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Lo scenario Storico - La dinastia Giulio-Claudia

latino letteratura



Lo scenario Storico


La dinastia Giulio-Claudia

Dopo la morte di Augusto, il principato conobbe, con la dinastia giulio-claudia (Tiberio, Caligola, Claudio, Nerone) un periodo di assestamento.

Tale stabilità venne garantita:

  • a livello politico: dalla centralità del princeps, che ormai era indiscussa.
  • a livello amministrativo: dal formarsi di una nuova burocrazia imperiale composta da ceto equestre e liberti
  • a livello sociale:  dall'omogeneità della nuova classe dirigente che si allargava anche alle élite provinciali.

I successori di Augusto dovevano mantenere un certo equilibrio fra il senato e i nuovi centri di potere che si appoggiavano al princeps.



Coloro che non vollero mantenerlo, Caligola e Nerone, e cercarono invece di instaurare un regime assolutistico sul modello delle monarchi orient 848j94i ali, un governo cioè che avrebbe completamente escluso il senato, vennero accusati di follia dagli storici filo-senatori coevi (Tacito)

Tutti gli imperatori giulio-claudi, ad eccezione di Tiberio, furono eliminati da intrighi e congiure.


TIBERIO

(14 d.C. - 37 d.C.)

- Con Tiberio prendeva il potere la dinastia giulio-claudia.

- Augusto lo aveva adottato nel 4 d.C. perché figlio della seconda moglie, Livia Drusilla, ma il padre naturale era Claudio Nerone, che apparteneva alla Gens Claudia, ed era un membro dell'aristocrazia senatoria.

- Così il senato accettò l'accesso di Tiberio alla carica di princeps e conseguentemente anche l'idea di una successione dinastica.

- Roma cessava di essere una repubblica e tornava ad essere di fatto una monarchia.

- Tiberio proseguì l'opera di risanamento economico, favorì l'agricoltura e tutelò le province con alleggerimenti fiscali e un maggior controllo sugli eventuali abusi dei governatori.

- Politica estera:  consolidò i confini dell'impero senza lanciarsi in nuove conquiste. Con l'aiuto del nipote Germanico, riprese le campagne militari contro le tribù germaniche.

- si trattava di guerre difensive

- Oriente: furono trasformati in province alcuni stati alleati.

- Rinunciò al titolo di IMPERATOR e cercò la collaborazione del senato, lasciando a questo il compito di eleggere i magistrati, che secondo la tradizione spettava ai comizi.

- Nel frattempo a Roma si scatenavano lotte per il potere, che Tiberio represse duramente.

- Molti tendevano a sbarazzarsi dei propri nemici personali recandogli l'accusa di lesa maestà (laesa maiestas), che prevedeva la pena capitale in caso di tradimento dello stato o in caso di offesa arrecata ai magistrati (e Tiberio era il primo magistrato dello stato).

- Anche il prefetto del pretorio Seiano tentò di inserirsi nella scala di successione al potere e fece uccidere il figlio di Tiberio, Druso e fu condannato a morte.

- Disgustato dal clima politico e preoccupato per il principato, Tiberio si ritirò nella sua villa a Capri e continuò a governare da lì.

- Morì nel 37 lasciando come eredi il nipote Tiberio e il figlio di Germanico, Caligola.


CALIGOLA

(37-41 d.C.)

- Caligola fu il primo esempio della necessità di trovare un equilibrio tra il princeps e il senato.

- Egli cercò di trasformare il principato in una monarchia assoluta di tipo orientale, secondo l'idea ellenistica che uomini eccezionali possano e debbano primeggiare.

- Fu addirittura divinizzata la sorella di Caligola, Drusilla e si obbligarono gli ebrei, il popolo più ostile all'idea di divinizzazione del sovrano) ad introdurre nel tempio di Gerusalemme una statua del principe.

- Ma Caligola governava in modo ferocemente tirannico e, giudicato pazzo, fu ucciso dai pretoriani, che al suo posto proclamarono imperatore suo zio Claudio, fratello di Germanico.


CLAUDIO

(41-54 d.C.)

- Fu ben accolto dal senato che vendeva in lui un elemento molto malleabile. In realtà anche se se non aspirava alla creazione di una monarchi assoluta rafforzò comunque il principato.

- Politica interna: istituì vari uffici per meglio gestire i compiti dello stato e pose i liberti più fidati in posti di grande responsabilità. Risanò l'amministrazione finanziaria, dopo gli sperperi di Caligola e introdusse innovazioni giuridiche che proteggessero i cittadini più deboli, le donne e gli schiavi. Realizzò il porto di Ostia e un nuovo acquedotto per Roma.

- Politica estera:  annettè all'impero una serie di province (Mauritania, Tracia, Giudea) e procedette alla conquista della Britannia. Incoraggiò la formazione di colonie nella Gallia e le elite della regione appunto ebbero il diritto di accedere alle magistrature.

- L'imperatore infatti sosteneva che una delle maggiori virtù di uno stato fosse la disponibilità.

- tuttavia la sua immagine venne condizionata dalle vicende familiari: la prima, Messalina, fu condannata a morte, accusata di una congiura contro il marito, la seconda, Agrippina, lo convinse ad adottare Nerone, malgrado Claudio avesse già un figlio, Britannico, avuto da Messalina.

- Claudio fu avvelenato nel 54 d.C.


NERONE

(54- 68 d.C.)

