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Del senso 2 - Comunicazione con 2 O

comunicazione





Del senso 2

A.J. Greimas

Di Fabrizio Monaco



1. GLI OGGETTI DI VALORE    p.17


Gli oggetti di valore si distinguono fondamentalmente in fornitori di beni (+ da distinguere in consumabili e tesaurizzabili) e servizi (le virtu'=> sono aiutanti modali con proprie sfere di competenza)


Oggetto e valore.

  • Oggetto = forma figurativa dell'oggetto   vs. Valore = desiderio di quell'oggetto.

Oggetto: luogo sintattico dove si fissa il Valore; il Valore e' percepibile solo come cio' che esso non e': per opposizione.



Insieme (Oggetto + Valore) sono considerabili come i lessemi in linguistica = somma di virtualita' la cui organizzaz. Interna e' svelabile solo con percorsi sintattici discorsivi.Ne deriva:

    1. ogni oggetto e' riconoscibile solo attraverso le sue determinazioni, non in se'!
    2. determinazioni percepite come differenze sull'oggetto
    3. l'esistenza dei valori presuppone l'oggetto che rimane inconoscibile.

+ solo la messa in scena sintattica puo' rendere conto dell'incontro oggetti/valori; la comprensione si basa sui valori non sull'oggetto.


Il Soggetto e il valore.

  • Il Soggetto, S, e' messo in relazione, dall'enunciato, con un Oggetto, O, (che e' valore desiderato) => il S diventa 'valorizzato' dall'O (che diventa un valore del soggetto). Semanticamente il Soggetto esiste per la sua ricerca del valore dell'Oggetto; per il suo voler/dover-essere, quindi.

Valore soggettivo e Oggettivo.

  • Quando una congiunzione con un O (S∩O) e' tradotta con 'ESSERE' si ha valore soggettivo , quando e' trad. con 'AVERE' si ha valore oggettivo (=> distinzione tra esteriorizzazione/interiorizzazione dei valori)
  • Uno stesso enunciato semiotico (come S∩O) puo' essere tradotto in molti modi; + una stessa sintassi (livello di superficie) puo' rendere conto di una narrazione (liv. profondo) psico-semiotica (vita interna del S) o socio-s 333j92d emiotica (ideologie e mitologie); ma il piu' delle volte narrazione come somma di questi due.

Narrativizzazione e valori.

  • Lo schema sintattico elementare guida il S e seleziona i valori in un O. Cosi' S e O acquistano esistenza semiotica. Questo perche' l'esistenza semiotica e' una relazione strutturale.
  • NARRATIVIZZAZIONE: concatenazione di stati narrativi; allestimento sintagmatico (profondo) di valori che manipola gli elementi costitutivi dell'enunciato canonico :
    1. operando sostituzioni di S
    2. sostituendo O di valore tra loro
    3. producendo trasformazioni della funzione

(+ ipotizzando S e O come costanti la funzione viene definita come GIUNZIONE che e' composta da congiunzione, ∩, e disgiunzione, U)

il passaggio da ∩ a U, e viceversa, puo' essere operato solo da un meta-Soggetto operatore, con statuto nell'enunciato del fare.

Realizzazione: trasformazione che stabilisce una congiunzione (∩) tra S e O + Valore Realizzato: valore nell'Oggetto nel momento in cui si trova in congiunzione col Soggetto.

Virtualizzazione: trasformazione che opera la disgiunzione tra S e O: contrario di realizzazione (SUO); la relazione tra S e O non e' interrotta, altrimenti si avrebbe la scomparsa semantica di S e O

(=> il trovare O: percepirlo come valore venuto dal nulla e stabilisce la prima relazione col S; il perdere O: disgiunzione + abolizione totale di relazione con S => distruzione semiotica di S e di O. Questo vuol dire che trovare e perdere sono concepiti come congiunzioni e disgiunzioni assolute attraverso le quali questo 'universo immanente' comunica con un 'univ. trascendente', fonte e depositario di nuovi valori!).

