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I lirici greci (VIII - VI sec. a.c.)

letteratura greca



(VIII - VI sec. a.c.)


Con la lirica c'è un cambiamento del codice epico che si riscontra con la lirica in età arcaica. La parola "lirica" viene da   lira perché accompagnata da strumenti musicali come aulow, lèra e la kitara

Possiamo suddividerlo in tre modalità: Recitata   L'Epos




Recitativo Elegia e Giambo


Monodica (A solo)

Melica = da melow Cantata

Corale



ELEGIA

Recitativo

Melica Monodica GIAMBO


LIRICA MELICA MONODICA

(canto spiegato a solo)


Melica corale Esecuzione del coro

(canto spiegato che si svolge nelle feste pubbliche)



Caratterizzata nel lessico, nella lingua, n 858h76i el tema. A differenza dell'epica che fornisce una visione oggettiva, impersonale ed ecumenica, la lirica dà un punto di vista Soggettivo e personale (viene infatti narrata in 1a persona) e tratta invece che temi mitologici, temi attuali. Non si rivolge a tutti ma ad un pubblico inserito in istituzioni politico-militari. (ELEGIA E GIAMBO - nel Simposio, LA MONODICA = nel tiaso)

Svolge due funzioni:  - CONATIVA (pone l'attenzione l'argomento)

- REFERENZIALE (pone l'attenzione sul destinatario)


L'io lirico arcaico non è il moderno isolato dal contesto, ma è un io che equivale a un Noi con il quale si identifica una categoria di persone.


La lirica si sviluppa in 3 ambienti:    Giambo

Ionia-Attica dialetto ionico

Elegia


Eolia lirica monodica - dialetto eolico (temi soggettivi)




Elegia - dialetto dorico (temi politico-militari)

Sparta

Lirica Corale - dialetto dorico


Magna Grecia

iambow : sta ad indicare   il tipo di metro usato,

la poesia realistica e aggressiva


La derivazione etimologica    figlio di Ares zoppo

Ancella di Demetra Iambe = culti eleusini durante i quali c'era il gefurismòw = il canto del ponte volto al riso

I più famosi giambografi sono:

Archiloco (prima metà del VII secolo a.c.)

Semonide di Amorco ( seconda metà del VII secolo a.c.)

Ipponatte di Efeso (VI secolo a.c.)





Nasce a Paro e vive nella prima metà del 7° secolo. E' uno sperimentatore perché è l'inventore della parakatalogh = recitativo. La sua poesia è virtuosa e stilisticamente aggressiva. Nella sua vita si è dedicato a scrivere in metri vari: esametri, distici, settenari trocaici e senari giambici. (polimetrico). Usa una lingua con tanti omerismi ma la risemantizza con significati diversi che rispecchiano la nuova etica non più aristocratica. Un importante iscrizione di Mnesiepe racconta che lui abbia ricevuto l'investitura dalla Muse che gli hanno donato la lira. Nel suo corpus letterario "le Dichiarazione di poetica" con il verbo pistamai sta ad indicare una sapienza tecnica che Esiodo non aveva e quindi c'è una contrapposizione tra Archiloco e testo tecnico della sofìa con gli altri poeti che lo avevano preceduto. In Archiloco è importantissimo la tematica dell'amore: in particolare c'è una storia che racconta : Archiloco doveva sposarsi con la figlia di Nicambe, il cui nome era Neobule. Nicambe però era venuto meno al giuramento e non gli voleva più far sposare la figlia. Questo cambiamento di posizione ha fatto si che Archiloco esprimesse tutto il suo biasimo (lo cogow) contro il padre della sposa, Nicambe appunto che viene sempre maltrattato, ferito e offeso. Riguardo all'amore poi, Archiloco, così come quasi tutta la tradizione giambica, ne dà un'interpretazione "varia" perché alterna toni sentimentali (dolci e delicati) a toni che hanno in sé una caratterizzazione molto realistica, dal momento che l'amore viene rappresentato come un istinto sessuale. Altra tematica importante è quella Eroica che si contrappone all'eroismo di Omero: infatti non c'è più il kleow individualistico che era alla base dell'eroismo omerico ma ormai la gloria è collettiva dal momento che era cambiata anche la tecnica di guerra che era quella della falange oplitica in cui non c'era più lo scontro singolo tra eroe ed eroe ma c'era lo scontro tra un manipolo di soldati messi uno accanto all'altro e una altra schiera di soldati. Quindi il valore è importante ma deve essere saputo amministrare anche sapendo che in certi momenti è importante andare via, lasciare lo scudo e salvare la propria vita. Qui si definisce un'etica anti-omerica che esprime non solo un nuovo ideale eroico ma c'è anche una riproposizione di un nuovo modello di generale che non deve essere più bello, ma devo brutto però capace: c'è quindi il rovesciamento della kalokagakia. Altra tematica è quella della metafora del vino perché dal momento che il pubblico a cui ci si rivolge è il simposio, l'esaltazione dei piaceri del vino e della compagnia era strutturale al pubblico a cui ci si rivolgeva. Altra tematica sono poi le considerazioni sulla vita (di cui noi oggi abbiamo solo frammenti scritti in esametri e in distici elegiaci). Il distico elegiaco è funzionale ad un contenuto più riflessivo e filosofico e meno aggressivo: Sono importanti due frammenti: "Ritmo del vivere" e quello intitolato "Gli dei sono regola di tutto" in cui enuncia il principio tipico dell'etica greca: la Moderazione, il cosiddetto mhden agan = niente di troppo. Il ritmo della vita è scandito dal continuo oscillare della sorte, quindi non bisogna disperarsi troppo se le cose vanno male, né esaltarsi troppo perché la sorte è mutevole. La saggezza sta nel non rendere assoluti questi momenti o di esaltazione o di sconforto.






