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Riassunto del capitolo 1 de "I Malavoglia" di Giovanni Verga

letteratura italiana



Riassunto del capitolo 1 de "I Malavoglia" di Giovanni Verga


I Malavoglia erano sempre stati numerosi: si trovavano ad Aci Trezza, Aci Castello e Ognuna. Era una brava famiglia di pescatori, tutto il contrario di quello che diceva il nomignolo, perché in realtà si chiamavano Toscano. Il loro patrimonio era costituito dalla casa del nespolo e dalla barca 'Provvidenza'.

Quella dei Malavoglia era una famiglia patriarcale. 212d31c Il capofamiglia era padron 'Ntoni;poi veniva suo figlio Bastiano, Bastianazzo,un uomo grande e grosso che ubbidiva agli ordini del padre, e la moglie Maruzza, una donna bassina e minuta che badava alla famiglia, detta la longa;infine i nipoti, in ordine d'anzianità: 'Ntoni, di circa 20 anni, che le prendeva dal nonno; Luca, secondo il nonno molto più maturo del grande; Mena, o meglio Filomena, soprannominata Sant'Agata perché stava sempre al telaio; Alessi (Alessio); e Lia, ossia Rosalia.



Padron 'Ntoni conosceva molti proverbi appresi dagli antichi ed era molto preciso, tanto che sarebbe stato eletto consigliere comunale se non fosse stato per don Silvestro che disse che era un sostenitore della monarchia che voleva spadroneggiare ad Aci Trezza.

Ma non erano cose vere e padron 'Ntoni continuava a farsi gli affari suoi.

Nel dicembre 1863 'Ntoni fu chiamato per la leva militare. Padron 'Ntoni cercò di parlare con alcune persone importanti nel paese per far restare 'Ntoni. Ma se non fosse stata proclamata la repubblica, sarebbe dovuto partire per forza. E così fu. La madre faceva tante raccomandazioni al ragazzo e il nonno non diceva una parola, ma aveva un nodo alla gola.

Così tornarono tristi alla casa del nespolo e Maruzza corse subito a cucinare.

Il giorno dopo tornarono alla stazione d'Aci Castello per salutare 'Ntoni che non avrebbero più visto per 5 anni. E nella casa del nespolo si sentiva la sua mancanza.

Finalmente arrivò la prima lettera di 'Ntoni da Napoli che raccontava tutto quello che c' era di meglio lì rispetto ad Aci Trezza. Egli aveva mandato anche un suo ritratto e tutte le ragazze del paese se lo passavano, sotto gli occhi di Maruzza gelosa, che ringraziava il cielo per aver messo suo figlio tra tutto quel ben di Dio.

Ma le lettere successive non furono così soddisfacenti: 'Ntoni si lamentava della vita da marinaio.

Intanto la pesca dell'anno era stata scarsa e la gente si era abituata a mangiare carne anche il venerdì, e così si vendeva poco pesce e ci si doveva aiutare un po' tutti per mandare avanti la famiglia.

Così padron 'Ntoni acquistò a credito da zio Crocifisso, che faceva l'usuraio, una partita di lupini avariati che Bastianazzo imbarcò sulla Provvidenza per andarli a vendere a Riporto.

Quando la Longa lo seppe rimase a bocca aperta, e padron 'Ntoni la rassicurò dicendo che il guadagno sarebbe servito a mantenere la famiglia.

Maruzza non era tanto convinta, ma cominciò a preparare la barca per la partenza di Bastianazzo.

La Provvidenza partì il sabato sera. Maruzza se ne stava immobile a guardare e padron 'Ntoni incoraggiava il figlio. 









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