3 casi di manipolazione dei valori (+ p.27/28):


1- Comunicazione con un solo O.

  • In questo caso la giunzione mette in gioco 2 S con un solo O. La loro relazione con l'Oggetto e' solidale: SOLIDARIETA': presupposizione reciproca tra due enunciati (se cambia uno lo fara' inevitabilmente anche l'altro)
  • Giunzione sintagmatica: giunzione coinvolgente un solo S.

Giunzione paradigmatica: giunzione coinvolgente 2 diversi S in maniera solidale. p. 31.

Esistono cosi' 2 PROGRAMMI NARRATIVI, PN, diversi e paralleli: uno riguardante il singolo S e uno riguardante la sua relazione con l'altro S.

  • Il passaggio dell'O da un S all'altro avviene attraverso TRASFORMAZIONI: passaggio da uno stato giuntivo all'altro per mezzo di un Soggetto del fare (che puo' essere uno dei 2 Soggetti o un terzo).

Da qui' si puo' intendere la narrativita' come una serie di trasformazioni che hanno come risultato giunzioni.

  • Il trasferimento dell'O da un S all'altro e' un trasferimento di valori se considerato dal punto di vista dell'O; e' un atto di comunicazione, (dove comunicazione = ogni relazione tra Soggetti), se si considerano le relazioni tra S e intendendo uno dei 2 S anche come S del fare trasformativo.

Allora discorso narrativo = serie di atti comunicativi

Valore = valore di scambio

4 tipi di trasformazioni narrative dove S∩O e' il Sogg. REALE e SUO e' il Sogg. VIRTUALE :

APPROPRIAZIONE (realizzazione Riflessiva): S1 e' il S della trasformazione, e' in disgiunzione con O e agisce per appropriarsene - determina una spoliazione

ATTRIBUZIONE (realizzazione Transitiva): S2 e' il S della trasformazione, e' in disgiunzione con O e riceve l'O - presuppone una rinuncia

RINUNCIA (virtualizzazione Riflessiva): ): S1 e' il S della trasformazione, e' in congiunzione con O e agisce rinunciando all'O - determina un'attribuzione

SPOLIAZIONE (virtualizzazione Transitiva): S2 e' il S della trasformazione, e' in congiunzione con O e viene privato dell'O - presuppone una appropriazione

PROVA: appropriazione e relativa spoliazione

DONO: attribuzione e relativa rinuncia.


2 - Comunicazione con 2 O.

  • CONTRO DONO: L'O viene dato da un S all'altro che poi lo riporta al primo S.
  • Il contro dono e' allora un DONO RECIPROCO: 2 rinunce + 2 attribuzioni reciproche di uno stesso O, 2 trasformazioni che si annullano.
  • SCAMBIO VIRTUALE: con 2 O. Il primo O e' dato da un S all'altro che fa la stessa cosa con il secondo O. Gli O scambiati conservano il loro valore per entrambi i Soggetti.
  • SCAMBIO REALIZZATO: quando un O posseduto cessa di avere un valore per il S che lo possiede e,viceversa, viene investito da valore da chi lo desidera.

Lo scambio virtuale e quello realizzato presuppongono una equivalenza dei valori degli O. Per stabilire questa equivalenza bisogna possedere un sapere preliminare circa il 'valore' dei valori => lo scambio equilibrato si basa su una fiducia reciproca (contratto fiduciario) => pericolo di inganno (sarebbe da considerarsi una PROVA piu' che un DONO RECIPROCO).


3 - Comunicazione partecipativa, (O proveniente da un universo trascendente).

  • Il S che agisce possiede valori trascendenti MA e' in contatto con l'universo immanente => al tempo stesso S reale e trascendente + i destinatari sono al tempo stesso immanenti e virtuali (reali quando saranno ∩ con O)
  • Il S che agisce non si priva dell'O una volta che lo cede.


