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Rileva i temi significativi della lirica "Congedo" e "Comune rustico",sottolineando le differenze con i temi e gli stili di "una stazione in una mattina d'autunno".

letteratura italiana



Rileva i temi significativi della lirica "Congedo" e "Comune rustico",sottolineando le differenze con i temi e gli stili di "una stazione in una mattina d'autunno".


Nell'ambito della poesia realistica, si inquadra la produzione artistica di Giosue Carducci, il quale, però, non rivolse la propria attenzione al mondo degli umili, dei diseredati, ma guardò più in alto, alla "stirpe" italica, che gli sembrava aver toccato il fondo della miseria morale, aver quasi perso l'energia primitiva che l'aveva fatta assurgere a regina dei popoli nell'età romana. Da questa visione della realtà sociale del suo tempo e della sua patria, maturò la determina 353e45d zione di indirizzare la propria attività di poeta e  di critico verso un preciso impegno di natura "civile". Di qui la sua avversione al secondo romanticismo, e la risoluzione  a  ripristinare nelle lettere l'antico splendore dell'arte classica, che egli considerava l'unica conforme al popolo italiano ed autentica espressione di virilità e di grandezza,per questo si proclamò scudiero dei classici,spendendo tutta la sua vita in un'opera civilizzatrice,che volgeva delle critiche contro quel romanticismo e quei romantici 'impotenti'.

Egli in "Congedo" sancisce quello che è il ruolo del poeta: 'un grande artiere che al mestiere fece i muscoli d'acciaio'.Sin dal mattino costui si dedica al lavoro,senza mai tentennamenti.Egli è fiero e consapevole del suo ruolo. In questa composizione,si avverte il tema della libertà,espressa tramite la manualità,la concretezza delle mani e mentre picchia gli scudi e le spade.Da buon artigiano può solo compiacersi nel veder brillare una lancia scagliata verso il sole,giacchè ha portato il suo compito di 'creatore'.



Il Carducci qui,vuole affermare che il poeta non è un servile adulatore dei potenti né un vano sognatore né un confezionatore di prodotti letterari tesi a soddisfare le differenti richieste del pubblico, ma è un "grande artiere", un robusto artigiano che deve produrre col suo lavoro i canti per incitare gli uomini al vivere civile, gli inni per celebrare la bellezza, l'amicizia, la fede e per sé non deve chiedere altro che la musica dei suoi versi, la gioia di essere poeta e nel suo caso 'Vate'.

Se dunque,in "Congedo" è ripresa l'esaltazione del Vate,nel "Comune rustico" viene designata quella che è la ripresa dei valori sani ed etici del Medioevo. Il paesaggio descritto è di tipo storico. Per Carducci solo nel passato si rinviene il bello. Egli è in perenne polemica col presente in cui vive, difatti fa ritorno al Medioevo, in particolare alla lotta dei comuni contro l'Impero, epoca in cui l'Italia ha scritto una gloriosa pagina di storia. Il paesaggio è dominato dal sole ('sole del mattin puro'), che riflette una concezione, appunto, solare della vita, chiara energica luminosa. Carducci, deluso dai problemi del presente ricerca nel passato i grandi valori, i grandi ideali.
Nell'atto di lasciare un paesaggio caro della Carnia,area Friulana, il Carducci saluta quei luoghi e rievoca le lontane stagioni del Medioevo, quando, si adunavano gli uomini dei primi comuni rurali e gettavano le basi dei loro ordinamenti. Il "comune rustico" celebra la formazione spontanea di quei primi nuclei di vita civile,esempio di democrazia, in cui tutti ricevono un ruolo da svolgere,e ne sono orgogliosi e compiaciuti ('e de gli eletti in su le fronti il sol grande feriva'),poiché possono contribuire a proteggere la patria,valore necessario per Carducci,secondo cui la guerra è necessaria.


Di differente stampo,è certamente il componimento "Alla stazione in una mattina d'autunno",redatta in due momenti,nel 1785,sino all'anno successivo. Qui infatti è possibile scorgere il binomio tra classico e moderno,di cui i due testi precedenti sono privi. In questo momento,il Carducci sembra affacciarsi ad una realtà più concreta,in cui inserisce,oltre al classicismo,raffigurato dalla donna,quella che è la sua contemporaneità,il cui simbolo è il treno



a vapore. Treno,che col suo correre lontano,verso altre mete,pare voler portare via,quelli che sono gli intendimenti classici e classicisti che il Carducci vorrebbe ripristinare,ma che il progresso travolge.

La luce è un elemento  fondamentale nella descrizione,poiché: se in "congedo" e "comune rustico",la luce aveva un ruolo sostanziale,e sanciva un'aria e un tema brillante,in questo caso,è l'oscurità,l'opacità a creare un senso lugubre e cupo,che viene leggermente rarefatto nel momento in cui vi è l' esposizione dei sentimenti del poeta verso Lidia.

Non solo,qui,non ritroviamo più un'esplicita esaltazione di quello che è il valore della libertà,della democrazia o del ruolo del poeta. Ora Carducci volge la sua attenzione alla difesa dall'industrializzazione progressiva che sta per travolgere tutto ciò che lo circonda.

Dunque nella 'stazione di una mattina d'autunno' possiamo concludere dicendo che è una summa dei suoi principi di preservazione del passato,del classicismo e dell'interiorità,che vengono a fondersi.











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