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ROSOLIA

medicina




ROSOLIA


La rosolia è una malattia infettiva causata da un virus del genere Rubivirus, più comune nell'età infantile e si trasmette solo nell'uomo. Una volta contratta, la rosolia dà un'immunizzazione teoricamente definitiva. Di solito benigna per i bambini, divent 515c24f a pericolosa durante la gravidanza perché può portare gravi conseguenze al feto. La rosolia presenta infatti alti rischi per il feto, sopratutto se la madre contrae la malattia all'inizio della gravidanza. Nelle prime settimane l'infezione può generare un aborto spontaneo o morte intra-uterina. Il feto però può anche venire infettato, soprattutto nei primi sei mesi di gravidanza, e contrarre la cosiddetta sindrome della rosolia congenita (Src), che può provocare difetti alla vista o cecità completa, sordità, malformazioni cardiache, ritardo mentale nel neonato. La rosolia si diffonde tramite le goccioline respiratorie diffuse nell'aria dal malato o il contatto diretto con le secrezioni nasofaringee. La malattia, che ha una incubazione di 2-3 settimane prima della comparsa dei sintomi, è contagiosa nella settimana che precede l'apparizione dell'eruzione cutanea e per i 4 giorni successivi. I sintomi più comuni della rosolia sono lievi ed evidenti per un periodo di 5-10 giorni, anche se in un alto numero di casi possono non manifestarsi affatto. Nell'adulto, durante i primi cinque giorni di decorso, i sintomi principali possono includere:eruzione cutanea consistente in piccole macchie rosa e durano 2-3 giorni; febbre lieve e mal di testa; dolori articolari. Al momento non esiste una terapia specifica della rosolia, a parte l'uso di paracetamolo per abbassare la febbre. L'arma migliore contro la malattia è la vaccinazione preventiva, con il vaccino vivo attenuato, con un'efficacia 95% e che garantisce immunità a vita. Non si tratta di una vaccinazione obbligatoria, ma è consigliata e gratuita, sia per tutti i bambini che per le ragazze non immunizzate dopo la pubertà e per tutti gli operatori che svolgono mansioni a contatto con bambini e/o con donne in età riproduttiva.
Per i nuovi nati, si consiglia una prima dose verso i 12-15 mesi di età, e un richiamo verso i 5-6 anni.









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