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ORAZIO - LA VITA E LE OPERE, LE ODI

letteratura latina



ORAZIO


LA VITA E LE OPERE


Quinto Orazio Flacco nasce l'8 dicembre a.C. a Venosa, da famiglia di umili origini. Il padre, di condizioni più o meno agiate, preme perché il figlio abbia una buona educazione a Roma da parte dei migliori maestri.

Tra il 45 e il 44 si reca ad Atene per migliorare la propria cultura. In seguito si arruol 313g62d a contro la tirannide, arrivando fino al grado di tribuno militare. Ne 42, a Filippi, dopo la sconfitta, Orazio fugge abbandonando le armi.

Inseguito all'amnistia tra il 41 e il 40 può fare ritorno a Roma; qui lavora come scriba quaestorius (contabile).

Conosce Virgilio e Vario e grazie ad essi nel 38 viene presentato a Mecenate e tra i due nasce una forte amicizia. Nel 37 Orazio viene inserito nel seguito di Mecenate per una missione diplomatica a Brindisi per conto di Ottaviano.

Negli anni successivi vive tra Roma e la villa sabina difendendo la propria indipendenza.

Dopo la morte di Vigilio gli viene affidato l'incarico di comporre, nel 17 a C., il CARMEN SAECULARE.

Orazio muore il 28 novembre dell'8 a.C. due mesi dopo Mecenate.

Il corpus delle opere di Orazio comprende:



Un libro di EPODI - composto dopo il 42 e pubblicato nel 30

Due libri di SATIRE - composti dopo la guerra, il primo pubblicato nel 35, il secondo nel

Quattro libri di ODI - tre composti prima del 30 e pubblicati nel 23, l'altro composto prima del 17 e pubblicato nel 14-13

Il CARMEN SAECULARE - commissionato per i ludi del 17

Due libri di EPISTOLE - il primo composto prima del 23 e pubblicato nel 20, il secondo scritto fra il 19 e il 13

L'EPISTULA AD PISONES  o ARS POETICA - posteriore al 20.


LE ODI

Orazio si dedica alla composizione delle Odi dopo il 30 a.C. nel 23 pubblica i primi 3 libri verso il 14-13 il quarto. Le liriche sono organizzate secondo simmetrie e rispondenze ( odi di apertura e chiusura indirizzate a personaggi importanti;) la struttura si fonda sul criterio ellenistico della VARIATIO seguito sul piano formale e tematico.

L'organizzazione strutturale è ellenistica; mentre la scelta dei modelli è orientata al mondo classico: Epodi di ARCHILOCO, le Odi di ALCEO e PINDARO ( + spunti da Saffo). Da Alceo prese spunto soprattutto per i carmi di materia e stile tenue; da Pindaro per quelli di tono e contenuti più alti.

Di Alceo Orazio apprezza la molteplicità di temi e dell'ispirazione, ma rimangono tra i due differenze profonde: Alceo era un aristocratico > aveva partecipato direttamente alla vita politica della città; Orazio si limita a svolgere temi di carattere celebrativo; i versi di Alceo nascevano da precise occasioni sociali > esecuzione orale, uditorio circoscritto; la poesia di Orazio è posta all'interno di una società fondata sulla scrittura e sulla circolazione dei libri.

Orazio considera Pindaro inimitabile per la sua potenza fantastica ed espressiva. Si rifà a lui soprattutto nei momenti più alti e solenni della sua poesia. Pindaro rappresenta per Orazio un esempio di vates, poeta sacro ispirato da forze superiori. Da lui deriva anche il tema dell'immortalità della poesia.

segno profondo dei mutamenti della cultura e dell'arte nell'età Augustea: Orazio è poeta di formazione alessandrina e neoterica che si orienta verso tematiche più generali e di maggior impegno civile. Alla poesia viene affidato il compito di vincere il temo simboleggiando l'armonia e l'ordine di tutte le cose.

Il rapporto di Orazio con i modelli classici e ellenistici si sviluppa tramite procediementi allusivi: l'imitazione si traduce in emulazione > modello esibito per far notare la novità e l'originalità.

