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Scheda di lettura di "Mostellaria" di Plauto

letteratura latina



Scheda di lettura di "Mostellaria" di Plauto


STRUTTURA

È diviso in 5 atti.Esiste un prologo, di poche righe, con la funzione di riassumere brevemente la trama. Ogni atto è diviso in un numero di scene diverso, precisamente il primo e il quarto in quattro, i 414i89e l secondo,il terzo ed il quinto in due. Sono tutte di lunghezza diversa, alcune più lunghe altre più corte. La distinzione si basa prevalentemente sull'aggiunta e/o sostituzione dei personaggi, ma anche sul cambiamento della scenografia.

Sono presenti degli a parte attoriali, di cui la maggior parte recitati dal figlio Filolachete. Questi hanno lo scopo di descrivere la mentalità del ragazzo, poiché non se ne riesce a trarre una sufficiente informazione solo dai dialoghi tra lui e gli altri personaggi.


FABULA E INTRECCIO



Esiste un'unica fabula che coincide con l'intreccio.

Situazione iniziale: il padrone Teopropide è partito per l'Egitto, affidando la casa al figlio Filolachete. Questo, in compagnia del servo Tranione, hanno approfittato dell'assenza del padre per condurre una vita senza regole. Stanno ora facendo un banchetto in compagnia di una prostituta, Delfia, del migliore amico del figlio, Callidamate e la sua amante Filemazio.

Colpo di scena: il servo vede tornare a casa il padrone Teopropide, ma il suo ritorno non era previsto.

Peripezie: il servo Tranione, mentre Filolachete pensa a mettere ordine in casa,  tenta di tener lontano il padrone raccontandogli di un falso omicidio e inventandosi delle scuse su dove sono stati spesi tutti i soldi.

Climax: il padrone incontra i servi di Callidamate, i quali gli raccontano tutta la verità.

Catastrofe: il servo Tranione confessa tutta la faccenda al padre, il quale infuriato minaccia di torturarlo e ucciderlo.

Situazione finale: Callidamate si intromette nel discorso tra il servo e il padre. Alla fine il padre perdona sia il figlio sia il servo.


PERSONAGGI

Tranione: protagonista. È lo schiavo. È un tipo astuto e ingannatore. È intorno a lui che girano tutte le vicende. È un personaggio statico, in quanto in tutta la storia ha un solo pensiero: quello di farla franca.

Filolachete: principale. È il figlio. È un ragazzo irresponsabile, dalla personalità debole. È innamorato di Filemazio.

Teopropide: antagonista. È il padre. È un uomo ingenuo e credulone. Ha un animo buono, in quanto alla fine perdona entrambi. È molto interessato ai soldi.

Grumione: Comparsa. È uno schiavo. È molto fedele e rispettoso del proprio padrone.

Callidamate: secondario. È il miglior amico di Filolachete. È un ubriacone.

Filemazio: Secondario. È una prostituta. È innamorata di Filolachete, il quale dovette spendere 30 mine per liberarla. Ella corrisponde il suo amore. È ingenua.

Scafa: commparsa. È una prostituta, amica di Filemazio. Sembra avere più esperienza dell'amica e perciò tenta, invana, di metterla in guarda a proposito di Filolachete.

Delfio. Comparsa. Prostituta di Callidamate.

Misargiride: Secondario. È l'urusaio. È un uomo estremamente avido, con il vero e proprio atteggiamento da strozzino. Costituisce uno degli ostacoli di Tranione. È un personaggio statico. In quanto per tutta la vicenda il suo unico pensiero è di riavere i soldi prestati.

Simone: secondario. È il vicino di casa. È un uomo discreto, che non si fa gli affari altrui. È un uomo di cui al primo impatto sembra che ci si può fidare. In realtà è un personaggio dinamico, in quanto all'inizio della vicenda prende le parti di colui che tenta di aiutare il servo. Mentre alla fine lo infama al padrone.

Fanisco e Pinacio: comparse. Sono i servi di Callidamate. Sono coloro che svelano tutta la verità a Teopropide.