Vive nella seconda metà del VII secolo a.c. E' detto di Amorco, che è la città dove si trasferì dopo la cacciata da Smirne dove era nato. Di lui sappiamo poco. L'unica cosa che possiamo ricordare è che probabilmente ha scritto un libro di elegie "Smirneide", che era un libro di storiografia che narrava la storia della sua città, e poi un corpus di poesie dove si alternavano componimenti in distici elegiaci e componimenti giambici. L'unica cosa degna di menzione di Semonide è un frammento di 118 versi intitolato "La satira delle donne" opera notevole non per la sua fattura letteraria che è piuttosto mediocre ma per il valore culturale e antropologico del frammento, il quale consiste in un elenco di 10 tipologie femminili tutte negative tranne l'ultima che è positiva. Queste ideologie si faranno alla tradizione favolistica in quanto sono rappresentati 10 tipologie psicologiche sotto forma di animali. C'è la donna-maiale = che è sporca, la donna-gatto = che pensa al sesso, la donna-cane = che pensa solo ad abbaiare, cioè a criticare, poi c'è la terra che, c'è il mare = che è volubile. L'unica tipologia positiva è l'ape = che è laboriosa, e ossequiente, è rispettosa del marito e soprattutto è una brava massaia. Da qui si evince una cultura tradizionalistica e maschilista. Questo frammento è funzionale per farci capire qual è lo spirito del biasimo che animava le riunioni simposiali = dove si chiacchierava di argomenti di occasione. Non bisogna pensare che siano l'espressione soggettiva del poeta, ma solo argomenti occasionali come è confermato da Bruno Gentili che dice: la poesia lirica è una poesia pragmatica, cioè usata sempre per un'occasione. La differenza tra Semonide ed Archiloco sta nel fatto che Archiloco è un maestro e Simonide no e poi nel fatto che Semonide c'è un andamento più narrativo nei componimenti ed è più oggettivo, mentre in Archiloco è più soggettiva .






Autore del VI secolo a.c. Ipponatte è un personaggio molto interessante sia dal punto di vista letterario sia per il suo personaggio storico. Ipponatte nasce ad Efeso: dal nome si intuisce che probabilmente aveva origini aristocratiche e come molti nobili nel sesto secolo, in seguito ai rivolgimenti politico-sociali che portarono alla tirannide, era stato costretto ad esiliare e si era trasferito a Kazomene dove aveva fatto vita da pitocco tanto è vero che è nata una leggenda su questo personaggio: si pensava che lui fosse un clochard : cioè i temi della sua poesia riflettevano quelli della vita da pitocco che conduceva prima. Infatti nei suoi giambi si parla spesso di risse, offese e c'è un'ambientazione nei bassi fondi. Partendo da questi temi, alcuni filologi hanno pensato che fosse un povero, mentre altri tra cui anche Degami sottolinea invece la forte letterarietà dei componimenti di Ipponatte per cui è probabile che gli argomenti di cui parla siano funzionali alla PARODIA epica mitologica con continui rovesciamenti di quelli che erano i topoi (cioè i luoghi tipici) della letteratura alta. = per esempio con linguaggio etico-omerico descrive un personaggio che mangia senza mai fermarsi, che viene descritto come l'Achille del cibo. La Parodia Epica tende a descrivere con frasario omerico delle realtà basse ( stesso concetto che si ritrova nella Batracomiomachia). Anche in Ipponatte ricorre il biasimo contro un personaggio Bupalo che lo aveva offeso perché lo aveva rappresentato in una statua brutto e tarchiato, e quindi lui gli scrive una serie di frammenti in cui lo offende. C'è ancora la Parodia degli Inni agli Dei: inno ad Ermes in cui Ipponatte lo prega di dargli dei soldi rubati ad un altro. Una tematica ricorrente anche in Ipponatte è L'Amore, che viene descritto una volta con toni delicati e altre volte con toni accesi in cui si descrive il piacere erotico. Un frammento importante è "L'epodo di Strasburgo" che è uno dei più lunghi frammenti di Ipponatte che noi abbiamo, in cui descrive un personaggio rifacendosi al modello epico di Odisseo = naufrago. C'è quindi un modello epico rovesciato in cui traspare un intento parodico. Di Ipponatte è caratteristica la forte letterarietà. E' anche un poeta innovatore dal momento che introdusse un nuovo metron : il coliambo = alla fine al posto del giambo lui lo sostituiva con un trocheo o uno spondeo; tutto ciò dà un effetto zoppicante.