Le odi, 103, svolgono temi e motivi molto vari.

AUREA MEDIOCRITAS gli interessi filosofici di Orazio prevalgono nelle tematiche delle odi: la ricerca dell'autosufficienza interiore e della tranquillità dell'anima, perseguibili attraverso la moderazione = aurea mediocritas. + concetto aequa mens = animo che non muta nella sventura e nella felicità.

SENTIMENTO DEL TEMPO > Animo imperturbabile, equilibrio e misura definiscono un ideale di saggezza che per il poeta è sempre insidiato: il disagio esistenziale, il sentimento del tempo, il pensiero della morte costituiscono un blocco argomentativi più malinconico delle odi. Tematiche filosofiche di stampo epicureo.

La conoscenza del limite e la fuga del tempo determinano l'esigenza di cogliere l'attimo fuggente: sottrarsi alle ansie del tempo significa salvarsi dal domani, scacciare il pensiero del futuro.

PAESAGGI > La ricerca di un tale genere di vita richiede un luogo protetto, appartato che ha spesso i tratti di un paesaggio della campagna italiana. In molte liriche: sfondo naturale suggestivo, dove il paesaggio assume un valore simbolico. Paesaggio prediletto = locus amoenus ellenistico.

IL CONVIVIO > Questo luogo protetto per il poeta è il luogo deputato alle gioie del convito. Questo è allietato dal vino che scaccia gli affanni, è fonte di vitalità , e dall'amicizia ospitale.  > situazione topica che si rifà a modelli letterari che derivano dalla lirica greca.

Orazio ricrea questi motivi, divenuti ormai solo letterari, connettendoli alla propria visione del mondo e della vita = luoghi privilegiati per la meditazione esistenziale.

Motivo epicureo per eccellenza è l'amicizia. > maggior parte delle odi > maggior parte delle odi = forma dialogica: il poeta si rivolge sempre a qualcuno, creando un'atmosfera di intimità e confidenza.

EROS > i carmina erotici rimangono marginali. L'amore si configura sempre come un'esperienza piacevole e razionalmente controllata. Le situazioni si esauriscono nel breve giro di pochi versi della singola poesia.

RELIGIOSITA' > molti sono i carmi di carattere religioso, soprattutto inni e preghiere agli dei. Il poeta si rifà a uno dei più importanti filoni della lirica greca, assumendone le convenzioni e gli schemi seppure con libertà creativa. Tema,a non particolarmente sentito da Orazio. > riferimenti al mito e alle divinità infere = valore simbolico e letterario.

Continuo riferimento agli dei e alla loro protezione rientra nel progetto di una poesia di intonazione sacrale. Per tradizione il termine vates, presupponeva un'investitura divina : affermazione dell'immortalità della poesia.

Il tema religioso si lega così a quello civile e agli argomenti centrali della propaganda augustea: ritorno alle virtù degli avi, elogio del princeps e della sua attività pubblica, esaltazione della potenza romana.

Educato sui testi della cultura neoterica e alessandrina Orazio si mantiene sempre fedele all'operazione del labor limae: accuratezza formale, gusto delle rispondenze e delle simmetrie, scelta del vocabolo più appropriato. Si volge però verso un gusto più sobrio e misurato di espressione.

Il vocabolario è semplice ed essenziale. L'attenzione è maggiormente indirizzata alla collocazione delle parole. > varietà di soluzioni.

Il disegno sintattico è generalmente limpido e composto. L'ideale stilistico corrisponde perfettamente ai motivi fondamentali della sua ricerca etica : equilibrio, moderazione e armonia interiore. 

Ampia varietà di registi : tenue per i carmi d'amore; più sostenuto per i carmi di intonazione sentenziosa; alto per i carmi di argomento civile e romano.

Concisione ed essenzialità, cura estrema nella disposizione dei vocaboli, perfetta aderenza tra suono e immagine = caratteristiche delle liriche oraziane.

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