2. ATTANTI, ATTORI, FIGURE    p.45


  • ATTANTE: appartenente a una sintassi narrativa (livello profondo)
  • ATTORE: appartenente ai discorsi particolari dove sono (liv. di superficie) + p.55
  • Possono esserci piu' attanti in un solo attore ed un solo attante puo' appartenere a piu' attori.

Strutture narrative.

La struttura attanziale.

Sintagmaticamente: racconto come ENUNCIATO GLOBALE scomponibile in piu' ENUNCIATI NARRATIVI concatenati (equivalenti alle 'funzioni' di Propp) + funzioni: il verbo-predicato dell'enunciato nelle relazioni tra attanti nell'enunciato, analizzabili sul piano individuale o sociale. p.46/47

Paradigmaticamente: ogni racconto e' strutturato su una struttura elementare di insiemi isotopi (ossia con lo stesso piano di lettura) rappresentabile sul QUADRATO SEMIOTICO vedi p.47

Quindi: in un racconto si hanno due tipi di DEISSI (positiva vs negativa) => da qui' una struttura attanziale (almeno) sdoppiata: ciascun attante puo' essere relazionato sia alla deissi positiva che a quella negativa.

Inserire un enunciato in una deissi significa attribuirgli un contesto spazio-temporale e identificare Soggetti e partecipanti con fattori deittici.


Competenze e performanze.

PERFORMANZA: fare del soggetto. Presuppone una competenza che nel racconto viene esplicitata

COMPETENZA: volere, potere, sapere fare del Soggetto

Competenza + performanza come unione/presupposizione di langue e parole per Saussure

  • Sogg. performante e S competente non sono diversi ma due istanze di un solo attante

L'attante puo' assumere un certo numero di RUOLI ATTANZIALI che sono definiti sintatticamente (dalla posizione di S nella narrazione) e morfologicamente (dall'investimento modale)

L'acquisizione/scambio dei ruoli attanziali e' complicato dal loro stato di ESSERE e di SEMBRARE, vedi p.50, che producono 4 posizioni:

SEGRETO: essere e non-sembrare

VERO: essere e sembrare

MENZOGNA: sembrare ma non-essere

FALSO: non sembrare e non essere


Struttura attoriale.

  • RUOLI ATTANZIALI: definiscono le competenze del Soggetto
  • Ogni attante e ruolo attanziale puo' esistere in un attore autonomo o in attori diversi

+ gli stessi attori possono essere diversi al loro interno: 2 casi estremi: 1 attore per ogni attante e ruolo attanziale; 1 solo attore per tutti i ruoli attanziali e attanti => si parla nel primo caso di struttura attoriale OGGETTIVATA e nel secondo SOGGETTIVATA.

Ma la maggioranza dei casi e' tra questi 2 estremi.



Strutture discorsive.

MODELLI ATTANZIALI: si determinano in base ai ruoli attanziali; hanno funzione di articolazione logica che aumenta la leggibilita' di un testo in quanto sono 'modelli di prevedibilita''

Per analizzare un testo bisogna scomporre i piani del contenuto e del significato in componenti piu' piccole: FIGURE

FORME NARRATIVE: organizzaz. particolari della forma semiotica del contenuto

ATTORE: considerabile come un lessema in linguistica: costituito semanticamente da un nucleo semico (figura nucleare) a partire dalla quale alcune virtualita' si sviluppano. Ogni discorso non e' che una realizzazione parziale delle virtualita'. Nascono cosi'costellazioni figurative (somma di figure lessematiche presentate nel quadro degli enunciati) con loro organizzazione propria (configurazioni discorsive). Questa figura e' manipolata dalla sintassi durante il racconto.


Livello NARRATIVO: programma di grammatica narrativa;, determinato dalla distribuzione dei ruoli attanziali

Livello DISCORSIVO: configurazioni da universi collettivi/individuali chiusi, sorta di 'dizionario discorsivo' = lista di figure lessematiche con le loro possibilita' sememiche di contestualizzazione => molta meno liberta' che nella costruzione del liv. narrativo! E' la 'forma' del contenuto.

o   Questi livelli sono autonomi e indipendenti; la loro congiunzione significa unire la forma grammaticale della narrazione (liv. discorsivo) ai contenuti (liv. narrativo), creando messaggi forniti di senso.