- Lucio Domizio Nerone cominciò a governare a soli 17 anni e la prima parte del suo regno fu segnato dalle positive influenze della madre, Agrippina, del precettore Seneca, del prefetto del pretorio Afranio Burro.

- Inizialmente la sua fu dunque una politica moderata, fondata sul rispetto dell'autorità senatoria.

- Successivamente l'autorità e la vera inclinazione di Nerone emersero e nel 55 fece uccidere Britannico, il legittimo erede al trono e nel 59 la stessa Agrippina.

- Seguirono una serie di atroci delitti (fece infatti uccidere la prima moglie, Ottavia e provocò la morte della seconda, Poppea), avvalendosi del principio di lesa maestà.

- Scoperta nel 65 una congiura contro di lui, che sembra essere organizzata dal senatore Calpurnio Pisone, istigò al suicidio Seneca, Lucanio e Petronio.

- Tuttavia il desiderio di stroncare ogni forma di opposizione obbediva non tanto ad una personale follia, ma alla volontà di instaurare una monarchia assoluta.

- Tale programma costò a Nerone l'ostilità dell'aristocrazia e del senato, che pretendeva un rispetto almeno formale da parte dell'imperatore.

- Fece istituire dei Giochi cosiddetti Neroniani e si fece costruire una sontuosa dimora, la Domus Aurea.

- Concepì infine il megalomane disegno di ridisegnare Roma, avendo in mente un fastoso progetto e a questo scopo nel 64 incendiò l'Urbe, dando poi la colpa ai cristiani, che vennero così perseguitati.

- Il malumore in Italia si fece crescente: lo sfarzo della corte e le ingenti spese per ricostruire Roma avevano imposto una politica di austerità e la riduzione di feste e spettacoli.

- In questo modo si mise contro, oltre l'aristocrazia senatoria, anche i ceti produttivi e i comandanti militari delle province, che temevano per la loro incolumità dopo che il più prestigioso tra loro, Corbulone, era stato costretto al suicidio da Nerone.

- Inoltre numerose rivolte partivano dalla Gallia, dalla Germania e soprattutto dalla Spagna che nel 68, con a capo Servio Sulpicio Galba mosse alla volta dell'Urbe

- Nerone fu quindi dichiarato nemico dello stato e si suicidò per sfuggire ai suoi nemici e con lui aveva fine la dinastia Giulio- Claudia.


SOCIETA' ED ECONOMIA SOTTO I GIULIO - CLAUDI

L'èlite romano-italica accentua la spinta ai consumi e i ceti produttivi diventano ceti di consumatori che rastrellano dalle province i beni necessari a mantenere alto il loro livello di vita, improntato al luxus e alla magnificentia

Inoltre il suolo italico non è più in grado di competere a livello di produttività con gli altri territori dell'impero, dunque il peso della produzione si sposta sulle province.

La manodopera degli schivi non è più illimitata e l'atteggiamento dei ceti dominanti verso i servi si mostra meno rigido.

Il senato perde la propria influenza decisionale

Altre forze si riconoscono nella figura dell'imperatore, il ceto equestre o i liberi, facenti parte dell'apparato burocratico


Il 69 d.C. anno dei 4 imperatori

Durante il 69 d.C ben quattro imperatori presero il potere. Galba, Otone, Vitellio e Vespasiano.

Fu un periodo di guerre civili, che giunsero ad investire perfino il luogo più sacro di Roma, il Campidoglio.

Galba, uomo facente parte della nobilitas, era inviso ai pretoriani e fu da questi ucciso.

Fu proclamato Otone cui le legioni romane stanziate sui confini germanici opposero Vitellio.

Pochi mesi dopo le legioni orientali imposero come imperatore Vespasiano, che si era distinto nel fronteggiare le rivolte anti - romane in Giudea.


Da Vespasiano a Traiano


VESPASIANO

(69-79 d.C.)

Era di rango equestre e ciò rappresentava la ribalta dei nuovi ceti provinciali che avevano trovato, grazie all'impero nuove possibilità di carriera.

A partire da Vespasiano tutti gli imperatori saranno per lo più dei provinciali.

Il senato inoltre non era più in grado di imporre candidati,lo erano invece gli eserciti.

Politica interna: ritorno alla tradizione, riassestò le finanze, rinunciò al fasto di corte, intraprese una serie di opere pubbliche tra cui l'Anfiteatro Flavio, meglio noto come Colosseo.

Politica estera: allargò il diritto di cittadinanza alle province, anche perché le grandi famiglie della nobilitas erano in crisi per ragioni economiche e politiche.

Oppose al modello di principe dissoluto, il prototipo del principe- soldato, lo studium magnificentia appare in via di esaurimento.

Il successo ottenuto dal figlio Tito nel 70 a Gerusalemme con la presa della città, permise a Vespasiano di nominarlo come suo successore.




TITO

(79-81 d.c)

- La distruzione di Pompei ed Ercolano a causa di un'eruzione del Vesuvio e l'incendio che colpì Roma gli diedero la possibilità di mostrare la propria generosità contribuendo con le proprie ricchezze a riparare i danni.


DOMIZIANO


- Si preoccupò di ottenere il consenso del senato, contenne le spese e protesse l'agricoltura italica, che rischiava di essere scavalcata dall'importazione dei prodotti dalle province .

- Politica estera: creò una zona cuscinetto tra il Reno ed il Danubio contro le insistenti popolazioni barbare e fece anche edificare una linea fortificata e grazie all'opera del generale Agricola fu portata a termine la conquista della Britannia








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