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Marziale - Vita, Opere

letteratura latina



Marziale

Vita

Marco Valerio Marziale era nato a Biblis piccola città della Spagna meridionale intorno al 40 d.C. , nel 64 d.C. si trasferì a Roma in cerca di fortuna. Qui ricevette aiuto e ospitalità da Seneca e da Lucano. Ma quando questi furono coinvolti nella congiura dei Pisoni contro Nerone perse ogni appoggio e fu costretto a 454j98e cercare come cliente l'appoggio e il sostegno di alcuni ricchi e influenti uomini politici. Con l'avvento dei flavi il potere acquisto notevole fama e tranquillità. Nell'80 d.C. ottenuto il successo con la pubblicazione del Liber de spectaculis composto per l'inaugurazione dell'Anfiteatro Flavio raggiunse la notorietà. Inoltre, i ripetuti elogi a Tito gli fecero ottenere la concessione del ius trium liberorum, ovvero i privilegi legali per i padri di almeno tre figli. Anche con Domiziano il poeta ricorse all'adulazione riuscendo ad ottenere la nomina di tribuno militare. Il suo successo crebbe notevolmente tuttavia la sua situazione economica era molto precaria. A questi anni risalgono i rapporti di amicizia con Giovenale, Plinio il Vecchio e Quintiliano e gli scontri con poeti minori che lo criticavano o copiavano le sue opere spacciandole per proprie. Tra l'87 e l'88d. C. soggiorna a Brindisi dove pubblica il terzo libro degli epigrammi. La morte di Domiziano è un evento drammatico nella vita di Marziale, che non riesce a ottenere i favori del suo successore, Nerva. Decide dunque di tornare in Spagna e a causa delle ristrettezze economiche Plinio il Vecchio gli paga il viaggio. A Biblis lo attendeva la tranquillità economica fornitagli da una piccola proprietà terriera con annessa abitazione fornitagli da Marcella, una sua ammiratrice. Nonostante l'agiatezza economica, nella sua città natale conduceva uno stile di vita piatto e privo di stimoli culturali, che provocò un inaridimento nelle sue opere, tanto da pubblicare un solo libro nel 102d.C., e circa due anni dopo insoddisfatto e frustrato morì lontano dalla capitale che aveva tanto odiato e amato.



Opere

Di Marziale ci restano circa 1561 componimenti suddivisi in 15 libri. La raccolta si divide in tre gruppi:

  1. Liber de spectaculis  per l'inaugurazione del Colosseo
  2. Epigrammi 12 libri dai due ai cinquanta versi in distici elegiaci. Questi libri sono stati riuniti dopo la sua morte e ci hanno permesso di avere maggiori notizie sulla ricca società Flavia e sui rapporti di Marziale sia d'amicizia che clientelari con questa.

Il pubblico era ampio, la parte celebrativa era infatti rivolata alla società alta, mentre le parti rivolte alla società bassa erano di intrattenimento. Marziale inoltre nei suoi epigrammi ci mostra abitudini e costumi della società Flavia.

Venne spesso accusato poiché i suoi epigrammi avevano riferimenti a personaggi pubblici tuttavia si difendeva asserendo di accusare i vizi e non le persone, senza dare però un giudizio morale (come Persio). In molti Epigrammi enuncia il suo ideale di vita: sobrio, moderato, serio e tranquillo.

Nelle sue opere ricorre spesso a varie tecniche di arguzia: paradosso, effetto sorpresa, assurdità; questo soprattutto nelle parti finali degli epigrammi. Il critico Lessing ha poi rintracciato uno schema negli epigrammi dividendoli in due parti: nella prima si trovava la descrizione che doveva creare attesa nel lettore; nella seconda vi era la conclusione che soddisfaceva l'attesa e in cui si concentravano le tecniche di arguzia.

All'interno degli epigrammi comportamenti e situazioni sono descritti in maniera realistica, mettendo in risalto le contraddizioni dei romani, per tale motivo, nonostante Plinio giudichi questo genere basso, egli lo ritiene il più adatto cercando di ottenere con questo gloria e polemizzando contro la tragedia e l'epica, non solo contro la forma e lo stile che è grandioso e solenne ma anche contro le tematiche che essendo mitologiche si allontanano dalla realtà. Riprendendo in questo i modelli di Tacito e Persio. Inoltre Marziale attaccava anche la crisi del mecenatismo nell'età Flavia che era vista come la causa della decadenza in quel periodo della letteratura alta, in quanto senza un mecenate il poeta doveva sia cercare di sopravvivere sia cercare di comporre poesia alta. I dodici libri di epigrammi si alternano in epigrammi comico realistici ed epigrammi adulatori o celebrativi. Anche Marziale come Quintiliano aveva attraverso le adulazioni secondo molti offuscato la sua integrità morale.

  1. Xenia e Aprphoreta bigliettini augurali composti in distici elegiaci.

Stile

Marziale padroneggiava molto bene gli strumenti tipici dell'epigramma ellenistico: la concisione e l'ironia pronta e sottile.

Sotto il profilo linguistico rifiuta gli artifici linguistici della sua epoca mentre ricerca la semplicità e la concretezza espressiva. Spesso compaiono grecismi e termini tecnici, come sono frequenti anche i vocaboli di uso comune o tratti dal lessico colloquiale.

Notevole è poi la capacità di marziale di usare diversi registri linguistici: quello misurato e patetico e commosso nelle composizioni funebri o autobiografiche, o raffinate ed eleganti negli scritti encomiastici e celebrativi.





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