Le varianti nella narrazione derivano dalle caratteristiche polisemiche delle figure => diverse configurazioni discorsive

Pluri-isotopia: una figura da luogo a piu' significazioni in un solo discorso

Pluri-varianza: una fig. da luogo ad una significazione unica in diversi discorsi

RUOLO TEMATICO: rappresentazione, sotto forma attanziale, di un tema o di un percorso tematico. Si ottiene riducendo la config. discorsiva ad un solo percorso figurativo (allo sviluppo di una sola figura) + riducendo questo percorso ad un agente competente che lo assume.

Questo avviene attraverso i RUOLI ATTANZIALI che permettono il passaggio dalla struttura narrativa (profonda) a quella discorsiva (di superficie) selezionando ruoli tematici, appunto => ruoli attanziali = discorsivizzazione di ruoli tematici.




3. MODALITA'    p.65


Strutture modali semplici.

MODALIZZAZIONE: modificazione di un predicato ad opera di un Soggetto => atto di linguaggio dove nasce la modalita'

  • Predicato: funzione logica (enunciato = F(A, A1, .)) distinguibile in due funzioni elementari:

a) FARE: (trasformazione); e' una categoria semantica proiettabile sul quadrato semiotico (ossia suscettibile di una articolazione logica) come /asserzione/ vs /negazione/ + p.67

b) ESSERE: (giunzione); proiettabile come /congiunzione/ vs /disgiunzione/ + p.68

  • Enunciato elementare: ( del fare e dell'essere); permettono la definizione di una teoria linguistica base (generale) nella narrazione.

  • PERFORMANZA: organizzazione ipotattica dei due enunciati elementari (fare + essere) che corrisponde alla categoria del /far-essere/ + nota p. 68

E' cosa differente dell'atto ('cio' che fa essere'): manca l'essere del fare, che e' la competenza, presupposta dalla performanza.

Performanza e competenza sono trasformazioni di predicato (MODALIZZAZIONI, STRUTTURE MODALI)

  • Competenza pragmatica: 'essere del fare'; competenza cognitiva: 'essere dell'essere' (?)
  • ATTO: 'cio' che fa essere'. Somma di performanza e competenza.

  • MODALIZZAZIONI TRASLATIVE: il Soggetto modalizzante e' diverso da quello il cui predicato e' modalizzato p. 70/71:

I. fare che modalizza l'essere :(performanza)

II. essere che modalizza il fare :(competenza)

III. fare che modalizza il fare :(fattitive: ogni enunciato del fare di un S puo' modificare qualsiasi altro enunciato, di qualunque tipo, di un altro S => queste modalizzazioni ricoprono l'intero campo della comunicazione)

IV. essere che modalizza l'essere :(veridittive: l'enunciato di stato di un S puo' modificare qualsiasi enunciato di stato di un altro S)


  • possiamo allora dire che le 4 strutture modali del PN canonico (MANIPOLAZIONE, COMPETENZA, PERFORMANZA e SANZIONE) sono modalizzazioni:

I. manipolazione (DESTINANTE/MANDANTE) = performanza cognitiva fattitiva (/far-essere/) del primo S. Presuppone la competenza del secondo S (II.)

II. competenza = l'essere del fare, del secondo S

III. performanza = /far-essere/ , del secondo S (insieme a II. e' ATTO PRAGMATICO)

IV. sanzione (DESTINANTE) = competenza cognitiva veridittiva (essere dell'essere)del primo S. Presuppone la performanza del secondo S (III.)

vedi p. XIII + 73


Surmodalizzazioni.

  • La competenza (e conseguentemente la performanza) e' suscettibile di articolazioni diverse (surmodalizzazioni), secondo 4 modalita': /volere/ /dovere/ /potere/ /sapere/

Ogni modalita' e' considerabile una forma di modificazione del predicato e puo' quindi essere proiettata sul quadrato.

