X agosto.
(Giovanni Pascoli)
Le stelle che cadono durante la
notte di S. Lorenzo non sono altro che per il poeta le lacrime del cielo sulla
malvagità degli uomini. Per pascoli il 10 agosto è una data emblematica dato
che è l'anniversario della morte del padre. Egli dice di sapere perché un cos'
gran numero di stelle 949h75j sembra incendiarsi e cadere nel cielo: è perché tante
stelle che cadono così fitte sembrano le lacrime di un pianto dirotto che
splendono nella volta celeste. Poi immagina una rondine che, mentre tornava al
suo nido fu uccisa e cadde tra i rovi: ella aveva un insetto nella bocca cioè i
cibo dei suoi piccoli. Qui Pascoli, con una metafora, intende dirci che la
rondine era l'unica fonte di sostentamento per i suoi piccoli così come suo
padre lo era per lui. Descrive la rondine trafitta sui rovi spinosi con le ali
aperte quasi come se fosse in croce. Poi, afferma che i suoi rondinotti
rimangono in una vana attesa del cibo. Dopo passa a descriverci un uomo, suo
padre, che mentre tornava a casa fu ucciso ma, aggiunge, mentre era in punto di
morte pronunziò parole di perdono verso i suoi assassini. Negli occhi rimase la
volontà di emettere un grido. Invece Pascoli, con il particolare delle due
bambole che l' uomo portava, voleva alludere alla tenerezza che avrebbe
caratterizzato l'arrivo del padre a casa e delinea un mondo di consuetudini
affettuose che la morte interruppe. Adesso, nella casa "solitaria", i suoi
familiari lo attendono inutilmente come in precedenza avevano fatto i
rondinotti. Il povero uomo con gli occhi impietriti dalla morte indica le
bambole al cielo che è descritto dal poeta molto distaccato e indifferente al
dolore umano. E infine, dice che il cielo, visto come una divinità, dall'alto
della sua serenità lascia cadere fitte lacrime su questa piccola parte
dell'universo, che è il regno del male. Pascoli insomma in questa poesia dà
come esempio la morte del padre a simbolo dell'ingiustizia e del male. Il
dolore del poeta diventa il dolore di tutti.