETTROFORESI.

Esso è stato brevettato nel 1937, ma è tuttora valido e usato. Si effettua o con un tubo a U, o con carta da filtro. In un tubo a U, viene posta una certa quantità di sangue a contatto con una soluzione tampone a un determinato pH. Nel tubo, alle due estremità, vengono inseriti due elettrodi che creano una differenza di potenziale da i due estremi della colonna liquida. Le proteine, a seconda del pH del tampone, migreranno al polo di segno opposto, ma una volta prodotta questa migrazione, mediante sistemi ottici si possono ottenere delle registrazioni fotografiche, che mostreranno la velocità di migrazione delle diverse proteine in ordine arrivo e faranno vedere anche la loro distribuzione.


Fisiologia 11 ottobre

Con questi sistemi si evidenzia come la proteina che migra più rapidamente è ovviamente l'albumina che in ordine decrescente è seguita dall' alfa1 e alfa2, poi le beta, fibrinogeno e in ultimo le gamma.





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