Modalita' ALETICHE: tutte le modalita' che riguardano l'essere

Modalita' DEONTICHE: il 'dovere morale' di fare (/dovere/ fare)

Modalita' BULESTICHE: il proprio personale volere (/volere/ fare)

  • Le modificazioni dei predicati possono essere categorizzate e denominate. Cosi' facendo i predicati modali diventano valori modali = denominazioni con definizioni sintattiche
  • Si puo' articolare la competenza cosi':



COMPETENZA

PERFORMANZA

Modalita'

virtualizzanti

Modalita'

attualizzanti

Modalita'

realizzanti


Dover-fare

Voler-fare


Poter-fare

Saper-fare


Far-essere


Confronti modali.

  • Ponendo in parallelo le categorie del /voler-essere/ e del /poter-essere/ si ottengono diverse combinazioni (p.80/81), distinguibili in due categorie:

COMPATIBILITA': accoppiamenti i cui termini appartengono alla stessa deissi (verticalmente sul quadrato semiotico)

INCOMPATIBILITA': accoppiamenti tra termini di deissi diverse

Ancora distinguibili in:

COMPATIBILITA':

COMPLEMENTARITA': 2 termini nella stessa posizione tassica (sul quadrato)

CONFORMITA': 2 termini diversi della stessa deissi

INCOMPATIBILITA':

CONTRARIETA': 2 termini in posizione tassica di contraddizione

CONTRADDIZIONE: 2 termini in posizione tassica di contrarieta'


Quadrato semiotico: 1    2

1-4 + 2-3: DEISSI

1-2 + 4-3: ASSI

1-3 + 2-4: SCHEMI    4 3

1, 2, 3, 4: valori virtuali 

POSIZIONI TASSICHE:

1-2 = CONTRARIETA'

1-3 = CONTRADDIZIONE

1-4 = COMPLEMENTARITA'











4. MODALIZZAZIONI DELL'ESSERE    p.89


  • I valori del quadrato sono detti valori virtuali (astratti)e sono assiologie (valori assiologici) perche' relazionati tra loro in categorie /euforiche/ vs /disforiche/ (deissi positiva vs negativa).
  • Le strutture semiotiche sono:

PROFONDE = VIRTUALI

SEMIO-NARRATIVE = ATTUALIZZATE

DISCORSIVE = REALIZZANTI

  • Stessa cosa per le modalizzazioni del S del fare (acquisizione della competenza):

VIRTUALIZZANTI = /dovere/ /volere/ fare

ATTUALIZZANTI = /potere/ /sapere/ fare

REALIZZANTI = /far-essere/


Conversione.

Dalle strutture profonde a quelle di superficie attraverso il meccanismo di CONVERSIONE = nuova unita' ETERO-MORFA e OMO-TOPICA rispetto a quella di origine.(mantenimento del loro statuto di valori).

Avviene sui 2 livelli del valore assiologico:

i VALORI: convertito quando e' investito nelle entita' sintattiche, quando diventa (si trasferisce nel) Oggetto, definiti a loro volta dalla relaz. con il S

valori considerati sotto l'aspetto TIMICO (livello amorfo, profondo): convertito quando inscritto nello spazio MODALE che e' una sovra-articolazione dello spazio timico. A livello di superficie assume quindi diverse categorie modali determinate sintatticamente.

SPAZIO TIMICO: luogo di esistenza delle modalita' a livello profondo, (che poi diventano modalita' vere e proprie al livello discorsivo)

SPAZIO MODALE: luogo di esistenza delle modalita' a livello di superficie (omo-topico ed etero-morfo rispetto all'origine (spazio timico)


Competenza e esistenza modale.

  • Competenza modale: modalita' del S del fare. Modalizzazioni del fare = modificazioni del S del fare

Esistenza modale: modalita' dell'Oggetto di valore (del sue valore). Modalizzazione dell'essere = modificazioni dell'O.

