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Il protagonista di quest'opera teatrale è Enrico IV

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TRAMA

Il protagonista di quest'opera teatrale è Enrico IV che recita da vent'anni la parte del grande imperatore di Germania;questa recita,nei primi dodici anni avviene con inconsapevole innocenza,negli ultimi otto per dolorosa necessità. Il nome vero del protagonista non viene svelato da Pirandello;della vita passata del protagonista ci dice solo che egli impersonava,durante una cavalcata in costume risalente alla giovinezza,l'imperatore del Sacro Romano Impero. Tutto sembrava naturale 858g64i ma,una caduta da cavallo,provocata dal suo rivale in amore Tito Belcredi,fa imprigionare il protagonista nel personaggio di Enrico IV per dodici anni.

Questa pazzia è agevolata dal nipote di Enrico IV,Carlo di Nolli,che ha soccorso la sua pazzia facendolo vivere in un castello,circondato da cortigiani che lo assecondavano.

All'inizio i consiglieri segreti di Enrico IV appaiono sulla scena,prendendo in giro Bertoldo,il nuovo consigliere,che credeva che Enrico IV non era quello di Germania ma di Francia. Tutte le scene si svolgono all'interno della villa-castello.

Ad ogni modo quando Enrico IV rinsavisce dopo dodici anni,si rende conto che è stato defraudato della sua giovinezza;la donna che amava e gli altri amici l'hanno vissuta,lui no,né può riviverla ora. Questa esistenza,che si è consolidata in una statica routine,è interrotta da i personaggi della sua giovinezza venuti a curiosare e a tentare di farlo rinsavire. Questo fatto,però,non può che avere effetti negativi sul protagonista che vede un enorme differenza,quando ormai è rinsavito,tra i ricordi della giovinezza e la realtà presente:Matilde è ormai una donna in età avanzata e gli si presenta a Enrico IV con l'amante Belcredi,quel personaggio che fece impennare il suo cavallo provocando la caduta. Con Matilde e Belcredi sulla scena vi sono anche il nipote Carlo di Nolli e lo psichiatra Genoni che tratta Enrico con freddezza come se fosse un caso clinico e sicuro di farlo rinsavire. Oltre a loro c'è Frida,figlia di Matilde,che è usata da Genoni allo scopo di risvegliare nel pazzo il ricordo di Matilde giovane.



Da qui il suggerimento dello psichiatra:tutti indosseranno un costume d'epoca e cercheranno di conformarsi agli atteggiamenti di Enrico. Enrico,qui,si  diverte alternando momenti di pazzia a momenti di lucidità mentale;questo atteggiamento mette in difficoltà i presenti,facendoli agire a suo piacimento. Il Genoni tenta,alla fine,lo stratagemma che dovrà far rinsavire Enrico:pone dietro la cornice del quadro il volto di Frida in sostituzione di quello della madre Matilda. I due personaggi si somigliano molto. Per Enrico è come se avvenisse un miracolo. A lui ora,spetta la giovane Matilde di un tempo e non la Matilde vecchia di adesso:ciò si configura come una sorta di risarcimento nei confronti del tempo. Enrico ora si precipita su Frida e l'abbraccia;Belcredi interviene,afferra Enrico e gli dice di non essere pazzo;Enrico afferra una spada e lo ferisce al ventre. una reazione istintiva. La scena si chiude con Enrico tra i suoi finti consiglieri segreti che dice "ora sì,per forza,qua insieme e per sempre".



PERSONAGGI:

Enrico IV: sulla cinquantina,pallidissimo,grigio sul dietro del capo,a indicare che gli anni sono passati,sulla fronte è biondo perché si tinge i capelli come se volesse fermare il tempo

Landolfo

Arialdo

Ordulfo

Bertoldo

Il cameriere Giovanni

Due valletti

Il dottor Genoni è convinto che Enrico IV rinsavirà

Tito Belcredi barone amante di Matilde che provocò la caduta da cavallo di Enrico

Matilde Spina amata un tempo da Enrico



Frida somiglia molto alla mamma da giovane

Carlo di Nolli nipote di Enrico che lo asseconda nella sua pazzia


Giudizio personale:

I temi fondamentali di questo dramma teatrale sono la follia e il tempo. In così è se vi pare la follia è abbinata al tema della verità,qui la follia è abbinata al tempo. In Enrico IV la follia è strumento per sottrarsi alla realtà,strumento che all'inizio si configura come prigione di un individuo che non vive la sua giovinezza,mentre alla fine strumento che aiuterà Enrico a sottrarsi alle conseguenze che derivano dall'uccisione di Belcredi.

Altro tema fondamentale è il tempo;il tempo che non aspetta il fu Mattia Pascal,che quando torna al suo paese trova tutto cambiato:la moglie si è risposata col suo migliore amico.Il tempo non ha aspettato nemmeno Enrico che ora insegue i suoi ricordi e si trova estraneo in un mondo che è cambiato senza di lui. Egli tenta di sfuggire al tempo che corre inesorabile;eroica si configura quindi la decisione di continuare a recitare la sua pazzia dal momento che è impossibile il recupero degli anni perduti. Questa scelta assume il significato di una rivalsa sul tempo:Enrico IV è il suo vero nome sotto il quale è costantemente vissuto e continuerà a vivere;il nome del giovane caduto da cavallo non esiste e non esiste il suo futuro. Enrico IV invecchia,rimane fermo all'immagine dell'imperatore ventiseienne,come nel quadro appeso in sala.

Questo libro,non mi è piaciuto perché non condivido la scelta del protagonista,dopo che è rinsavito,di continuare a fingersi pazzo solo per vedere le reazioni degli  amici della sua gioventù;il finale mi ha lasciato senza parole,soprattutto la battuta finale di Enrico quando dice "ora sì,per forza,qua insieme e per sempre".










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