I personaggi di conosco tramite tecniche dirette, soprattutto in soliloqui e dalle azioni.

Di ciascun personaggio però è messo in risalto pochi aspetti del carattere. Non vi sono portavoci dell'autore e non c'è un coro.

I personaggi emblematici è Tranione, in quanto rappresenta la caratteristica dell'uomo di approfittare della fiducia a lui data, comportandosi da irresponsabile.


TEMPO

Non vi è alcuna indicazione temporale. Si presume però che la vicenda avvenga di giorno e probabilmente incomincia subito dopo l'ora di pranzo in quanto la storia incomincia con un banchetto. Si deduce che si svolga interamente in un giorno solo, poiché i fatti avvengono uno immediatamente dopo l'altro. È importante che la vicenda si sviluppi in uno stesso giorno e ancor meglio se in poche ore, così che la vicenda assuma un andamento più avvincente.


SPAZIO

La vicenda si svolge a casa del padrone, a casa di Simone, fra queste due case ed in piazza. La vicenda, complessivamente, si svolge prevalentemente all'esterno. Il luogo non assume un ruolo di grande importanza. È descritto tramite rapide allusioni, ma si capisce bene che l'ambientazione è realistica.


GENERE

Il genere del testo è una commedia, infatti  anche se in realtà rappresenta un fatto quasi drammatico, mette in risalto solo la parte buffa. Lo identifico anche attraverso le battute nelle quali è riconoscibile un lato comico. È una commedia di carattere. Il testo è realistico, in quanto la storia può essere accaduta e/o può accadere davvero. Lo scopo principale è di divertire il pubblico. È anche, però, una denuncia dei vizi umani: l'intera storia nasce dal fatto che Filolachete ed il servo, per soddisfare i propri vizi, hanno sperperato tutto il denaro del padre. Non si fa veicolo di un pensiero socio-politico. Si sofferma sull'analisi psicologica di Filolachete, soprattutto tramite gli a parte attoriali, e di Tranione, tramite le varie azioni. L'autore, sviluppando le numerose peripezie del servo, cura il meccanisco comico-avventuroso. Un'intera scena è dedicata dal panico scaturito dall'arrivo del padre, è così che l'autore cura il colpo di scena. Dei problemi esistenziali affronta la relazione tra padre e figlio: il padre è sempre disposto a perdonare il figlio che lo ha deluso dimostrandogli di non meritare la sua fiducia.


DIALOGO

Non c'è alcun coro ed il dialogo evidenza un personaggio alla volta. Le battute sono quasi completamente brevi ed incalzanti, producendo così u ritmo veloce e creando un clima di tensione maggiore. Il discorso è principalmente incentrato sulla trama. Solo la scena del discorso tra le due serve, Filemazio e Scafa, non è collegato. Il registro linguistico usato da tutti i personaggi è medio e quotidiano. Solamente Grumione fa uso di un linguaggio estremamente volgare. C'è una corrispondenza fra registro, genere ed argomento, infatti il modo in cui è esposto l'argomento identifica un genere. Non sono presenti ne giochi di parole ne figure retoriche.




TEMI E MESSAGGI

I temi principali sono: l'uomo approfittatore, che non si assume la responsabilità delle conseguenze delle proprie azioni e la bontà del padre. Il primo emerge si dall'inizio dello svolgimento della vicenda, infatti Tranione affronta tante peripezie nel tentativo di farla franca. Il secondo emerge quando il padre elogia il figlio su come ha speso i soldi, anche se gli ha spesi veramente tutti, e poi anche alla fine quando lo perdona.

L'intera storia è raccontata da un punto di vista esterno. La separazione tra buono e cattivo è piuttosto problematica. Nella storia è il padre a svolgere il ruolo di cattivo, in quanto è l'ostacolo principale del protagonista. Ma in realtà, se si esamina bene la vicenda, il vero cattivo è il servo che ha portato sulla cattiva strada Filolachete e lo ha convinto a sperperare tutti i soldi in vizi.

La vicenda è l'emblema dell'irresponsabilità.









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