  • Le modalizzazioni sono antecedenti alle operazioni sintattiche che descrivono gli enunciati

Si possono distinguere 2 classi di modalita':

modalita' DEL FARE: che reggono relazioni intenzionali

modalita' DI STATO: che reggono relazioni esistenziali.

e 2 tipi di modalizzazioni:

    1. modalizzazioni DEL FARE: modificazioni del S dal fare le cui modalita' rappresentano la sua COMPETENZA MODALE. E' un 'agente'

modalizzazioni DELL'ESSERE: modificazioni dell'O di valore le cui modalita' costituiscono la sua esistenza. E' un 'paziente'


Valori modalizzati.

Il valore puo' essere considerato una struttura modale che modifica una relazione esistenziale

Un S puo' essere congiunto o disgiunto con un O di valore => il S possiede una esistenza modale modificabile (da lui o da altri S del fare)

Piu' modalizzazioni possono agire contemporaneamente su uno stesso valore

Un S puo' essere in relazione modale con piu' O contemporaneamente

I S di stato sono definibili 'inquieti' quelli di fare 'velleitari'



5. IL CONTRATTO DI VERIDIZIONE    p.101


  • Concetto di VEROSIMILE: una cosa e' verosimile a seconda della cultura e dell'epoca + determinata dai giudizi di persone adulte => REALTA' = visione conforme al senso comune + applicabile solo a determinate classi di discorso.
  • La veridizione risulta dal contratto di veridizione che enunciatore ed enunciatario stipulano quando raggiungono un equilibrio o accordo implicito
  • CONTRATTO DI VERIDIZIONE: mira a stabilire una convenzione fiduciaria tra enunciatore e enunciatario.

  • Anche se un testo e' suscettibile di molteplici letture (isotopie di lettura) dovute ai cambiamenti extratestuali queste sono comunque limitate => perche' un testo possiede delle marche isotopiche di lettura (marche di veridizione)

La manipolazione discorsiva.

  • La produzione di verita' e' un effetto di senso => si dice per far-sembrare vero! => no adeguazione al referente MA ricerca di un accordo con la rappresentazione dell'universo assiologico del destinante + p.108
  • 2 tipi di manipolazione discorsiva:
    1. discorso che appare 'segreto' per sembrare 'vero'. IO come garante della verita'
    2. discorso scientifico: cerca di sembrare il puro enunciato della relazione tra le cose => per fare questo elimina le marche dell'enunciazione. Il S e' nascosto.

Questo e' il mascheramento OGGETTIVANTE vs SOGGETTIVANTE (il primo)



6. IL SAPERE E IL CREDERE    p.111


nello scambio di O bisogna conoscere i loro valori (sapere vero sugli O, sul 'valore' dei valori) => contrattazione che precede e' un FARE PERSUASIVO (omologabile alla manipolazione) letto attraverso un FARE INTERPRETATIVO.(omolog. alla sanzione)

Persuadere e' piu' che un far-sapere un far-credere (atto di credere = ATTO EPISTEMICO)

ATTO EPISTEMICO: trasformazione da uno stato di credenza ad un altro (a livello profondo) => puo' avere conseguenze durature (stato di credenza) o 'terminative' (credenza o dubbio ormai superati)

Atto epistemico considerabile come GIUNZIONE o no alla proposta. PERO' si puo' avere una certa alasticita' nell'accettare o no la proposta => quadrato non formato da contraddizioni nette ma da GRADUAZIONI.

FARE INTERPRETATIVO: come riconoscimento di verita' => comparazione dell'enunciato offerto con l'universo cognitivo posseduto + successivo adeguamento => atto epistemico, sia positivo che negativo, e' un controllo di questo adeguamento p.115

PROPOSIZIONE DI CONTRATTO: fiducia reciproca antecedente al contratto fiduciario, implicita o no.


Sistemi cognitivi.

Universo cognitivo di referenza NO come 'enciclopedia' ma come sistema di relazioni semiotiche formali tra le quali il S epistemico seleziona le equivalenze di cui ha bisogno per accogliere il discorso veridittivo.



FINE




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