Schema metrico: / / / / / /


(La pratica del biasimo viene realizzata anche attraverso un artificio letterario che era quello della PERSONA LOQUENS: una finzione letteraria attraverso cui è possibile arrivare ai pensieri del poeta = quando c'era un personaggio che nella poesia ne offendeva un altro, non si doveva pensare che fosse la voce del poeta, ma lui attraverso un personaggio inventavo esprimeva le sue rampogne e questo meccanismo della persona loquens è tipica del giambo.





E' il secondo genere nato in ambiente ionico-attico.

Derivazione etimologica  eelegow = lamento = perché spesso era in funzione di lamento



accompagnata dall' aulòw) - nei funerali Modalità d'esecuzione: recitativo


elegeion = metro usato (distico elegiaco)

formato da esametro + pentametro


Schema metrico:   / / / / (lunga accentata+ breve+breva+lunga accentata)



L'elegia è caratterizzata da contenuti panellenico-didascalici, mentre il giambo era una poesia di aggressione , l'elegia invece prevede come mete principali    = l'esortazione e argomenti didattici, di modello. C'è grande varietà tematica: possiamo distinguere:Elegia militare

Elegia erotico-sentimentale

Elegia politica

Elegia meta-simposiale

Non c'è mai l'offesa (perché quella è tipica del giambo) e il distico.  






VII secolo = Callino (del quale abbiamo solo un frammento), Tirteo e Mimnermo

VI secolo = Solone - Elegia politica e Senofane (1a meta del VI secolo)

VI secolo = Teognide e Focilide (2a metà del VI secolo   


Callino e Tirteo= sono i rappresentanti dell'elegia parenetica, cioè esaltano i valori guerrieri secondo l'ottica non più omerica ma oplitica. Callino nasce ad Efeso in un periodotumultuoso = durante la guerra con i Cimmeni. L'unico frammento che abbiamo è un'esaltazione ai soldati a farsi coraggio e a conseguire la gloria senza indietreggiare di fronte alla morte. Dell'elegia la lingua è ionica con omerismi. A livello tematico è più interessante Tirteo perché non si sa bene dove sia nato: c'è chi dice ad Atene e chi a Sparta (anche se si considera più attendibile la seconda). Il fatto che sia spartano è indicativo del fatto che dato il genere che sceglie uno si potrebbe aspettare l'uso del dialetto dorico e invece non è così. Tirteo è un personaggio interessante perché visse quando gli spartani dovevano combattere contro i Messeni (guerra messenica) nel 640 a.c..Si racconta che grazie ai canti elegiaci di Tirteo i soldati spartani riuscirono a prendere vigore contro i Messeni. Di Tirteo abbiamo un corpus di poesie; le esortazioni che noi chiamiamo upoyhkai e i campi di guerra che si chiamano enbathria. (sollevavano gli animi durante la battaglia). I valori dominanti sono quelli dell'etica eroica esaltata nel valore collettivistico. L'opera più importante è l'elenco dei valori per lui più significativi: per lui il primo è quello militare. La tecnica dell'elenco viene chiamata del priamel = figura retorica che consiste in un elenco di valori alla fine di cui ci mette quello che secondo lui è più eccellente. Si esalta il concetto della bella morte e dell'eroismo politico si contrappone a quello che era la bellezza dell'eroe. Sovverte la priorità dei valori ed esprime un contenuto anti-convenzionale: Per lui non è importante chi vince la corsa, ma colui che riesce ad immolarsi per salvare il compagno e riesce a conseguire la propria gloria militare che darà lustro a lui e ai propri figli.






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